#massacro

Massimo MarcianoMassimoMarciano
2025-05-19
2025-04-29

chi sono esattamente i terroristi, dunque?

da https://www.facebook.com/share/15VTvC57AA/ (La zona grigia)

L’ATTACCO STATUNITENSE CONTRO UN CENTRO DI DETENZIONE PER MIGRANTI IN YEMEN EVIDENZIA I COSTI DELL’IMPUNITÀ

Dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani – 29 aprile 2025

Ginevra – L’attacco dell’esercito statunitense contro un centro di detenzione per migranti in Yemen ha causato decine di morti e feriti. L’attacco rappresenta una pericolosa intensificazione dell’Operazione Rough Rider (Pilota Rude), costituisce una chiara violazione del Diritto Internazionale Umanitario e potrebbe costituire un Crimine di Guerra ai sensi dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

L’Aviazione Militare statunitense ha lanciato un attacco lunedì mattina nel Governatorato di Saada, nello Yemen settentrionale, prendendo di mira direttamente un centro di detenzione che ospita migranti africani. Secondo fonti locali della Protezione Civile, almeno 68 migranti sono stati uccisi e circa altri 47 sono rimasti feriti.

I filmati esaminati relativi alle immediate conseguenze dell’attacco mostrano che l’edificio, costruito con muri di cemento e tetto in lamiera, ha subito una distruzione pressoché totale, a indicare che il centro di detenzione è stato preso di mira direttamente. Le squadre di emergenza e della Protezione Civile hanno recuperato i corpi dalle macerie, mentre decine di persone gravemente ferite sono state trasportate all’Ospedale Repubblicano di Saada.

Secondo il Ministero dell’Interno dell’amministrazione guidata dagli Houthi, il centro era supervisionato dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dal Comitato Internazionale della Croce Rossa. Ciò suggerisce che il sito avrebbe dovuto beneficiare di protezione legale, dato che il suo utilizzo per scopi militari era proibito e che le coordinate del sito erano state comunicate alle forze statunitensi per impedirne l’attacco.

L’assenza di prove che dimostrino che le forze armate statunitensi abbiano adottato misure precauzionali per ridurre al minimo i danni ai civili, come è accaduto in altri recenti episodi di violenza statunitense contro i civili in Yemen, solleva serie preoccupazioni in merito al rispetto del Diritto Internazionale Umanitario. In particolare, è probabile che gli Stati Uniti non abbiano rispettato i principi di distinzione tra obiettivi militari e civili, di proporzionalità e dell’obbligo di adottare tutte le precauzioni possibili per evitare vittime civili.

Al momento della pubblicazione di questa dichiarazione, il Comando Centrale degli Stati Uniti non ha fornito alcuna spiegazione o giustificazione ufficiale per l’attacco. Ha rilasciato solo una dichiarazione generale poche ore prima dell’attacco, affermando: “Per preservare la sicurezza operativa, abbiamo intenzionalmente limitato la divulgazione dei dettagli delle nostre operazioni in corso o future . Non riveleremo dettagli specifici su ciò che abbiamo fatto o su ciò che faremo”.

L’approccio adottato dagli Stati Uniti nella gestione dell’Operazione Rough Rider va oltre la mera opacità, riflettendo un modello più ampio di trattamento del quadro normativo internazionale come un insieme opzionale di linee guida. Gli Stati Uniti si comportano come una potenza al di sopra del Diritto Internazionale, agendo al di fuori delle regole di responsabilità, e si considerano evidentemente esenti dal fornire giustificazioni o aderire a criteri di trasparenza che potrebbero portare alla responsabilità. Il perdurare di tale politica rivela i fondamenti parziali dell’ordine internazionale, indebolisce i meccanismi di protezione collettiva e consolida l’impunità su larga scala.

La semplice richiesta di trasparenza agli Stati Uniti non è sufficiente; le istituzioni internazionali devono avviare immediatamente indagini indipendenti e complete sull’ultimo attacco, indipendentemente dalla posizione dell’autore o dal rifiuto di divulgare informazioni.

Indagare sulle circostanze dell’attacco, identificare i responsabili e chiamarli a rispondere delle loro azioni ai sensi del Diritto Internazionale Umanitario non è un’opzione volontaria, ma un obbligo legale e morale imposto dalle norme volte a proteggere i civili durante i conflitti armati. Qualsiasi mancata attivazione di tali indagini o di meccanismi di responsabilità costituisce una complicità di fatto nel perpetuare l’impunità e rivela ulteriormente la verità su chi è al servizio del sistema giudiziario internazionale guidato dall’Occidente.

Le vittime dell’attacco aereo statunitense sul centro di detenzione per migranti di Saada erano civili non coinvolti nelle ostilità e avevano diritto a piena protezione ai sensi del Diritto Internazionale, che proibisce severamente di prendere di mira i civili, sia deliberatamente, indiscriminatamente o attraverso l’uso eccessivo della forza. Inoltre, i migranti presi di mira dall’attacco godono dei diritti legali garantiti dal Diritto Internazionale alla protezione da parte di tutti gli Stati senza eccezioni, compresi gli Stati Uniti, e non solo dal Paese ospitante.

Gli obblighi internazionali di tutela del diritto alla vita e alla sicurezza dei civili si applicano a tutte le parti in conflitto, indipendentemente dalla nazionalità delle vittime o dal luogo della loro detenzione. Di conseguenza, l’attacco statunitense al centro di detenzione per migranti in Yemen costituisce una flagrante violazione del Diritto Internazionale Umanitario e delle convenzioni internazionali pertinenti.

La natura del sito preso di mira, insieme alle ingenti perdite civili causate dall’attacco, solleva seri sospetti di Crimine di Guerra ai sensi del Diritto Internazionale, tra cui le Convenzioni di Ginevra del 1949, il Primo Protocollo Addizionale del 1977, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale del 1998 e le norme consuetudinarie del Diritto Internazionale Umanitario. Questi strumenti impongono il divieto assoluto di colpire civili o obiettivi civili e richiedono che vengano prese tutte le precauzioni possibili per proteggere e risparmiare i civili dalle ostilità e ridurre al minimo i danni, anche quando in un’area sono presenti obiettivi militari legittimi.

Il gruppo Houthi ha chiaramente dichiarato che le sue operazioni militari nel Mar Rosso sono una risposta alla continua aggressione israeliana contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, ma gli Stati Uniti continuano a usare illegalmente la forza armata e a contribuire all’intensificazione della violenza in Medio Oriente. Questa situazione richiede un’azione diplomatica responsabile, ovvero l’attenuazione e l’affronto delle cause profonde della crisi. Eppure gli Stati Uniti hanno scelto l’intensificazione militare come unica linea d’azione, aumentando contemporaneamente il loro sostegno militare e politico a Israele e consentendogli di continuare a commettere atti di Genocidio nella Striscia con scarsa o nessuna responsabilità.

Questa condotta riflette chiaramente i doppi criteri degli Stati Uniti nella gestione dei conflitti. Per il governo statunitense, l’intervento militare può sempre essere giustificato con il pretesto di proteggere la “sicurezza regionale”, mentre in realtà la violenza statunitense nella Regione alimenta i conflitti, aggrava le catastrofi umanitarie e prolunga le sofferenze.

Gli organi competenti delle Nazioni Unite devono istituire una commissione d’inchiesta internazionale indipendente con pieni poteri e inviarla in Yemen per documentare le violazioni, condurre indagini sul campo e determinare le responsabilità legali individuali e collettive per l’attacco al centro di detenzione per migranti di Saada.

La natura e la gravità delle violazioni commesse richiedono l’attivazione di meccanismi di responsabilizzazione a tutti i livelli, compresi procedimenti giudiziari che tengano conto del principio di giurisdizione universale, per garantire che i colpevoli i siano ritenuti responsabili.

Gli Stati Uniti devono cessare immediatamente la loro illegittima Campagna Militare contro lo Yemen, astenersi dal colpire civili o infrastrutture vitali con qualsiasi pretesto e aderire pienamente al Diritto Internazionale Umanitario, in particolare ai principi di distinzione, proporzionalità e necessità.

Inoltre, gli Stati Uniti devono rispettare rigorosamente gli obblighi giuridici internazionali e cessare la loro comprovata complicità con Israele nella commissione di Crimini, incluso il Genocidio in corso nella Striscia di Gaza. Ogni forma di sostegno militare e politico che consenta a Israele di continuare a commettere questi Crimini deve essere interrotta.

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: https://euromedmonitor.org/en/article/6700/US-strike-on-migrant-detention-centre-in-Yemen-highlights-the-costs-of-impunity

#amerika #attacchiAerei #criminiDiGuerra #Houti #Israele #massacro #StatiUniti #StatutoDiRoma #terrorismoUsa #USA #yankee #Yemen

Alcuni rappresentanti del regime, arrivati al memoriale del #9aprile con fiori hanno gridato: 'Slave! Russo! Russo!' Le famiglie dei prigionieri e il pubblico li hanno costretti ad andarsene per impedire al regime la profanazione del memoriale del #massacro #russo dei georgiani del 9 aprile 1989.

RE: https://bsky.app/profile/did:plc:ouxqdky6ba67jv22jv22k74p/post/3lmebzqyr722d

2025-01-26

Io ricordo la Shoah dello scorso millennio, ma non dimentico la mattanza di Gaza di questi giorni.

Da "Memorie"
aitanblog.wordpress.com/2025/0

#memoria #memorie #storia #shoah #gaza #massacro #genocidio #mattanza #27gennaio

Marino Bruschinimarinobruschini
2024-04-05

la delle è tra e
il di cui sono capaci i verso i
i NON MANGIANO!
i bruciano risorse in per incrementare al massimo livello la tra e

2024-02-15

Fermate. Il #GENOCIDIO . Di #Gaza . Ah come dite? Non è un genocidio? Che ne dite di #carneficina? #Massacro? #BagnoDiSangue? #Mattanza? #Tritacarne? #Pogrom? La vittima divenne carnefice ed il cerchio si chiuse.

2023-08-13

12 agosto 2023 – Il giorno della 79esima commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Il Presidente Mattarella ricorda: "[...]
I militari nazisti delle SS, sostenuti da #fascisti locali misero in atto una delle stragi più efferate del conflitto. Fu un #massacro di vite innocenti. Donne, anziani, bambini - ben oltre cinquecento - vennero uccisi senza pietà. Tanti i corpi bruciati e resi irriconoscibili”

12 agosto 2023 – Il giorno della 79esima commemorazione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema.
Antonio🚲🍞🖥️🛤️Antonio_Gulino@mastodon.uno
2021-07-23
Antonio🚲🍞🖥️🛤️Antonio_Gulino@mastodon.uno
2021-06-04

Tre anni fa, il 6 giugno 2019, i #militari sudanesi hanno ammazzato 127 #manifestanti.

Con tanto di fosse comuni.

I responsabili sono tutt'ora al potere, solo parzialmente condiviso.

#sudan #massacro

Fonte: lemonde.fr/afrique/article/202

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