#inghilterra #australia Australia contro Inghilterra: Ashes, secondo Test, giorno uno
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📰 «Rage bait» è la parola dell’anno per l’Oxford Dictionary: cosa significa e perché è stata scelta
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L’antico patto che lega gli scavatori cornici al piccolo popolo del vissuto ipogeo
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Nell'Inghilterra di inizio Novecento, una serie di foto racconta la storia di un incontro magico, che finisce per rivelarsi una frode orchestrata da due bambine #storia #fate #magia #inghilterra #conandoyle https://lisavagnozzi.altervista.org/elsie-frances-e-le-fate-di-cottingley/
Nonostante la mia diffidenza nei confronti dei romanzi che “sfruttano” la fama di autori defunti e opere celebri, ho ceduto alla tentazione di leggerne uno. Mi riferisco a Effetto Jane Austen, di Federica Brunini (Feltrinelli, 2025), nel quale mi sono imbattuta nel corso dell’ultima Fiera del Libro. #anniversari #janeausten #libri #letture #inghilterra #romanzi https://lisavagnozzi.altervista.org/effetto-jane-austen/
"Cosa spinge persone adulte e razionali a riunirsi in luoghi dove credono dimorino entità ultraterrene per evocarle? Non lo so, ma almeno smettessero di suonare le campane la domenica mattina".
Questi Fantasmi.
Halloween in Inghilterra: reportage da una ghost hunt.
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Viaggio fantastico tra pennelli di mosca e frammenti di polvere intagliati a misura
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La storia frammentata e il destino ignoto del tesoro che avrebbe restaurato la monarchia inglese
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Nuova destra, vecchio nazionalismo.
di M. Minetti
L’articolo è stato pubblicato su Transform Italia il giorno 1 ottobre 2025.
Le recenti manifestazioni anti-immmigrazione che si sono svolte nel Regno Unito evidenziano una crescente organizzazione delle forze di destra che si sono raccolte intorno alla Brexit prima, contro le restrizioni per arginare la pandemia di COVID19 e attualmente contro gli immigrati. Soprattutto a causa del suo passato imperiale, il Regno Unito è stato caratterizzato da almeno un secolo di immigrazione legale da parte dei cittadini delle ex-colonie, diffuse in tutti i continenti. Il colonialismo inglese, differentemente da quello spagnolo e portoghese, non ha perseguito convintamente il meticciato e l’assimilazione, mantenendo la separazione tra i cittadini britannici resisdenti nelle colonie e gli abitanti autoctoni. Questa segregazione e oppressione razziale, arrivata nel Nord America al genocidio dei nativi, è stata una conseguenza della cultura religiosa protestante, della applicazione delle leggi e dalle modalità del governo dell’Impero coloniale britannico ben documentate anche dalla Prof.ssa Caroline Elkins, premio Pulizer nel 2006. Anche oggi rimane traccia di quella separazione tra coloni e colonizzati nella forma multietnica della città di Londra che mantiene le diverse comunità di origine suddivise nei vari quartieri.
L’idea di una originaria omogeneità razziale è ormai decaduta dalla retorica anti-immigrati degli ultimi decenni, mentre emerge un suprematismo di tipo culturale e religioso, prevalentemente anti-islamico, nel momento in cui nei quartieri popolari gli abitanti di origine britannica sono immersi nel melting pot multietnico, senza alcun privilegio speciale. A quei cittadini, poco istruiti e riottosi, si rivolgono i politici della destra indicando negli immigrati recenti un pericolo per la sicurezza e la identità culturale britannica. Ecco formata l’alleanza tra i milionari della finanza e del commercio internazionale, che hanno supportato la Brexit per evadere dalle stringenti regole e dalla tassazione imposte dal mercato comune europeo, e il proletariato urbano nazionalista, il cui unico motivo di orgoglio è l’origine autoctona.
A fine luglio del 2024 erano scoppiati disordini in varie città del Regno Unito, fomentati dalla estrema destra, a seguito del triplice omicidio e ferimento di varie bambine, attuato da un ragazzo diciassettenne, cittadino inglese nero e radicalizzato islamico. Gli scontri nelle strade, con incendi e saccheggi di attività commerciali di immigrati, prevalentemente musulmani, mostrava una rabbia che covava da tempo e che probabilmente originava dalla stessa esclusione sociale di cui erano vittime gli immigrati da loro presi di mira. La classica guerra fra poveri fomentata negli Usa dai MAGA, in Italia dalla Lega, in Francia dal Rassemblement National e in germania da Alternative fur Deutchland.
La stessa dinamica di convogliamento della frustrazione popolare e dei sentimenti xenofobi, in una forma molto più accettabile socialmente e mirata alla integrazione istituzionale è emersa nella più imponente protesta organizzata in UK dalla estrema destra contro l’immigrazione e le politiche di accoglienza. Il 13 settembre si sono riunite nel centro di Londra più di centomila persone, gridando slogan nazionalisti e lanciando oggetti e lattine di birra verso la polizia. Oltre a mettere in difficoltà l’esecutivo laburista, queste manifestazioni forniscono l’area di espansione degli attivisti per il nuovo partito populista di destra di Niegel Farage, ReformUK. Questa nuova formazione, originata dal Partito per la Brexit e dall’UKIP, si pone alla destra dei Tories e intende usare l’arma del coinvolgimento popolare e della democrazia diretta mediata da piattaforma, che era stata finora una caratteristica dei partiti di sinistra. Solo, con una marcia in più: l’appoggio mediatico, tecnologico ed economico dei miliardari come Elon Musk, che ha arringato la folla dei partecipanti alla manifestazione di Londra, invitandoli alla rivolta citando nientemeno che l’anarchico George Orwell di 1984.
Come accade ormai in ogni paese democratico, l’informazione-spettacolo alla ricerca di voci “scomode”, lascia ampio spazio alla tribuna di Trump, Musk e Farage, che non esita ad appoggiare la guerra di Israele contro Gaza e l’Iran, attaccare il movimento LGTBQ+ e accusare gli stranieri di qualunque nefandezza. La macchina della propaganda di destra attua incessantemente le strategie trumpiane inaugurate da Steve Bannon, che hanno dimostrato di essere risibili ad un esame razionale, ma tremendamente efficaci nel meccanismo virale e truccato della visibilità sui social network.
La mobilitazione di piazza nel Regno Unito si sta dunque polarizzando fra la sinistra laburista o radicale, che porta in piazza i manifestanti a sostegno di Gaza e dei militanti di Palestine Action, subendo centinaia di arresti, e la destra nazionalista che cavalca l’odio per gli immigrati e per i cittadini musulmani, con un supporto discreto per il sionismo.
Negli ultimi due anni i conflitti sociali si sono acutizzati per l’attualità delle guerre in corso, per le ripercussioni negative sull’economia britannica dovute alla brexit e alla fuga di capitali russi o comunque stranieri, nonchè per i tagli lineari allo stato sociale operati dai governi conservatori ma aggravati recentemente dall’esecutivo laburista guidato da Starmer.
L’impressione è che questo clima di scontro polarizzato, focalizzato su temi bandiera, che poco hanno a che vedere con la vita quotidiana dei cittadini comuni ma risultano sovraesposti nei media e nella propaganda social, si stia estendendo in tutto l’occidente democratico. L’impotenza accumulata in questi anni di retrocessione della prartecipazione democratica e di crisi della rappresentanza vanno a ritrovare modalità di espressione della volontà popolare che cercano immediate identificazioni in schieramenti semplificati. E’ quello che sempre accade di fronte alle guerre, ci si allinea con uno o l’altro degli opponenti e qualsiasi incertezza viene bandita, inseguendo una risoluzione netta del conflitto.
E’ evidente che non possono che rimanere frustrate le pretese dei nazionalisti di tornare a comunità culturalmente omogenee, bloccando le migrazioni, espellendo gli stranieri e ostacolando religioni e usanze non autoctone, magari resuscitando la grandezza dell’Impero. La condivisione, la ragionevolezza o la raggiungibilità delle aspirazioni non è considerata necessaria. Quello che interessa alle forze politiche che organizzano le masse è molto spesso una identificazione viscerale, un riconoscimento identitario. Volendo azzardare una spiegazione psicosociale suppongo sia il tentativo, riuscito, di solleticare il narcisismo degli individui che hanno bisogno di rappresentarsi in uno spettacolo che li faccia sentire migliori, aderenti al proprio sè ideale, purtroppo piuttosto distante da quello impersonato durante la settimana lavorativa e nel tempo libero.
Da questo orizzonte pre-politico di mobilitazione popolare le destre non hanno nessuna intenzione di uscire, perchè gli interessi che vanno a rappresentare sono soltanto quelli delle élites, e Trump negli USA lo ha mostrato senza dubbio. Il rilancio del nazionalismo sciovinista serve solo a vincere le elezioni e indirizzare i disoccupati verso l’arruolamento militare. Per le forze socialiste, invece, la sfida è proprio quella di canalizzare l’indignazione in protesta, governandola, per arrivare a costruire forme di organizzazione trasformativa su obiettivi condivisi. La ricercatrice e influencer politica di area liberal Sarah Stein Lubrano, nel suo recente libro Don’t talk about politics, cita le ricerche sociali di Vincent Pons, secondo cui le manifestazioni non hanno quasi nessun effetto sull’orientamento dell’opinione pubblica (Lubrano 2025, p 128), per arrivare ad affermare che comunque “funzionano perché spesso rappresentano la droga di passaggio tra la partecipazione occasionale e l’attivismo duraturo”(p. 134). Sono quindi ottimi modi per reclutare nuovi militanti, e questo vale sia a sinistra che, purtroppo, a destra.
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Nuova destra, vecchio nazionalismo.
https://rizomatica.noblogs.org/2025/10/nuova-destra-vecchio-nazionalismo/
Quello che interessa alle forze politiche che organizzano le masse è molto spesso un riconoscimento identitario. Il tentativo, riuscito, di solleticare il narcisismo degli individui che hanno bisogno di rappresen
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Nel vuoto cosmico della cava, un monumento sferoidale alla preziosa biodiversità terrestre
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ARCHEOLOGIA / Inghilterra, trovato un pettine d’osso ricavato da un frammento di cranio umano: risale all’età del ferro
Elena Percivaldi
Michael Marshall con il pettine di Bar Hill (© MOLA)Un pettine risalente all’età del ferro, ricavato non come di consueto da ossa di animali bensì da un frammento di cranio umano. E’ davvero sorprendente – e anche inaspettata – la scoperta degli archeologi del Museum of London Archaeology (MOLA), che esaminando gli oltre 280.000 manufatti recuperati durante gli scavi archeologici effettuati tra il 2016 e il 2018 nell’ambito del National Highways A14 Cambridge to Huntingdon Improvement Scheme – il progetto di ampliamento dell’autostrada che collega Catthorpe al porto di Felixstowe, attraversando buona parte dell’East Anglia -, si sono resi conto di avere tra le mani un manufatto assolutamente particolare: una porzione di calotta cranica umana incisa con una serie di tacche parallele che ricordano, molto da vicino, i denti di un pettine.
I prezioso reperto visto da vicino (© MOLA)L’oggetto è stato ritrovato a Bar Hill, a 4 miglia a nord-ovest di Cambridge, sito frequentato tra la metà dell’VIII secolo a.C. e la metà del I d.C. circa, ed è parso subito di grande interesse a causa della sua natura “non convenzionale”, che apre diversi problemi interpretativi. Certo, non si tratta della prima volta che vengono riportati alla luce manufatti ottenuti tramite la lavorazione di ossa umane. Durante l’età del ferro, in particolare, era pratica relativamente comune, almeno in Gran Bretagna, riutilizzare ossa di individui defunti per produrre oggetti destinati ad uso rituale, in special modo per quanto concerne il culto dei morti, così come utensili da impiegare nella vita quotidiana: è il caso, ad esempio, di alcuni strumenti per raschiare e lavorare le pelli anch’essi riemersi nel Cambridgeshire. E sta proprio qui, forse, la chiave per interpretare il nuovo ritrovamento. Fino ad oggi erano infatti solamente due i pettini d’osso ricavati da parti di calotta cranica tornati alla luce in Gran Bretagna, entrambi provenienti dal Cambridgeshire: il primo fu riportato alla luce negli anni Settanta a Earith, il secondo nei primi anni Duemila ad Harston Mill. Una coincidenza significativa, che ha spinto Michael Marshall, archeologo del MOLA Finds Team, a ritenere che possa trattarsi di un’abitudine caratteristica (e magari esclusiva) delle popolazioni che abitavano quest’area durante l’età del ferro.
La porzione di cranio (in rosso) da cui è stato ricavato il manufatto (© MOLA)Ma c’è di più. I pettini d’osso, si sa, erano generalmente utilizzati sia nella tessitura che per la cura di barba e capelli; in quest’ultimo caso, rappresentavano oggetti personali dal carico simbolico per via del loro legame con il valore, ritenuto magico, delle chiome. L’esemplare di Bar Hill, però, non mostra almeno all’apparenza alcun segno di usura; viceversa, la presenza di un piccolo foro circolare sembra suggerire che fosse indossato al collo, probabilmente come talismano. La cosa in sé, va detto, non stupisce perché sia la Gran Bretagna che il resto dell’Europa hanno restituito, per quanto concerne l’età del ferro, numerosi frammenti di tessuti ossei umani che si ritiene fossero stati indossati come amuleti. Secondo Marshall, l’esemplare di Bar Hill potrebbe essere stato ricavato dal cranio di un importante membro della società e avrebbe dunque avuto un valore “fortemente simbolico” per i membri della comunità locale, i quali ne avrebbero perpetuato in tal modo la presenza anche dopo la dipartita.
Schema delle suture craniche (© MOLA)L’unicità del pettine di Bar Hill ha indotto Marshall a riconsiderare sotto una nuova luce anche gli altri due esemplari finora riemersi nel Cambridgeshire, entrambi nel raggio di una quindicina di miglia da Bar Hill, aprendo a ipotesi interpretative decisamente affascinanti. Mentre il pettine di Earith aveva i denti ben scolpiti, quello di Harston Mill presentava, al pari di quello di Bar Hill, solo linee incise ed era quindi inadatto all’utilizzo pratico. Tali incisioni potrebbero rappresentare, secondo l’archeologo, le suture naturali che uniscono e saldano le diverse sezioni del cranio: palesando in tal modo il materiale di origine del pettine, chi lo ha realizzato avrebbe enfatizzato volutamente il simbolismo e il profondo significato dell’oggetto, rendendo entrambi immediatamente evidenti a chiunque avesse avuto modo di osservarlo.
Ricostruzione del pettine di Bar Hill (© MOLA)Il pettine di Bar Hill potrebbe quindi gettare, insieme agli altri due del “terzetto” del Cambridgeshire, nuova luce sui rituali e sulle credenze diffuse in Gran Bretagna nell’età del ferro, a cominciare dal modo in cui i resti umani venivano trattati, e talvolta modificati, dalle singole comunità locali.
Il prezioso reperto sarà ora conservato nel Cambridgeshire Archaeology Archive, il principale deposito dei materiali riemersi durante gli scavi. E se anche la sua vera funzione e l’intero spettro di possibili significati non saranno, forse, mai del tutto svelati, la ricerca sugli oltre 280.000 manufatti recuperati durante gli interventi sulla A14 potrebbe riservare nuove e, magari altrettanto intriganti, sorprese.
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Sotto il suolo dello stadio, lo scheletro incompiuto della Torre quasi-Eiffel di Londra
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Il prefisso virtuale del paese da cui viene ogni singolo libro del pianeta Terra
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A che punto è la messa al bando della pubblicità e delle sponsorizzazioni delle industrie fossili https://altreconomia.it/a-che-punto-e-la-messa-al-bando-della-pubblicita-e-delle-sponsorizzazioni-delle-industrie-fossili/ #vietarepubblicitàfossili #combustibilifossili #aziendeinquinanti #pubblicitàfossili #pubblicitàtabacco #aziendesigarette #Approfondimento #unioneeuropea #greenwashing #inghilterra #sigarette #italia #salute #shell #eni #ong
Otto piccoli iguana nati da una femmina ma senza papà
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Ruben Loftus-Cheek convocato nella Nazionale inglese per le prossime qualificazioni alla Coppa del Mondo 2026. Il nostro centrocampista ha giocato per l'ultima volta in nazionale nel 2018 ma Tuchel conosce il 29enne dai tempi del Chelsea che ora viene incluso.
Incrociando le dita - ovvero speriamo niente infortuni - siamo contenti per questa convocazione perché Loftus-Cheek ha bisogno di stimoli comer questo per rendere al suo meglio.
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