#Modena

Nicolò Schira 🤖NicoSchira@sportsbots.xyz
2025-06-20

Blitz del #Modena per Davide #Adorni dopo che il #Monda ha congelato tutte le operazioni in entrata. Pronto un biennale per l’ex Brescia. #calciomercato

Gianluca Di Marzio 🤖DiMarzio@sportsbots.xyz
2025-06-18

#Calciomercato | #Palermo, in arrivo #Audero per la porta e #Palumbo del #Modena per il centrocampo. Ai gialloblù andrebbe Dario #Saric @SkySport@twitter.com

gianlucadimarzio.com/palermo-audero…

Gianluca Di Marzio 🤖DiMarzio@sportsbots.xyz
2025-06-18

#Calciomercato | #Palermo, in arrivo #Audero per la porta e #Palumbo del #Modena per il centrocampo: nell'operazione andrebbe #Suric @SkySport@twitter.com

gianlucadimarzio.com/palermo-audero…

Nicolò Schira 🤖NicoSchira@sportsbots.xyz
2025-06-16

Ora è ufficiale! Andrea #Sottil nuovo allenatore del #Modena. Contratto biennale. Tutto confermato dallo scorso 9 giugno! #calciomercato

Gianluca Di Marzio 🤖DiMarzio@sportsbots.xyz
2025-06-16
Gianluca Di Marzio 🤖DiMarzio@sportsbots.xyz
2025-06-16

#SerieB | #Modena alla ricerca di un profilo di prima fascia per la porta. Idee #Radunovic, #Chichizola e #Lezzerini @SkySport@twitter.com

Cronache di un poveracciopoveraccio@mastodon.uno
2025-06-16

A #modena se si verificasse un #bombardamento la cittadinanza sarebbe in seria difficoltà. Le priorità della #protezionecivile sono orientate verso i rischi più concreti e statisticamente rilevanti per la nostra zona. Questa situazione metta in luce una fragilità delle città italiane e più in generale europee, che danno per scontata la #pace. Sarebbe utile iniziare a riflettere su forme di protezione per eventuali minacce belliche, soprattutto in un contesto internazionale instabile.

Nicolò Schira 🤖NicoSchira@sportsbots.xyz
2025-06-15

Tutti pazzi in #SerieB per il centrocampista del #Bologna Niklas #Pyyhtiä: il classe 2003 piace a #Bari, #Palermo, #Modena e #Spezia. Asta aperta. #calciomercato

A Bologna, dal maggio 1944 la lotta crebbe

Con gli scioperi di marzo [1944] ci fu in tutta la regione [l’Emilia Romagna] un’ulteriore saldatura tra la città e la campagna, perché portarono avanti istanze che appartenevano anche alla popolazione contadina e la coinvolsero.
Dal punto di vista nazionale gli scioperi rappresentarono il tentativo di unire lotte sociali e lotta armata, oltre a permettere l’affermarsi del Partito Comunista come forza trainante di entrambe. <170
Si possono notare infatti numerose differenze tra l’andamento degli scioperi nelle altre grandi città italiane, come Milano, Torino o Genova, e quelli dell’Emilia Romagna: se nel resto d’Italia i Gap erano in progressivo declino dopo un inverno denso di azioni e furono in grado di offrire solo una minima difesa alle masse operaie in sciopero, al contrario, in Emilia Romagna gli scioperi e l’azione partigiana a sostegno rappresentarono la prima fase di una penetrazione capillare all’interno della società. <171
Ovviamente, questa collaborazione tra campagne e movimento resistenziale non nacque dal nulla ma dipese dal particolare contesto socio-economico della zona: i bassi salari, la disoccupazione, la chiamata alle armi dei giovani (che determinava una mancanza di manodopera), i conferimenti agli ammassi, le violenze e i rastrellamenti furono senza dubbio alcuni dei fattori che determinarono lo scoppio della lotta sociale. <172
Inoltre, un altro dei fattori determinanti per l’ingrossarsi delle fila partigiane furono senza alcun dubbio i vari bandi fascisti per il reclutamento, o gli appelli agli sbandati che sarebbero stati perdonati se fossero tornati a casa entro il 25 maggio. Notizie chiare e affidabili sull’effettiva risposta dei giovani a questi appelli non fu mai data, basti pensare che nel Notiziario della GNR del 28 maggio vi era scritto che si erano presentati in città solo otto sbandati. Probabilmente il numero fu maggiore a Bologna così come in altre città italiane, spinti probabilmente dalla paura di rappresaglie contro le proprie famiglie, salvo poi tornare dopo poco tempo presso le proprie formazioni di montagna, spesso anche con le armi. L’esito tutt’altro che positivo dei bandi inoltre creò problemi all’interno dello stesso fascismo repubblicano, acuendo la tensione tra partito ed esercito, accelerando così il progetto di Pavolini della militarizzazione del partito e la costituzione delle “bande nere”. <173
A Bologna, dal maggio 1944 la lotta crebbe e vi erano anche più attacchi al giorno: a quelli contro i militari fascisti e nazisti continuano ad affiancarsi le azioni di sabotaggio delle vie di comunicazione e di rifornimento verso il fronte, quindi attacchi alle linee ferroviarie, attentati contro i camion di rifornimenti tedeschi, attacchi dinamitardi contro i tralicci dell’alta tensione. <174
Inoltre, una volta decaduti gli ultimatum e gli appelli fascisti, che tra l’altro furono seguiti da appelli partigiani agli sbandati, alla polizia ausiliaria, ai carabinieri ma persino ai soldati tedeschi, cessò ogni distinzione, da parte partigiana, tra i diversi gradi di responsabilità, cosicché poi dal giugno le proporzioni della guerriglia crebbero a dismisura, aiutate anche dalla crescente sfiducia che la popolazione aveva nei confronti del governo fascista repubblicano. <175
A inizio estate la brigata era costituita, tra città e provincia, da sei distaccamenti: Bologna “Temporale” comandato da Nazzareno Gentilucci (Nerone) e da Lorenzo Ugolini (Naldi); Anzola Emilia (Tarzan) comandato prima da Vittorio Bolognini e poi da Sugano Melchiorri; Medicina comandato da Mario Melega (Ciccio), da Vittorio Gombi (Libero) e poi da Giuseppe Bacchilega (Drago); quello di Castel Maggiore comandato da Franco Franchini (Romagna) e infine da Arrigo Pioppi (Bill); il distaccamento di Castenaso comandato da Carlo Malaguti (Nino) e poi da Oddone Sangiorgi (Monello); quello d’Imola, il Ruscello, comandato da Dante Pelliconi (Ragno). <176
Anche a Modena in primavera vi era una situazione di grande fermento: nell’aprile ’44 avvennero varie azioni contro infrastrutture o contro militi fascisti, come l’uccisione di un membro della GNR l’8 aprile, mentre tornava in caserma.
Sul finire di aprile e l’inizio di maggio vi fu un intensificarsi di azioni di sabotaggio ad opera dei Gap modenesi, che rese necessari nuovi servizi di vigilanza da parte delle istituzioni locali; a questo scopo vennero utilizzati anche i civili. Infatti, già da tempo, il comando tedesco aveva iniziato a imporre delle pene pecuniarie ai comuni in cui avvenivano sabotaggi, nonostante questi non avessero alcun modo di mettere in piedi un servizio di sorveglianza tale da impedirli. <177
Il 29 aprile, invece, fallì un tentato attacco al bar del teatro comunale di Carpi, ritrovo di fascisti, e furono arrestati due giovani gappisti, giustiziati poi a Bologna l’11 giugno. <178
Dalla seconda metà di maggio, e così per tutto giugno, si verificò un ulteriore aumento del numero di attentati e sabotaggi nel modenese. Il questore nella sua relazione affermò che nel solo mese di giugno furono compiuti ben dodici attacchi contro le linee telefoniche e telegrafiche della pianura, tra i quali possiamo ricordare quelli, particolarmente riusciti, del 6 e 8 giugno, il primo a Soliera e il secondo nei dintorni di Modena. <179
Quest’intensa attività da parte del gappismo modenese, nonostante non avesse ancora raggiunto il proprio massimo sviluppo, mise in allarme le autorità tedesche e fasciste: per prevenire le azioni partigiane in città, dal 5 giugno furono organizzati posti di blocco su undici strade tramite le quali si poteva entrare nel capoluogo. <180
[NOTE]
170 S. Peli, La Resistenza in Italia cit., p.61.
171 C. Lusuardi, Gappisti di pianura cit., p. 58.
172 Ibidem.
173 L. Bergonzini, La svastica a Bologna cit., p.107.
174 M. De Micheli, 7a GAP cit., p. 98.
175 L. Bergonzini, La svastica a Bologna cit., p.109.
176 https://www.storiaememoriadibologna.it/7a-brigata-gap-garibaldi-gianni-19-organizzazione consultato il 03/06/2021 h. 18:07
177 C. Lusuardi, Gappisti di pianura cit., pp. 59-60
178 C. Silingardi e M. Montanari, Storia e memoria della Resistenza modenese cit., p. 68.
179 C. Lusuardi, Gappisti di pianura cit., pp. 60-61.
180 C. Silingardi, Una provincia partigiana cit., p. 318.
Marco Prosperi, Il detonatore della lotta armata: origini e sviluppo del gappismo, Tesi di laurea, Università degli Studi di Pisa, Anno Accademico 2020-2021

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2025-06-14

📰 Femminicidio Alice Neri, il marito: «L’assassino non può essere Mohamed Gaaloul. Per questo ho revocato la parte civile»

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2025-06-13

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