#Treni

Treno del Sale – Locomotiva a vapore 640.143 + D445.1014 – 2 Novembre 2025

Eccoci con il Treno del Sale che è partito da Pisa Centrale e diretto a Volterra-Saline-Pomarance! Edizione 2025, effettuato il 2 novembre.Con locomotiva a vapore 640.143 e D445.1014In questo video si potrà vedere l'arrivo del convoglio nella stazione di Cecina, manovre della locomotiva a vapore e della D445.Rispetto alla volta che l'ho registrato nel 2018, sono cambiate le procedure, essendoci la D445 in coda al convoglio, anziché aspettare a Cecina per effettuare poi le manovre. Questa […]

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Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-11-02

Treno del Sale - Locomotiva a vapore 640.143 + D445.1014 - 2 Novembre 2025
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2025-11-02

FS è già attiva nel trasporto regionale e merci in 14 Land tedeschi attraverso le sue filiali Netinera e TX Logistik. Nel traffico a lunga percorrenza, la Deutsche Bahn ha ancora quasi un monopolio con una quota di mercato di circa il 95 % . #Germania #DeutscheBahn #FerroviedelloStato #treni

Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-11-02
Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-11-01

Treno Frecciabianca 8605 con ETR485.036 in transito a Castagneto Carducci (18/01/2024)

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Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-10-31

Treno Frecciabianca 8605 con ETR485.036 in transito a Castagneto Carducci (18/01/2024)
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Treno Intercity 510 con E403.001 – Arrivo & Partenza – Campiglia Marittima (03/02/2017)

Quando ancora sugli Intercity potevano esserci le E403. Inoltre questo era il periodo di transizione dalle carrozze in livrea XMPR a quelle SUN e la trasformazione delle carrozze a scompartimenti in quelle a salone3 febbraio 2017----------------------------------------------------------------------------👍 Se il video ti è piaciuto lascia un bel mi piace!➕ Iscriviti per seguirmi e ricevere notizie sugli ultimi video!Grazie mille! 😄✅ Unisciti al canale telegram, in cui si potranno […]

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Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-10-28

Treno Intercity 510 con E403.001 - Arrivo & Partenza - Campiglia Marittima (03/02/2017)
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Bombardamenti alleati in provincia di Como durante la seconda guerra mondiale

All’inizio dell’autunno 1944, la linea del fronte in Italia si stabilizzò sull’Appennino Tosco Emiliano, sulla Famosa Linea Gotica. L’offensiva alleata, per sfondare la linea difensiva tedesca, fece uso di un massiccio intervento dell’aviazione anglo-americana, che ebbe come obiettivi la distruzione di ogni deposito di carburanti e munizioni (anche minimo), l’attacco a strade, ponti, ferrovie, treni, autoveicoli. In questa strategia di attacco, si collocò il duplice bombardamento aereo subito da Erba nei giorni 30 settembre e 1 ottobre 1944, il più sanguinoso attacco aereo in tutta la Provincia di Como, ad opera di bombardieri medi americani tipo Martin B-26 C “Marauder” del 17° Bombardment Group U.S.A.A.F., particolarmente del suo 95° Squadron, facente parte del 42° Bomb Wing dipendente dalla XIIª Tactical Air Force, in quel periodo di stanza a Poretta nella Corsica settentrionale, al comando del Col. R.O. Harrell <88. Don Erminio Casati, prevosto di Erba, nel “Liber Chronicus” della parrocchia, scrisse per l’anno 1944: “[…] Le ansie e i timori si accrescono per l’avvicinarsi dei fronti e per la minaccia delle incursioni aeree. Arrivano anche nella nostra parrocchia gruppi di SS italiane e tedesche […]. Con l’accondiscendenza dell’autorità comunale installano un parco di automezzi al cosiddetto Campo Sportivo lungo il Lambrone e un deposito di benzina lungo la ferrovia Nord vicino alla Cascina Sassonia, attirando così l’attenzione dei bombardieri nemici. E purtroppo quanto si temeva avvenne e con tragiche conseguenze. Il 30 settembre di questo anno, vigilia della tradizionale Festa del S. Rosario, verso le ore 14, verso il Palanzone si vedevano sbucare alcuni lucenti apparecchi inglesi <89, subito dopo si udiva lo schianto spaventoso delle bombe cadute nelle vicinanze del Mercato. Il prevosto accorse subito verso tale località e si trovò dinnanzi ad uno spettacolo terrificante. Giunto nella corte dei signori Molteni e Nava in via Diaz 8, fra le rovine vedeva straziate tre vittime: due giovani spose e la loro suocera. In piazza del Mercato un deserto sconvolto da un terremoto con grida disperate di spavento e di invocazioni. Il lavatoio all’imbocco della via S. Rocco, schiantato e stritolato e le donne che stavano lavando, sfracellate in modo orribile: di una giovane presente non se ne ebbe più traccia: rimase dispersa dalle bombe cadute sul lavatoio. E la distesa di campagne dietro la piazza Santa Eufemia fin giù al deposito della benzina verso le Cascine Lovatella-Sassonia e Prà del Matto, tutta crivellata di bombe che distrussero ogni cosa e seminarono la morte, colpendo con schegge micidiali quasi tutte le persone che pacificamente stavano cogliendo uva dai filari delle viti sparsi per quei campi. Purtroppo le bombe o per errore o di proposito furono sganciate in modo che quasi non colpirono l’obbiettivo militare che era il deposito della benzina, ma portarono rovina e morte a poveri inermi. Una delle località più colpite fu la via Cattaneo, dove alcune case furono completamente abbattute” <90.
La prima incursione, probabilmente per un tragico errore di puntamento del velivolo capo formazione, fallì l’obiettivo sganciando le bombe sull’abitato. Gli americani usarono bombe speciali dirompenti, spolettate per causare il massimo effetto scheggia, ordigni di non grande peso ma micidiali contro bersagli estesi e poco protetti quali automezzi, depositi, persone <91. Vennero, inoltre, crivellati di colpi uno stabilimento tessile, subito a nord del deposito e l’adiacente ferrovia. Essendo stato mancato il bersaglio, il piano Alleato di sistematica eliminazione degli obiettivi già pianificati, imponeva una seconda missione, che il 1° ottobre colpiva finalmente il deposito, sconvolgendo ancora l’abitato di Erba, dove complessivamente ci furono 77 morti (60 per il primo attacco e 17 per il secondo), e oltre 200 feriti, molti dei quali terribilmente mutilati <92. Il quotidiano “La Provincia” <93 diede rilievo
all’episodio con l’intento di alimentare l’ostilità verso gli Alleati, facendo leva sul dolore della popolazione, ma non una parola fu scritta, vista la censura, sul deposito di benzina e munizioni, situato troppo vicino all’abitato. Il deposito era stato trasportato ad Erba dall’Alpe del Viceré per allontanarlo dal “Campeggio”, dove stava per installarsi un battaglione di SS italiane <94.
Il 10 gennaio 1945 Erba fu mitragliata da alcuni aerei alleati, con un morto e tre feriti, il 5 febbraio, vi fu un’altra incursione con un’azione di mitragliamento che coinvolse l’Alpe del Viceré, ferendo due persone. L’obiettivo era il Villaggio Alpino dei Fasci Italiani all’Estero (detto “Campeggio”), dove si era insediato un reparto di SS italiane. <95 Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio ’45, le incursioni si intensificarono. Aerei singoli mitragliavano tutto ciò che si muoveva per strada. Uno di questi aerei, la sera del 29 gennaio 1945, fece una strage di pendolari a Lambrugo, attaccando un treno delle Ferrovie Nord: ci furono 7 morti e numerosi feriti. Così narrò il tragico episodio, il parroco di Lambrugo, Don Edoardo Arrigoni (“Liber Chronicus”, pagine 265-266): “[…] I treni erano presi di mira dagli aeroplani alleati ed erano diminuiti di numero, e quelli mantenuti, fatti in ora oscure per sottrarli all’osservazione aerea. Anche la ferrovia Nord ha dovuto limitarsi a questa situazione. Nonostante questa prudenza, una sera, e precisamente quella del 29 gennaio, mentre l’unico treno stava per entrare nella stazione di Lambrugo, favoriti da una magnifica luna che faceva spiccare sulla neve alta un metro la lunga teoria di carrozze, alcuni aeroplani, a bassissima quota, lo mitragliavano causando la morte di sette persone e ferendone circa una quarantina”. Il treno fu colpito nel tratto che va da Cascina Maria di Lurago al ponte sulla statale Como-Bergamo. Il convoglio si fermò immediatamente con la motrice riparata sotto il ponte e tutti i passeggeri che erano rimasti illesi fuggirono per i campi innevati in preda alla paura e in cerca di un rifugio. Proseguiva così il suo racconto il parroco: “Al primo rumore di mitragliamento, prendendo gli oli santi, mi portai sul posto, e nella confusione, nello strazio, dei morenti e dei feriti, procurai di amministrare l’Estrema Unzione sotto condizione a coloro che mi fu possibile. Le salme vennero provvisoriamente messe nella saletta di aspetto della Stazione. Il pavimento venne macchiato dal sangue uscito in abbondanza dalle tremende ferite operate dalle pallottole esplosive. Per grazia di Dio la nostra popolazione fu risparmiata da sì tremenda strage. I giorni seguenti si svolsero i solenni funerali e il salone dell’asilo venne trasformato in Camera ardente. Le salme vennero di poi trasportate ai propri Comuni di origine. La popolazione partecipò tutta al funerale, meritando la riconoscenza dei parenti delle vittime” <96. Nello stesso giorno, tra Canzo ed Asso, alcui vagoni di un treno passeggeri, furono mitragliati senza conseguenze <97. L’unica via di fuga lungo le strade, per tentare di salvarsi dai mitragliamenti, era di infilarsi in una “buca di sicurezza”. Purtroppo nelle vie di collegamento tra Como-Milano-Varese-Erba e Lecco, queste buche a metà febbraio 1945, non erano ancora state scavate <98. “La Provincia” del 12 aprile 1945, segnalava la distruzione di carri trainati da cavalli a Lurago, Merone e Rogeno <99. Ormai gli attacchi aerei erano un tiro a segno senza obiettivi di rilievo militare, ma di sicuro effetto psicologico.
[NOTE]
88 Cfr. AA.VV., Civico Museo Archeologico città di Erba, Obbiettivo Erba. I bombardamenti alleati del 1944 sulla città, Ed. Malinverno, Como 1994, p.14;
89 Erano in realtà americani; come da copia degli atti ufficiali dell’aviazione dell’esercito americano (U.S.A.A.F.), vedi: AA.VV., Civico Museo Archeologico città di Erba, op. cit., p.13;
90 Cfr. “Liber Chronicus”, della parrocchia di Santa Maria Nascente di Erba, anno 1944, fogli s.n.;
91 Cfr. AA.VV., Civico Museo Archeologico città di Erba, op. cit., pp.16-17-18;
92 Cfr. AA.VV., Civico Museo Archeologico città di Erba, op. cit., p.19;
93 Cfr. “La Provincia di Como”, 1 ottobre 1944, foglio s.n.; Vedi Appendice: Doc. (33); Cfr. “La Provincia di Como”, 2 ottobre 1944, foglio s.n.; Vedi Appendice: Doc. (34); Cfr. “La Provincia di Como”, 3 ottobre 1944, foglio s.n.; Vedi Appendice: Doc. (35);
94 Cfr. AA.VV., ISCPAPC, Taccuino degli anni difficili. (Luoghi, persone, documenti, ricordi), 1943-1945, Ed. Nodo libri, Como 2006, p.83;
95 Cfr. “La Provincia di Como”, 6 febbraio 1945, foglio s.n.;
96 Cfr. Riva Gaetano, Lambrugo e il suo monastero, Edizione a cura dell’Amministrazione comunale di Lambrugo, stampato da Modulimpianti s.n.c. Capriate San Gervasio, Bergamo 1990, p.364;
97 Cfr. “La Provincia di Como”, 30 gennaio 1945, foglio s.n.; Vedi Appendice: Doc.(36);
98 Cfr. Roncacci Vittorio, La calma apparente del lago. Como e il Comasco tra guerra e guerra civile, Macchione Editore Varese 2003, p.325;
99 Cfr. “La Provincia di Como”, 12 aprile 1945, foglio s.n.
Laura Bosisio, Guerra e Resistenza in Alta Brianza e Vallassina, Tesi di Laurea, Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano, Anno Accademico 2008-2009

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Treno Jazz ETR425.057 in transito a Bolgheri (20/01/2024)

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Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-10-24
Massimo MarcianoMassimoMarciano
2025-10-23
2025-10-22

🚆 Il TAF numero 01, primo treno della fornitura entrata in servizio nei primi anni Duemila, ha lasciato l’Italia lo scorso 23 agosto diretto in Marocco 🇲🇦.
Un addio simbolico per uno dei convogli più riconoscibili del trasporto pendolare italiano.
🔗 odisseaquotidiana.com/2025/08/

#Ferrovie #Treni #Mobilità

il treno TAF numero 01 in sosta in stazione prima del trasferimento in Marocco
Treni del Creeperottotrenicreeperotto
2025-10-21

[Reply][Photo] Eccoci finalmente con l'inverter per motori trifase vero e proprio!
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🔗 treni.creeperiano99.it/2025/10

2025-10-21

Non dovevo scoprire il sito di Rivarossi.

#treni #trains #modellino

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