#Mostra

Le illustrazioni di Ferenc Pintér per i romanzi di Agatha Christie in mostra a Milano

fed.brid.gy/r/https://fumettol

2025-12-09

EXHIBITIONIST'S EXHIBITION Un esperimento fotografico di Erica Muller

Teatro Coppola - il teatro dei cittadini, mercoledì 10 dicembre alle ore 21:00 CET

EXHIBITIONIST'S EXHIBITION
Un esperimento fotografico di Erica Muller

mostra + proiezioni
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una selezione di corti post-porno di registi italiani e internazionali
a cura di Floriana Grasso

**l'ingresso è a sottoscrizione volontaria ed è vietato ai minori di 18 anni



@ericamuller_me è una fotografa fetish-bdsm presente da anni nel panorama degli eventi e della cultura della sessualità alternativa in europa e in italia. Indaga con la sua fotografia il corpo, l’identità e la pratica post-porno. Vive e lavora a Milano dove ha lo studio @spazio.arteria.

Lo scorso maggio, a Catania, questo esperimento fotografico ha invitato le persone a mettersi a nudo di fronte alla camera e a farsi fotografare in un'abitazione privata e in alcuni locali pubblici. Le fotografie in mostra sono la dimostrazione che l'esperimento è riuscito.

attoppa.it/event/exhibitionist

EXHIBITIONIST'S EXHIBITION Un esperimento fotografico di Erica Muller
2025-12-09

14 dicembre,  “wunderkammer”: tommaso cascella a bolsena

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#adsi #art #arte #bolsena #claudioStrinati #dialogues #mostra #tommasoCascella

2025-12-08

Tensione continua

Sabato 20 dicembre, dalle 16:00 alle 00:00, presso Lume_occupato, Viale vittorio veneto 23

Esposizioni di @effkai.project e @blondiegunz per la mostra d'arte "TENSIONE CONTINUA", sound curato da @luxaeterna__

INGRESSO GRATUITO

#mostra

Tensione continua
Notizie Italianenotizieitaliane
2025-12-07
2025-12-07

Cuori senza barriere, arte senza limiti - Mostra d'arte

AUSER Territoriale Cosenza APS, domenica 21 dicembre alle ore 10:00 CET

camifa.net/event/cuori-senza-b

Cuori senza barriere, arte senza limiti - Mostra d'arte
2025-12-06

oggi, 6 dicembre, a venezia: “caleidoscopie”, mostra di francesca vitale

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Per me i colori sono degli esseri viventi,
degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo.
I colori sono i veri abitanti dello spazio.
(Yves Klein) 

L’idea delle caleidoscopie trae origine dai ricordi d’infanzia dell’artista, che da bambina amava osservare il caleidoscopio: questo semplice strumento ottico, attraverso giochi di specchi e frammenti di vetro, restituiva visioni cromatiche e geometriche magiche, casuali e sorprendenti. Da questa esperienza nasce oggi una produzione artistica fatta di “caleidoscopie” istintive e talvolta meditate, in cui trasparenze e cromie essenziali si fondono in composizioni dal minimalismo raffinato.

L’idea delle caleidoscopie si configura come una ricerca profonda e articolata, che origina non solo dalla memoria infantile dell’artista, ma dalla volontà di trasfigurare il gioco visivo in uno strumento di indagine sul sé e sulla realtà. Il caleidoscopio, nella sua capacità di generare visioni geometriche e cromatiche inattese, diventa metafora di un processo creativo nel quale l’emergere del caso, dell’imprevisto e della magia si intreccia con un controllo selettivo delle trasparenze e delle superfici, sostenuto da un minimalismo meditato.

Il lavoro dell’artista, oggi, dialoga sia con le proprie radici, dove il visibile e l’invisibile si scambiano ruoli, sia con le possibilità offerte dalla composizione digitale, creando immagini che non appartengono più al solo mondo fotografico, ma nascono dall’assemblaggio di frammenti trovati nel vasto archivio del web. Questa pratica pone il colore al centro di una ricerca sull’equilibrio interiore, suggerendo un uso terapeutico dell’arte, dove ogni opera diventa uno spazio di possibilità emotiva e percettiva, un invito alla contemplazione e alla sospensione dal quotidiano.

L’esposizione favorisce la pluralità dei punti di vista, invitando lo spettatore a interrogare l’immagine da diverse angolazioni, tutte ugualmente valide e in grado di restituire emozioni differenti senza perdere integrità formale. In questa moltiplicazione di prospettive emerge la forza della caleidoscopia come linguaggio visivo: una realtà densa, trasparente, mai univoca, sempre aperta all’interpretazione personale, come ben sintetizzato dal titolo della mostra “Caleidoscopie – Un viaggio cromatico”, che richiama la natura del viaggio non solo nell’estetica, ma anche nell’intento terapeutico del processo creativo.

Le prime ricerche artistiche si distinguevano per una maggiore figuratività, inserendo riferimenti animali e vegetali. Progressivamente, l’opera si è astratta e concentrata su monocromatismi ed essenzialità geometriche, sfiorando un rigore quasi ossessivo affinato dalla libertà espressiva del digitale. Ogni opera, in questo sviluppo, si fa luogo sospeso tra ragione e inconscio, in cui trasgressione formale e meditazione convivono restituendo una sensazione di staticità sospesa, un tempo visivo distillato, privo di narrazione obbligata.

Il vero intento dell’artista risiede nell’offrire allo spettatore uno spazio mentale di riflessione, dove l’immagine diventa specchio mutevole delle proprie emozioni e pensieri. Queste caleidoscopie digitali sono meditazioni sul senso stesso della visione, sulla costruzione dell’identità visiva e sull’instabilità dei significati. La pratica artistica si fa dunque strumento di conoscenza e guarigione, capace di dare forma a stati d’animo, tensioni interiori e processi di crescita, invitando chi osserva ad abbandonarsi al flusso delle geometrie, dei colori e dei silenzi che popolano ogni opera.

CALEIDOSCOPIE – Un viaggio cromatico
esposizione dal 6 al 21 dicembre 2025
Galleria VISIONI ALTRE – Campo del Ghetto Novo 2918  – VENEZIA
Inaugurazione: sabato 6 dicembre ore 17.00
Orari: mercoledì e giovedì 11:00 -14:00 | venerdì sabato e domenica 11:00-14:00 | 16:00-19:00

#art #arte #caleidoscopie #caleidoscopieUnViaggioCromatico #foto #fotografia #fotografie #francescaVitale #galleriaVisioniAltre #gianpaoloMastropasqua #inaugurazione #mostra #vernissage

2025-12-02

6 dicembre, venezia: “caleidoscopie”, mostra di francesca vitale

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Per me i colori sono degli esseri viventi,
degli individui molto evoluti che si integrano con noi e con tutto il mondo.
I colori sono i veri abitanti dello spazio.
(Yves Klein) 

L’idea delle caleidoscopie trae origine dai ricordi d’infanzia dell’artista, che da bambina amava osservare il caleidoscopio: questo semplice strumento ottico, attraverso giochi di specchi e frammenti di vetro, restituiva visioni cromatiche e geometriche magiche, casuali e sorprendenti. Da questa esperienza nasce oggi una produzione artistica fatta di “caleidoscopie” istintive e talvolta meditate, in cui trasparenze e cromie essenziali si fondono in composizioni dal minimalismo raffinato.

L’idea delle caleidoscopie si configura come una ricerca profonda e articolata, che origina non solo dalla memoria infantile dell’artista, ma dalla volontà di trasfigurare il gioco visivo in uno strumento di indagine sul sé e sulla realtà. Il caleidoscopio, nella sua capacità di generare visioni geometriche e cromatiche inattese, diventa metafora di un processo creativo nel quale l’emergere del caso, dell’imprevisto e della magia si intreccia con un controllo selettivo delle trasparenze e delle superfici, sostenuto da un minimalismo meditato.

Il lavoro dell’artista, oggi, dialoga sia con le proprie radici, dove il visibile e l’invisibile si scambiano ruoli, sia con le possibilità offerte dalla composizione digitale, creando immagini che non appartengono più al solo mondo fotografico, ma nascono dall’assemblaggio di frammenti trovati nel vasto archivio del web. Questa pratica pone il colore al centro di una ricerca sull’equilibrio interiore, suggerendo un uso terapeutico dell’arte, dove ogni opera diventa uno spazio di possibilità emotiva e percettiva, un invito alla contemplazione e alla sospensione dal quotidiano.

L’esposizione favorisce la pluralità dei punti di vista, invitando lo spettatore a interrogare l’immagine da diverse angolazioni, tutte ugualmente valide e in grado di restituire emozioni differenti senza perdere integrità formale. In questa moltiplicazione di prospettive emerge la forza della caleidoscopia come linguaggio visivo: una realtà densa, trasparente, mai univoca, sempre aperta all’interpretazione personale, come ben sintetizzato dal titolo della mostra “Caleidoscopie – Un viaggio cromatico”, che richiama la natura del viaggio non solo nell’estetica, ma anche nell’intento terapeutico del processo creativo.

Le prime ricerche artistiche si distinguevano per una maggiore figuratività, inserendo riferimenti animali e vegetali. Progressivamente, l’opera si è astratta e concentrata su monocromatismi ed essenzialità geometriche, sfiorando un rigore quasi ossessivo affinato dalla libertà espressiva del digitale. Ogni opera, in questo sviluppo, si fa luogo sospeso tra ragione e inconscio, in cui trasgressione formale e meditazione convivono restituendo una sensazione di staticità sospesa, un tempo visivo distillato, privo di narrazione obbligata.

Il vero intento dell’artista risiede nell’offrire allo spettatore uno spazio mentale di riflessione, dove l’immagine diventa specchio mutevole delle proprie emozioni e pensieri. Queste caleidoscopie digitali sono meditazioni sul senso stesso della visione, sulla costruzione dell’identità visiva e sull’instabilità dei significati. La pratica artistica si fa dunque strumento di conoscenza e guarigione, capace di dare forma a stati d’animo, tensioni interiori e processi di crescita, invitando chi osserva ad abbandonarsi al flusso delle geometrie, dei colori e dei silenzi che popolano ogni opera.

CALEIDOSCOPIE – Un viaggio cromatico
esposizione dal 6 al 21 dicembre 2025
Galleria VISIONI ALTRE – Campo del Ghetto Novo 2918  – VENEZIA
Inaugurazione: sabato 6 dicembre ore 17.00
Orari: mercoledì e giovedì 11:00 -14:00 | venerdì sabato e domenica 11:00-14:00 | 16:00-19:00

#art #arte #caleidoscopie #caleidoscopieUnViaggioCromatico #foto #fotografia #fotografie #francescaVitale #galleriaVisioniAltre #gianpaoloMastropasqua #inaugurazione #mostra #vernissage

"61° Wildlife Photographer of the Year" #Milano 2025 #Mostra di #fotografie naturalistiche. www.radicediunopercento.it/mostre/61-wi...

L'immagine mostra un momento drammatico e d'azione che cattura l'interazione tra due specie selvatiche.
Dettagli dell'Evento e dell'Immagine
La fotografia, intitolata "A Nip to the Tail" (Un morso alla coda) del fotografo Hira Punjabi, documenta un evento naturale di predazione e difesa.
Soggetti: L'immagine ritrae un varano del Bengala (Varanus bengalensis) sulla sinistra e un parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) in volo sulla destra.
Azione: Il parrocchetto sta infliggendo un morso doloroso alla coda del varano. Questo comportamento fa parte di un'aggressione difensiva da parte dei genitori uccelli, che cercano di scacciare il rettile dal loro nido, situato in una cavità dell'albero.
Contesto Naturale: I varani sono noti predatori opportunisti che saccheggiano i nidi degli uccelli per rubare uova e pulcini. I parrocchetti, spesso in gruppo, mobilitano le loro forze per proteggere la loro prole.
Luogo: La scena è stata fotografata nel Parco Nazionale di Keoladeo, Bharatpur, Rajasthan, India, un noto santuario per uccelli.
Riconoscimenti: La foto è stata molto apprezzata e menzionata in concorsi di fotografia naturalistica, come finalista nella categoria "Comportamento: Uccelli" al Wildlife Photographer of the Year (WPY61)La foto mostra un momento dinamico di predazione in natura.
Soggetto principale: Una garzetta è colto a mezz'aria mentre si tuffa per catturare un pesce in superficie.
Azione: L'uccello ha già afferrato un pesce più piccolo nel becco, mentre un pesce più grande, identificato in Elop Saurus emerge dall'acqua con un violento spruzzo, forse nel tentativo di sfuggire o a sua volta predare il pesce più piccoloIn alto a sinistra: Un primo piano di una nutria (o coypu) con lunghi baffi e pelliccia folta. L'immagine, intitolata Meet the Neighbours (Incontra i vicini), è stata scattata dal fotografo tedesco Luca Lorenz, vincitore del premio "Rising Star Portfolio Award". Sullo sfondo sfocato e dai toni blu, si intravedono dei cigni in un lago urbano.
A destra, al centro: Una fotografia in bianco e nero o seppia che mostra le sagome sfocate di diversi animali simili a cervi o lama su uno sfondo nebbioso. Un merlo è visibile in primo piano. L'effetto è etereo e artistico.
In basso a sinistra, al centro: Un'immagine che ritrae la superficie del mare o di un lago con intense tonalità di turchese e blu, con una foca appena visibile all'orizzonte.
L'atmosfera è calma e l'acqua appare limpida.
In basso a destra, al centro: Luca è arrivato presto, all'alba, per non perdere il riflesso dei primi raggi di sole sull'acqua. Ha sentito le strolaghe minori prima di vederle. Ha poi ruotato l'immagine originale di 180° per portare in posizione verticale i pini e gli abeti rossi riflessi nellacqua.
In basso a destra, in fondo: Una piccola immagine in bianco e nero che mette a fuoco i rami intrecciati di un albero e, in basso a destra, un piccolo gufo o civetta con gli occhi che brillano nell'oscurità. 
Luca stava osservando la cavità di un albero dove questo gufo nano eurasiatico e la sua compagna stavano nidificando.L'immagine, scattata dal fotografo Kutub Uddin, mostra un ritratto macro di corpi fruttiferi di muffe mucillaginose (slime moulds), probabilmente della specie Physarum album, che sembrano piccole sfere blu "glassate" su steli sottili e contorti che emergono da un tronco d'albero caduto. 
Soggetti: Le strutture sferiche sono gli sporangi (corpi fruttiferi), ognuno di appena 1-2 millimetri di diametro. L'aspetto "ghiacciato" o "simile a mirtilli" è dovuto alla formazione naturale di brina o cristalli sulla loro superficie.
Composizione: La foto crea l'illusione di un paesaggio fantastico o di un "ritratto di famiglia bizzarro", come descritto dall'autore. In primo piano a sinistra, una minuscola sfera gialla è un uovo di insetto, che aggiunge un senso di scala e contesto alla scena.

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