#Friuli

2025-12-29

at my aunt’s #Friuli #Italy

2025-12-29

Roman stuff at my parents’ village located in the middle of nowhere #Friuli #Italy

2025-12-24

finally home #Friuli

2025-12-08
2025-12-02

‘A mountain of dirt and trees’ podcast rallies support for devastated Friuli winery

The Italian Wine Podcast has issued an appeal after a catastrophic landslide struck Friuli’s Borgo del Tiglio, destroying buildings, damaging vineyards and claiming two lives. The disas…
#wine #ItalianWine #Italianwine #climatechange #flooding #Friuli #Italia #Italian #italiano #italy #Wine
diningandcooking.com/2408618/a

Claudsch 💙💛claudsch
2025-11-24

Gute Nachrichten für den -: Ab Juni 2026 wird der zeitliche Radius für Tagesausflüge ins deutlich ausgeweitet. Ein neues REX-Zugpaar verkehrt täglich am Tagesrand zwischen 🇦🇹 und 🇮🇹 via Udine (unter der Woche ist ab Villach ein Umstieg in Arnoldstein notwendig).

Für Frühaufsteher*innen lassen sich so von aus noch deutlich längere Rad- und Wandertouren unternehmen als mit dem Micotra.

Ein ETR 564 braust durch das Kanaltal.Screenshot aus ÖBB Scotty, der eine neue Frühverbindung von Villach ab 6:14 und eine Spätverbindung zurück mit Ankunft um 20:46 anzeigt.Radweg durch typisch friulanische LandschaftRadweg auf der ehemaligen Bahntrasse der Pontebbana, am Rand ist noch das ehemalige Stationsgebäude von Dogna zu sehen.
2025-11-19

🛶 𝗨𝗱𝗶𝗻𝗲 | 𝗜𝗹 𝗿𝗲𝗹𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗲𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗿𝗶𝗽𝗲𝘀𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗲 𝗦𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗮𝗶 𝗖𝗮𝗻𝘁𝗶𝗲𝗿𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗦𝗮𝗻 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗼: 𝗮𝗹 𝘃𝗶𝗮 𝗶𝗹 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮𝘂𝗿𝗼

#archeologia #restauro #relitto #FiumeStella #Friuli #beniCulturali #archeologianavale #conservazione #FVG

Foto: ©SABAP FVG

➡️ Articolo completo su Storie Archeostorie: wp.me/p7tSpZ-bas

storiearcheostorie.com/2025/11

2025-10-18

“Luoghi di culto e popolamento in una valle alpina dal IV al XV secolo. Ricerche archeologiche a Illegio (Ud) 2002 – 2012” (SAP Società Archeologica)

A cura di Aurora Cagnana, Stefano Roascio

Correva l’anno 2012 quando gli archeologi terminavano le attività di ricerca sul sito di Illegio (Udine), splendido borgo montano nei pressi di Tolmezzo e immerso tra i monti della Carnia, a 750 metri di quota. Una campagna, iniziata nel 2002 sotto la direzione di Aurora Cagnana e Stefano Roascio, che ha avuto il merito di indagare e riportare alla luce un sito complesso, forse da identificare con la Ibligo citata da Paolo Diacono come uno dei sette luoghi fortificati (castra) dove i Longobardi nel 610 si rifugiarono nel tentativo di respingere gli Avari dopo il tremendo saccheggio di Cividale, e rivelatosi composto da chiese paleocristiane e altomedievali, oltre che fortificazioni e resti di edifici.

Una sintesi ragionata ed organica di queste lunghe e importanti ricerche, continuate con il contributo finanziario del Comitato di San Floriano e il sostegno della comunità locale, sono state ora pubblicate in un volume – intitolato “Luoghi di culto e popolamento in una valle alpina dal IV al XV secolo. Ricerche archeologiche a Illegio (Ud) 2002 – 2012” – dalla SAP Società archeologica.

Lo studio ha permesso di gettare nuova luce sul processo di (precosissima) cristianizzazione dell’area montana, ricostruito attraverso le vicende delle chiese di San Paolo – la più antica pieve del Friuli: qui alcune informazioni sullo scavo –, San Vito e San Floriano, dalla fase paleocristiana nel IV secolo fino al basso Medioevo e all’età moderna. Ma ha anche investigato la formazione dei centri di potere, individuando nella fortezza del Broili e nel Cjastelat Feleteit due insediamenti fortificati a controllo del territorio che appartenevano ad un sistema articolato legato ad un importante potere locale, sviluppatosi forse già nella fase tardoantica-altomedievale ma sicuramente attivo nel corso del basso Medioevo, a partire dal XI secolo.

Certo, il volume non rappresenta – avvertono gli autori – l’edizione esaustiva di tutte le stratigrafie di scavo. Vuole invece essere un lavoro agile, uno strumento di divulgazione – in primis per la comunità che ha sostenuto il progetto -, ma non per questo privo del necessario rigore scientifico e della giusta attenzione metodologica che questo tipo di ricerche impone. Il tentativo è dunque quello di raccogliere i risultati dell’ampio lavoro svolto così da permettere di cogliere lo sviluppo della comunità di Illegio attraverso i secoli, ricostruendone le dinamiche storiche e i cambiamenti economici e sociali. Ed è pienamente riuscito, giacché ai dati archeologici emersi via via dall’indagine di tutto ciò che è stato trovato si è aggiunto il meticoloso studio e l’attento confronto di tutte le fonti disponibili, sia scritte che orali.

Come spiega nella prefazione Roberto Micheli (Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Friuli Venezia Giulia), nel caso di Illegio si conserva infatti ancora oggi un corposo patrimonio di leggende e tradizioni legate ai luoghi e alle loro vicende, che le indagini archeologiche hanno puntualmente confermato e che trova ulteriore riscontro anche nella toponomastica locale.

Un patrimonio di ricordi di comunità, insomma, che tramandati per secoli di generazione in generazione “indicano quanto, tra le pieghe di un meraviglioso paesaggio alpino e fra la sorprendente memoria collettiva dei suoi abitanti, si possa ancora cogliere per ricostruire la storia dei luoghi”, concludono suggestivamente gli autori. Chissà? Forse il caso virtuoso di Illegio potrebbe davvero essere un modello da riprodurre ad in altri contesti, della Carnia e non solo. Un nuovo metodo di indagine e ricerca – archeologica, storica e antropologica insieme – più moderno, più inclusivo, più partecipato. E quindi, in ultima analisi, anche più decisivo, intrigante ed efficace.

Elena Percivaldi

Luoghi di culto e popolamento in una valle alpina dal IV al XV secolo

Ricerche archeologiche a Illegio (Ud) (2002 – 2012)
A cura di Aurora Cagnana, Stefano Roascio

Monografie
2025, 184 pp., 276 imm. a colori
ISBN: 9791256820115
SAP Società Archeologica
€ 35,00 – Novità

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Dining and Cookingdc@vive.im
2025-08-21

The 8 Best Italian White Wines for Anyone Who Loves Fresh, Crisp Flavor

These days, when wine drinkers are looking for more freshness and less weighty richness, northern Italy’s Alto Adige and Friuli re…
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