«Grenzsoldaten haben die Leiche eines Mannes in den Bergen nahe der Grenze zu Rumänien gefunden»
#Ukraine #Grenze #Grenzschutzdienst #Identität #Invasion #Mukatschewo #Rumänien #Soldaten #Transkarpatien #Ungarn #Wetter
«Grenzsoldaten haben die Leiche eines Mannes in den Bergen nahe der Grenze zu Rumänien gefunden»
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Figma's infiltration into our brains is complete! 🤯 Prepare for #design #tools to dictate your every thought and action, as we celebrate the rise of the browser-based overlord. Meanwhile, #Dylan #Field lounges atop his mountain of #gold, #cackling at our dependence. 💸🙄
https://designsystems.international/ideas/when-figma-starts-designing-us/ #Figma #Invasion #Browser #HackerNews #ngated
#China may ask #Russia to attack #NATO if Taiwan is invaded
There’s increasing realization, & let’s not be #naive about this: If Xi Jinping would attack #Taiwan, he would first make sure he makes a call to his very junior partner in all of this, #Putin, residing in Moscow, and telling him, ‘Hey, I’m going to do this, and I need you to keep them busy in #Europe by attacking NATO territory,’ Rutte said.
francesca albanese: “from economy of occupation to economy of genocide”
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #economy #report #FrancescaAlbanese
francesca albanese: “from economy of occupation to economy of genocide”
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#China's foreign minister tells EU that Beijing cannot afford Russia to lose in Ukraine
The country cannot afford for #Russia to lose war in #Ukraine amid fears the U.S. would shift focus towards #Beijing
As #war in Ukraine drags on, comments suggest Russia’s war in Ukraine may serve China’s strategic needs as focus is deviated away from Beijing’s mounting preparation to launch its #invasion into #Taiwan
#WW3 #Russia #Ukraine #invasion - German push against the shadow fleet begins with tanker checks - Sara KOSMAJAC Offshore Energy
https://www.offshore-energy.biz/german-push-against-russian-shadow-fleet-begins-with-tanker-insurance-checks/
«Im Kernkraftwerk Saporischschja kam es zu einem Stromausfall»
#Ukraine #Energiesystem #Facebook #HermanHaluschtschenko #Iaeo #Invasion #Kernkraftwerk #Moskau #Russland #Saporischschja #Saporoschje #Stromausfall #Stromnetz
Invasion – The third season of the sci-fi show gets a new trailer. Watch it here https://www.liveforfilm.com/2025/07/04/invasion-the-third-season-of-the-sci-fi-show-gets-a-new-trailer/
🔔 Update 📢 Syrian sources reported early Friday that an ISR special forces unit carried out an airdrop operation in the Yafour area, located roughly 10 kilometres from the capital, #damascus
🔹 Local sources: loud explosions heard in the area, near the outskirts of the Qudsaya suburb
#syria #invasion #alsharaa #alqaeda #normalisation #abrahamaccords #us
#news
📰 Report: MEMO JUL-04
Le teaser de la saison 3 d'Invasion !
Les aliens n'ont pas fini de nous envahir...
Qui regarde ? C'est bien ?
gideon levy, “l’incitamento israeliano al genocidio diventa la normalità” (‘haaretz’, 27 apr. 2025)
GIDEON LEVY – L’INCITAMENTO ISRAELIANO AL GENOCIDIO DIVENTA LA NORMALITÀ
Il linguaggio sul Genocidio si è diffuso in tutti gli studi televisivi come un linguaggio legittimo. Da qui in poi, si dovrebbe dire: ucciderai. Non resta che discutere chi dovrebbe essere ucciso e chi dovrebbe essere risparmiato.
Di Gideon Levy – 27 aprile 2025
Era prevedibile: il linguaggio ha assunto connotazioni neonaziste. I confini sono caduti e lo spargimento di sangue è stato legittimato.
Il parlamentare del Likud Moshe Saada ha proclamato sull’emittente televisiva Canale 14 di essere “interessato” a far morire di fame un’intera nazione. “Sì, farò morire di fame gli abitanti di Gaza, sì, questo è un nostro dovere”; un cantante relativamente popolare, Kobi Peretz, è convinto che ci sia “ordinato” di annientare l’acerrimo nemico biblico Amalek. “Non provo pietà per nessun civile a Gaza, giovane o vecchio che sia. Non ho un briciolo di pietà”, avrebbe dichiarato sulla copertina del settimanale del quotidiano Yedioth Ahronoth.
I due, Saada e Peretz, sono solo due fra i tanti, ma l’etere e la stampa sono pieni di dichiarazioni del genere, con alcuni interessati a metterle in risalto per assecondare l’opinione delle masse. Un personaggio pubblico in Europa, che fosse un legislatore o un cantante, che pronunciasse tali dichiarazioni verrebbe etichettato come neonazista.
La sua carriera si arresterebbe e da quel giorno in poi verrebbe emarginato per sempre. In Israele, dichiarazioni del genere fanno vendere i giornali.
Bisognerebbe chiamare questo fenomeno per nome: Istigazione al Genocidio. A onore di Saada e Peretz, si potrebbe dire che hanno fatto cadere tutte le maschere e rimosso tutti i filtri. Quello che una volta era una provocazione, spesso presente sui social media, è diventato un linguaggio mediatico normale, sollevando interrogativi come chi è a favore e chi è ancora contrario al Genocidio.
Saada e Peretz sono a favore dell’Omicidio di Massa, mentre altri sostengono solo la “privazione degli aiuti umanitari”, che è la stessa cosa, solo in una formulazione più raffinata. È la stessa crudeltà, solo in forma educata; la stessa mostruosità, solo che aderisce a una forma apparentemente più corretta.
È vero che è importante denunciare le tendenze neofasciste che si diffondono nella società e smascherarle, ma questa denuncia conferisce a questo linguaggio palesemente illegittimo la legittimità e la normalità che gli mancavano fino a poco tempo fa. Da qui in poi, si dovrebbe dire: Ucciderai. Saada e Peretz affermano che è persino un comandamento. Non resta che discutere chi debba essere assassinato e chi risparmiato.
Lentamente ma inesorabilmente, il danno a lungo termine causato dall’attacco del 7 ottobre sta venendo alla luce. Al di là delle orribili tragedie personali e nazionali, quell’attacco ha sconvolto completamente la società israeliana. Ha distrutto, forse per sempre, ogni traccia del campo della pace e dell’umanità, legittimando la Barbarie come un nobile comandamento.
Non c’è più “permesso” e “proibito” riguardo alla malvagità di Israele nei confronti dei palestinesi. È permesso uccidere decine di prigionieri e far morire di fame un intero popolo. Un tempo ci vergognavamo di tali azioni; la perdita della vergogna sta ora smantellando ogni barriera rimanente.
Forse la cosa peggiore di tutte è il pensiero che sia utile a un organo di stampa cinico e populista come Yedioth Ahronoth, soprannominato “il giornale del Paese”, sempre attento ai propri lettori, dare risalto a questo linguaggio Genocida. Il Genocidio in prima pagina non solo lo legittima, lo sanno i redattori, ma fa anche piacere ai lettori.
Il cantante Eyal Golan potrebbe essere bandito a causa della sua condotta sessuale inappropriata, ma chi bandirà il Jihadista Kobi Peretz? Dopotutto, ha ragione. “Hanno mutilato i nostri fratelli e i nostri figli”, ha detto. Ora tocca a noi mutilare.
Non si tratta solo di Yedioth Ahronoth e di Canale 14. Il linguaggio sul Genocidio si è diffuso in tutti gli studi televisivi come linguaggio legittimo. Ex colonnelli, ex membri dell’istitutivo della difesa, siedono nei comitati e invocano il Genocidio senza battere ciglio. Non sono importanti o interessanti, ma plasmano il dibattito.
Quando un giorno gli storici del futuro cercheranno di capire cosa è successo in Israele in quegli anni, scopriranno che queste voci sono la voce del popolo. Questo contribuirà alla loro comprensione: ecco com’era Israele allora.
Questa legittimazione finirà in lacrime, le lacrime dei media che ora promuovono questo linguaggio mostruoso. Chiedete a chiunque voglia far morire di fame due milioni di persone, a chiunque pensi che un bambino di quattro anni meriti di morire e che una persona disabile in sedia a rotelle sia un bersaglio lecito per essere lasciata morire di fame, cosa pensa della libertà di stampa e della libertà di espressione, e scoprirete che sono favorevoli alla chiusura della maggior parte delle testate e alla messa al bando dei media.
Il culmine di questa compiacenza verso l’estrema destra sarà che le cose si ritorceranno contro i media che hanno promosso tale condotta. Peretz, Saada e i loro simili non bramano solo il sangue arabo. Vogliono anche che stiamo zitti.
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Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato a Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell’Unione dei Giornalisti Israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo ultimo libro, La Punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.
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Traduzione: La Zona Grigia
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'Invasion' Season 3 Gets a Chilling First Teaser!! Check It Out!! #Invasion, #AppleTVPlus, #GolshiftehFarahani, #ShioliKutsuna, #ShamierAnderson, #IndiaBrown, #ShaneZaza, #EnverGjokaj, #EricaAlexander
https://movizark.com/2025/07/03/invasion-season-3-gets-a-chilling-first-teaser-check-it-out/
harsh updates from the genocide, jul 3rd, 2025
BEWARE: GRAPHIC CONTENT
same images – and more – here (graphic content, beware):
https://mega.nz/folder/i1dQjB5D#0gKOEs1t1kiSDyT3A8suNA
(note: this Mega folder will perhaps updated from time to time)
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