La Mia Bottega e l’Intruso Tecnologico
“La pagina bianca è la mia bottega. Il luogo, privatissimo, del mio lavoro quotidiano. Da qualche mese la AI di Microsoft la presidia senza scampo. Apro la porta della mia bottega e trovo un intruso che mi dice “buongiorno, posso esserti utile?”. È entrato da solo, senza che io l’abbia mai chiesto, proponendomi di fare in mia vece ciò che faccio da una vita intera. Ammesso (e non concesso) che se le chiedessi di scrivere questa newsletter al mio posto – stamattina fa troppo caldo, non ho voglia di faticare e preferisco andare al fiume – la scriverebbe meglio di me, il problema è che non gliel’ho chiesto; né voglio chiederlo. Non voglio quei banner in cima alla mia pagina: io, nella mia pagina, voglio stare da solo. Oppure sarebbe normale, secondo voi, che il disegnatore aprisse la risma appena comperata in cartoleria e trovasse in ogni foglio un segno già tracciato a matita? Con la scritta: se vuoi puoi cancellarmi, ma non ti sembro un buon inizio per quello che intendi disegnare?”
È un estratto dalla newsletter di Marco Rossi pubblicata su “La Voce” di Martedì 17 giugno 2025.
Nella maggior parte dei casi condivido le sue opinioni quando leggo i suoi articoli, ma questa volta… forse perché tocca un nervo scoperto, mi trovo in disaccordo.
Mi sembra una di quelle questioni filosofiche senza risposta, come chiedersi cosa sia nato prima tra l’uovo e la gallina. Dibattiti infiniti che proseguiranno anche quando noi che li alimentiamo non ci saremo più.
Lo ammetto apertamente, utilizzo l’intelligenza artificiale quotidianamente. Per ogni necessità e principalmente per creare musica.
Non ho una formazione accademica da compositore, possiedo quello che in gergo si definisce “orecchio musicale” e ho esperienza nel suonare alcuni strumenti. Conosco i principi base della composizione musicale, e la scoperta di software che assistono nel processo creativo è stata, come ho già accennato nel post precedente, una vera rivelazione, paragonabile all’apertura del mitologico vaso di Pandora.
Pensate di trovarvi in una pasticceria ben assortita e poter scegliere, secondo il vostro desiderio momentaneo, tra vari dolci o salati. Creo ogni giorno una playlist personalizzata con ciò che desidero ascoltare, la costruisco su misura e la ascolto quotidianamente senza interruzioni pubblicitarie, senza sprecare tempo nella ricerca, anzi diventa un gioco, un mosaico sonoro che talvolta si incastra perfettamente, altre volte meno.
Soprattutto quando non si ha voglia di sentire sempre le stesse canzoni!
Inizio da una posizione svantaggiata nella scala delle capacità, e l’AI supporta l’espressività, permettendo di raggiungere il livello delle persone comuni. E talvolta anche di superarlo.
Immaginate di eliminare ogni attività fisica dalla vostra giornata e concentrare questa “energia” su attività puramente mentali, così si riduce parzialmente il divario con la normalità.
Trovandomi in una situazione di difficoltà, non mi faccio scrupoli nell’utilizzare la tecnologia e le risorse a mia disposizione. Il Web è una creazione e proprietà di giganti finanziari che richiedono una forma di compenso per l’utilizzo dei loro servizi. Il dilemma sulla privacy e sull’ingerenza nelle nostre vite è ormai superato. Come diceva brillantemente Razzi/Crozza: “Amico mio, fatti un Web tutto tuo!” – questa è l’unica alternativa, altrimenti dobbiamo accettare di essere noi stessi il prodotto da commercializzare, o semplicemente spegnere il computer.
Passiamo ai fatti concreti, ecco un esempio pratico.
Ho (creato?)(realizzato?)(assemblato?) delle canzoni che insieme formerebbero quello che un tempo si chiamava concept-album.
Brani che narrano la mia malattia in chiave metaforica e artistica.
Non esiste modo migliore per esorcizzare…
Un Attimo e ViaTrovarsiL’ Altra VersioneRisorgereLe mie riflessioni sull’Intelligenza Artificiale mi hanno guidato attraverso un percorso che va oltre la mera speculazione tecnologica. Ho visto come il dibattito si sia trasformato in una vivida storia di resilienza, creatività e adattamento, dimostrando come l’AI non sia solo un’astrazione filosofica, ma una forza viva che plasma concretamente le nostre vite.
Mi sono reso conto con forza che, lungi dall’essere solo un argomento di discussione, l’intelligenza artificiale mi offre nuovi modi per esprimere la mia umanità. È uno strumento, nelle mani di chi sa usarlo, capace di amplificare le mie capacità, di superare le barriere e di permettermi di realizzare ciò che prima sembrava irraggiungibile. La mia esperienza personale è la prova più eloquente di come la tecnologia possa diventare un vero e proprio prolungamento della mia essenza creativa, un alleato prezioso nel mio percorso di espressione e di crescita.