Recensione “Drag Me To Hell” (2009)
Bentornato Sam Raimi! Diciassette anni dopo L’Armata delle Tenebre (fantasy horror divenuto un cult), il regista americano torna al suo genere prediletto, l’horror, di cui ha segnato l’immaginario grazie soprattutto alla trilogia de La Casa, di cui l’armata è appunto il terzo episodio. Fortunatamente il successo dovuto alla sopravvalutata saga di Spiderman non ha fatto dimenticare a Raimi le proprie origini, omaggiate e riassaporate attraverso l’ultimo terrificante e spassoso lavoro, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2009.
Christine, funzionaria di banca in odore di promozione, per far colpo sul suo capo decide di non concedere ad una anziana signora una proroga per il pagamento del mutuo, togliendole di fatto il tetto sotto il quale dorme. Umiliata, la donna lancerà sulla bella Christine una maledizione: tre giorni di paura che culmineranno con la discesa all’inferno della ragazza. Ora dopo ora, le ansie di Christine si trasformeranno in terrore puro, la bionda protagonista tenterà così ogni strada pur di salvare la propria anima.
“Buffe case horror, spaventi, sequenze piene di suspense e qualche risata qua e là”, così concepisce l’horror Sam Raimi e i fan ringraziano: sono già un cult la scena al cimitero, la colluttazione in macchina, la cena a casa dei genitori del ragazzo di Christine, la consegna della busta maledetta per non parlare della seduta spiritica con tanto di capra parlante e un gattino vomitato. Un horror in pieno stile Raimi, con tanta ironia spruzzata di sangue e terrore. Bentornato Sam!
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