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Possibili cadute di rocce nelle Fosse di Cerbero

le frane fresche potrebbero essere associate a eventi sismici/marsquakes che potrebbero essere stati rilevati in qualche momento dal lander InSight.

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Il colore azzurro della parte centrale dell’ immagine è dovuto all’origine basaltica (vulcanica)del terreno, non alla presenza di acqua.

Blocchi stratificati addossati ai pendii

#marte

L'obiettivo di questa osservazione è determinare la natura dei blocchi stratificati che si appoggiano ai pendii in quest'area di Deuteronilus Mensae.

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Essi assomigliano a dei flatiron, come nel sud-ovest americano. Questi elementi presentano strati di tonalità chiare e scure. HiRISE potrebbe essere in grado di scoprire il motivo della differenza di tonalità; potrebbe essere dovuta semplicemente a una differenza di rugosità.

Strati nel cratere Rayleigh

#marte

Determinare la natura degli strati presenti in un cumulo nel cratere Rayleigh, le differenze in questi strati potrebbero darci informazioni sui climi del passato di Marte.

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Rayleigh ha un diametro di circa 149 chilometri e si trova nella regione polare meridionale di Marte.

Doritos® nos transporta a un planeta disruptivo, auténtico y curioso | #RollingStoneES

https://es.rollingstone.com/doritos-nos-transporta-a-un-planeta-disruptivo-autentico-y-curioso/

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Alla ricerca delle striature dei pendii

#marte

Polvere e sabbia scivolano lungo i pendii di Marte in piccole valanghe. Si ritiene che le striature scure del pendio siano il risultato della polvere di colore relativamente chiaro che scende a valanga lungo i pendii, rivelando la sabbia più scura e grossolana sottostante.

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Sabbia scura al margine

#marte

Questa immagine copre il confine tra il ghiaccio polare settentrionale e le vicine dune di sabbia polari. I dati a colori distinguono chiaramente tra il ghiaccio chiaro, la sabbia scura e la polvere rossastra.

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China acaba de solucionar dos problemas para la conquista de Marte: ya sabe cómo convertir CO2 en electricidad y baterías #ciencia #marte https://www.xataka.com/espacio/china-acaba-solucionar-dos-problemas-plumazo-para-conquistar-marte-sabe-convertir-co2-electricidad-baterias

Un vulcano “nascosto in bella vista” potrebbe aiutare a datare Marte e la sua abitabilità

#marte

Gli scienziati del Georgia Tech hanno scoperto le prove che una montagna sul bordo del cratere Jezero è probabilmente un vulcano.

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Una vista di Jezero Mons dalla pubblicazione. La montagna ha un diametro di circa 21 km.

Un'immagine tratta dalla pubblicazione che mostra una vista obliqua da nord-nord-est del cratere Jezero, con la topografia esagerata 3x.

Un cratere allargato dalla sublimazione del ghiaccio

#marte

Questa immagine copre parte dell'ejecta di un cratere d'impatto (circa 6 chilometri di diametro) a ovest di Utopia Planitia. I lobi di ejecta hanno morfologie che suggeriscono un flusso ghiacciato.

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Morene glaciali nei monti Nereidum

#marte

Questa immagine copre parte di una colata a forma di lobo proveniente da una montagna delle medie latitudini meridionali di Marte.

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Il ritaglio a colori migliorati mostra le creste terminali curve di questa colata.

La maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che si tratti di morene glaciali, ossia di cumuli di detriti rocciosi erosi e depositati dal flusso di ghiaccio glaciale. Il ghiaccio è ancora presente al di sotto di una copertura detritica in molte di queste caratteristiche, come rivelato dall'esperimento Shallow Radar (SHARAD) su MRO. Le macchie blu brillante sono gelate stagionali, protette dalla sublimazione sui pendii in ombra.

Esaminare una fossa

#marte

Questa osservazione aveva lo scopo di esaminare una fossa identificata in un'immagine della Context Camera per vedere se HiRISE fosse in grado di risolvere qualche dettaglio al suo interno.

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Fortunatamente, HiRISE è abbastanza sensibile da riuscire a vedere qualcosa in questa fossa altrimenti buia. Poiché HiRISE si è girato di quasi 30 gradi per catturare questa immagine, possiamo vedere la parete orientale della fossa. Il pavimento della fossa sembra essere di sabbia liscia e scende verso sud-est. La speranza era quella di determinare se si trattasse di una fossa isolata o se fosse un lucernario di un tunnel, proprio come i lucernari dei tubi di lava delle Hawaii. Non si vedono tunnel nelle pareti visibili, ma potrebbero essere nelle altre pareti non visibili.

¡Descubre cómo la misión Viking de la NASA en 1976 reveló misteriosas franjas oscuras en Marte! 🚀🛸 Inicialmente, científicos pensaron que podían ser signos de agua, pero resultaron ser algo completamente diferente. 🌌¿Qué más nos oculta el Planeta Rojo? #Marte #NASA #Viking https://gizmodo.com/bizarre-streaks-on-mars-arent-caused-by-water-after-all-study-suggests-2000605177

Il Mars Orbiter della NASA riprende un vulcano che fa capolino tra le nuvole del mattino

#marte
La sonda 2001 Odyssey ha catturato un'immagine inedita di Arsia Mons, che è uno dei vulcani più alti di Marte.

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Arsia Mons, un antico vulcano marziano, è stato ripreso prima dell'alba del 2 maggio 2025 dall'orbiter Mars Odyssey 2001 della NASA mentre la sonda studiava l'atmosfera del Pianeta Rosso, che qui appare come una foschia verdastra.

Una fetta di torta a strati polare

#marte

La calotta di ghiaccio marziana è come una torta e ogni strato racconta una storia. In questo caso, la storia è quella del cambiamento climatico su Marte.

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In questa immagine è esposta una sezione dei depositi stratificati polari settentrionali (NPLD). Come una deliziosa fetta di tiramisù a strati, l'NPLD è composto da particelle di acqua-ghiaccio e polvere impilate una sull'altra. Tuttavia, invece della glassa, gli strati sono ricoperti da brina stagionale di anidride carbonica. Possiamo osservare la brina persistente che aderisce a uno degli strati.

L'alta risoluzione e le capacità di colore di HiRISE forniscono dettagli sulle variazioni degli strati.

Studenti universitari trovano l'anello mancante nel ciclo dell'acqua marziana primordiale

#marte

Miliardi di anni fa, l'acqua scorreva sulla superficie di Marte. Ma gli scienziati hanno un quadro incompleto di come funzionava il ciclo dell'acqua sul pianeta rosso.

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Il bedrock stratificato nel sollevamento centrale del cratere di Betio

#marte

La presenza di strati chiari alla base della depressione centrale suggerisce che il bedrock potrebbe essere stato inizialmente sollevato, ma in seguito è crollato formando una fossa.

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La strada verso la cima comporta sfide lungo il percorso e più si sale, più le conoscenze acquisite durante il viaggio diventano abbondanti e inestimabili. È questo il caso dei complessi crateri da impatto, le cui strutture centrali si fanno strada a fatica dalle profondità del sottosuolo per salire sempre più in alto. Quando fanno capolino dalla superficie, ci offrono un'istantanea delle intense sollecitazioni e temperature a cui sono stati sottoposti, nel loro percorso per vedere il cielo.

Tuttavia, non tutte le strutture centrali dei crateri hanno una forza sufficiente per mantenere il picco, per cui, una volta persa tutta l'energia, collassano verso l'interno, formando una fossa o una depressione centrale. È il caso del sollevamento del cratere Betio, del diametro di 32 chilometri, situato a sud delle Valles Marineris. Questo ritaglio composito a colori HiRISE mostra una parte della depressione centrale di Betio.

Le visualizzazioni 3D rivelano che il solfuro fuso potrebbe percolare attraverso la roccia solida per formare un nucleo planetario

#marte

Lo studio offre una nuova lente per interpretare la geochimica planetaria. Marte, in particolare, mostra segni di formazione precoce del nucleo, ma la tempistica ha lasciato perplessi gli scienziati per anni. I nuovi risultati suggeriscono che il nucleo di Marte potrebbe essersi formato in una fase precedente...

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In A i silicati (grigi) sono semitrasparenti su sfondo nero e gli assemblaggi di solfuri-ossidi non connessi e le reti di fusione separate sono bianchi. La più grande rete fusa interconnessa (gialla) copre l'intero sub-volume con un diametro massimo di almeno 690 micrometri. Una vista più ravvicinata di un ritaglio in situ della stessa rete di fusione (riquadro tratteggiato, B) mostra che vene di fusione di dimensioni submicrometriche (freccia blu) sono percolate tra i grani di silicato per collegare i complessi di solfuro-ossidi vicini.

Il picco centrale di un grande cratere

#marte

vediamo un cratere di 41 chilometri di diametro a Terra Sabaea che mostra un massiccio bedrock ben esposto nel suo sollevamento centrale che è altamente fratturato, forse a causa dell'evento formativo dell'impatto.

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