#concentramento

2025-09-17

‘radio popolare’, 16 sett. 2025: “gaza city brucia di fronte al suo mare”. israele lancia l’offensiva di terra sulla città

da Radio Popolare:

16 sett. 2025: “L’esercito israeliano ha lanciato […] l’invasione di terra su Gaza City. […] I carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli”.

Il servizio di Valeria Schroter: https://radiopopolare.substack.com/i/173733494/gaza-city-brucia-di-fronte-al-suo-mare-israele-lancia-loffensiva-di-terra-sulla-citta

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2025-09-09

aggiornamenti sui crimini sionisti di genocidio, 9 set. 2025

da AssopacePalestina

https://www.facebook.com/share/1ACjNmGJSi/

Aggiornamenti
Maria Di Pietro – Assopacepalestina
09/09/2025

C’è un clima di ansia e caos, poiché i palestinesi non capiscono cosa sia successo o cosa stia succedendo al team negoziale a Doha.
In tutto questo, Israele continua a colpire edifici ogni ora – almeno sette oggi – mentre la popolazione è in movimento a seguito dei nuovi ordini di evacuazione nella città di Gaza.
I palestinesi speravano che i negoziati avessero successo e che ci fosse una luce alla fine del tunnel. (Hind Khoudary reporter da Deir el-Balah)

Un’ONG medica che opera a Gaza dichiara di essere molto preoccupata per la capacità del settore umanitario di rispondere all’ondata di sfollati causata dall’offensiva israeliana sulla città di Gaza.
Da Deir el-Balah, Mai el-Awawda, responsabile della comunicazione di Medical Aid for Palestinians, ha affermato che il sostegno per soddisfare i bisogni dei palestinesi era già insufficiente.
Ma con l’ultimo flusso di persone provenienti dalla città di Gaza, “ci stiamo dirigendo verso l’ignoto”, ha detto.
Al-Mawasi era già sovraffollata “con centinaia di migliaia di persone prive dei beni di prima necessità, senza acqua né cibo a sufficienza”, ha affermato.
“Non esiste un piano di emergenza in grado di soddisfare i bisogni che dovremo affrontare nei prossimi giorni”.

La forza di soccorso della Protezione Civile di Gaza riferisce che i suoi primi soccorritori stanno lavorando a mani nude per salvare le persone intrappolate sotto le macerie delle case in diversi quartieri della città di Gaza bombardati da Israele.
Fino a 25 persone sono disperse, alcune ancora “vive sotto le macerie e altre disperse” nella zona di Shati, nella parte occidentale della città di Gaza, ha detto l’organizzazione, definendo “un crimine” il bombardamento indiscriminato di edifici residenziali.

Israele sta intensificando i suoi attacchi terrestri e i bombardamenti aerei mortali a Gaza.
Gli ultimi ordini di evacuazione forzata riguardano tre grattacieli residenziali a Sheikh Radwan. Ai residenti è stato concesso pochissimo tempo per fuggire prima che gli edifici vengano rasi al suolo.
Queste case erano piene di famiglie che ora si trovano per strada, alla ricerca di un rifugio.
Verso mezzanotte, le forze israeliane hanno colpito un edificio residenziale densamente popolato nel campo profughi di Shati. La campagna israeliana per cacciare i palestinesi è in corso. Questa mattina, l’esercito israeliano ha lanciato volantini sulla città di Gaza per dire alla gente di andarsene.
Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella parte occidentale della città, che è la principale area urbana. Ma centinaia di famiglie stanno attualmente fuggendo dalla città, trasferendosi ad al-Mawasi, dove l’esercito israeliano ha dichiarato una “zona umanitaria sicura”.
C’è ancora un palpabile senso di sfida e determinazione a Gaza City, con molte famiglie che hanno organizzato una protesta questa mattina per rifiutare gli ordini di evacuazione forzata. (Tareq Abu Azzoum reporter da Deir el-Balah)

I palestinesi sostengono che l’obiettivo di Israele nella guerra contro Gaza sia lo “sfollamento”, dopo le ulteriori minacce di evacuazione forzata nella città di Gaza.
“L’obiettivo principale dell’occupazione è lo sfollamento ma non c’è più posto, né a sud, né a nord, niente”, ha detto Bajees al-Khalidi, un palestinese sfollato.
“Siamo completamente intrappolati. Vogliono cacciarci dalla Striscia di Gaza o trasferirci in un altro posto, ma non c’è più nessun posto dove andare”.
Un’altra palestinese sfollata e malata di cancro, Umm Ghassan, ha chiesto aiuto alla comunità internazionale.
“Abbiamo ricevuto un messaggio che ci intimava di evacuare la Israa Tower. Si trova vicino a una struttura per la cura del cancro. In quel momento, la paura tra le donne e i bambini era immensa”, ha detto. “Chiediamo alla comunità internazionale: basta. Non è rimasto nulla. Le nostre case sono state distrutte”.

Il Ministero della Salute di Gaza riferisce che nelle ultime 24 ore altri sei palestinesi sono morti di fame a causa delle azioni israeliane.
Questo porta il numero totale dei morti per fame a 399 persone, tra cui 140 bambini.
Da quando la Classificazione integrata della sicurezza alimentare (IPC) sostenuta dall’ONU ha dichiarato ufficialmente la carestia in gran parte di Gaza alla fine di agosto, sono stati registrati almeno 121 decessi, tra cui quelli di 25 bambini.

Il capo dell’UNRWA afferma che la Striscia di Gaza si sta svuotando della sua popolazione, costretta alla fame e a trasferirsi nella cosiddetta zona “umanitaria” di al-Mawasi.
“Non esiste un luogo sicuro a Gaza, tanto meno una zona umanitaria. Si tratta di un campo profughi sempre più grande che concentra palestinesi affamati e disperati”, ha dichiarato Philippe Lazzarini in un comunicato.
“Gli avvertimenti sulla carestia sono caduti nel vuoto”, ha aggiunto, chiedendosi se lo stesso destino attenda la catastrofe sempre più grave che sta colpendo la città di Gaza.
“Ponete fine all’impunità prima che le atrocità diventino la nuova normalità”.

L’Ufficio stampa del governo di Gaza afferma che più di 1,3 milioni di persone rimangono nella città di Gaza e nelle zone a nord della città più popolosa dell’enclave, mentre l’esercito israeliano “tenta di compiere il crimine dello sfollamento forzato in violazione di tutte le leggi internazionali”.
In una dichiarazione ha affermato che alcune persone che hanno lasciato la città di Gaza per al-Mawasi, nel sud, sono state costrette a tornare a causa del peggioramento delle condizioni di vita nel sud.
Secondo l’ufficio, circa 800.000 persone vivono nelle zone di al-Mawasi delle province di Khan Younis e Rafah. Israele l’ha designata come “zona sicura”, ma, secondo l’Ufficio stampa del governo, l’ha attaccata almeno 109 volte, uccidendo più di 2.000 persone.

Il Ministero della Salute di Gaza riferisce che nelle ultime 24 ore sono stati trasportati negli ospedali di Gaza 83 cadaveri e 223 feriti palestinesi.
Questo porta il bilancio totale delle vittime dall’inizio della guerra a 64.605 morti e 163.319 feriti.

La radio dell’esercito israeliano riferisce che un soldato di riserva è stato trovato morto nella sua casa a Rehovot, affermando che si è trattato di suicidio.
Secondo i dati ufficiali pubblicati dall’esercito israeliano, nel 2024 sono morti suicidi 21 soldati israeliani, rispetto ai 17 dell’anno precedente.

Israele ha bombardato il Qatar per assassinare i principali negoziatori del cessate il fuoco di Hamas.
Mustafa Barghouti, segretario generale dell’Iniziativa Nazionale Palestinese, afferma che l’attacco israeliano a Doha rappresenta una “svolta che avrà conseguenze pericolose” per la regione. “Questa operazione è contro il Qatar, che sta guidando gli sforzi di mediazione, e contro la leadership di Hamas che sta discutendo la proposta americana”, ha detto Barghouti. “C’è qualcosa di più spudorato?” Ha aggiunto che gli attacchi dimostrano che Israele non è interessato a un accordo di cessate il fuoco ed è determinato a portare avanti i suoi piani di genocidio e pulizia etnica a Gaza.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha reagito prontamente alla situazione a Doha, in Qatar, condannando l’attacco come una flagrante violazione della sovranità e dell’integrità territoriale del Qatar, che, ha sottolineato, ha svolto un ruolo fondamentale nei negoziati di pace tra Hamas e Israele. Questa osservazione è stata fatta nel momento in cui stava per iniziare l’80ª sessione dell’Assemblea Generale, in un momento in cui il ruolo delle Nazioni Unite negli affari internazionali e la sua capacità di difendere gli standard internazionali sono messi in discussione. Il segretario generale aveva in programma di rilasciare oggi alcune dichiarazioni sulla spesa militare e ha effettivamente colto l’occasione per passare a un rapporto che sta pubblicando, in cui chiede una riduzione della spesa militare per i conflitti in tutto il mondo e un aumento dei fondi destinati alle strutture sociali e alla pace. Ciò avviene anche in un momento in cui i finanziamenti delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace sono a rischio. Si tratta di una distrazione dal ruolo delle Nazioni Unite come mediatore internazionale, poiché conflitti come questo, come egli ha osservato, costituiscono una chiara violazione del diritto internazionale e continuano a persistere.

Gli attacchi militari israeliani contro Doha sottolineano la campagna militare in continua espansione di Israele nella regione. Nelle ultime settimane, Israele ha bombardato quotidianamente Gaza in Palestina, effettuando regolarmente anche attacchi in Libano, Siria e Yemen. Ieri, un presunto drone israeliano ha anche preso di mira una flottiglia umanitaria diretta a Gaza e attraccata in Tunisia.

Einav Zangauker, madre di Matan Zangauker, attualmente prigioniero a Gaza, afferma di essere “tremante di paura” dopo l’attacco israeliano alla delegazione negoziale di Hamas a Doha. “Perché Netanyahu insiste nel sabotare ogni opportunità di raggiungere un accordo? La vita di mio figlio è in pericolo reale da 22 mesi. Il primo ministro sta ostacolando nuovamente l’accordo e non c’è alcun accordo sul tavolo”, ha detto in un videomessaggio pubblicato sui social media. “Sono stufa. Il popolo di Israele è stufo di questa guerra”.

Il portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha affermato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump considera l’attacco come un’“opportunità per la pace”, nonostante le condanne diffuse e le speculazioni secondo cui l’attacco potrebbe infliggere un duro colpo a qualsiasi tentativo di negoziazione a Gaza. La Casa Bianca ha dichiarato che i due leader hanno parlato dopo l’attacco. “Il primo ministro ha detto al presidente Trump che vuole fare pace, e in fretta”, ha detto Leavitt. “Il presidente Trump ritiene che questo sfortunato incidente possa rappresentare un’opportunità per la pace”. Alla domanda, Leavitt non ha voluto approfondire se ci saranno conseguenze per Israele o per il suo primo ministro, né se Trump sia arrabbiato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

*

Fonti: UN, OCHA, MSF, Al Jazeera, Mondoweiss, Haaretz, UNICEF, Amnesty Int., Reuters, Human Rights Watch, Palestinian Red Crescent Society, Croce Rossa Int., Euro-med Human Rights, Save the children, Unrwa, Defence for children

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2025-09-09

“cosa sta succedendo a gaza in queste ore?” (medici senza frontiere)

da MSF, Medici Senza Frontiere, 8 set. 2025: https://www.facebook.com/share/p/1CJTbyxH9t/

MSF: Bombardamenti di giorno e di notte, la popolazione è terrorizzata, non sa dove andare né cosa fare.

Negli ultimi giorni, le forze israeliane hanno accelerato la loro campagna genocida e di pulizia etnica espandendo le attività militari a Gaza City.

Pochissime persone sono riuscite a spostarsi verso sud. In molti non possono permetterselo a causa dei costi di trasporto troppo elevati. Inoltre, al sud non ci sarebbe sufficiente spazio per accogliere quasi un milione di persone, oltre ad essere un’area esposta anch’essa agli attacchi.

Gli ospedali stanno già operando oltre ogni capacità. L’eventuale evacuazione di tutti i pazienti, compresi i neonati e i malati gravi, sarebbe estremamente difficile. Continuiamo a fornire assistenza alle persone ferite dai bombardamenti israeliani e a coloro che soffrono di malnutrizione nelle unità di terapia intensiva materna e neonatale di MSF.

L’offensiva israeliana su Gaza City deve essere fermata immediatamente.

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BEWARE: GRAPHIC IMAGES BELOW

tre vittime del genocidio sionista a Gaza, l’8 sett. 2025:

*

Queste tre immagini che chiudono il post non sono di MSF ma ho scelto io di caricarle sul sito. Le fonti sono i due canali ig indicati in sovrimpressione.

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2025-08-31

the aftermath of an israeli airstrike on multiple apartment buildings

general intent? to force civilian residents to leave. (a criminal intent, of course).

official target? izrahell says its aim was to hit Qassam Brigades spokesman Abu Obeida, from Hamas’ armed wing.

so, to hit one person, izrahell did this:

BEWARE: GRAPHIC IMAGES

src: https://www.instagram.com/reel/DOAzmdFAZu1/

and, obviously, this is only one example of what izrahell has been doing on a daily basis in the last two (+75) years in Palestine, a land it is the illegal occupier of.

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2025-08-27

pap #077: la “catena social” e il genocidio

Dalla “social catena” di Leopardi alla “catena social” il passo non è né breve né per forza solo distruttivo. I sistemi e sismi generalisti – sì – rubano dati e vendono i nostri contenuti (lavorati e semilavorati, sempre gratuiti) da circa un ventennio: fb, ig, x, youtube eccetera. Grosso modo anche io ci sono dentro, con l’ossessione della disseminazione di materiali nell’orizzontalità dei (vari) loci, contro la verticalizzazione implicita nell’ideologia egocentrica ed economicista dello “youtuber” (o “influencer”, “podcaster” eccetera).
In mezzo, e insieme, e in legame, in questi ultimi venti e forse trent’anni: la demolizione dello stato sociale (sostituito, anche qui, dallo status sui social – let’s play), della sanità e della scuola pubbliche. E la parallela prassi di smantellamento dei centri sociali.
Bon (malissimo): la parola “sociale”, se cade la “e”, pare proprio vada perdendo più di qualcosa. Ma è completamente vero? Cosa sarebbe stato, dal punto di vista della comunicazione della realtà di morte, il genocidio, senza i social, e senza la rete? Come avrebbero potuto i palestinesi comunicare, registrare in diretta, testimoniare, nelle condizioni oggettive imposte dal colonialismo israeliano? Alcune pezzi di appunti sono qui di séguito, disordinati in Pod al popolo. Podcast irregolare ed ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon ascolto. (A velocità 1.5, magari: per rendere meno intollerabili le mie micro e macropause).

Il link promesso nell’audio, anzi due:
https://slowforward.net/2025/01/13/uscire-o-non-uscire-dai-social-trumpi-zucki-muski/
e https://slowforward.net/2024/11/17/pod-al-popolo-046-esche-ami-uscire-togliere/

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Uno schema – dagli appunti:

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Alcuni link aggiunti:

separazione generalista vs coordinamento (nel) fediverso:
https://slowforward.net/2025/03/27/dip-045-social/

“questione palestinese”? la “questione” (o, meglio, “in questione”) è israele, non la Palestina:
https://slowforward.net/2024/12/26/dip-035-questione-izr/

durante/dopo:
https://slowforward.net/2024/06/09/dip-016-auschwitz/

censura:
https://slowforward.net/?s=censura

gli intellettuali italiani ancora al 27 maggio 2024:
https://slowforward.net/2024/05/27/dip-014-gli-intellettuali-italiani/

costituire e ampliare reti sociali indipendenti:
https://slowforward.net/2024/05/27/costituire-e-ampliare-reti-sociali-indipendenti/

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2025-08-22

giuristi chiedono un intervento militare a gaza per fermare israele

https://contropiano.org/news/internazionale-news/2025/08/21/giuristi-chiedono-un-intervento-militare-a-gaza-per-fermare-israele-0185828

L’ex relatore delle Nazioni Unite Richard Falk ha proposto l’invio di una forza armata internazionale a Gaza, mentre un vasto gruppo di giuristi ha chiesto all’Assemblea Generale di autorizzare un intervento armato di fronte al genocidio israeliano.

In una conferenza stampa tenutasi lunedì 18 agosto a Istanbul, il Tribunale Per Gaza ha chiesto alla comunità internazionale di autorizzare un intervento armato sotto l’egida delle Nazioni Unite per fermare quella che definisce la fase più mortale del genocidio israeliano contro il popolo palestinese.

Il giurista americano Richard Falk, da Istanbul, ha esortato i governi ad aggirare il blocco del Consiglio di Sicurezza – dove gli Stati Uniti usano il veto a favore di Israele – e ad appellarsi direttamente all’Assemblea Generale. Come ha spiegato, ci sono meccanismi legali per questo, come la risoluzione “Uniti per la Pace” del 1950 e il principio della “Responsabilità di Proteggere” approvato nel 2005.

Richard Falk, ex relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani in Palestina, ha avvertito che non agire immediatamente sarebbe “un fallimento storico dell’umanità”. Ha assicurato che il mondo sta assistendo, in tempo reale e con una trasparenza senza precedenti, a un genocidio che ricorda l’indifferenza mostrata di fronte ai crimini più atroci del XX secolo.

Il giurista ha accusato le cosiddette democrazie occidentali di complicità nell’offensiva israeliana. Ha sottolineato come la pressione dei cittadini deve tradursi in embarghi sulle armi, sanzioni e azioni di solidarietà internazionale, paragonabili alla campagna che ha contribuito a far cadere l’apartheid in Sudafrica.

Ha anche denunciato il tentativo di mettere a tacere le voci critiche attraverso sanzioni contro i relatori per i diritti umani e l’omicidio di giornalisti, tra cui Anas al-Sharif e i corrispondenti di Al Jazeera lo scorso 10 agosto. “Parte del lavoro del Tribunale di Gaza è quello di rafforzare il ruolo della verità di fronte a questi crimini”, ha detto Falk.

La dichiarazione d’urgenza dell’organismo riunitosi a Istanbul, intitolata “È tempo di agire”, sarà presentata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a settembre. L’organismo ha anche in programma un’udienza finale a Istanbul a ottobre, dove emetterà un verdetto morale sulla base delle testimonianze raccolte dalla sua fondazione nel 2024.

Il Tribunale di Gaza, composto da accademici, giuristi e difensori dei diritti umani, ha già tenuto sessioni a Londra e Sarajevo, dove ha formalmente accusato Israele di genocidio, crimini di guerra e apartheid.

Nel frattempo, la situazione umanitaria continua a deteriorarsi: dall’ottobre 2023, più di 62mila palestinesi sono stati uccisi a Gaza, tra un blocco totale e una carenza di aiuti.

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2025-08-19

“genocidio”

definizione di genocidio
https://www.facebook.com/share/1G2Z4C1TbQ/

1944, il giurista Raphael Lemkin conia il termine “genocidio” intendendo definire “la distruzione di una nazione o di un gruppo etnico […]; genocidio non significa necessariamente la distruzione immediata di una nazione […]. Esso intende piuttosto designare un piano coordinato di differenti azioni miranti a distruggere i fondamenti essenziali della vita dei gruppi nazionali, per annientare questi gruppi stessi. Obiettivi di un piano siffatto sarebbero la disintegrazione delle istituzioni politiche e sociali, della cultura, della lingua, dei sentimenti nazionali, della religione, della vita economica dei gruppi nazionali e la distruzione della sicurezza personale, della libertà, della salute, della dignità e persino della vita degli individui che appartengono a tali gruppi”.

“Nell’articolo 2 della Convenzione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la repressione del genocidio (9 dicembre 1948) si legge: ‘[…] per genocidio si intende una delle seguenti azioni commesse con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso: a) l’uccisione di membri del gruppo; b) il causare danno mentale o fisico grave ai membri del gruppo; c) il creare deliberatamente condizioni di vita al gruppo intese alla sua totale o parziale distruzione fisica; d) l’imposizione di misure volte a prevenire le nascite all’interno del gruppo; e) il trasferimento forzato di bambini del gruppo presso un altro gruppo’”.

“Il termine genocidio […] raramente assume una forma antonomastica per definire la tragedia ebraica”.

Anna-Vera Sullam Calimani, I nomi dello sterminio, Einaudi 2001

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2025-08-18

“non noi” / mg. 2024

quello che segue è il breve brano col quale nell’estate dello scorso anno ho risposto alla richiesta di partecipare alla serie di interventi “Poesia, prima persona plurale. (Indagine sulla valenza sociale della poesia contemporanea)”, serie uscita su ‘Le parole e le cose’ a cura di Lorenzo Mari e Gianluca Rizzo – che ringrazio nuovamente dell’invito (e con loro la redazione di LPLC).
il testo, in rete da novembre 2024 qui, non è presente nel relativo libro pubblicato da Argo da pochissimo, ho così considerato che forse renderlo reperibile in più sedi online (cfr. in calce) fosse plausibilmente non inutile, considerandone soprattutto l’argomento.

non noi

“noi no”

(sandra mondaini, raimondo vianello, jeff bezos, 1977)
(n.b.: l’epigrafe deve essere di merda e deve fare sorridere)

il noi di cui noi disponiamo è completamente sbagliato, è da rifare, siamo noi da rifare. in attesa, va evitato l’uso; ci evitano in parecchi.

il noi anche semplicemente grammaticale che disponiamo sulla scacchiera della sintassi non sta messo meglio: errore o meglio un errante fra convenzioni di diorite e alleanzelle di biscotto.

tra l’altro si sapeva, si è sempre saputo.

cioè continua a essere: stupro di gruppo, fusioni societarie, coloni, ufficiali, uffici, tribalismo, correnti di convezione, cattivo odore bene collettivo, circhi senza farina, batte col piatto del machete sulla gamba e taglia le condutture d’acqua ovviamente in Cisgiordania.

il pronome yankee a inizio agosto 2024 stanzia 18 miliardi di dollari perché israele continui la distruzione del popolo Palestinese e il furto di terre.

non so/sappiamo e nessuno sa cosa possa sostituire la splendida profondità fognaria dei pronomi di prima persona, uno e multiplo, instagrammer e gruppi fb.

non c’è crimine che non trovi (un) noi a giustificarlo, dagli omicidi e violenze sessuali a megiddo e nelle altre carceri israeliane agli acquirenti dei manualetti di ultradestra.

la pancia di amazon è piena di mosche, una per ogni penny di jb.

è passato da poco il primo compleanno del genocidio ai danni della Palestina, a sua volta vetta di 76 compleanni di Nakba. una montagna di montagne di morti.

il noi (di merda) degli intellettuali (di merda) non si è mica sentito, o – diciamo – si è sentito pochissimo (e) male. o meglio uno zero, per altri zeri, di fronte al noi invece energico tricolore bluette del roblox di parigi ’24 [=olimpiadi].

medici operai operatori scrivono noi tornando da Gaza, da Gerusalemme Est, dalla West Bank, o standoci: possono usare il pronome, gli altri no, noi no.

*

ulteriori link:

https://puntocritico2.wordpress.com/2025/08/17/marco-giovenale-non-noi-2024/

https://pontebianco.noblogs.org/post/2025/08/17/non-noi-marco-giovenale-2024/

https://differx.noblogs.org/2025/08/17/non-noi-marco-giovenale-2024/

https://poliverso.org/display/cb89bb2e-c0bf2f759291c84a-d3050d3c

https://www.instagram.com/p/DNf2-zno4ij

https://www.facebook.com/differx/posts/pfbid02XgyW7Y4UKtPieWoWSa67JFg5R7uunMSQf6wEC6bHJ8Tw2fchoQarTzU83b5E2KRkl ovvero https://t.ly/PgFoa

https://eexxiitt.blogspot.com/2025/08/non-noi-marco-giovenale-2024.html

https://eeexxxiiittt.blogspot.com/2025/08/non-noi-marco-giovenale-2024.html

https://the-flux-i-share.blogspot.com/2025/08/non-noi-marco-giovenale-2024.html

https://ko-fi.com/post/non-noi-marco-giovenale-2024-H2H41JV0N4

https://noblogo.org/differx/non-noi

https://www.youtube.com/post/Ugkxms3iuwvkJSE5uhrp8YbQOyCxNrGPLD3d

https://www.youtube.com/post/UgkxFZY3Q3zEw5s1TfWAN7AAHt3fV3BUBRR3

https://www.youtube.com/post/UgkxTQA5Z47SKptqrWwt51gNlOqHBeqXjX7u

 

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra #intellettuali #Nakba #ilnoi #noi #primapersonaplurale #primapersona #Megiddo #carceriisraeliane #olimpiadidiparigi
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n.b.: il testo registra la situazione all’estate del 2024, quando cioè è stato scritto

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“non noi” / marco giovenale. 2024

quello che segue è il breve brano col quale lo scorso anno ho risposto alla richiesta di partecipare alla sequenza di interventi “Poesia, prima persona plurale. (Indagine sulla valenza sociale della poesia contemporanea)”, sequenza uscita su ‘Le parole e le cose’ a cura di Lorenzo Mari e Gianluca Rizzo – che ringrazio nuovamente dell’invito (e con loro la redazione di LPLC).
il testo, in rete da novembre 2024 qui, non è presente nel relativo libro pubblicato da Argo da pochissimo, ho così considerato che forse renderlo reperibile in rete fosse plausibilmente non inutile, considerandone soprattutto l’argomento.

non noi

“noi no”

(sandra mondaini, raimondo vianello, jeff bezos, 1977)
(n.b.: l’epigrafe deve essere di merda e deve fare sorridere)

il noi di cui noi disponiamo è completamente sbagliato, è da rifare, siamo noi da rifare. in attesa, va evitato l’uso; ci evitano in parecchi.

il noi anche semplicemente grammaticale che disponiamo sulla scacchiera della sintassi non sta messo meglio: errore o meglio un errante fra convenzioni di diorite e alleanzelle di biscotto.

tra l’altro si sapeva, si è sempre saputo.

cioè continua a essere: stupro di gruppo, fusioni societarie, coloni, ufficiali, uffici, tribalismo, correnti di convezione, cattivo odore bene collettivo, circhi senza farina, batte col piatto del machete sulla gamba e taglia le condutture d’acqua ovviamente in Cisgiordania.

il pronome yankee a inizio agosto 2024 stanzia 18 miliardi di dollari perché israele continui la distruzione del popolo Palestinese e il furto di terre.

non so/sappiamo e nessuno sa cosa possa sostituire la splendida profondità fognaria dei pronomi di prima persona, uno e multiplo, instagrammer e gruppi fb.

non c’è crimine che non trovi (un) noi a giustificarlo, dagli omicidi e violenze sessuali a megiddo e nelle altre carceri israeliane agli acquirenti dei manualetti di ultradestra.

la pancia di amazon è piena di mosche, una per ogni penny di jb.

è passato da poco il primo compleanno del genocidio ai danni della Palestina, a sua volta vetta di 76 compleanni di Nakba. una montagna di montagne di morti.

il noi (di merda) degli intellettuali (di merda) non si è mica sentito, o – diciamo – si è sentito pochissimo (e) male. o meglio uno zero, per altri zeri, di fronte al noi invece energico tricolore bluette del roblox di parigi ’24 [=olimpiadi].

medici operai operatori scrivono noi tornando da Gaza, da Gerusalemme Est, dalla West Bank, o standoci: possono usare il pronome, gli altri no, noi no.

 

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#prigionieri #ostaggi #leparoleelecose #LPLC #poetiitaliani #poesia #poesiaprimapersona
#olimpiadi #pronomesbagliato #noidimerda

n.b.: il testo registra la situazione all’estate del 2024, quando cioè è stato scritto

#StoNoiDemmerda #bambini #carceriisraeliane #children #Cisgiordania #coloni #colonialism #concentramento #deportazione #famearmadiguerra #Gaza #genocide #genocidio #ICC #icj #idf #ilnoi #intellettuali #intellettualidimerda #invasion #iof #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #leparoleelecose #LPLC #massacri #Megiddo #Nakba #noi #noidimerda #olimpiadi #olimpiadidiparigi #ostaggi #Palestina #Palestine #poesia #poesiaprimapersona #poetiitaliani #prigionieri #primapersona #primapersonaplurale #pronomeSbagliato #pronomesbagliato #settlers #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #WestBank #zionism

2025-08-17

link sul genocidio, 17 agosto

da ricordare sempre
https://www.facebook.com/share/v/1AzmpHA3dn/

Ofer Cassif
https://www.facebook.com/share/p/16BMLtiVjC/
e https://slowforward.net/2025/08/06/unintervista-a-ofer-cassif/

South Africa, Palestine, USA
https://www.instagram.com/reel/DM9F3r_NQbc/

israele e la fame come strategia di guerra
https://www.facebook.com/share/16zpoqUHEv/

Alessandro Ferretti sulla ‘mostrificazione’ di hamas
https://alessandroferretti123.substack.com/p/la-nuova-banalita-del-male

israele uccide il giornalista Anas Al Sharif, insieme ad altri tre colleghi
https://www.facebook.com/share/p/1B6BvUTdsR/
e https://www.theguardian.com/world/2025/aug/10/prominent-al-jazeera-journalist-killed-in-israeli-airstrike-on-gaza
e
https://www.instagram.com/reel/DNMJGXuhTAv/
e
https://www.instagram.com/reel/DNMLthKA4Rg/
e
https://www.instagram.com/p/DNNHqNXsqMH/

massacro sionista presso Al Zaytoun
https://www.instagram.com/reel/DNNW5v_pWU8/

11 agosto 2025, alcune università israeliane finalmente si svegliano
https://www.facebook.com/share/p/173rJu4d2S

microsoft tech for genocide
https://www.instagram.com/p/DNNzYLaIvHM/

Morgan Mc Monagle
https://www.instagram.com/reel/DMvcZdYMrfb

le proteste israeliane devono alzare il tiro e schierarsi frontalmente per la Palestina
https://www.facebook.com/share/1E5BcvA2d5/
e
https://www.facebook.com/share/p/1CkLCjX4EC/

Gino Strada già nel 2004
https://www.instagram.com/reel/DNSxlj_IoTA/

cecchini con uno schema nel mirare alle varie parti del corpo
https://www.instagram.com/reel/DNRIw_9gcd-/

Fulvio Grimaldi
https://www.facebook.com/share/19d8gbgyq8/

il solito eretz israel
https://www.facebook.com/share/1Ft6DuAZY2/

il cecchinaggio sui bambini: la pubblicazione delle radiografie da parte del NYT
https://www.facebook.com/share/p/19P4F7HkBu/

imagine it’s your child
https://www.instagram.com/p/DNTS_3rtsov/

citazioni istruttive da capi di stato del cosiddetto popolo eletto
https://www.facebook.com/share/1AraoLQ98Y/

Amira Hass: vessazioni dell’idf in Cisgiordania
https://archive.md/1XG1J
tr. it. : https://www.facebook.com/share/16ZygspQdV/

i criminali dell’idf uccidono persone che stavano semplicemente recuperando il corpo di una vittima
https://www.instagram.com/reel/DNX1mDrO8Co

15 Aug, 2025. After an israeli airstrike on Majida al-Waseela school shelter:  https://mastodon.uno/@differx/115034608247171588

testo di Alessandro Ferretti contro l’ignavia degli “equidistanti”  https://alessandroferretti123.substack.com/p/ne-con-israele-ne-con-la-resistenza

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2025-08-15

link sul genocidio, 15 agosto

disegno di legge liberticida presentato al senato italiano
https://www.facebook.com/share/p/1XzkCvf3kF/
e
https://www.fanpage.it/politica/la-proposta-della-lega-per-punire-chi-critica-il-governo-di-israele/

prassi delle idf
https://www.facebook.com/share/1AtfmrnCJo/

Lavinia Marchetti su una recente intervista di Noemi Di Segni
https://www.facebook.com/share/1P4yGfkMK6/
(4 ago 2025)

John Mearsheimer: israelis committing genocide in Gaza
https://www.middleeastmonitor.com/20250731-israelis-committing-genocide-in-gaza-with-us-complicit-geopolitical-expert/

Evidence pointing to genocide in Gaza overwhelming, says ex-war crimes prosecutor Graham Blewitt
https://www.middleeastmonitor.com/20250803-evidence-pointing-to-genocide-in-gaza-overwhelming-says-ex-war-crimes-prosecutor/

Antonio Pasca, presidente del Tar di Lecce: “genocidio”
https://www.facebook.com/share/1A98m1WWUJ/

Ben Gvir e Weiss, due figure infernali al lavoro, tra morte e deportazione
https://www.facebook.com/share/r/16hrdqsRtE/

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