Spagna / "Ali per la guerra": al Museo Archeologico Nazionale di Madrid una mostra sull'arte bellica nella Celtiberia
Superstar dell'esposizione 7 straordinari elmi
@manarqueologico
Spagna / "Ali per la guerra": al Museo Archeologico Nazionale di Madrid una mostra sull'arte bellica nella Celtiberia
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Cumdach, reliquie di un’epoca i cui libri dominavano dall’alto i campi di battaglia d’Irlanda https://www.jacoporanieri.com/blog/?p=42588
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𝐏𝐨𝐦𝐩𝐞𝐢, 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐯𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐌𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢: 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐨 𝐥'𝐞𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐨 𝐚𝐛𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨, 𝐫𝐢𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨
Grazie alla collaborazione tra Procura e Parco Archeologico si riscopre il settore nord-ovest della celebre villa. Spuntano resti intatti, strade antiche e ambienti servili ancora inesplorati.
@pompeii_parco_archeologico
Pompei, nuovi scavi nella Villa dei Misteri: abbattuto l’edificio abusivo, riemerge l’antico ingresso [VIDEO-INTERVISTA]
Elena Percivaldi
Nuovo e importante capitolo per uno degli edifici simbolo di Pompei, la Villa dei Misteri, celebre per il suo straordinario fregio misterico. Questa mattina, il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, e il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso, hanno annunciato l’avvio del nuovo cantiere di scavo nel settore nord-ovest della villa, reso possibile dopo la demolizione di un edificio abusivo che per decenni ne aveva impedito l’indagine archeologica.
Le nuove indagini nella villa
Scavata parzialmente nel 1909-1910 e poi sistematicamente nel 1929-1930 dal celebre soprintendente Amedeo Maiuri, la Villa dei Misteri non era mai stata completamente esplorata. Un settore rimase infatti fuori dagli interventi, poiché occupato da una costruzione privata, cresciuta abusivamente nel tempo. Grazie al protocollo d’intesa tra la Procura e il Parco archeologico, oggi si può finalmente intervenire su quell’area, finora segnata da scavi clandestini e cunicoli illegali che minacciavano l’integrità del sito.
Il nuovo scavo mira non solo a ricostruire i danni causati dai saccheggiatori, ma soprattutto a completare l’opera iniziata da Maiuri. “Stiamo lavorando per portare alla luce l’ingresso principale e una parte del quartiere servile della villa – spiega Zuchtriegel – e i primi risultati sono molto promettenti: alcune strutture del piano superiore sono rimaste intatte, il che ci fa sperare anche per i livelli inferiori.”
Tornano alla luce strade e ambienti perduti
Tra le scoperte più rilevanti c’è l’antico ingresso monumentale della villa, affacciato sulla cosiddetta via Superior, un tratto viario esterno che conduceva al complesso. A fianco della strada è stata individuata una cisterna rettangolare con volta a botte, mentre dal lato opposto emergono le strutture murarie del terrapieno orientale. Maggiori dettagli sono contenuti nell’articolo di approfondimento pubblicato sull’ E-journal del Parco archeologico di Pompei a questo link.
Il ritrovamento offre una nuova visione topografica della villa e delle sue connessioni con il paesaggio urbano e rurale di Pompei, aprendo scenari inediti sul funzionamento degli spazi servili e sulla vita quotidiana della villa romana.
Un modello di collaborazione contro l’abusivismo
Il successo dell’operazione è il frutto di una collaborazione istituzionale strutturata, che ha visto la Procura e il Parco archeologico firmare due protocolli fondamentali: uno per contrastare il traffico illecito di reperti archeologici, l’altro per combattere l’abusivismo edilizio in aree vincolate. In base a quest’ultimo, è il Parco a finanziare le demolizioni degli edifici abusivi, acquisendo poi le aree liberate al demanio, in vista della loro riqualificazione culturale.
“La demolizione dell’edificio e l’avvio del nuovo scavo sono il risultato di una sinergia concreta ed efficace”, ha sottolineato il Procuratore Fragliasso, ricordando anche l’abbattimento recente di una struttura abusiva destinata alla ristorazione, realizzata proprio di fronte alla villa.
Le nuove scoperte nel settore nord-ovest non solo restituiscono porzioni inedite del complesso, ma testimoniano anche la possibilità di riqualificare aree compromesse dall’abusivismo, trasformandole in risorse per la ricerca scientifica e il turismo sostenibile.
Guarda il video – Zuchtriegel: “Questo è solo un primo passo, ora stiamo cercando i fondi per portarlo a termine”.
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Mantova / Tentano di rubare reperti archeologici nel sito palafitticolo di Tosina, messi in fuga dai vigilantes
I carabinieri indagano per identificare gli autori del gesto e chiarire l’entità del danno potenzialmente arrecato al sito.
W Egipcie odkryto ruiny miasta Imet, niegdyś kwitnącego ośrodka na Nilu, który przez wieki skrywał się pod ziemią. Archeolodzy z Uniwersytetu w Manchesterze odkopali miasto z wielopiętrowymi domami, świątynią bogini Wadjet oraz drogami handlowymi. Jakie tajemnice życia sprzed 2500 lat kryje to miejsce? Zanurz się z nami w przeszłość Delty Nilu! 🌍🔍 #Archeologia #Egipt #Historia #artnews
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https://www.artnews.com/art-news/news/archaeologists-uncover-nile-delta-city-egypt-1234746027/
𝐑𝐢𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐌𝐢𝐬𝐞𝐧𝐮𝐦: 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐬𝐮𝐛𝐚𝐜𝐪𝐮𝐞𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐁𝐚𝐜𝐨𝐥𝐢
Tutti i dettagli su @storieearcheostorie
@soprintendenzadinapoli_areame
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https://storiearcheostorie.com/2025/06/24/recupero-archeologico-subacqueo-miseno/
Mamut włochaty na trasie S17. „Bardzo rzadkie znalezisko”
Naukowcy z Lubelszczyzny dokonali niezwykłego odkrycia. W czasie prac wykopaliskowych na trasie S17 (Łabunie, powiat zamojski) badacze ujawnili dwie kości mamuta. Odnalezione szcz?
tki przetransportowano na Wydział Nauk o Ziemi i Gospodarki Przestrzennej Uniwersytetu Marii Curie-Skłodowskiej w Lublinie. Tam, w odpowiednio przygotowanych warunkach, oczekuj?
na dalsze analizy i badania. Uczelnia informuje, że zespół badawczy złożony z […]
https://spinka.tepewu.pl/2025/06/mamut-wlochaty-na-trasie-s17-bardzo-rzadkie-znalezisko/
Umbria / Beni archeologici, ad Amelia rientrano i guerrieri preromani: le statuette in piombo trafugate erano finite a Londra
Recuperate dai Carabinieri TPC e restituite al Museo Civico Archeologico “Edilberto Rosa”
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Roma, dagli scavi di via Alessandrina spunta una colossale testa marmorea di epoca imperiale
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https://storiearcheostorie.com/2025/06/21/roma-testa-marmorea-foro-traiano/
Scovato tra rovine peruviane l’intrigante cerchio di un altare per le offerte al dio del fuoco primordiale
https://www.jacoporanieri.com/blog/?p=42551
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Muzeum Oręża Polskiego w Kołobrzegu rozwija kolekcję
https://okkolobrzeg.pl/wenus-z-kolobrzegu-fenomenalne-i-unikalne-w-skali-kraju-znalezisko-sprzed-6-tysiecy-lat/
L’avulso codice dell’arco-lancia, antesignano della baionetta tra i popoli dell’Alto Medioevo
https://www.jacoporanieri.com/blog/?p=42529
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Germania / Nuove scoperte in Vestfalia: un pozzo, resti umani e tracce di vita e insediamenti tra l’età romana e la tarda antichità
Foto: @wlaktuell
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Germania / Nuove scoperte in Vestfalia: un pozzo, resti umani e tracce di vita e insediamenti tra l’età romana e la tarda antichità
Elena Percivaldi
A Delbrück-Bentfeld, località del circondario di Paderborn nel cuore della Renania Settentrionale-Vestfalia, un’équipe di archeologi ha portato alla luce un insediamento di eccezionale interesse risalente ai primi secoli dopo Cristo. I lavori, condotti da una ditta specializzata sotto la supervisione dell’ente LWL – Archäologie für Westfalen, sono iniziati nel novembre 2024 e si sono conclusi di recente, aprendo una finestra senza precedenti sulla vita e la morte in epoca romana e nella tarda antichità germanica.
Uno dei reperti riemersi nella fossa di cremazione. Foto: EggensteinExca/S. Knippschild400 evidenze archeologiche e oltre 750 reperti
Nell’area della Schafbreite, destinata a diventare un nuovo quartiere residenziale, gli archeologi hanno documentato circa 400 evidenze strutturali, tra cui fondazioni di case, pozzi, fosse e due Grubenhäuser, tipiche abitazioni seminterrate molto diffuse in area germanica. In totale sono stati recuperati 750 reperti mobili, 600 dei quali in metallo, conservati sotto uno spesso strato di terreno agricolo (Eschboden). Questo dato rivela un intenso e articolato insediamento, attivo in più fasi tra il II e il V secolo d.C.
Il recupero del legname strutturale dal pozzo. Foto: EggensteinExca/S. KnippschildSepoltura con armi
Tra i ritrovamenti più interessanti figura una fossa di cremazione isolata con resti della pira funeraria: carboni, frammenti ossei e oggetti bruciati. Insieme al defunto erano stati deposti una punta di lancia, due fibule, un pettine in osso frantumato, un acciarino e una fibbia decorata con un motivo a testa di animale. Proprio quest’ultima, datata al IV-V secolo, apparteneva a un cingolo militare romano: si tratta del primo ritrovamento del genere nell’intera Ostwestfalen.
Resti della cintura militare romana del IV/V secolo. Foto: EggensteinExca/S. KnippschildGli archeologi ipotizzano che l’individuo sepolto potesse essere un uomo di origine germanica arruolato come mercenario nelle truppe romane, una pratica molto diffusa in quel periodo. Il reperto conferma ancora una volta l’interazione tra mondo romano e popolazioni germaniche, ben documentata anche in altri siti regionali a cominciare da quello di Salzkotten-Scharmede.
Il pozzo, un unicum per la Vestfalia
A sorprendere gli archeologi è stato, negli ultimi giorni di scavo, il ritrovamento di un pozzo in legno perfettamente conservato, inizialmente scambiato per una semplice vasca per il bestiame. La struttura, di oltre un metro di diametro, era formata da tronchi cavi e incastri di legno intrecciato e presentava tracce di materiali organici straordinariamente ben conservati: cuoio, insetti e fibre vegetali. Addirittura è stato rinvenuto un frammento di trave con incisioni misteriose, forse simboliche, proveniente da un’abitazione e riutilizzato nel pozzo.
Il condotto del pozzo, composto da tre segmenti di tronco d’albero. Foto: EggensteinExca/S. KnippschildSopra la bocca del pozzo è stata trovata una stratigrafia ricca di carbone e piccoli frammenti ossei bruciati, probabilmente residui di cremazioni umane, insieme a vaghi di vetro trasparente, blu e verde, forse parte di corredi funebri. Questo fa supporre che il pozzo stesso possa aver ospitato un luogo di combustione funeraria, oppure che la sua dismissione sia stata simbolicamente legata al rito della cremazione.
Indagini scientifiche in corso
Ora si apre la fase delle analisi scientifiche, fondamentali per comprendere l’evoluzione dell’insediamento. La dendrocronologia e il carbonio-14 potranno datare esattamente i reperti lignei e i carboni; gli studi di antropologia sui resti ossei cercheranno di identificare sesso, età e modalità della cremazione. Infine, l’archeobotanica consentirà, analizzando i sedimenti del pozzo, di ricostruire l’ambiente vegetale della regione 1.600 anni fa.
Gli archeologi continueranno a indagare sul possibile significato di alcune incisioni su una parte di trave successivamente utilizzata per la costruzione del pozzo.Come sottolinea Julia Hallenkamp-Lumpe (LWL, sede di Bielefeld), queste informazioni saranno preziose per individuare cambiamenti climatici, agricoli e insediativi tra la nascita di Cristo e la fine dell’Impero Romano d’Occidente.
Questa perla di vetro molto grande, con un diametro di 3,8 cm e striature di vetro bianco, proviene dalla fascia di carbone nero sopra al pozzo. Foto: LWL Archaeology for Westphalia/A. MadzialaUna scoperta che cambia la storia della Westfalia romana
«La scoperta del pozzo con la sua stratigrafia e i resti funerari associati rappresenta una fonte eccezionale per la storia della regione», afferma Sven Spiong, direttore dell’LWL di Bielefeld. «Luoghi come Bentfeld ci aiutano a capire come vivevano le popolazioni locali nel periodo del contatto e del confronto con Roma, e come questi rapporti abbiano influenzato cultura materiale, insediamenti e rituali».
Ora che gli scavi sono terminati, inizieranno i lavori per il nuovo quartiere. Ma il sindaco Werner Peitz ha voluto sottolineare quanto sia stato importante «documentare in modo professionale un sito di importanza sovraregionale», assicurando la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archeologico della comunità.
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Un progetto tra archeologia, botanica e cultura sensoriale restituisce vita e identità alla “Casa del profumiere” grazie a uno studio scientifico e una sponsorizzazione privata.
@pompeii_parco_archeologico
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https://storiearcheostorie.com/2025/06/13/pompei-rifiorisce-la-casa-del-giardino-di-ercole/
Escursione alla torre di Belmonte, alla ricerca di scavi medievali e grotte di tufo. Grazie al #fai di #veio
Immaginate di entrare nella bottega di un artigiano egizio 5000 anni fa. Le sue mani mescolano polveri misteriose, il forno raggiunge temperature infernali. Sta creando qualcosa che nessuno aveva mai visto: il primo colore artificiale della storia. Oggi l'abbiamo ricreato, e potrebbe dare una bella mano al nostro futuro.
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https://www.futuroprossimo.it/2025/06/ricreato-dopo-5000-anni-il-blu-egiziano-ci-sara-molto-utile/
Nel 79 d.C. i romani già portavano il tempo in tasca: non uno smartwatch, ma un piccolo prosciutto di bronzo. Dalla Villa dei Papiri emerse il primo orologio portatile della storia, calibrato per Ercolano e decorato con filosofia epicurea. Per la rubrica "il futuro di ieri" vi racconto tutto su questo antenato tecnologico che sfida il presente.
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