Sergei Prokofiev – Suite Scita
La Suite Scita (Scythian Suite) di Sergei Prokofiev è un’opera orchestrale esplosiva, selvaggia, e con una storia affascinante.
Un balletto rifiutato e una direzione tutta nuova
Nel 1915, Sergei Prokofiev (1891-1953) era un compositore giovane e ambizioso in cerca della sua grande occasione. L’occasione della vita gli capitò quando Sergei Diaghilev, il genio dietro i leggendari Balletti Russi, lo invitò a scrivere un balletto. Il tema era incentrato sulla mitologia scitica antica, un mondo di guerrieri nomadi, dai rituali feroci. Prokofiev si lanciò nel progetto, creando un suono esplosivo e primordiale mai udito prima.
Ma c’era un problema: Diaghilev odiava quella musica. Rispedì al mittente la musica come troppo “rumorosa” e “barbarica,” dicendo che era impossibile coreografarla. Invece di buttare tutto, Prokofiev recuperò i migliori brani e li trasformò in una suite orchestrale in quattro movimenti. Ed ecco che nacque la Suite Scita, un’opera che avrebbe consolidato la sua reputazione come compositore audace e modernista.
Un suono come nessun altro
La Suite Scita non è la tua tipica composizione classica. Dalle prime note, ti colpisce con massive forze orchestrali—tamburi tuonanti, ottoni scintillanti e armonie frastagliate. È grezza, aggressiva e avvincente, spesso paragonata alla Sacre du Printemps di Stravinsky per la sua pura energia. Ma dove Stravinsky costruisce complessità, Prokofiev va dritto al punto.
I quattro movimenti della suite hanno una narrazione libera, ispirata alla mitologia scitica:
- “L’Adorazione di Veles e Ala” – Un’apertura vulcanica piena di ottoni imponenti e ritmi travolgenti, evocando un rituale mistico pagano.
- “Il Dio Nemico e la Danza degli Spiriti” – Un’esplosione furiosa di suoni, come se antichi guerrieri stessero scontrandosi in battaglia.
- “Notte” – Un breve riposo, fatto di melodie inquietanti, allo stesso tempo misteriose e minacciose.
- “La Gloriosa Partenza di Lolli” – Un finale trionfante e ad alta energia che trabocca di eroismo e tensione.
C’è un colpo di scena: nonostante il suo tono intenso e selvaggio, Prokofiev non ha preso alla lettera il mito scita. Ha descritto la musica come più focalizzata sulla creazione di un’atmosfera “barbarica” che sulla narrazione storica. Più o meno come una colonna sonora fantasy per un mondo antico che esisteva più nella sua immaginazione che nella realtà.
Shock e Controversia
Quando la Suite Scitia debuttò nel 1916, suscitò fin da subito un grande scalpore. Il pubblico era diviso: alcuni erano entusiasti della sua energia selvaggia, mentre altri erano scandalizzati dalla sua pura forza e intensità. Ma una cosa era chiara: Prokofiev si era imposto con forza sulla scena musicale del tempo.
Prokofiev in seguito riutilizzò alcuni dei temi della suite nel suo Concerto per pianoforte n. 2 e in altre opere, dimostrando quanto credesse nel potere di queste idee.
Se ti piace la musica orchestrale che sembra uscita da un film d’azione, la Suite Scitia è un ascolto imperdibile!
https://www.youtube.com/embed/d9xv9zo4t2U
#balletsRusses #ClassicalMusic #composer #diaghilev #music #orchestra #piano #Prokofiev #scythian #SergeiProkofiev #suite #viola