#palestinalibera

2025-11-13

RAMZY BAROUD - L'ULTIMA DISPERATA BATTAGLIA DI ISRAELE PER VINCERE LA GUERRA MEDIATICA

Di Ramzy Baroud - 10 novembre 2025

Gli alleati di Israele in tutto il mondo stanno disperatamente cercando di aiutare Tel Aviv a ristabilire una narrazione convincente, non solo sul Genocidio di Gaza, ma sull'intera eredità del Colonialismo israeliano in Palestina e in Medio Oriente.

La piccola storia perfetta, costruita su miti e vere e proprie invenzioni, quella di una piccola nazione che lotta per la sopravvivenza in mezzo a "orde di arabi e musulmani", sta rapidamente crollando. Era una bugia fin dall'inizio, ma il Genocidio di Gaza l'ha resa del tutto indifendibile.

I dettagli strazianti del Genocidio israeliano a Gaza sono stati più che sufficienti perché le persone in tutto il mondo mettessero in discussione radicalmente la narrazione Sionista, in particolare il luogo comune Razzista della "villa nella giungla" usato da Israele per descrivere la propria esistenza tra la popolazione colonizzata.

Le persone in tutto il mondo, compresi persino gli americani, si sono ora decisamente rivoltate contro Israele. Quella che era iniziata come una tendenza allarmante, dal punto di vista israeliano, ovviamente, è ora una realtà inconfutabile. I sondaggi indicano che il sostegno ai palestinesi tra gli adulti statunitensi è aumentato, con il 33% che ora afferma di simpatizzare maggiormente per i palestinesi, la cifra più alta finora e un aumento di sei punti percentuali rispetto allo scorso anno.

Persino la maggioranza filo-israeliana, un tempo incrollabile, tra i Repubblicani si sta ammorbidendo a favore dei palestinesi, con il 35% dei Repubblicani a favore di uno Stato Palestinese indipendente, un aumento significativo rispetto al 27% del 2024, a dimostrazione di un chiaro cambiamento in una parte della base Repubblicana.

Il governo israeliano sta ora combattendo con tutte le risorse a sua disposizione per dominare la guerra dell'informazione. Si concentra sull'iniettare falsità israeliane calcolate nel discorso e sul bloccare aggressivamente il punto di vista palestinese.

I recenti resoconti di una campagna israeliana per vincere la guerra dei social media concedendo milioni di dollari a TikTok e agli influencer dei social media sono solo una frazione di una campagna massiccia e coordinata.

La guerra è multifrontale. Il co-fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ha affermato questo mese che la pagina del sito Web dedicata al "Genocidio di Gaza" non soddisfa gli "elevati standard" dell'azienda e "richiede attenzione immediata". Secondo Wales, la pagina richiede un "approccio neutrale", il che significa, in pratica, che è necessaria una censura sfacciata per impedire che il Genocidio venga descritto correttamente come la "distruzione continua, intenzionale e sistematica del popolo palestinese".

Israele è da tempo ossessionato dal controllo della narrazione su Wikipedia. Rapporti risalenti al 2010 confermano che gruppi israeliani hanno istituito corsi di formazione in "composizione Sionista" per i redattori di Wikipedia con l'obiettivo esplicito di introdurre contenuti allineati allo Stato e di dare forma a voci storiche e politiche chiave.

La Campagna di Censura contro i palestinesi e le voci filo-palestinesi è vecchia quanto i media stessi. Fin dall'inizio, i tradizionali media occidentali sono stati strutturalmente allineati con i programmi aziendali, naturalmente alleati del denaro e del potere; da qui la preminenza della visione israeliana e la quasi totale Cancellazione della prospettiva palestinese.

Più di recente, tuttavia, Israele ha iniziato a rendersi conto del pericolo esistenziale dei media digitali, in particolare degli spazi aperti sui social media che permettono a persone comuni di diventare creatori di contenuti indipendenti. La censura ha preso una piega sgradevole e pervasiva durante il Genocidio, quando l'uso di parole come "Gaza" e "Palestina", per non parlare di "Genocidio", avrebbe portato alla riduzione della visibilità dei contenuti di un utente su una piattaforma social senza che l'utente ne sia informato o addirittura alla chiusura totale dei profili.

Infatti, YouTube, che in precedenza era noto per essere meno severo nel censurare le voci filo-palestinesi rispetto a Facebook e al proprietario di Instagram Meta, il mese scorso ha chiuso le pagine social di tre importanti organizzazioni palestinesi per i diritti umani (Al-Haq, il Centro per i Diritti Umani Al Mezan e il Centro Palestinese per i Diritti Umani), cancellando oltre 700 video di filmati cruciali che documentavano le violazioni israeliane del Diritto Internazionale.

Purtroppo, anche se non sorprendentemente, nessuna tradizionale piattaforma social è immune dalla censura delle critiche a Israele. Diventa quindi prassi quotidiana che i riferimenti alla Palestina, al Genocidio di Gaza e simili siano scritti in un linguaggio cifrato, in cui, ad esempio, la bandiera palestinese viene sostituita dall'immagine di un'anguria.

Molti attivisti pro-Palestina stanno ora sottolineando la diretta Complicità dei media occidentali, soprattutto nel Regno Unito, nel tentativo di insabbiare le accuse di stupro contro i soldati israeliani. Invece di usare il termine inequivocabile "Stupro", i media tradizionali si riferiscono ai terribili episodi della prigione di Sde Teiman semplicemente come "abuso". Mentre i politici israeliani e altri Criminali di Guerra celebrano apertamente i cosiddetti abusi e acclamano gli stupratori come eroi nazionali, i principali media britannici e francesi si rifiutano ancora di accettare che la diffusa Tortura, lo Stupro e i maltrattamenti dei palestinesi facciano parte di un'agenda centralizzata e sistemica, e non siano semplici "abusi" da parte di singoli individui.

Confrontate questo con la copertura mediatica sensazionalistica e sterminata del presunto "stupro di massa" commesso dai palestinesi nel Sud di Israele il 7 Ottobre, nonostante non sia mai stata condotta alcuna indagine indipendente e le accuse siano state avanzate dall'esercito israeliano senza prove credibili.

Non si tratta di mera parzialità e ipocrisia, ma di Complicità diretta, come affermato nella dichiarazione finale del Tribunale per Gaza il mese scorso. "La giuria ritiene che una serie di attori non statali siano Complici del Genocidio", si legge nel verdetto, tra cui "la copertura mediatica parziale in Occidente sulla Palestina e la sottostima dei Crimini israeliani".

La resa dei conti finale si svolge nella zona di guerra dell'informazione. I prossimi mesi e anni segneranno la lotta per la verità più critica nella storia del conflitto. Israele, facendo affidamento sulla censura, sull'intimidazione e sul consenso artificiale, userà ogni metodo per assicurarsi la vittoria. Per i palestinesi e per tutti coloro che si battono per la giustizia, questa battaglia per la storia è tanto importante quanto il Genocidio stesso. Non si deve permettere a Israele di ripulire la propria immagine, perché ripulire il Genocidio ne garantisce la ripetizione.

Ramzy Baroud è un giornalista e redattore di The Palestine Chronicle. È autore di sei libri. Il suo ultimo libro, curato insieme a Ilan Pappé, è "La Nostra Visione per la Liberazione: Leader Palestinesi Coinvolti e Intellettuali Parlano". Ramzy Baroud è un ricercatore senior non di ruolo presso il Centro per l'Islam e gli Affari Globali (CIGA), dell'Università Zaim di Istanbul (IZU).

Traduzione: La Zona Grigia

Fonte: arab.news/n8guc

#PalestineChronicle
#PalestinaLibera
#censuramedia

@attualita

2025-11-12

Amores, estamos a punto de entrar en el 80% del Verkami para mandar dinero a asociaciones con acción directa en Palestina. En @Terebimagazine hemos hecho una revistilla, y además se puede donar la cantidad que se quiera (aunque no lleve recompensa) para que cada persona aporte lo que pueda.

Nos ayudáis a conseguirlo? ♥️
Gracias y abrazos para todes

#palestinians #helppalestine #palestina #freepalestine #desdeelriohastaelmar #PalestinaLibera #palestinalibre

mastodon.gamedev.place/@Terebi

Gert :debian: :gnu: :linux:G3rt@mastodon.uno
2025-11-03

"Nessuna restrizione": l'accordo tra Israele, Google e Amazon

Per assicurarsi il redditizio contratto del Progetto Nimbus, i giganti della tecnologia hanno concordato di ignorare i propri termini di servizio e di eludere gli ordini legali, avvisando Israele nel caso in cui un tribunale straniero avesse richiesto i loro dati, rivela un'indagine congiunta.

#israele #PalestinaLibera #GazaGenocide

972mag.com/project-nimbus-cont

2025-11-02

XReading x Andreas Malm "Distruggere la Palestina, Distruggere il pianeta"

Circolo Anarchico Berneri, lunedì 10 novembre alle ore 18:30 CET

In questi due anni di mobilitazione abbiamo imparato che i crimini di Israele, e lo stesso genocidio del popolo palestinese, sono supportati da una vasta alleanza di Stati del nord globale, Italia inclusa.

In “Distruggere la Palestina, distruggere il pianeta” Andreas Malm ci invita ad osservare che il genocidio palestinese è direttamente legato alla produzione e al consumo di combustibili fossili, un'ennesima attuazione dell'imperialismo americano al quale anche il nostro Paese continua ad asservirsi.

Il 10 novembre, alle 18.30, Extinction Rebellion Bologna presenta, al Circolo anarchico Berneri, il libro di Malm.

A seguire, discussione collettiva e cena sociale per supportare le spese legali di Anan, Ali e Mansour, i tre partigiani palestinesi accusati ingiustamente di terrorismo da Israele e per questo perseguitati dalle autorità italiane. Attenzione: lo spazio presenta barriere architettoniche

balotta.org/event/xreading-x-a

XReading x Andreas Malm "Distruggere la Palestina, Distruggere il pianeta"
2025-10-30

Le occupazioni delle scuole: da Firenze alle province limitrofe alla ricerca dell’elemento sfuggente
Le scuole occupate a Firenze non fanno notizia. Ma alcune docenti, orgogliose, pubblicano sui social i comunicati delle occupazione dei loro student*
perunaltracitta.org/homepage/2
#FirenzeEDintorni #diritti #occupazione #PalestinaLibera #prato #scuola #ScuolaPubblica

2025-10-27
2025-10-27

Oltre la flotilla

Zamboni 32, mercoledì 29 ottobre alle ore 19:00 CET

📆 Mercoledì 29/10 h.19:00
📍Via Zamboni 32, Bologna

Dopo il presunto "accordo di pace" e le grandi mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese e della Flotilla, cosa rimane? Come possiamo proseguire per tenere alta l’attenzione su ciò che sta accadendo e supportare la causa di Liberazione palestinese?

A seguito degli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato il genocidio palestinese, discuteremo insieme della situazione attuale in Palestina e come dare continuità alla mobilitazione, insieme ad attiviste e attivisti che hanno partecipato alla Flotilla, hanno bloccato con scioperi la logistica di guerra o sono attualmente attivi come forza internazionale a sostegno della popolazione di Masafer Yatta (Sud di Al-Khalil).

Mercoledì 29 ottobre alle h. 19:00 a Bologna in via Zamboni 32 potremo ascoltare la testimonianza di Tony La Piccirella, attivista che ha partecipato alla Freedom Flotilla e alla Global Sumud Flotilla.

La Piccirella dialogherà con l'equipaggio di terra che, nell'ultimo mese e più in generale negli ultimi anni, ha animato le lotte in solidarietà al popolo palestinese e alla sua Resistenza in Italia.

Sarà presente il GPI, che assieme alle altre organizzazioni palestinesi in Italia, negli ultimi ha guidato la mobilitazione per la Palestina mettendo al centro l3 palestines3 e respingendo la narrazione che li vorrebbe identificare solo come vittime. Al contrario, la mobilitazione in questi due anni è cresciuta mettendo al centro la legittimità della Resistenza in tutte le sue forme.

Ci saranno i portuali di Livorno dei GAP (Gruppo Autonomo Portuale) che da mesi sono impegnati nel bloccare le navi sioniste che vogliono attraccare nel loro porto per armare e supportare il genocidio.

Ci sarà il S.I. Cobas che da sempre è a fianco della lotta palestinese agendo contro la logistica della guerra e del genocidio, bloccando i flussi di merce verso "Israele".

Infine, sarà presente Mediterranea impegnata nel supporto alla popolazione di Masafer Yatta che resiste al tentativo di espulsione da parte dei coloni e dell'esercito sionista.

balotta.org/event/oltre-la-flo

Oltre la flotilla
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2025-10-23
2025-10-20

Le Radici Profonde: la destra italiana e la questione culturale

Spazio di Agitazione, venerdì 24 ottobre alle ore 18:30 CEST

Discutiamo insieme all'autore del libro Valerio Renzi, giornalista e attivista, che da anni scrive di destre radicali in Italia e in Europa. Ha una newsletter

sedestra.substack.com

Siamo al terzo anno di governo Meloni; i fascisti tengono botta sui banchi del governo, ma su molte cose vacillano. Intorno a loro sta crescendo un'opposizione sociale e politica radicale e determinata a ribaltarli. Come? Di certo le mobilitazioni contro il genocidio in Palestina hanno dato un'aria nuova, costruendo una dimensione di massa, conflittuale ed efficace, generativa in tutta Europa di un moto di ribellione al sovranismo dilagante, dagli USA trumpiani all'Ungheria di Orbán fino al governo Meloni.

Volevamo liberare la Palestina, ma la Palestina sta liberando noi vale a dire che sotto la bandiera palestinese si è aggregata una composizione sociale, soprattutto giovanile, che non ne può più nè di una vita fatta di miseria nè tantomeno di un governo fascista.

Infatti, il fascismo è parte della storia di un gran numero di esponenti del governo attuale. E allora perché queste figure sono parte dell'attuale forza di governo?

Il libro di Valerio Renzi approfondisce i meccanismi e ricostruisce i passaggi con cui la destra radicale e fascista è tornata alla ribalta: dal mito della sconfitta alla ricostruzione di uno spazio di agibilità politica nell'arco costituzionale, con in mezzo i tentativi continui della destra radicale di permeare la cultura di massa.

Per discutere insieme di come il fascismo di governo possa essere ribaltato, e di che ruolo possano avere i luoghi del sapere come le università, ci vediamo giovedì 23 ottobre alle 18:30 a Spazio di Agitazione!

balotta.org/event/le-radici-pr

Le Radici Profonde: la destra italiana e la questione culturale
2025-10-16

Da Lorenzo Tosa

Questa storia racconta moltissimo dei tempi balordi e di caccia alle streghe in cui viviamo.

Paw Che Go è da dieci anni uno dei più
importanti festival italiani dell’illustrazione, a Milano.

Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di utilizzare i colori della Palestina come immagine visiva identitaria della decima edizione.

Perché - hanno spiegato - “non consideriamo guerra o azione di difesa i fatti in terra e nei mari palestinesi. Piuttosto li vediamo assedio e sterminio, li sentiamo ricatto. Paw Chew Go Festival e Associazione Paciugo sono con il pensiero, e con le azioni che gli sono possibili, a fianco della popolazione della Striscia così come sono state e saranno al fianco delle comunità oppresse e delle minoranze non rappresentate.”

Eppure, per questa semplice scelta di umanità, il festival si è ritrovato di colpo, per la prima volta, senza sponsor e quindi sostegno economico.

Questo succede oggi a chiunque prenda una posizione su Gaza e per Gaza: viene escluso, bandito, isolato, trattato come un paria.

Ma non per questo sono tornati sui propri passi, anzi, dicono: “Per noi vestirci di anguria non è una provocazione, ma una cosa normale. Come normale dovrebbe essere andare a scuola, sentirci sicure e sicuri, mangiare, bere, ridere, respirare.”

E hanno lanciato una raccolta fondi dal basso per andare avanti con la coerenza delle proprie idee.

Io sono umanamente vicino al festival Paw Che Go per quello che hanno fatto e per come lo hanno espresso.

Anche solo esistere senza cambiare né piegarsi oggi è un atto di Resistenza.

Se volete sostenerli anche con una piccola ma preziosa donazione, questa è la raccolta fondi che hanno lanciato. Che spiega anche benissimo la situazione surreale che si sono trovati ad affrontare.
Grazie per tutti quelli che faranno la loro parte! 🙏

gofundme.com/f/paw-chew-go-202

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2025-10-16

Da Pino Cabras

🇵🇸 È TEMPO DI LIBERARE MARWAN BARGHOUTI.
Durante la lunga operazione genocidiaria nella Striscia ha agito il più grande apparato di pubbliche relazioni della Storia per nasconderne la gravità e la portata. Quell’apparato, nell’ora suprema della tregua, ha i motori al massimo. Dobbiamo saperne riconoscerne l’opera e gli intenti anche adesso che vuole presentare la tregua come “The Everlasting Peace”. Nessun marketing, nemmeno il più potente, può sostituirsi interamente all’imprevedibilità della Storia e della politica, specie perché l’apparato trucca le carte sulla questione più importante: l’autodeterminazione del popolo palestinese. C’è una cosa che riporta le chiacchiere a zero, anche fra i tardi scopritori del genocidio e della questione palestinese. Si vuole davvero voltare pagina e andare alla sostanza, senza farsi distrarre dagli show e senza presentare per risolto ciò che non lo è? Si vuole davvero esplorare una soluzione laica e autenticamente politica anziché rimuovere assieme alle macerie e ai cadaveri anche la questione nazionale palestinese? Quella soluzione trova il primo passo nella liberazione dell’ostaggio più illustre, detenuto da anni in pessime condizioni dai tiranni di Tel Aviv: Marwan Barghouti. Mi unisco in proposito all’appello de La Fionda e lo sostengo.
Da oltre vent’anni Israele tiene infatti in prigione l’uomo che potrebbe incarnare una vera leadership palestinese, riconciliando le diverse anime del suo popolo e restituendo una prospettiva politica alla lotta per la libertà.
Barghouti non è un simbolo di fazione, ma una figura di unità nazionale, l’unico in grado di parlare a Gaza come in Cisgiordania, ai laici come ai religiosi. Proprio per questo la sua voce è stata soffocata: perché un popolo diviso è più facile da dominare. Tutte le volte che un propagandista del Sionismo Reale ci ha detto “siete con Hamas” stava solo replicando il rito dell’inganno, per non voler sentire invece che “stavamo con Barghouti”, perché non voleva veri mediatori.
Israele teme Barghouti non per ciò che ha fatto, ma per ciò che rappresenta: la possibilità di una Palestina libera, coesa, capace di autodeterminarsi.
Chi crede nella giustizia non può tacere.
👉 È il momento di unirsi alla campagna per la sua liberazione.

pinocabras.it/

#FreeMarwanBarghouti #PalestinaLibera #ControIlSionismoReale
#pinocabras

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2025-10-14

Ridicolo come skytg24 parli di facinorosi riferendosi ai manifestanti di Udine

#italiaantifascista
#PalestinaLibera

2025-10-14

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.

(Fecero il deserto, e lo chiamarono pace).

Publio Cornelio Tacito, "De vita et moribus Iulii Agricolae".

Duemilacentoventidue anni fa.

#sionismi #fascismo #nazismo #genocidio #chiesacattolica #PalestinaLibera

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2025-10-14

:acab2: CEASE FOR PALESTINE, FIRE FOR ISRAEL

🚨 Il fuoco dei droni dell'#IOF ha causato 5 morti nel quartiere di Shuja'iyya, nella parte orientale della città di #Gaza.

Sono stati segnalati anche feriti dopo che l'occupazione ha preso di mira il campo profughi di #Halawa a #Jabalia.

A #KhanYounis, 1 morto e 1 ferito ad Al-Fukhari a seguito di un attacco con droni, e altri 2 feriti a sud della città.

Si tratta della prima violazione del cessate il fuoco da venerdì.

#PALESTINE #PALESTINA #FREEPALESTINE #PALESTINALIBERA

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2025-10-14

:anarchiststar: Occupata un'aula dell'Università di #Urbino. Tra poco assemblea per discutere della creazione di un documento contro la collaborazione tra l'Università di Urbino e l’industria bellica.

#studenti #antimilitarismo #palestinalibera

2025-10-12

SENZA CHIEDERE PERMESSO OTTOBRE 2025 - EDIZIONE SPECIALE

Parchetto, giovedì 23 ottobre alle ore 17:00 CEST

💥 Ehi ehi piccione viaggiatore porta messaggio!

Due edizioni speciali sono meglio di una! 😈

Rilanciamo i due anni di autogestione Senza chiedere permesso per il mese di ottobre: ci vediamo giovedì 23 dalle 17:00 con un appuntamento bomba in cui festeggiare e riprenderci ancora spazio insieme ai 66CL e ai Komarov Magnificent Backflip!

🖤 La cena sarà benefit inguatx colpiti dalla repressione in seguito alle mobilitazioni di fuoco di questi ultimi mesi!

Palestina libera dal fiume fino al mare!

https://mercatinoautogestito.noblogs.org/post/2025/10/12/senza-chiedere-permesso-ottobre-2025-edizione-speciale/

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SENZA CHIEDERE PERMESSO OTTOBRE 2025 - EDIZIONE SPECIALE

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