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La nouvelle prix Nobel de la paix félicite #Netanyahou https://www.ouest-france.fr/monde/israel/benyamin-netanyahou/le-premier-ministre-israelien-annonce-quil-briguera-un-nouveau-mandat-lors-des-prochaines-elections-35c9a7ea-ac5c-11f0-b75e-b80ca3a1c619 pour ses actions au cours de la guerre
María Corina #machado récemment lauréate du prix #Nobel la paix https://mastodon.social/@la_voix/tagged/mariacorinamachado a félicité le 1er ministre israélien, visé par un mandat d’arrêt pour «crimes contre l’humanité et crimes de guerre»,pour ses «décisions et actions au cours de la guerre» à l’occasion d’un appel téléphonique https://www.leparisien.fr/international/la-nouvelle-prix-nobel-de-la-paix-felicite-benyamin-netanyahou-pour-ses-actions-au-cours-de-la-guerre-18-10-2025-3GJTDQ3E2RDRHCXAFRRGYRPAJI.php
Da Internazionale.
Giorni fa ascoltando un podcast a cui sono affezionato, De Core Podcast, mi ha fatto riflettere l’osservazione di un ospite, il famoso conduttore radiofonico Linus.
Linus si chiedeva com’era possibile che un paese piccolo come Israele (grande quanto la Lombardia e con gli stessi abitanti della Lombardia), senza petrolio né altre fonti energetiche, fosse diventato così ricco e potente.
Nelle stesse ore veniva annunciato il premio Nobel per l’economia, che quest’anno è andato a tre studiosi – lo statunitense-israeliano Joel Mokyr, il francese Philippe Aghion e il canadese Peter Howitt – per il loro lavoro sull’impatto delle nuove tecnologie sulla crescita economica. Forse una risposta (parziale) alle domande di Linus arriva proprio da questo Nobel, che è molto più importante di quanto si pensi e dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto in Italia, un paese la cui economia è ormai da decenni praticamente ferma, come i salari dei suoi lavoratori.
In un comunicato la Banca di Svezia, che ogni anno assegna il Nobel per l’economia, spiega che “da più di due secoli – un fatto inedito nella storia umana – il mondo ha conosciuto una crescita sostenuta, che ha permesso a tantissime persone di uscire dalla povertà e allo stesso tempo ha posto le basi della nostra ricchezza attuale.
Questa condizione, aggiunge la Banca di Svezia, è un’eccezione assoluta: “Nella maggior parte della storia umana la normalità è stata la stagnazione. Il lavoro dei vincitori, si legge nel comunicato, “dimostra che la crescita economica non può essere data per scontata”.Proprio la straordinaria capacità di innovare è uno dei fattori che ha permesso i progressi di Israele.
Nei suoi studi Joel Mokyr ha dimostrato che la base della crescita senza precedenti dell’economia in occidente è dovuta all’applicazione del metodo scientifico, cioè al fatto che gli esseri umani hanno cominciato a chiedersi perché e come funzionavano le cose. È questo che ha permesso in Europa la rivoluzione industriale. Perché poi proprio in Europa e non altrove? Mokyr sottolinea che non ci può essere crescita economica senza una società che si apre alle idee e ai cambiamenti.
L’Europa è il luogo del mondo che per primo ha cominciato a distaccarsi da una società fondata sui dogmi (religiosi e non) considerati immutabili: furono i mercanti medieviali tra i primi a pensare che ci si potesse arricchire e godere della vita mentri si era ancora sulla Terra, senza per forza aspettare la vita eterna.
Da tutto questo è nata una spinta al progresso, all’innovazione, all’emancipazione e alla crescita che arriva fino a noi. Un percorso tutt’altro che lineare, non certo privo di contraddizioni, ingiustizie, disparità, episodi ignobili. A questo proposito, Philippe Aghion e Peter Howitt sono stati premiati anche per aver studiato i meccanismi alla base della crescita sostenibile. Hanno elaborato un modello matematico per quella che l’economista austriaco Joseph Schumpeter chiamava “distruzione creativa”: quando un prodotto nuovo e migliore entra sul mercato, le aziende rimaste ferme al passato vengono penalizzate e spesso spazzate via.
Molti oggi vedono nella Cina la dimostrazione del fatto che un paese può evolversi senza necessariamente passare da una società aperta. Il colosso asiatico è una “megamacchina”, un sistema dispotico il quale non può tollerare qualsiasi pensiero e invenzione che metta a rischio il proprio potere.
Intanto anche gli Stati Uniti sembrano orientati verso un assolutismo di tipo cinese e hanno cominciato a distruggere le basi di quella società aperta, che ha fatto la fortuna della loro economia.
Resta l’Europa con le sue enormi contraddizioni. La speranza è che non abbandoni i principi di libertà e apertura che ne hanno favorito lunghi anni di prosperità e pace.
L'articolo completo si può leggere qui: https://www.internazionale.it/notizie/alessandro-lubello/2025/10/18/conoscenza-pensiero-motore-economia.
Nobel per la Pace 2025: chi l’ha davvero deciso?
Cinque persone nominate dal Parlamento norvegese , tutte di destra e amiche dei potenti, hanno deciso di premiare María Corina Machado, amica di Trump e Netanyahu.
Eccoli:
👤 Jørgen Watne Frydnes – presidente, attivista selettivo
👤 Asle Toje – studioso di politica estera conservatore
👤 Anne Enger – veterana del Partito di Centro, ex Ministro
👤 Kristin Clemet – ex Ministro Conservatore
👤 Gry Larsen – ex Segretario di Stato agli Affari Esteri
#Nobel
Cosa mi aspetto dai miei lettori? La rivoluzione. La ribellione. Una capacità di essere inquieti ... https://cctm.website/laszlo-krasznahorkai-ungheria/
László Krasznahorkai
#KrasznahorkaiLaszlo #nobel #cctmwebsite #anoipiaceleggere #leggere
A la télévision sur #cavous on nous présente un prix #Nobel d'économie. Bon c'est juste un vieux réac de droite et l'équipe de journaleux se montre incapable de faire autre chose que lui passer la brosse à reluire. Sa posture et son débit sont insupportables. Comme je vais devenir grossier, je ferme.
Philippe Aghion, enfant prodige de l'économie, après #Zucman le terrible - https://www.arretsurimages.net/chroniques/quoi-quil-en-coute/philippe-aghion-enfant-prodige-de-leconomie-apres-zucman-le-terrible
> La classe politique et médiatique a salué l'obtention du "prix Nobel" d'économie par le français Philippe #Aghion. De quoi nous rappeler que ce n'est pas le travail qui fait le bon chercheur, mais l'idéologie qui fait le bon économiste.
Via @arretsurimages
Nobel Peace Prize winner Machado told Netanyahu that she greatly appreciates his decisions and decisive actions in the war, and Israel’s achievements. She also said she believes Trump deserves to win next year’s prize....as if we needed proof that she was NOT actually an ambassador of peace.
Nhà vật lý xuất sắc Trần Ninh Dương, người đoạt giải Nobel, đã qua đời ở tuổi 103 tại Bắc Kinh. Kết nối cộng đồng khoa học thế giới, ông để lại di sản vô cùng quý giá. Di sản của ông sẽ truyền cảm hứng cho các thế hệ khoa học tương lai. #TranNinhDuong #Nobel #KhoaHoc https://ift.tt/INJRXED
Gary Franks: Trump and Vince Carter https://www.rawchili.com/mlb/387070/ #Baseball #Cuba #dead #famine #Gaza #hamas #HartfordCourant #Hostages #Hunger #israel #JuliusErving #killing #MichaelJordan #missiles #MLB #moscow #NewYork #NewYorkYankees #NewYork #NewYorkYankees #Nobel #russia #Trump #ukraine #Yankees
Les choix impérialistes et pro sioniste des nobels rendent cette institution passéiste, et plus que néfaste (on peut ajouter le prix d'économie au bon néo libéral français)
This year’s Nobels: A win for Yankee imperialism and Zionism
> Timo Al-Farooq exposes how this year’s Nobel Prizes, awarded to Venezuela’s pro-"Israel" coup advocate María Corina Machado and Zionist writer Lázló Krasnahorkai, reveal the Nobel institutions’ deep complicity in US imperialism, Zionism, and genocide denial.
#nobel
#nobelRubbish
#stopFachos
#stopProSionistes
#nobelPourris
#freePalestine
#gaza
@palestine
#Scrountch – Les Jours en une bouchée – N°66 – 17/10/2025
atterrit exceptionnellement dans #wargames – courtesy of #Dowser
🇻🇪 María Corina Machado, Nobel pour être vraie
À l’annonce de la lauréate du prix Nobel de la paix vendredi dernier, on a été comme Donald Trump : furieux. Pas à cause de l’ingratitude du comité norvégien envers celui qui a mis fin en neuf mois à deux-cent-cinquante-sept guerres (selon la police), mais du fait de son inconséquence. Car le dernier mot qu’on aurait accolé à María Corina #Machado, la récipiendaire vénézuélienne, est « paix ». Bien sûr, le prix #Nobel n’a jamais été le « Grosbisou award » mais …
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Sehän meni hienosti, #NobelKomitea.
Tuore rauhannobelisti käytännössä ylistämässä kansanmurhaajaa.
...sen perään kun oli ensin kiitellyt Dumpia.
#Israel #Netanjahu #Gaza #palestiinalaiset #Palestiina #Kansanmurha #Venezuela #MaríaCorinaMachado #Machado #Nobel #NobelinRauhanpalkinto #rauhanpalkinto
Jennifer Rubin: Why Donald Trump Will Never Win the Nobel Peace Prize - This year’s Nobel prize committee wound up illustrating the degree to which Trump is inimical to peace, progress, and prosperity. https://dianeravitch.net/2025/10/17/jennifer-rubin-why-donald-trump-will-never-win-the-nobel-peace-prize/ via @dianeravitch #Nobel
🤏 Nobelovka za chemii 2025 ocenila molekulární klece, které jsou uvnitř větší! Víc na linku v komentech, neasik. 📺 #nobel #chemie #chemistry #veda #science
https://www.facebook.com/VedatorCZ/posts/pfbid02EtkEMatBLwLGpLDsXWFc3Ts9iMFX6sGv3AiL9tM4cxXsW4gsNjTDmRazPSxPz2rEl
Lettera di #AdolfoMariaPérezEsquivel, pacifista argentino, premio #Nobel per la Pace nel 1980, a #MaríaCorinaMachado.
#Peace #NobelPeacePrize #Venezuela #Trump #USA #Machado #17ottobre
Opinión | Mario A Medina - Que no le digan… | El Nobel a Corina y lo que hay detrás
#PeriodismoParaTi #SociedadNoticias
@Claudiashein @GobiernoMX @PartidoMorenaMx @lopezobrador_
#Nobel #PremioNobel #EU #Trump #CorinaMachado