#violenzadigenere

2025-11-25

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.

La data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women’s Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

L’idea del rosso e delle scarpe che da qualche anno viene utilizzata in questi giorni deriva da un’idea dell’artista Elina Chauvet, di origine messicana, che nel 2009 ha ideato il progetto ‘Zapatos Rojos‘, per l’appunto ‘scarpe rosse‘

https://www.youtube.com/watch?v=m9YOOW5qM4E&

La violenza sulle donne, o allargando la tematica la violenza di genere, è un tema a cui tengo, ne ho parlato anche spesso anche durante la Festa della Donna.

https://www.staipa.it/blog/festa-della-donna-non-esattamente/

La cosa più emblematica è che poi spesso partono flame di commenti sui social, sul fatto che le donne abbiano già abbastanza diritti, che ne abbiano troppi, che ci sia una sovrastima dei casi di violenza su di essi. Istat riporta dati piuttosto chiari sull’argomento (https://short.staipa.it/oaq9r), ma come spesso accade voglio cercare un altro punto di vista.

Mi rivolto ai detrattori dei diritti sulle donne, o dei diritti a chiunque altro in effetti: cosa cambia se vengono dati maggiori diritti a qualcuno senza toglierli a voi? Cosa vi cambia se chi uccide o violenta qualcuno viene perseguito in maniera più profonda o se qualcuno viene protetto e aiutato maggiormente? Perché dare diritti o protezione a qualcuno dovrebbe ledere i vostri diritti o la vostra sicurezza?

Ho sempre l’impressione che su questi temi ci sia una specie di effetto branco, la paura di essere accusati di fare qualcosa che di fatto è immorale fare. La paura di essere punito per qualcosa che in fondo uno sa che potrebbe fare. Io sinceramente diffido di qualunque uomo che non lotti per i diritti della donna, e diffido di qualunque umano che non lotti per i diritti di qualunque umano. Sono convinto che chi non lo fa sia complice del sistema, sia che non lo faccia perché crede sia sbagliata la lotta, sia che non lo faccia perché non sa, non capisce, non si interessa.
Diffido anche delle donne che discriminano e insultano a priori gli uomini, sia chiaro.

Nessuno è dalla parte del giusto quando ferisce.
Tutti sono dalla parte del giusto quando fanno del loro meglio per aiutare chi è in minoranza e in difficoltà.

Articolo pubblicato in origine il 25/11/2022 @ 09:07

#giornataInternazionalePerLeliminazioneDellaViolenzaControLeDonne #violenzaDiGenere #violenzaSulleDonne

Violenza sulle donne
2025-11-25
«La giornata di oggi ci ricorda che la vera rivoluzione è costruire una società fondata sul rispetto incondizionato e sulla parità.
Un impegno costante e quotidiano, che riguarda tutti noi.»



#stopviolence #violenzadigenere #womenrights #noviolenza #nonèamore #rispetto #parità #25novembre #psicospace
ffbikerpi - Simone 🌱🍫🌈ffbikerpi@mastodon.uno
2025-11-25
Educazione e figli
Valerio D'Astolfovaledas
2025-11-25
2025-11-24

Il Presidente dell’Ordine dei Biologi ha avuto il coraggio di scrivere
“c’è a chi piace cruda e a chi cotta la moglie”
sotto la foto di Valentina Pitzalis, sopravvissuta a un femminicidio dopo che l’ex marito le ha versato benzina addosso e le ha dato fuoco.

rainews.it/articoli/2025/11/in

Non possiamo più tollerare la violenza di genere, dimissioni subito!

FIRMA:
Chiedere le DIMISSIONI del presidente dell’ordine dei biologi italiani
change.org/p/chiedere-le-dimis

#femminicidio
#violenzadigenere
#vincenzodanna
#ValentinaPitzalis
@attualita

2025-11-21

opl.it/evento/24-11-2025-CHI-T

CHI TI HA DETTO CHE ERA AMORE? Sguardi, parole e responsabilità di fronte alla violenza di genere e al femminicidio

Evento accessibile da remoto, organizzato dall'Ordine degli Psicologi della Lombardia

#psicologia #violenzadigenere

Il Mitte Berlinoilmitteberlino
2025-11-21

La rappresentanza consolare italiana a Wolfsburg ha inaugurato una panchina rossa, simbolo internazionale della lotta alla violenza di genere.

ilmitte.com/2025/11/panchina-r

Il Mitte Berlinoilmitteberlino
2025-11-21

📊 L’81% dei femminicidi avviene all’interno di relazioni eterosessuali, con il partner o l’ex partner come autore.

ilmitte.com/2025/11/studio-fem

Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹max@poliverso.org
2025-11-20

Incontro "Violenza di genere", 26 novembre Sesto Fiorentino (FI)

Con l'RSU FIOM-CGIL della mia azienda abbiamo organizzato un evento che esce un po' dalle tematiche "classiche" di cui si occupa una RSU.

L'incontro in questione si terrà mercoledì 26 novembre, alle 9:00 (mattina), alla Casa del Popolo di Querceto (Sesto Fiorentino, FI) e si intitola "Violenza di genere - Ragioni culturali e psicologiche, effetti sulle vittime, il supporto offerto dai servizi territoriali".

E' stato organizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze e vedrà la partecipazione di una delle loro psicologhe, la dott.ssa Eleonora Bartoli.

L’associazione Artemisia illustrerà le ragioni socio-culturali della violenza di genere, gli effetti sulle vittime, cercherà di fornire degli strumenti per riconoscere questo tipo di violenza e i servizi presenti sul territorio per il sostegno delle donne in quanto vittime e per gli uomini in quanto attori di tale violenza.

Se condividete magari riusciamo a raggiungere qualche persona in più.

#ViolenzaDiGenere
#GiornataInternazionaleControlaViolenzasulleDonne
#25novembre #25novembre2025
#FIOM
#CGIL

@firenze

Il Mitte Berlinoilmitteberlino
2025-11-18

🎙️ L’edizione 2025 di “Paura non abbiamo” si concentra sulle voci dei giovani contro la violenza di genere. 📅 25 novembre, Berlino ✉️ Registrati: info@comites-berlin.de

ilmitte.com/2025/11/paura-non-

Gancio de Roma relay@roma.convoca.la
2025-11-17

Sabotiamo Guerre e Patriarcato - Corteo Nazionale

Piazza della Repubblica, sabato 22 novembre alle ore 14:30 CET

Sabotiamo guerre e patriarcato. Facciamo salire la marea!

In un paese che si prepara al riarmo approfondendo disuguaglianze e discriminazioni, la violenza patriarcale diventa programma di governo ed è normalizzata dalla produzione ossessiva di misure e leggi misogine e transfobiche.
I dati dell’Osservatorio di Non Una di Meno registrano, tra gli altri dati, 78 femminicidi, 3 suicidi indotti di donne, 2 suicidi indotti di due ragazzi trans, 1 suicidio indotto di una persona non binaria, 1 suicidio indotto di un ragazzo ma, come sappiamo, questi numeri, di per sé eloquenti, non danno la misura di quel quotidiano sommerso e strutturale della violenza. L’approccio punitivista scelto dal Governo è pura propaganda da cui non farsi incantare: mentre mostra il pugno di ferro con l’ergastolo per i colpevoli di femminicidio, attacca i centri antiviolenza, la loro storia politica femminista, le pratiche e le metodologie per la fuoriuscita e la prevenzione della violenza di genere.

Mentre i media rilanciavano la notizia dell’ennesimo femminicidio, la Commissione Cultura della Camera votava un disegno di legge che vietava l’educazione sessuale anche alle scuole medie e la subordina al consenso dei genitori negli istituti medi superiori, svuotando la scuola pubblica di un ruolo educativo insostituibile nella diffusione della cultura del consenso e delle differenze. Questa la fotografia del momento, al di là di ogni ipocrisia propagandistica o di piccoli dietrofront.
Violenze, abusi e umiliazioni fanno parte dell’educazione sentimentale dei maschi italici da tempo – come testimoniano il gruppo facebook “Mia moglie” e i siti Fika.net e Social Media Girls – eppure le indicazioni nazionali di Valditara vanno proprio nella direzione di sdoganare la violenza, del disciplinamento di studenti e docenti, della militarizzazione dei saperi e della formazione, di un approccio alla cultura bigotto e autoritario. Si accompagnano alla stretta sui percorsi di affermazione di genere con la Legge Disforia nella crociata ideologica antigender che colpisce in particolare infanzia e adolescenza.

Da donne, persone trans*, precarie, migranti paghiamo doppiamente il prezzo della militarizzazione delle relazioni, della vita, della società, dell'economia.
Siamo noi a pagare il riarmo con i salari da fame, il part time imposto e il taglio del welfare. La manovra finanziaria propaganda il sostegno alle famiglie ma si tratta di mance una tantum come il Bonus Mamme e di incentivi a tornare a casa per curare figli e parenti senza alcun sostegno economico. Quando Meloni parla di famiglia e di natalità, in realtà scarica altro lavoro gratuito sulle donne per compensare i tagli alla sanità e ai servizi sociali.

In Italia sono più di 2 milioni le famiglie in povertà assoluta (con più di 1 milione di minori), si è povere anche se si ha un lavoro, i salari sono i più bassi d’Europa, non esistono tutele dal ricatto economico, molestie sul lavoro e stress mentale. In un Paese in cui cresce l’intensità del disagio economico, si sta configurando una legge di bilancio “austera” e piuttosto “debole” in termini di risorse, che libera soldi per il riarmo, la difesa e la produzione di armamenti all’interno della necessità di risanamento dei bilanci pubblici voluta dall’Europa.

Viviamo in un momento storico in cui la guerra è diventata la regola dei rapporti sociali. Nazionalismo e suprematismo sono le parole chiave della destra al potere che si riorganizza intorno a Trump. Si materializzano nella loro forma più brutale in Palestina, mentre la guerra globale si accende in decine di focolai nel mondo dettando le condizioni di un potere economico predatorio e senza argini.
Abbiamo abitato, a partire dal posizionamento transfemminista, con rabbia e desiderio le mobilitazioni contro il genocidio e il disegno neo-coloniale che si sta dispiegando ancora oggi in Palestina, nonostante la finta “tregua”.
Nelle scorse settimane siamo state marea, esondazione di corpi che si sono riappropriati dello strumento dello sciopero generalizzato, che hanno praticato blocchi diffusi, che hanno espresso ostilità contro governi complici attraverso discorso e pratiche radicali.

Dalla giornata del TDOR del 20 allo sciopero del 28 sarà di nuovo agitazione permanente. Occupiamo le piazze per bloccare tutto e unire le lotte!
In uno scenario in cui paradigma genocidario e guerra stanno cambiando il volto dell’economia, del welfare e della produzione, pensiamo sia sempre più urgente ribadire che la Palestina ci riguarda, che lottare per l’autodeterminazione dei popoli significhi lottare per l’autodeterminazione dei nostri corpi e delle nostre vite, a partire dalle soggettività specifiche che ne sono maggiormente colpite, donne, giovani, migranti, precarie, persone trans*, queer, non binarie, lavoratrici.

Il 22 novembre inondiamo le strade di Roma! il 25 novembre cortei, azioni e iniziative in tutte le città.

Per un'antiviolenza femminista e transfemminista, finanziata e libera dall'ideologia punitivista e confessionale.
Per una scuola libera da condizionamenti e diktat, per la libertà di ricerca e di insegnamento, per l'educazione sessuo-affettiva dalla scuola dell’infanzia all'università.
Contro la manovra finanziaria. Noi la guerra non la paghiamo! Né complici né vittime della conversione bellica.

Per il diritto all’autodeterminazione dei corpi e dei popoli.

roma.convoca.la/event/sabotiam

Sabotiamo Guerre e Patriarcato - Corteo Nazionale
𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-11-06

A Milano in aumento giovani condannati per violenza di genere.
Il 62% tra i 18 e i 41 anni. Roia: 'cultura patriarcale'.

Un dato "preoccupante", come l'ha definito il presidente del Tribunale Fabio Roia, perché "se i giovani uomini adulti sono autori di questi reati significa che quella cultura patriarcale che apparteneva alle generazioni precedenti viene trasmessa".

ansa.it/lombardia/notizie/2025

#Lombardia #Milano #ViolenzaDiGenere #Patriarcato

Nella fotografia, una panchina rossa con sopra dei mazzi di fiori e delle pagine con una poesia.
Il Mitte Berlinoilmitteberlino
2025-11-03

📉 A Berlino arrivano i tagli ai fondi contro la violenza di genere: meno risorse, meno personale, più rischi per le donne.

ilmitte.com/2025/11/berlino-ta

2025-10-31

attra-verso il 25 novembre

Percorsi e proposte intorno alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza di genere. Un ricco programma che ci vede coinvolte assieme ad altre realtà cittadine, dentro e fuori il Centro di documentazione delle donne. Dal 6 novembre al 9 dicembre.

women.it/news/attra-verso-il-2

2025-10-31

Verso il 25 novembre. Storie e pratiche di autodeterminazione femminile tra passato e presente

In occasione del 25 novembre, l’Istituto Parri e l’Archivio di storia delle donne di Bologna promuovono un ciclo di iniziative che intreccia storia, memoria e pratiche di autodifesa.

women.it/evento/verso-il-25-no

Gert :debian: :gnu: :linux:G3rt@mastodon.uno
2025-10-29

Sembra assurdo... beh è assurdo, ma è esattamente ciò che accade dal momento in cui una donna vittima di violenza e stupro decide di denunciare.

#femminicidio #violenzadigenere

Geocriminalità, polizia int.leCoop_internazionale_di_Polizia@poliversity.it
2025-10-22

Violenza ed atti persecutori. L'Ordine di Protezione Europeo: Uno Strumento poco conosciuto

Premessa

Il Dipartimento della Pubblica sicurezza - Direzione centrale della Polizia criminale - Servizio analisi criminale ha rilasciato recentemente il Report Trimestrale (terzo trimestre 2025) sui dati relativi agli omicidi volontari, con particolare attenzione ai delitti potenzialmente legati a liti familiari e violenza domestica (reperibile qui interno.gov.it/sites/default/f), da cui emerge come nel periodo 1 gennaio 30 - settembre 2025, confrontato con periodo del 2024, il numero degli eventi sia in diminuzione (da 255 a 224 (-12%)), come è in calo pure il numero delle vittime di genere femminile, che da 91 scendono a 73 (-20%). Anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo, fanno rilevare un decremento sia nel numero di eventi da 122 a 98 (-20%), che nel numero delle vittime di genere femminile che da 79 passano a 60 (-24%).

Se in genere gli ultimi dati indicano un aumento della consapevolezza e della segnalazione di casi di violenza di genere, dall'altra parte si avverte una persistenza del fenomeno in diverse forme. Ci sono segnali positivi legati all'attivazione di centri antiviolenza e all'introduzione di nuove leggi, ma la strada per un cambiamento culturale e sociale significativo è ancora lunga.

Anche la conoscenza delle norme, da parte degli operatori che pure dovrebbero recepirle nel dettaglio, appare a volte lacunosa. Ci riferiamo all' Ordine di Protezione Europeo (OPE), uno strumento di cooperazione giudiziaria europea transfrontaliera che dalla sua comparsa sotto forma di Direttiva nel 2011 (e suo recepimento nella normativa nazionale italiana nel pacchetto legislativo noto come "Codice Rosso") è stato utilizzato pochissimo.

Introduzione: La Protezione che Viaggia con Te

Immaginiamo una persona che, in Italia, ha ottenuto un provvedimento di protezione da minacce, violenze o atti persecutori. Cosa accade se questa persona ha la necessità, per lavoro o per scelta personale, di trasferirsi o anche solo di soggiornare in un altro Paese dell'Unione Europea? Perde forse la tutela che le era stata garantita? Per rispondere a questa fondamentale esigenza di sicurezza, è stato creato uno strumento giuridico specifico: l'Ordine di Protezione Europeo (OPE). L'OPE è concepito per risolvere proprio questo problema, assicurando che le misure di protezione concesse in Italia possano "viaggiare" insieme alla vittima, mantenendo la loro validità ed efficacia oltre i confini nazionali.

Per comprendere appieno come funziona questo meccanismo transfrontaliero, è essenziale partire dalle fondamenta: le misure di protezione nazionali che costituiscono il presupposto per poterlo attivare.

Le Misure di Protezione Nazionali: Il Fondamento dell'OPE

Nel nostro ordinamento, l'Ordine di Protezione Europeo si basa su due specifiche misure cautelari previste dal codice di procedura penale. Queste non sono state pensate per reati generici, ma per fornire uno specifico strumento di tutela nelle fasi che precedono l'accertamento della responsabilità penale rispetto a fattispecie delittuose caratterizzate dalla reiterazione della condotta pregiudizievole, come i maltrattamenti contro familiari (art. 572 c.p.) e gli atti persecutori, meglio noti come stalking (art. 612-bis c.p.).

Articolo 282-bis c.p.p.: L'Allontanamento dalla Casa Familiare

Questa misura è uno strumento cruciale per la tutela delle vittime in contesti di violenza domestica. Il suo scopo primario è interrompere la convivenza forzata e pericolosa, allontanando fisicamente la persona che costituisce una minaccia dall'ambiente familiare.

Quando applica questa misura, il giudice può imporre una serie di provvedimenti molto concreti:

  • Ordinare all'imputato di lasciare immediatamente la casa familiare.
  • Vietare all'imputato di rientrare in casa o di accedervi senza una specifica autorizzazione del giudice, che può anche stabilire precise modalità di visita.
  • Prescrivere di non avvicinarsi a luoghi specifici frequentati abitualmente dalla persona offesa (ad esempio, il luogo di lavoro, il domicilio dei familiari, la scuola dei figli).
  • Ingiungere il pagamento di un assegno periodico a favore dei conviventi che, a causa dell'allontanamento, rimangono privi di mezzi economici adeguati.

Questa misura viene applicata in contesti delittuosi gravi, come i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 del codice penale) o gli atti persecutori, meglio noti come stalking (art. 612-bis del codice penale).

Articolo 282-ter c.p.p.: Il Divieto di Avvicinamento

Mentre la misura precedente si concentra sul contesto domestico, il divieto di avvicinamento è uno strumento flessibile, finalizzato a proteggere la vittima nella sua vita quotidiana, sociale e lavorativa, al di fuori delle mura di casa. Il giudice ha un'ampia discrezionalità nel definire i contorni della misura, adattandola alle specifiche esigenze di protezione del caso concreto.

I divieti che il giudice può imporre includono:

  1. Imporre all'imputato di non avvicinarsi a luoghi specifici abitualmente frequentati dalla persona offesa o dai suoi congiunti (parenti, partner, persone conviventi o legate da una relazione affettiva).
  2. Ordinare di mantenere una determinata distanza da tali luoghi o, in modo ancora più incisivo e dinamico, direttamente dalla persona offesa, ovunque essa si trovi.
  3. Vietare all'imputato di comunicare con la vittima o con persone a lei vicine attraverso qualsiasi mezzo, sia esso diretto (incontri) o indiretto (telefono, email, social media, messaggi tramite terzi).

Per garantire il rispetto di questa misura, il giudice può disporre l'utilizzo di strumenti di controllo tecnologico, come il cosiddetto "braccialetto elettronico", che segnala alle forze dell'ordine un'eventuale violazione delle distanze imposte.

Sono proprio questi provvedimenti, così centrali per la tutela delle vittime in Italia, a costituire il ponte verso una protezione estesa a livello europeo.

Il Ponte verso l'Europa: L'Ordine di Protezione Europeo (OPE)

Cos'è l'OPE e a Cosa Serve?

L'Ordine di Protezione Europeo (OPE), introdotto dalla Direttiva 2011/99/UE, è una decisione giudiziaria basata sul principio del reciproco riconoscimento tra gli Stati membri. Il suo obiettivo primario è semplice ma fondamentale: estendere l'efficacia di una "misura di protezione" nazionale al territorio di un altro Stato membro in cui la vittima decide di risiedere o soggiornare.

In questo meccanismo, si distinguono due ruoli:

  • Stato di emissione: È il Paese che ha adottato la misura di protezione originaria (in questo caso, l'Italia).
  • Stato di esecuzione: È il Paese dell'Unione Europea in cui la persona protetta si trasferisce e dove l'OPE dovrà essere riconosciuto e applicato.

Il Collegamento Indissolubile con le Misure Italiane

È fondamentale sottolineare un punto chiave: nell'ordinamento italiano, le uniche misure cautelari che costituiscono il presupposto per poter richiedere l'emissione di un OPE sono quelle previste dagli articoli 282-bis e 282-ter del codice di procedura penale.

Questo significa che l'esistenza di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare o di divieto di avvicinamento è la condizione necessaria e imprescindibile per attivare la tutela a livello europeo. Senza una di queste due misure attive in Italia, non è possibile richiedere un Ordine di Protezione Europeo.

Come Viene Informata la Vittima?

Per assicurare che la vittima sia pienamente consapevole di questa opportunità, la legge italiana (attraverso l'introduzione del comma 1-bis all'art. 282-quater c.p.p.) stabilisce un obbligo preciso. Quando il giudice emette una delle due misure cautelari (art. 282-bis o 282-ter), deve obbligatoriamente comunicare alla persona offesa la sua facoltà di richiedere l'emissione di un Ordine di Protezione Europeo. Questo obbligo di informazione garantisce che un diritto così importante non rimanga inascoltato, fornendo alla vittima uno strumento concreto per pianificare il proprio futuro in sicurezza, anche al di fuori dei confini nazionali.

Conclusione: Una Tutela Senza Frontiere

In sintesi, l'ordinamento italiano dispone di strumenti di protezione specifici ed efficaci (artt. 282-bis e 282-ter c.p.p.) per tutelare le vittime di reati gravi come la violenza domestica e lo stalking. L'Ordine di Protezione Europeo rappresenta l'evoluzione naturale di questa tutela, trasformandola da un provvedimento puramente nazionale a un diritto esigibile in tutta l'Unione Europea. Grazie a questo meccanismo di cooperazione giudiziaria, la protezione non si ferma più alla frontiera, ma viaggia insieme alla persona, rafforzando in modo concreto la sua sicurezza e la sua libertà di circolare e vivere all'interno dello spazio comune europeo.

Tuttavia, nonostante la sua importanza fondamentale, l'OPE rimane uno strumento ancora poco conosciuto e utilizzato. La piena consapevolezza di questo diritto da parte delle vittime e degli operatori legali è essenziale per trasformare la promessa di una tutela senza frontiere in una realtà concreta e diffusa, garantendo che la sicurezza non sia mai un ostacolo alla libertà di movimento.

#violenzadigenere #stalking #codicerosso #ordinediprotezioneeuropeo #OPE

Illustrazione grafica di donna molestata con la critta "Stop gender violence"

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