#ostriche

2025-04-15

Ostriche per ricchi ospiti nella villa romana di Lio Piccolo: il sensazionale “ostriarium” in mostra a Venezia [VIDEO]

Elena Percivaldi

A Lio Piccolo (Cavallino-Treporti), nel cuore della laguna di Venezia, le acque basse hanno custodito per quasi due millenni un tesoro segreto: un vivarium romano del I secolo d.C. Anzi, per la precisione un ostriarium, una vasca destinata alla conservazione di ostriche vive prima del loro consumo. Scoperto nel 2021 grazie a indagini stratigrafiche subacquee condotte dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, rappresenta una testimonianza unica in Italia, con un solo confronto noto nella laguna di Narbonne, in Francia. La struttura, composta da mattoni e tavole lignee e contenente circa 300 gusci di ostriche (Ostrea edulis), offre un’inedita prospettiva sulla vita e sull’economia della laguna in epoca imperiale romana, molto prima della nascita di Venezia come la conosciamo oggi.

La scoperta è avvenuta in un luogo di straordinario interesse naturalistico (Photo Nico Covre)

Dal 16 aprile al 2 novembre 2025, il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue ospiterà un’esposizione dedicata a questa scoperta. In mostra reperti, immagini, video delle operazioni di scavo e un modello tridimensionale del sito, con un approccio interdisciplinare che ha coinvolto archeologi, geologi, biologi e naturalisti. Regalando una preziosa occasione per riflettere sul rapporto millenario tra l’uomo e la laguna, oggi più che mai in equilibrio fragile.

Gli archeologi al lavoro

Un occhio al contesto: la laguna prima di Venezia

Rispetto a oggi, la laguna di Venezia in epoca romana era un paesaggio ben diverso: un mosaico di isole, canali e saline, punteggiato da insediamenti legati alla città di Altino, un importante centro commerciale e portuale dell’Alto Adriatico. L’area di Lio Piccolo, lungo la riva meridionale del Canale Rigà, era strategicamente posizionata vicino al litorale antico, ideale per attività produttive come la pesca, la salagione e l’itticoltura. Qui, nel I secolo d.C., i Romani costruirono strutture sofisticate per sfruttare le risorse marine, come appunto l’ostriarium recentemente portato alla luce.

Il luogo del ritrovamento

Il sito era già noto agli studiosi grazie alle intuizioni dell’archeologo autodidatta Ernesto Canal, che nel 1988 ipotizzò la presenza di una villa romana. Le campagne di scavo avviate da Ca’ Foscari a partire dal 2021 hanno confermato e ampliato questa ipotesi, rivelando non solo la vasca per ostriche, ma anche fondazioni in mattoni sostenute da pali di quercia, frammenti di affreschi, tessere di mosaico e una gemma preziosa. Questi reperti suggeriscono che l’ostriarium fosse parte di un complesso più ampio, probabilmente una villa marittima di lusso, simile a quelle descritte dal poeta Marziale nei lidi di Altino alla fine del I secolo d.C.

Frammenti di decorazioni trovati sul sito di scavo (foto: Ca’ Foscari)

L’ostiarium: tecnologia e vita quotidiana

La vasca scoperta a Lio Piccolo misura circa 2 metri di larghezza per 8 di lunghezza ed è situata a oltre 3 metri sotto il livello del mare attuale. Costruita con mattoni sesquipedali e tavole di legno, si è conservata in maniera straordinaria grazie alle condizioni anossiche del fondale lagunare. La struttura era suddivisa in due ambienti da paratie lignee, probabilmente per separare le ostriche da altri bivalvi come i canestrelli, rinvenuti in minor quantità. Le analisi dendrocronologiche e al radiocarbonio datano la costruzione alla seconda metà del I secolo d.C., ossia nel pieno dell’età imperiale.

Uno dei ritrovamenti (foto: Ca’ Foscari)

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Ostriche e lusso

Nel mondo romano, le ostriche erano un alimento di prestigio, apprezzato nelle mense delle élite e allevato in strutture specializzate chiamate vivaria o ostriaria. Fonti antiche, a cominciare dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, parlano dell’itticoltura romana come di un’arte raffinata, con vasche progettate per mantenere i molluschi in condizioni ottimali. L’ostriarium di Lio Piccolo, con i suoi 300 gusci di Ostrea edulis – una specie scomparsa dalla laguna nell’Ottocento – ne rappresenta l’eloquente testimonianza, dimostrando l’alto livello di conoscenze raggiunto dai romani nel gestire ambienti acquatici complessi. La presenza di una saracinesca in legno, o gargame, suggerisce un sistema di controllo dell’acqua, simile a quello delle peschiere costiere descritte da autori come Columella.

La gemma incisa con una figura mitologica trovata a Lio Piccolo (foto: ©Ca’ Foscari)

Accanto alla vasca, le fondazioni in mattoni e pali di quercia indicano un edificio di notevoli dimensioni e pregio. Centinaia di frammenti di affreschi, tessere di mosaico e lastre di marmo pregiato rafforzano l’ipotesi che ci troviamo sui resti di una villa di lusso, forse una villa marittima frequentata da ricchi proprietari terrieri o mercanti altinati. Tra i reperti spicca una gemma di agata incisa con una figura mitologica, probabilmente parte di un anello, appartenuta presumibilmente a un individuo di alto rango sociale. Questi dettagli dipingono un quadro vivido: una dimora elegante affacciata sulla laguna, dove le ostriche fresche erano un simbolo di status e raffinatezza.

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Archeologia, scienza e ambiente

La scoperta di Lio Piccolo è il risultato di un approccio interdisciplinare che ha unito competenze diverse per ricostruire il passato della laguna. Il progetto, diretto dal professor Carlo Beltrame e dalla ricercatrice Elisa Costa, ha coinvolto il Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari, il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. Finanziato dall’ateneo veneziano, dal Comune di Cavallino-Treporti, dal progetto PNRR CHANGES e da un progetto PRIN PNRR, lo scavo è stato condotto sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la Laguna.

(foto: ©Ca’ Foscari)

Gli archeologi hanno utilizzato tecniche avanzate, come la fotogrammetria subacquea, per creare modelli 3D del sito, essenziali per documentare strutture sommerse in acque a bassa visibilità. I geologi, guidati dal professor Paolo Mozzi, hanno analizzato i sedimenti per ricostruire l’antico paesaggio lagunare, mentre i biologi, come Irene Guarnieri del CNR-ISMAR, hanno studiato i gusci di ostriche per comprendere la biodiversità dell’epoca. Le analisi al radiocarbonio, condotte in collaborazione con il Weizmann Institute of Science di Rehovot, hanno permesso di datare con precisione i materiali lignei, confermando la cronologia del I secolo d.C.

Questo approccio integrato non solo ha arricchito la conoscenza del sito, ma ha anche evidenziato il delicato equilibrio tra uomo e ambiente nella laguna romana. La presenza di un ostriarium suggerisce una gestione sostenibile delle risorse marine, con vasche progettate per mantenere i molluschi senza alterare l’ecosistema circostante. Questi dati offrono spunti preziosi per comprendere come le società antiche si adattassero a contesti ambientali complessi: una lezione attuale in un’epoca di cambiamenti climatici e innalzamento dei mari.

Modello 3D dell’ostriarium (foto: ©Ca’ Foscari)

La villa di Lio Piccolo: un microcosmo romano

L’ostriarium però, come detto, non era un elemento isolato, ma parte di un complesso più ampio che riflette la ricchezza e la complessità della società romana nella laguna. Le fondazioni scoperte accanto alla vasca, sostenute da una “selva” di pali in quercia, indicano un edificio di notevoli dimensioni, probabilmente una villa affacciata sul Canale Rigà. I frammenti di affreschi, con colori vivaci e motivi decorativi, e le tessere di mosaico suggeriscono interni raffinati, mentre le lastre di marmo importato evocano contatti commerciali con altre regioni del Mediterraneo.

Dalla scoperta alla condivisione: il ruolo del Museo

Il Museo di Storia Naturale di Venezia, con le sue collezioni storiche e il suo impegno nella ricerca lagunare, è il luogo ideale per raccontare la scoperta e il mondo che rappresenta. L’esposizione, intitolata Un Ostiarium romano in laguna di Venezia, presenterà al pubblico i primi risultati del progetto, con un focus sulla vita degli abitanti della laguna in epoca romana. I visitatori potranno ammirare gusci di ostriche, frammenti di affreschi e marmi, oltre a video degli scavi e un modello 3D del sito, che permetterà di “immergersi” virtualmente nel paesaggio antico.

Laguna di Venezia (drone ph. Leonardo Mizar Vianello)

Oltre a esporre i reperti tornati alla luce, l’allestimento è concepito per riflettere sull’importanza della laguna come crocevia di culture, commerci e innovazioni. Attraverso conferenze e incontri estivi, inoltre, il museo mira a coinvolgere un pubblico ampio, dai ricercatori agli appassionati, dai residenti ai turisti.

Le immagini dell’allestimento

Nuove prospettive per l’archeologia lagunare

Ma c’è di più. La scoperta di Lio Piccolo apre anche nuove prospettive per l’archeologia lagunare. Gli studi in corso sui gusci di ostriche, condotti da esperti come Davide Tagliapietra del CNR-ISMAR, potrebbero rivelare dettagli sulla salinità dell’acqua, sulla dieta marina e sui cambiamenti ambientali dell’epoca. Allo stesso modo, l’analisi dei sedimenti e dei macroresti vegetali contribuirà a ricostruire il paesaggio antico, chiarendo il ruolo dei canali e delle saline nella vita quotidiana del tempo.

Pollini trovati sul sito (foto: ©Ca’ Foscari)

La gemma incisa, ritrovata tra i sedimenti, è un reperto particolarmente evocativo. Realizzata in agata e decorata con una figura mitologica, potrebbe essere appartenuta a un proprietario della villa o a un ospite di riguardo. Oggetti simili, comuni tra le élite romane, erano simboli di prestigio e cultura, spesso legati a miti classici o divinità marine, un richiamo appropriato per un sito lagunare. Sono tutti dettagli che dimostrano che la villa di Lio Piccolo fosse un luogo di otium e convivialità, dove le ostriche fresche, servite durante banchetti, incarnavano il lusso e ribadivano il legame con il mare.

(foto: ©Ca’ Foscari)

Il riferimento di Marziale alle ville marittime di Altino, datato alla fine del I secolo d.C., sembra dunque trovare un’eco concreta in questo sito. Le ville altinate, costruite lungo il litorale, erano residenze estive per ricchi Romani, che combinavano attività produttive, come l’itticoltura, con il piacere di paesaggi naturali. L’ostriarium di Lio Piccolo si inserisce perfettamente in questo contesto, a riprova del dinamismo e della vivacità dell’economia lagunare, perfettamente integrata nelle reti commerciali dell’Impero.

Guarda i video

https://youtu.be/JhiEBI7ZREM

https://www.youtube.com/watch?v=oZGSiwgbsPE

UN OSTRIARIUM ROMANO NELLA LAGUNA DI VENEZIA
Venezia, Museo di Storia Naturale, piano terra
16 aprile – 2 novembre 2025
a cura di Carlo Beltrame ed Elisa Costa

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2025-04-15

ARCHEOLOGIA | 𝐎𝐬𝐭𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐝𝐢 𝐋𝐢𝐨 𝐏𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨: il sensazionale "𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢𝐚𝐫𝐢𝐮𝐦" in mostra a Venezia

Dal 16 aprile al Museo di Storia Naturale i primi risultati dello scavo, con un focus sulla vita e l'economia degli abitanti della laguna in epoca romana.

Scopri i dettagli su @storieearcheostorie

#archeologia #mostre #venezia #cafoscari #liopiccolo #lagunadivenezia #cavallinotreporti #ostriche

storiearcheostorie.com/2025/04

ORA ULTIMAoraultima
2025-03-06

ORA ULTIMA 🆘 e IVA: Lollobrigida scatena l'ira dei social. Scopri tutto su ORA ULTIMA: oraultima.com/lollobrigida-ost

#Lollobrigida: "Bisogna togliere L'IVA sulle #ostriche, non sono un bene di lusso". Giusto, chi non le ha mangiate alla #Caritas? Governo ( #Frodo) #Meloni sempre più nemico degli italiani.

Dret :mastodon:dret@mastodon.uno
2025-03-04

@factcheck

A Londra nell'800... i facchini dei "docks" (il porto fluviale)... erano soliti consumare a fine lavoro... birre "Porter" ed ostriche...

Dalle birre Porter poi si origineranno le più famose Stout...

Ancora oggi alcuni tipi di Stout... vengono fermentate proprio con l'aggiunta di ostriche (le Oyster Stout)... in onore alle loro antiche origini popolari...

#ostriche #birra #porter #stout

😉

Bufale.net :verified:factcheck@mastodon.uno
2025-03-04

Non tutti sanno che, effettivamente, un tempo #ostriche e #aragoste erano #streetfood per i poveri
Ai tempi di Charles Dickens

Per dettagli: bufale.net/quando-aragoste-e-o

Italia57 (Alex)italia57
2025-01-28

🇯🇵 10/09/2024 Miyajima

On prend le ferry pour l'île de Miyajima ! Magnifique Torii, visite de l'île, et même degustation d'huître !

We take the ferry to Miyajima Island! Magnificent Torii, visit of the island, and even oyster tasting!

Prendiamo il traghetto per l'isola di Miyajima! Magnifico Torii, visita all'isola e persino degustazione di ostriche!

🇯🇵 10/09/2024 Miyajima🇯🇵 10/09/2024 Miyajima🇯🇵 10/09/2024 Miyajima
Bufale.net :verified:factcheck@mastodon.uno
2024-07-27

C'è stato un tempo in cui offire un'#aragosta ai tuoi ospiti era la prova di essere povero e privo di mezzi, e un piatto di #ostriche era poco più che #streetfood malsano

Le cose col tempo cambiano

Per dettagli: bufale.net/quando-aragoste-e-o

Me No Trollwa@mastodon.uno
2023-02-15

"Valentine is done
Here, but now they're gone
Romeo and Juliet
Are together in eternity"

(Don't fear) The Reaper
Blue Öyster Cult
da "Agents Of Fortune" (1976)

yewtu.be/watch?v=oF7mP2LASCo

#mastoradio
#ostriche #champagne #ExtraTerrestrialIntelligence #RoccoPapaleo #Tarots #Saturn
#ebuonanotte

La copertina del disco Agents Of Fortune dei BÖC. Un prestigiatore in smoking, con le sembianze dell'attore e regista lucano Rocco Papaleo, esegue un numero con quattro carte dei Tarocchi.
Col dito dell'altra mano indica il logo della band.
Adoro il Genio :verified:AdoroIlGenio@mastodon.uno
2022-07-27

ADORO IL GENIO - HOT

E voi, come lo sfonderete il letto stasera? #Condizionatore a palla e #mundialito?
#Viagra e sudore?? #Ostriche e sauna di #sesso???
...
Tarli?

#adoroilgenio #27luglio #ammuzzo #amore #uominiedonne #tutticontrotutti

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