#esilio

2025-06-15

20-22 giugno 2025, roma: sumud. dalla palestina al mondo

SUMUD

Un festival dal basso. Un grido collettivo. Un atto di resistenza culturale e artistica.

Tre giorni di musica, arte, parole e cibo popolare per sostenere il popolo palestinese e tutte le culture che resistono all’occupazione, all’esilio, alla guerra, alla cancellazione.

SUMUD – in arabo, “resilienza ostinata” – è il filo che ci unisce.
In scena: concerti, dibattiti, cineforum, mostre, radio live, skate urbano, performance e una grande cucina palestinese popolare.
Nessun palco a pagamento, nessuna sponsorizzazione istituzionale: solo autorganizzazione, passione e determinazione collettiva per l’autodeterminazione dei popoli.

🎤 Artistə:
Cip Orkestra, Lavinia Mancusi, Los3Saltos, Frente Murguero Romano, Yallarabì, Tareq Abusalameh, Alessandra Ravizza, Nora Tigges & Zenìa, Marco Passiglia, Anna Maria Bruni, Noemita on Stage e tantə altrə.

🗣 Ospiti e interventi:
Francesca Fornario, Tatiana Montella, Zahira Mourad, Cecilia Della Negra, Dalia Ysmail, Mario Soldaini, Antonio Bocchinfuso, Leonardo Filippi, Marcella Brancaforte, Alhassan Selmi da Gaza  e Raffaele Oriani (+Clara Habte), attivist3 dalla Palestina, Kurdistan, Afghanistan.

🎬 Cineforum Resistente
Proiezioni e dibattiti serali per raccontare il vissuto palestinese, i sogni e le memorie sotto assedio.

info: https://www.facebook.com/share/18pp3A4s2a/

#Afghanistan #AlessandraRavizza #AlhassanSelmi #AnnaMariaBruni #AntonioBocchinfuso #arte #assedio #attivist3 #autodeterminazione #autorganizzazione #CeciliaDellaNegra #ciboPopolare #cineforum #CipOrkestra #ClaraHabte #concerti #cucina #cucinaPalestinese #DaliaYsmail #dibattiti #esilio #festival #FrancescaFornario #FrenteMurgueroRomano #Gaza #guerra #Kurdistan #LaviniaMancusi #LeonardoFilippi #Los3Saltos #MarcellaBrancaforte #MarcoPassiglia #MarioSoldaini #memorie #mostre #musicA_ #NoemitaOnStage #NoraTiggesZenìa #occupazione #Palestina #parole #performance #popoloPalestinese #proiezioni #radioLive #RaffaeleOriani #Resistenza #resistenzaArtistica #resistenzaCulturale #skate #skateUrbano #sogni #sumud #TareqAbusalameh #TatianaMontella #Yallarabì #ZahiraMourad

gianlucamantoani.bloggianlucamantoani@mastodon.uno
2025-03-25

SECONDA FASE

Il governo che ha appena bombardato

apre un "Ufficio Esilio Volontario”;

sarà in città, (per ora) in un blindato...

gianlucamantoani.blog/2025/03/

#poesia #gaza #guerra #esilio

La Guerra delle Formichemyrornaskrig@mastodon.uno
2024-11-21

Giorgio #agamben , nei suoi ultimi scritti sul blog di #quodlibet , discute della condizione giuridica dell' #esilio nella storia e mette in relazione la condizione di esiliato con il sentimento di chi oggi non riesce più a sentirsi #cittadino in questa #società. Nella sua prospettiva, il passaggio da una condizione di "esilio" subita passivamente a quella basata su una scelta attiva e consapevole è l'unico atto politico capace di porre i semi per la rinascita del futuro.
quodlibet.it/giorgio-agamben-l

2024-09-30

La fine del Giudaismo

un testo di Giorgio Agamben

frammento:
[..] È proprio questa accettazione senza riserve dell’esilio, con il rifiuto che comporta di ogni forma presente di statualità, che fonda la superiorità degli ebrei rispetto alle religioni e ai popoli che si sono compromessi con lo Stato. Gli ebrei sono, insieme agli zingari, il solo popolo che ha rifiutato la forma stato, non ha condotto guerre e non si è mai macchiato del sangue di altri popoli.
Negando alla radice l’esilio e la diaspora in nome di uno stato nazionale, il Sionismo ha tradito pertanto l’essenza stessa del Giudaismo. Non ci si dovrà allora meravigliare se questa rimozione ha prodotto un altro esilio, quello dei palestinesi e ha portato lo stato d’Israele a identificarsi con le forme più estreme e spietate dello Stato-nazione moderno. […]

il testo intero è qui:
https://www.quodlibet.it/giorgio-agamben-la-fine-del-giudaismo

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notilla di MG:

Personalmente (però) mi aspetto o mi aspetterei da G.A.:

(1) una ancora più energica anzi radicale decostruzione politica e storica del sionismo genocida e delle sue azioni concrete, inumane disumanizzanti e irreligiose davanti a qualsiasi religione;

(2) una presa di posizione di tipo anche giuridico sullo status di illegalità anzi criminalità ormai secolare di israele e dei suoi sostenitori;

(3) una sottolineatura ancora più forte della natura originariamente militare dell’aberrazione che Gran Bretagna e Stati Uniti hanno creato e sostengono; e

(4) una conseguente difesa non solo di strategie immediate (poco o per nulla attuate) di condanna, embargo, disinvestimento e boicottaggio verso l’entità sionista, ma anche delle pratiche di Resistenza partigiana del Popolo Palestinese contro l’occupante.

Paragonare il genocidio attuato dai sionisti con la violenza nazista e fascista è sensato, è pertinente, e gli intellettuali italiani su questo devono prendere posizione (avrebbero dovuto prenderla da tempo). La storia non li aspetta, sta già rovinando sulle spalle dei colonizzati.

Davanti alle immagini, ai video, agli audio delle urla che si accumulano da ormai un anno, il pensiero occidentale o è frontalmente filopalestinese e antisionista, o è una semplice variante, più o meno moderata, del suprematismo colonialista bianco che ha negli USA il suo epicentro.

https://slowforward.net/2024/09/30/la-fine-del-giudaismo-di-giorgio-agamben-una-notilla-personale/

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