#AAMOD

2025-11-04

da oggi al 6 novembre, a roma: ix edizione de “il progetto e le forme di un cinema politico” – liberazione / liberazioni

LIBERAZIONE/LIBERAZIONI
IX edizione de

“Il progetto e le forme di un cinema politico” 

dal 4 al 6 novembre 2025:
giornata di studio, rassegna cinematografica e
riflessione critica sull’attualità della Resistenza.

ROMA

Libreria Spazio Sette
Cinema Farnese
Teatro Palladium

Torna a Roma, dal 4 al 6 novembre 2025, Il progetto e le forme di un cinema politico, la rassegna ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in collaborazione con la Fondazione Gramsci, giunta quest’anno alla sua nona edizione.

Pensata come un laboratorio aperto di pensiero critico e confronto interdisciplinare, l’iniziativa si articola in una giornata di studio e in una rassegna cinematografica, con l’obiettivo di esplorare il cinema non solo come prodotto artistico o documento del reale, ma come strumento attivo di riflessione politica. Il progetto propone una definizione più ampia e profonda di cinema politico: un linguaggio capace di agire sulla percezione del mondo, interrogando la memoria, la storia, i conflitti e le trasformazioni in corso attraverso il potere delle immagini.

Quest’anno, il titolo scelto – Liberazione/Liberazioni – risuona con particolare forza, perché la rassegna si colloca nel quadro dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, ricorrenza che, ben oltre la celebrazione rituale, invita a un rinnovato esercizio di pensiero critico e consapevolezza storica. L’anniversario del 1945 cade infatti in un momento cruciale della storia italiana ed europea, in cui le democrazie sembrano sottoposte a una crescente pressione.

Il cuore della rassegna e della riflessione critica sarà dunque non solo il momento storico della Liberazione e il cinema del dopoguerra – che ha inaugurato la stagione più fertile del cinema italiano – ma anche, e soprattutto, le forme di cinema politico emerse dopo il 25 aprile 1945, con linguaggi e visioni capaci di intercettare il presente e proiettarlo oltre, verso nuove possibilità di resistenza, memoria e trasformazione sociale.

Il programma si apre martedì 4 novembre con una intensa giornata di studio presso la Libreria Spazio Sette di Roma. A inaugurare i lavori saranno i saluti istituzionali di Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, e di Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci. Seguiranno tre momenti di riflessione articolati tra mattina e pomeriggio, con il coinvolgimento di studiosi e studiose che, da prospettive diverse, affronteranno il tema della liberazione, della resistenza e delle sue risonanze nel cinema e nella società contemporanea.

Il primo intervento sarà a cura di Ermanno Taviani, che introdurrà il tema “Cinema e Liberazioni”, ponendo le basi teoriche per l’intera giornata. Paolo Speranza interverrà con una relazione dedicata alla rappresentazione della Resistenza nel cinema italiano, ripercorrendo l’evoluzione di un immaginario cruciale nella narrazione collettiva del dopoguerra. Maurizio Zinni si concentrerà invece sulle revisioni cinematografiche della Liberazione, con un intervento dal titolo provocatorio: Solo un muro pieno di buchi, in cui analizzerà le retoriche e le fratture emerse nel corso degli anni. A dialogare con i relatori sarà Alessia Cervini, nel ruolo di discussant.

Dopo una breve pausa, la sessione proseguirà con due voci che offriranno sguardi non eurocentrici: Samuel Antichi rifletterà sul ruolo della macchina da presa come strumento di lotta e protezione all’interno della pratica documentaria palestinese, mentre Donatella della Ratta porterà una lecture-performance intitolata Violenza speculativa, incentrata sulle promesse non mantenute e sulle contraddizioni della narrazione visiva nei contesti di conflitto. Giacomo Ravesi accompagnerà la discussione con un focus critico su questi contributi.

Nel pomeriggio, coordinati da Christian Uva, si alterneranno le voci di Matteo Cavalleri, che esplorerà l’antropologia etica della Resistenza attraverso l’analisi di soggetti e figure emblematiche, e Micaela Veronesi, con un intervento dedicato alle donne nei documentari resistenziali, mettendo in luce i linguaggi che hanno costruito la memoria femminile del Novecento. Valerio Romitelli proporrà un approfondimento su Il campo giusto di Elio Cicchetti, un film partigiano mancato ma emblematico per le riflessioni che solleva. A chiudere, Alma Mileto offrirà uno sguardo sul cinema contemporaneo, interrogandosi su come il concetto di liberazione venga ereditato e rielaborato dalle nuove generazioni. Il pomeriggio si concluderà con il contributo di Alexander Höbel.

La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 5 novembre al Teatro Palladium, con una selezione di film che attraversano il cinema della Liberazione e quello più recente, con uno sguardo trasversale sulle estetiche del dissenso e sulle narrazioni di resistenza. A introdurre la serata sarà Stefania Parigi. La prima proiezione sarà Roma città libera, diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, un’opera cardine del neorealismo, ambientata in una Roma liberata ma ancora ferita dalla guerra. Il film, girato in gran parte in esterni, racconta la vita di due giovani marginali in una città che cerca di ritrovare un senso e un’identità. Una pellicola dallo stile sobrio e disilluso, che mostra una capitale notturna, cupa e desolata, abitata da piccoli espedienti, generosità improvvise e una malinconia profonda.

Seguirà Corbari di Valentino Orsini, del 1970, che rievoca la vicenda storica di Silvio Corbari, partigiano romagnolo simbolo della resistenza armata. Il film si distingue per un’aderenza rigorosa ai fatti e per la tensione morale che attraversa l’intero racconto, incarnata da un giovane Giuliano Gemma in una delle sue interpretazioni più intense. Girato in pieno clima post-sessantottino, Corbari rilegge la lotta partigiana alla luce delle battaglie politiche del presente, con una regia vibrante e un’impostazione chiaramente militante.

La giornata si chiuderà con Caccia tragica di Giuseppe De Santis, del 1947, una delle opere fondative del cinema neorealista a sfondo sociale. Ambientato nel secondo dopoguerra, il film racconta la caccia a una banda di criminali che ha assaltato un camion di viveri destinato a una cooperativa agricola. In bilico tra western rurale e parabola morale, Caccia tragica mette in scena la fragilità del patto democratico appena nato, il peso delle disillusioni e la necessità di una nuova coscienza collettiva. La proiezione avverrà in pellicola 35mm.

Giovedì 6 novembre, sempre al Palladium, la programmazione proseguirà con Austerlitz di Sergei Loznitsa, film documentario del 2016 che esplora il turismo della memoria nei campi di concentramento nazisti. Attraverso lunghe inquadrature fisse, Loznitsa mostra visitatori che scattano selfie o consumano panini tra le baracche, restituendo un’immagine disturbante della banalizzazione del male e della trasformazione dei luoghi della tragedia in scenari da cartolina.

A seguire sarà proiettato Nome di battaglia: donna, il film di Daniele Segre del 2016, che raccoglie testimonianze vive, potenti e commoventi di partigiane italiane, restituendo loro voce, corpo e spazio. Una pellicola preziosa, in cui la resistenza al fascismo si intreccia con quella contro il patriarcato, e dove la memoria orale diventa una forma attiva di lotta politica.

Chiuderà la giornata A Fidai Film di Kamal Aljafari, presentato nel 2024 e girato tra Palestina, Germania, Brasile, Francia e Qatar. Il film, sperimentale e stratificato, si sviluppa come un dialogo con l’assenza e con le immagini negate, costruendo un montaggio ipnotico tra i resti del cinema palestinese disperso o censurato. Al termine della proiezione è previsto un incontro con il regista, in dialogo con Wasim Dahmash.

La rassegna si concluderà al Cinema Farnese con due opere che riportano il discorso alla memoria famigliare e al contesto storico italiano. Il primo titolo è La Liberazione, un film di famiglia, un progetto firmato da Michele Manzolini e Paolo Simoni, che unisce fonti d’archivio, materiali privati e riflessione storiografica per offrire una visione intima e collettiva insieme del 25 aprile. Presentato da Paolo Simoni, il film invita a rileggere la Liberazione attraverso gli occhi delle famiglie italiane, in un dialogo tra la grande e la piccola storia.

A seguire sarà proiettato Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), film intenso che narra la storia di un intellettuale disilluso, interpretato da Enrico Maria Salerno, che ripercorre le proprie scelte giovanili e la stagione della Resistenza, interrogandosi sul senso dell’impegno nella società del boom economico. Una riflessione amara e profonda sulla memoria, l’identità e la coerenza etica, resa ancora più attuale dall’instabilità del presente.

informazioni e PROGRAMMA completo:
https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/10/liberazione-liberazioni_-programma-nov-2025.pdf

#AAMOD #cinema #CinemaFarnese #cinemaPolitico #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #FondazioneGramsci #Liberazione #Liberazioni #Resistenza #SpazioSette #TeatroPalladium

2025-10-30

4-6 novembre, roma: ix edizione de “il progetto e le forme di un cinema politico” – liberazione / liberazioni

LIBERAZIONE/LIBERAZIONI
IX edizione de

“Il progetto e le forme di un cinema politico” 

Dal 4 al 6 novembre 2025:
giornata di studio, rassegna cinematografica e
riflessione critica sull’attualità della Resistenza.

ROMA

Libreria Spazio Sette
Cinema Farnese
Teatro Palladium

Torna a Roma, dal 4 al 6 novembre 2025, Il progetto e le forme di un cinema politico, la rassegna ideata e curata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) in collaborazione con la Fondazione Gramsci, giunta quest’anno alla sua nona edizione.

Pensata come un laboratorio aperto di pensiero critico e confronto interdisciplinare, l’iniziativa si articola in una giornata di studio e in una rassegna cinematografica, con l’obiettivo di esplorare il cinema non solo come prodotto artistico o documento del reale, ma come strumento attivo di riflessione politica. Il progetto propone una definizione più ampia e profonda di cinema politico: un linguaggio capace di agire sulla percezione del mondo, interrogando la memoria, la storia, i conflitti e le trasformazioni in corso attraverso il potere delle immagini.

Quest’anno, il titolo scelto – Liberazione/Liberazioni – risuona con particolare forza, perché la rassegna si colloca nel quadro dell’ottantesimo anniversario della Liberazione, ricorrenza che, ben oltre la celebrazione rituale, invita a un rinnovato esercizio di pensiero critico e consapevolezza storica. L’anniversario del 1945 cade infatti in un momento cruciale della storia italiana ed europea, in cui le democrazie sembrano sottoposte a una crescente pressione.

Il cuore della rassegna e della riflessione critica sarà dunque non solo il momento storico della Liberazione e il cinema del dopoguerra – che ha inaugurato la stagione più fertile del cinema italiano – ma anche, e soprattutto, le forme di cinema politico emerse dopo il 25 aprile 1945, con linguaggi e visioni capaci di intercettare il presente e proiettarlo oltre, verso nuove possibilità di resistenza, memoria e trasformazione sociale.

Il programma si apre martedì 4 novembre con una intensa giornata di studio presso la Libreria Spazio Sette di Roma. A inaugurare i lavori saranno i saluti istituzionali di Vincenzo Vita, presidente dell’AAMOD, e di Francesco Giasi, direttore della Fondazione Gramsci. Seguiranno tre momenti di riflessione articolati tra mattina e pomeriggio, con il coinvolgimento di studiosi e studiose che, da prospettive diverse, affronteranno il tema della liberazione, della resistenza e delle sue risonanze nel cinema e nella società contemporanea.

Il primo intervento sarà a cura di Ermanno Taviani, che introdurrà il tema “Cinema e Liberazioni”, ponendo le basi teoriche per l’intera giornata. Paolo Speranza interverrà con una relazione dedicata alla rappresentazione della Resistenza nel cinema italiano, ripercorrendo l’evoluzione di un immaginario cruciale nella narrazione collettiva del dopoguerra. Maurizio Zinni si concentrerà invece sulle revisioni cinematografiche della Liberazione, con un intervento dal titolo provocatorio: Solo un muro pieno di buchi, in cui analizzerà le retoriche e le fratture emerse nel corso degli anni. A dialogare con i relatori sarà Alessia Cervini, nel ruolo di discussant.

Dopo una breve pausa, la sessione proseguirà con due voci che offriranno sguardi non eurocentrici: Samuel Antichi rifletterà sul ruolo della macchina da presa come strumento di lotta e protezione all’interno della pratica documentaria palestinese, mentre Donatella della Ratta porterà una lecture-performance intitolata Violenza speculativa, incentrata sulle promesse non mantenute e sulle contraddizioni della narrazione visiva nei contesti di conflitto. Giacomo Ravesi accompagnerà la discussione con un focus critico su questi contributi.

Nel pomeriggio, coordinati da Christian Uva, si alterneranno le voci di Matteo Cavalleri, che esplorerà l’antropologia etica della Resistenza attraverso l’analisi di soggetti e figure emblematiche, e Micaela Veronesi, con un intervento dedicato alle donne nei documentari resistenziali, mettendo in luce i linguaggi che hanno costruito la memoria femminile del Novecento. Valerio Romitelli proporrà un approfondimento su Il campo giusto di Elio Cicchetti, un film partigiano mancato ma emblematico per le riflessioni che solleva. A chiudere, Alma Mileto offrirà uno sguardo sul cinema contemporaneo, interrogandosi su come il concetto di liberazione venga ereditato e rielaborato dalle nuove generazioni. Il pomeriggio si concluderà con il contributo di Alexander Höbel.

La rassegna cinematografica prenderà il via mercoledì 5 novembre al Teatro Palladium, con una selezione di film che attraversano il cinema della Liberazione e quello più recente, con uno sguardo trasversale sulle estetiche del dissenso e sulle narrazioni di resistenza. A introdurre la serata sarà Stefania Parigi. La prima proiezione sarà Roma città libera, diretto nel 1946 da Marcello Pagliero, un’opera cardine del neorealismo, ambientata in una Roma liberata ma ancora ferita dalla guerra. Il film, girato in gran parte in esterni, racconta la vita di due giovani marginali in una città che cerca di ritrovare un senso e un’identità. Una pellicola dallo stile sobrio e disilluso, che mostra una capitale notturna, cupa e desolata, abitata da piccoli espedienti, generosità improvvise e una malinconia profonda.

Seguirà Corbari di Valentino Orsini, del 1970, che rievoca la vicenda storica di Silvio Corbari, partigiano romagnolo simbolo della resistenza armata. Il film si distingue per un’aderenza rigorosa ai fatti e per la tensione morale che attraversa l’intero racconto, incarnata da un giovane Giuliano Gemma in una delle sue interpretazioni più intense. Girato in pieno clima post-sessantottino, Corbari rilegge la lotta partigiana alla luce delle battaglie politiche del presente, con una regia vibrante e un’impostazione chiaramente militante.

La giornata si chiuderà con Caccia tragica di Giuseppe De Santis, del 1947, una delle opere fondative del cinema neorealista a sfondo sociale. Ambientato nel secondo dopoguerra, il film racconta la caccia a una banda di criminali che ha assaltato un camion di viveri destinato a una cooperativa agricola. In bilico tra western rurale e parabola morale, Caccia tragica mette in scena la fragilità del patto democratico appena nato, il peso delle disillusioni e la necessità di una nuova coscienza collettiva. La proiezione avverrà in pellicola 35mm.

Giovedì 6 novembre, sempre al Palladium, la programmazione proseguirà con Austerlitz di Sergei Loznitsa, film documentario del 2016 che esplora il turismo della memoria nei campi di concentramento nazisti. Attraverso lunghe inquadrature fisse, Loznitsa mostra visitatori che scattano selfie o consumano panini tra le baracche, restituendo un’immagine disturbante della banalizzazione del male e della trasformazione dei luoghi della tragedia in scenari da cartolina.

A seguire sarà proiettato Nome di battaglia: donna, il film di Daniele Segre del 2016, che raccoglie testimonianze vive, potenti e commoventi di partigiane italiane, restituendo loro voce, corpo e spazio. Una pellicola preziosa, in cui la resistenza al fascismo si intreccia con quella contro il patriarcato, e dove la memoria orale diventa una forma attiva di lotta politica.

Chiuderà la giornata A Fidai Film di Kamal Aljafari, presentato nel 2024 e girato tra Palestina, Germania, Brasile, Francia e Qatar. Il film, sperimentale e stratificato, si sviluppa come un dialogo con l’assenza e con le immagini negate, costruendo un montaggio ipnotico tra i resti del cinema palestinese disperso o censurato. Al termine della proiezione è previsto un incontro con il regista, in dialogo con Wasim Dahmash.

La rassegna si concluderà al Cinema Farnese con due opere che riportano il discorso alla memoria famigliare e al contesto storico italiano. Il primo titolo è La Liberazione, un film di famiglia, un progetto firmato da Michele Manzolini e Paolo Simoni, che unisce fonti d’archivio, materiali privati e riflessione storiografica per offrire una visione intima e collettiva insieme del 25 aprile. Presentato da Paolo Simoni, il film invita a rileggere la Liberazione attraverso gli occhi delle famiglie italiane, in un dialogo tra la grande e la piccola storia.

A seguire sarà proiettato Le stagioni del nostro amore di Florestano Vancini (1966), film intenso che narra la storia di un intellettuale disilluso, interpretato da Enrico Maria Salerno, che ripercorre le proprie scelte giovanili e la stagione della Resistenza, interrogandosi sul senso dell’impegno nella società del boom economico. Una riflessione amara e profonda sulla memoria, l’identità e la coerenza etica, resa ancora più attuale dall’instabilità del presente.

informazioni e PROGRAMMA completo:
https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/10/liberazione-liberazioni_-programma-nov-2025.pdf

#AAMOD #cinema #CinemaFarnese #cinemaPolitico #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #FondazioneGramsci #Liberazione #Liberazioni #Resistenza #SpazioSette #TeatroPalladium

2025-10-26

oggi, 26 ottobre, a roma: cerimonia finale della ix edizione del premio zavattini

Si tiene oggi, domenica 26 ottobre 2025 alle ore 11:00, presso il Cinema Nuovo Aquila (Via L’Aquila 66/74, Roma), la Cerimonia di premiazione della IX edizione del Premio Cesare Zavattini, il concorso dedicato al riuso del cinema d’archivio, rivolto a giovani filmmaker che vogliono sperimentare nuove forme di racconto attraverso materiali audiovisivi del passato. In tale ambito saranno presentati i progetti vincitori e consegnati i relativi riconoscimenti.

All’evento saranno presenti  componenti della Giuria, presieduta dal regista Roland Sejko e composta da Monica Maurer, Benni Atria, Ivelise Perniola e Alessia Petitto; il presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Vita e i rappresentanti degli Enti che hanno sostenuto e collaborato con l’iniziativa; il direttore del Premio Antonio Medici, la coordinatrice Aurora Palandrani, i tutor che hanno seguito lo sviluppo dei progetti, Luca OnoratiGiovanni Piperno e Chiara Ronchini.

Nell’ambito dell’iniziativa sarà inoltre proiettato il breve cortometraggio Tentativi di analisivincitore del Premio Memory Ciak, nato dalla collaborazione tra Bookciak, Azione!, la Fondazione AAMOD e il Premio Cesare Zavattini. Presenteranno il film l’autore, Pietro Bonaccio, e Gabriella Gallozzi, ideatrice e direttrice di Bookciak, Azione!

Per partecipare è necessario compilare il modulo al seguente link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScoK9FURPM4w6ErMw9D_9t288pPpNfok3gW4MSv_LjX9e7NYw/viewform

PROGETTI VINCITORI:

Altrimenti inventa di Meriam Jarboua
Un film che affronta l’assenza di rappresentazioni visive dei migranti nordafricani in Italia negli anni Ottanta e Novanta del Novecento, proponendo un originale e sperimentale lavoro di “reinvenzione” dell’archivio mancante, che parte dalla propria storia familiare e approda a una dimensione più collettiva, interrogandosi sui temi dell’identità e della memoria.

Milano Infetta di Tommaso Cohen
Attraverso la storia dello spazio occupato Virus di Milano, base del nascente movimento punk italiano sgomberato nel 1984, esplora rabbia e desideri giovanili utilizzando poco noti materiali d’archivio, e nello stesso tempo allarga lo sguardo a una città che lasciandosi alle spalle Resistenza e lotte operaie sta diventando capitale degli affari e del glamour.

Nido di vespe di Riccardo Calisti e Giovanni Mauriello
Con ironia e leggerezza, la coppia di autori intreccia la propria storia con quella del quartiere romano di Torpignattara, tra intimità e memoria collettiva, con un approccio meta-narrativo che stratifica diverse dimensioni di racconto intorno ai temi del nido.

La Giuria della IX edizione del Premio Cesare Zavattini ha inoltre assegnato una Menzione speciale al progetto Noialtre di Michele Sammarco.

Il Premio Cesare Zavattini/UnArchive è un progetto della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS.

La IX edizione dell’iniziativa è stata realizzata con il sostegno della Direzione del Cinema del MIC, Istituto Luce Cinecittà e Nuovo Imaie, con la partnership di Home Movies, in collaborazione con Cineteca Sarda, Archivio delle Memorie Migranti, Premio Bookciak, Azione!, Deriva Film, Officina Visioni, UCCA, FICC, ANCR. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub.

#AAMOD #AlessiaPetitto #ANCR #AntonioMedici #ArchivioDelleMemorieMigranti #AuroraPalandrani #azione #BenniAtria #BookciakAzione_ #cerimoniaDiPremiazione #ChiaraRonchini #cinema #cinemaDArchivio #CinemaNuovoAquila #DerivaFilm #DirezioneDelCinemaDelMIC #documentari #documentario #FICC #film #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocraticoETS #GabriellaGallozzi #GiovanniMauriello #GiovanniPiperno #HomeMovies #inCollaborazioneConCinetecaSarda #IstitutoLuceCinecittà #IvelisePerniola #LucaOnorati #MeriamJarboua #MicheleSammarco #MonicaMaurer #NuovoImaie #OfficinaVisioni #PietroBonaccio #premiazione #PremioBookciak #PremioCesareZavattini #PremioCesareZavattiniUnarchive #PremioMemoryCiak #PremioZavattini #RiccardoCalisti #RolandSejko #TentativiDiAnalisi #TommasoCohen #UCCA #Unarchive #VincenzoVita #Virus

2025-10-23

26 ottobre, roma: cerimonia finale della ix edizione del premio zavattini

Si terrà domenica 26 ottobre 2025 alle ore 11:00, presso il Cinema Nuovo Aquila (Via L’Aquila 66/74, Roma), la Cerimonia di premiazione della IX edizione del Premio Cesare Zavattini, il concorso dedicato al riuso del cinema d’archivio, rivolto a giovani filmmaker che vogliono sperimentare nuove forme di racconto attraverso materiali audiovisivi del passato. In tale ambito saranno presentati i progetti vincitori e consegnati i relativi riconoscimenti.

All’evento saranno presenti  componenti della Giuria, presieduta dal regista Roland Sejko e composta da Monica Maurer, Benni Atria, Ivelise Perniola e Alessia Petitto; il presidente della Fondazione AAMOD Vincenzo Vita e i rappresentanti degli Enti che hanno sostenuto e collaborato con l’iniziativa; il direttore del Premio Antonio Medici, la coordinatrice Aurora Palandrani, i tutor che hanno seguito lo sviluppo dei progetti, Luca OnoratiGiovanni Piperno e Chiara Ronchini.

Nell’ambito dell’iniziativa sarà inoltre proiettato il breve cortometraggio Tentativi di analisivincitore del Premio Memory Ciak, nato dalla collaborazione tra Bookciak, Azione!, la Fondazione AAMOD e il Premio Cesare Zavattini. Presenteranno il film l’autore, Pietro Bonaccio, e Gabriella Gallozzi, ideatrice e direttrice di Bookciak, Azione!

Per partecipare è necessario compilare il modulo al seguente link:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLScoK9FURPM4w6ErMw9D_9t288pPpNfok3gW4MSv_LjX9e7NYw/viewform

PROGETTI VINCITORI:

Altrimenti inventa di Meriam Jarboua
Un film che affronta l’assenza di rappresentazioni visive dei migranti nordafricani in Italia negli anni Ottanta e Novanta del Novecento, proponendo un originale e sperimentale lavoro di “reinvenzione” dell’archivio mancante, che parte dalla propria storia familiare e approda a una dimensione più collettiva, interrogandosi sui temi dell’identità e della memoria.

Milano Infetta di Tommaso Cohen
Attraverso la storia dello spazio occupato Virus di Milano, base del nascente movimento punk italiano sgomberato nel 1984, esplora rabbia e desideri giovanili utilizzando poco noti materiali d’archivio, e nello stesso tempo allarga lo sguardo a una città che lasciandosi alle spalle Resistenza e lotte operaie sta diventando capitale degli affari e del glamour.

Nido di vespe di Riccardo Calisti e Giovanni Mauriello
Con ironia e leggerezza, la coppia di autori intreccia la propria storia con quella del quartiere romano di Torpignattara, tra intimità e memoria collettiva, con un approccio meta-narrativo che stratifica diverse dimensioni di racconto intorno ai temi del nido.

La Giuria della IX edizione del Premio Cesare Zavattini ha inoltre assegnato una Menzione speciale al progetto Noialtre di Michele Sammarco.

Il Premio Cesare Zavattini/UnArchive è un progetto della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS.

La IX edizione dell’iniziativa è stata realizzata con il sostegno della Direzione del Cinema del MIC, Istituto Luce Cinecittà e Nuovo Imaie, con la partnership di Home Movies, in collaborazione con Cineteca Sarda, Archivio delle Memorie Migranti, Premio Bookciak, Azione!, Deriva Film, Officina Visioni, UCCA, FICC, ANCR. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub.

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2025-09-25

annali aamod: il nuovo volume

L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD) (aamod.it), punto di riferimento unico in Italia per la raccolta, conservazione e valorizzazione della memoria audiovisiva legata al lavoro, ai movimenti sociali e alla storia democratica del Paese, celebra quest’anno quarant’anni di attività. Per l’occasione, esce in libreria il venticinquesimo volume della collana Annali AAMOD, Quarant’anni e oltre. Storie e prospettive di un archivio audiovisivo (Effegi Edizioni), a cura di Letizia Cortini, Luca Ricciardi e Paola Scarnati: un’opera che racconta l’evoluzione di un patrimonio vivo e in costante dialogo con il presente.

#AAMOD #aamodIt #AnnaliAAMOD #archivioAudiovisivo #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocraticoETS #EffegiEdizioni #lavoro #LetiziaCortini #LucaRicciardi #memoriaAudiovisiva #movimenti #movimentiSociali #PaolaScarnati #storiaDemocratica

2025-09-20

roma, seconda settimana del festival dell’aperossa

L’Aperossa 2025: al via la seconda settimana

Dal 22 al 26 settembre

La Villetta Social Lab, Via degli Armatori 3 – Roma

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura
La manifestazione è promossa e realizzata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Info: eventi@aamod.it

Il programma completo è qui: https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/09/aperossa-2025_programma_a5_017.pdf

#AAMOD #Aperossa #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocraticoETS #AssessoratoAllaCultura #CulturaTuttoLAnno #estateRomana #FondazioneArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocraticoETS #Garbatella #gratis #incontri #ingressoGratuito #LAperossa #LaGarbatella #LaVillettaSocialLab #laboratori #passeggiate #passeggiateUrbane #proiezioni #RomaCapitale #RomaCreativa365 #VillettaSocialLab #Zètema #ZètemaProgettoCultura

2025-09-14

l’aperossa 2025, xi edizione: dal 15 settembre a roma

L’Aperossa 2025, XI edizione
dal 15 al 19 e dal 22 al 26 settembre

La Villetta Social Lab, Via degli Armatori 3 – Roma

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura

La manifestazione è promossa e realizzata dalla
Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Info: eventi@aamod.it

cliccare per aprire il pdf del programma

L’Aperossa fa ritorno a Roma e, per l’edizione 2025, si stabilisce nel cuore della Garbatella, presso La Villetta Social Lab. Dal 15 al 19 e dal 22 al 26 settembre, il quartiere sarà animato da una ricca programmazione che spazia tra laboratori, incontri, proiezioni, passeggiate urbane e momenti di approfondimento culturale, con proposte pensate per coinvolgere pubblici di ogni età.

Il programma completo è qui: https://slowforward.net/wp-content/uploads/2025/09/aperossa-2025_programma_a5_017.pdf

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2025-06-09

online il bando della quinta edizione di “unarchive. suoni e visioni”

tutte le informazioni qui: https://unarchive.it/unarchive-suoni-e-visioni/

#AAMOD #bando #residenza #Unarchive

2025-06-03

x edizione del premio cesare zavattini: il bando è online

Al via la X edizione del Premio Cesare Zavattini: aperto il Bando per giovani filmmaker

Iscrizioni, Bando e Regolamento disponibili sul sito www.premiozavattini.it

Scadenza il 20 luglio 2025.

È online il Bando della X edizione del Premio Cesare Zavattini, iniziativa che intende consolidare le competenze di giovani cineasti interessati al riuso creativo e sperimentale delle immagini d’archivio, consentendo loro di realizzare i propri progetti di cortometraggio, e nello stesso tempo promuovere la conoscenza degli archivi filmici e del cinema che li utilizza in modo originale e sperimentale. Il Bando è rivolto a filmmaker tra i 18 e i 35 anni, professionisti e non, di qualsiasi nazionalità, i quali possono candidarsi proponendo un progetto di cortometraggio della durata massima di 15 minuti, che preveda il riuso, anche parziale, di materiale filmico d’archivio.

Una Giuria composta da cinque personalità del cinema italiano selezionerà, tra i progetti pervenuti, nove finalisti e fino a tre uditori. Gli autori e le autrici delle proposte selezionate parteciperanno gratuitamente a un Workshop formativo e di sviluppo, articolato in incontri di formazione collettiva e sessioni di tutoring individuale per l’approfondimento delle idee progettuali. Al termine del percorso, i partecipanti presenteranno il proprio lavoro alla Giuria attraverso un pitch, che condurrà alla selezione dei tre progetti vincitori, con eventuale assegnazione di una Menzione speciale.

I progetti vincitori potranno utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD e degli archivi partner e riceveranno servizi gratuiti di supporto alla produzione dei cortometraggi e un contributo economico di 2.000 euro ciascuno. Il Workshop si svolgerà tra settembre e dicembre 2025, mentre la fase di realizzazione è prevista tra febbraio e maggio 2026.

Le candidature devono essere inviate entro la mezzanotte di domenica 20 luglio 2025, compilando il form disponibile al seguente link:
 Modulo di iscrizione

Alla proposta progettuale (da redigere secondo il format scaricabile nella sezione “Bando” del sito www.premiozavattini.it), vanno allegati in formato PDF anche un curriculum vitae e una copia di un documento d’identità.

La presentazione ufficiale della X edizione del Premio, con la sua articolazione, le novità previste e le modalità di partecipazione, si terrà sabato 31 maggio 2025 alle ore 18.30 presso lo Spazio SCENA (Via degli Orti d’Alibert 1, Roma). Interverranno Antonio Medici, direttore del Premio, Aurora Palandrani, coordinatrice, e Matteo Angelici, project manager. L’evento rientra nella cornice di “Riuso di classe”, sezione collaterale della III edizione di UnArchive Found Footage Fest, festival internazionale dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio, promosso – come il Premio Zavattini – dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD).

A completamento della X edizione, nel mese di dicembre 2025, la sezione Zavattini Live! ospiterà una rassegna speciale con tutti i cortometraggi vincitori delle passate edizioni e una selezione di film italiani che si distinguono per l’uso originale di materiale d’archivio. La rassegna includerà anche una giornata di studio dedicata agli sguardi e alle pratiche dei giovani filmmaker che hanno partecipato al Premio nel corso degli anni, offrendo una riflessione sul presente, sulla memoria e sull’evoluzione del cortometraggio come forma espressiva contemporanea.

Il Premio Cesare Zavattini è una iniziativa promossa e organizzata dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sostenuta da Cinecittà S.p.A. – Archivio Storico Luce, con la partnership di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia e la collaborazione di Nuovo ImaieCineteca SardaArchivio delle Memorie MigrantiPremio Bookciak Azione!Deriva FilmOfficinaVisioni, Associazione Cinema del realeUCCA, FICC e Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza. Media partner: Radio Radicale e Diari di Cineclub.

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2025-06-02

i vincitori della terza edizione di ‘unarchive found footage fest’

Annunciati i vincitori della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest

Tra i premiati trionfano Trains per il miglior riuso d’archivio, Soundtrack to a Coup d’État come miglior lungometraggio e Man Number 4 nei corti

Le sale di Trastevere invase da giovani, studenti, cinefili e curiosi registrano un’affluenza di oltre 6000 spettatori complessivi

Si è svolta domenica 1° giugno, presso il Cinema Intrastevere di Roma, la cerimonia di premiazione della terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, alla presenza dei direttori artistici Marco Bertozzi e Alina Marazzi, dei membri delle giurie, degli organizzatori e di un pubblico numeroso e partecipe. L’evento ha segnato la chiusura di un’edizione particolarmente vitale e riuscita, con un’affluenza complessiva di oltre 6000 spettatori, segno tangibile di un interesse crescente verso il riuso creativo di immagini d’archivio.

In una settimana di incontri, proiezioni, installazioni e performance, il festival – prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico – ha riaffermato la sua vocazione come piattaforma internazionale dedicata al found footage e alle pratiche artistiche che trasformano il passato in gesto contemporaneo. Il concept di quest’anno, la rigenerazione, ha assunto una forza ancora più incisiva anche per il suo valore simbolico ed ecologico: il riutilizzo dei materiali audiovisivi si configura non solo come atto estetico e politico, ma anche come risposta sostenibile alla sovrapproduzione e all’oblio delle immagini.

La giuria internazionale, composta da Federica FogliaCostanza Quatriglio ed Eyal Sivan, ha assegnato i premi ufficiali del concorso internazionale – composto da venti opere selezionate tra lungometraggi e cortometraggi – privilegiando lavori capaci di interrogare criticamente il materiale d’archivio e di restituirlo a nuove forme, significati e sensibilità.

Il premio per il Miglior utilizzo creativo del materiale d’archivio è andato a Trains di Macie J. Drygas, un film che si è distinto per la sua radicale semplicità e per la maestria con cui utilizza le immagini d’archivio come treno narrativo attraverso sogno e incubo, gioia e dolore. Il film incarna una profonda fiducia nel potere evocativo del cinema e nel suo potenziale di trasformazione politica dello sguardo sul passato.

Il premio per il Miglior lungometraggio è stato assegnato a Soundtrack to a Coup d’État di Johan Grimonprez, un’opera poderosa e necessaria, che affronta la responsabilità storica del proprio paese con rigore e intensità artistica. Il film interroga la relazione tra arte, potere e capitale, chiedendo agli spettatori – e agli artisti – di riflettere sul proprio ruolo e sulle seduzioni del compromesso politico. Una vera opera di resistenza.

Il premio per il Miglior cortometraggio è stato attribuito a Man Number 4 di Miranda Pennell, un’opera che mette in crisi la passività dello sguardo contemporaneo attraverso un dispositivo tanto semplice quanto destabilizzante: la ripresa di un desktop che si fa campo di battaglia tra visione e responsabilità. Il corto invita a riconsiderare la funzione stessa del “guardare” in relazione al potere.

Una Menzione speciale è stata inoltre conferita a Like a Sick Yellow, di Norika Sefa, per l’intensità del suo approccio intimo e politico. Il film costruisce un dialogo delicato ma potentissimo tra la regista e la sua memoria familiare, rivelando come lo spazio domestico possa diventare un campo di tensione esistenziale e politica, con la guerra fuori campo ma sempre visibile.

Anche la Giuria Studenti UnArchive 2025, guidata da Agostino Ferrente, ha premiato le opere più significative del concorso, offrendo uno sguardo giovane ma straordinariamente consapevole, segno del crescente coinvolgimento delle nuove generazioni nel pensiero critico e nella pratica del cinema d’archivio.

Il Premio per il Miglior riuso creativo è stato assegnato a I’m Not Everything I Want to Be di Klára Tasovská, riconosciuto per la potenza narrativa e la raffinatezza della sua costruzione visiva. Il film ricostruisce la vita di una grande artista attraverso migliaia di fotografie, dando nuova voce e corpo a un’esistenza vissuta in immagini.

La Menzione speciale per il lungometraggio è andata a My Armenian Phantoms di Tamara Stepanyan, per la capacità di intrecciare il racconto personale con quello storico del popolo armeno, offrendo una nuova luce su un cinema ancora troppo poco conosciuto e valorizzato.

Un’altra menzione speciale è stata conferita a Razeh-Del di Maryam Tafakory, un’opera che si impone come gesto di autodeterminazione artistica e politica, attraverso un riuso sovversivo e potente delle immagini. Un film che rivendica lo sguardo delle donne iraniane come atto di resistenza e speranza.

Il Premio per il Miglior cortometraggio, secondo la giuria studenti, è andato a Man Number 4, per la capacità di interrompere il flusso anonimo delle immagini e restituirgli peso, forma e valore. Il corto riesce a rieducare lo sguardo e mette lo spettatore di fronte alle proprie responsabilità.

Infine, il Premio per il Miglior lungometraggio è stato assegnato anche dalla giuria studenti a Soundtrack of a Coup d’État, confermando l’unanime riconoscimento alla potenza di quest’opera. La giuria ha sottolineato l’eccellenza del montaggio, il ritmo sostenuto e il lungo lavoro di ricerca durato sei anni da parte del regista, premiando l’atto di memoria come esercizio critico e civile sul presente.

Con questa intensa giornata di chiusura, che ha visto anche la proiezione di Subject: Filmmaking di Edgar Reitz e Jörg Adolph, UnArchive 2025 si congeda lasciando un segno indelebile: il riuso creativo dell’archivio non è solo un atto estetico, ma un gesto politico, ecologico e generativo, capace di far germogliare nuove visioni dal terreno fertile della memoria.

Il bando per partecipare alla quarta edizione del festival sarà aperto in autunno.
Tutti gli aggiornamenti saranno disponibili su www.unarchivefest.it e sui canali social ufficiali del festival.

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2025-05-27

da oggi, 27 maggio, aamod presenta il nuovo “found footage fest”

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Al via la terza edizione di UnArchive Found Footage Fest

Dal 27 maggio al 1° giugno 2025, Roma torna a essere il cuore pulsante del riuso creativo delle immagini d’archivio con UnArchive Found Footage Fest, festival internazionale diretto da Marco Bertozzi e Alina Marazzi, e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Con oltre 100 opere in programma e 10 luoghi nel cuore di Trastevere, UnArchive propone un viaggio unico tra cinema, memoria e innovazione, accogliendo grandi ospiti del panorama internazionale come Leos CaraxBill MorrisonEyal SivanLina SoualemAndrei Ujică e molti altri.

  tutto il programma, gli eventi speciali, le masterclass e le installazioni su unarchivefest.it

 

#AAMOD #AlinaMarazzi #AndreiUjică #ArchivioAudiovisivoDelMovimentoOperaioEDemocratico #BillMorrison #EyalSivan #LeosCarax #LinaSoualem #MarcoBertozzi #UnArchiveFoundFootageFest

2025-05-27

27 maggio – 1 giugno: unarchive found footage fest, iii edizione, 2025

Dopo il successo delle edizioni precedenti, UnArchive Found Footage Fest torna per il terzo anno a Roma, dal 27 maggio al 1° giugno 2025. Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS e diretto da Alina Marazzi e Marco Bertozzi, il Festival racconta gli orizzonti cinematografici del riuso creativo delle immagini, con l’intento di intercettare nuove e diverse forme espressive, al confine tra cinema, videoarte, istallazioni e live performance.

La terza edizione del festival si fa strada nello storico quartiere di Trastevere, aggiungendo alle sedi consuete una location unica e suggestiva, l’Orto Botanico di Roma, che apre i suoi cancelli alle pendici del Gianicolo per ospitare panel e incontri di approfondimento. Inoltre, grazie alla collaborazione con American Academy in Rome e con Fondazione Musica per Roma, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ospiterà l’evento speciale della terza edizione, di cui presto verrà data notizia.

Confermati il Cinema Intrastevere, per la proiezione di film nelle diverse sezioni competitive e fuori concorso, il Live Alcazar, per le live performance audiovisive, la Casa delle Donne per ospitalità e incontri informali. Si aggiungono poi librerie e gallerie d’arte, come lo Spazio Zalib, la galleria moroni1art e altri luoghi anche informali come Casa Borelli, per ospitare istallazioni artistiche, performance, presentazioni, animando per 6 giorni una crescente comunità di artisti, studiosi, cinetecari, sperimentatori e pubblico appassionato di immagini riciclate.

Gianluca Abbate, artista visivo che cura l’immagine del Festival, presenta la sua proposta per questa III edizione: “dalle fiamme ai fiori: per l’immagine di Unarchive – Cinema che Brucia di quest’anno, le fiamme lasciano spazio ai fiori: il fuoco che bruciava diventa linfa per una nuova fioritura. La primula rossa e i papaveri, legati alla memoria e alla rinascita, emergono come emblemi di questa trasformazione. L’immagine del festival mostra che ogni Liberazione porta con sé nuovi germogli”.

La giuria internazionale del Concorso quest’anno sarà composta dal maestro del documentario Eyal Sivan, già ospite della seconda edizione; dalla regista e direttrice Centro Sperimentale di Cinematografia – sede Sicilia Costanza Quatriglio, tre le autrici italiane più prolifiche e impegnate nel cinema di creazione; e dall’artista visiva sperimentale Federica Foglia, una delle nuove voci del panorama contemporaneo del riuso creativo delle immagini, attiva tra il Canada e l’Italia.

La giuria degli studenti, provenienti da università, accademie di belle arti e scuole di cinema, sarà presieduta dal documentarista Agostino Ferrente.

UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD), in collaborazione con Archivio LuceCSC – Cineteca Nazionale, con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di American Academy in RomeFondazione Musica per RomaDelegazione del Quebec a RomaIstituto Polacco a RomaUniversità IULMJohn Cabot UniversityNuova Accademia di Belle Arti (NABA) e altre istituzioni pubbliche e private

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2025-05-13

27 maggio – 1 giugno: unarchive found footage fest, iii edizione, 2025

Dopo il successo delle edizioni precedenti, UnArchive Found Footage Fest torna per il terzo anno a Roma, dal 27 maggio al 1° giugno 2025. Ideato e prodotto dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS e diretto da Alina Marazzi e Marco Bertozzi, il Festival racconta gli orizzonti cinematografici del riuso creativo delle immagini, con l’intento di intercettare nuove e diverse forme espressive, al confine tra cinema, videoarte, istallazioni e live performance.

La terza edizione del festival si fa strada nello storico quartiere di Trastevere, aggiungendo alle sedi consuete una location unica e suggestiva, l’Orto Botanico di Roma, che apre i suoi cancelli alle pendici del Gianicolo per ospitare panel e incontri di approfondimento. Inoltre, grazie alla collaborazione con American Academy in Rome e con Fondazione Musica per Roma, l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone ospiterà l’evento speciale della terza edizione, di cui presto verrà data notizia.

Confermati il Cinema Intrastevere, per la proiezione di film nelle diverse sezioni competitive e fuori concorso, il Live Alcazar, per le live performance audiovisive, la Casa delle Donne per ospitalità e incontri informali. Si aggiungono poi librerie e gallerie d’arte, come lo Spazio Zalib, la galleria moroni1art e altri luoghi anche informali come Casa Borelli, per ospitare istallazioni artistiche, performance, presentazioni, animando per 6 giorni una crescente comunità di artisti, studiosi, cinetecari, sperimentatori e pubblico appassionato di immagini riciclate.

Gianluca Abbate, artista visivo che cura l’immagine del Festival, presenta la sua proposta per questa III edizione: “dalle fiamme ai fiori: per l’immagine di Unarchive – Cinema che Brucia di quest’anno, le fiamme lasciano spazio ai fiori: il fuoco che bruciava diventa linfa per una nuova fioritura. La primula rossa e i papaveri, legati alla memoria e alla rinascita, emergono come emblemi di questa trasformazione. L’immagine del festival mostra che ogni Liberazione porta con sé nuovi germogli”.

La giuria internazionale del Concorso quest’anno sarà composta dal maestro del documentario Eyal Sivan, già ospite della seconda edizione; dalla regista e direttrice Centro Sperimentale di Cinematografia – sede Sicilia Costanza Quatriglio, tre le autrici italiane più prolifiche e impegnate nel cinema di creazione; e dall’artista visiva sperimentale Federica Foglia, una delle nuove voci del panorama contemporaneo del riuso creativo delle immagini, attiva tra il Canada e l’Italia.

La giuria degli studenti, provenienti da università, accademie di belle arti e scuole di cinema, sarà presieduta dal documentarista Agostino Ferrente.

UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS (AAMOD), in collaborazione con Archivio LuceCSC – Cineteca Nazionale, con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, con il sostegno di American Academy in RomeFondazione Musica per RomaDelegazione del Quebec a RomaIstituto Polacco a RomaUniversità IULMJohn Cabot UniversityNuova Accademia di Belle Arti (NABA) e altre istituzioni pubbliche e private

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2025-03-27

memory ciak 2025 / premio zavattini / aamod

APERTE LE ISCRIZIONI PER MEMORY CIAK 2025
COL PREMIO CESARE ZAVATTINI, IL REPERTORIO AAMOD,
IL ROMANZO DI LIBERETÀ
PRIMA ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI VENEZIANE
CON BOOKCIAK, AZIONE!

Lo scambio e il dialogo tra generazioni, i temi del lavoro e della solidarietà tornano anche quest’anno con Memory Ciak, sezione speciale del Premio Bookciak, Azione! 2025, realizzata con la Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS e il Premio Cesare Zavattini, in collaborazione con Spi-CGIL, LiberEtà.

La seconda vita di Astolfo Barchiera di Lorenzo Chiabrera (LiberEtà, 2024) è il romanzo di riferimento per la creazione di un bookciak (corto sperimentale di max tre minuti) nell’ambito della speciale sezione dedicata alla memoria. I concorrenti (entro i 35 anni) possono quindi ispirarsi a queste pagine utilizzando gratuitamente il prezioso materiale della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), ed essere premiati alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito di Bookciak, Azione! 2025, premio cine-letterario ed evento in chiusura delle Giornate degli Autori, ideato e diretto da Gabriella Gallozzi, che si svolgerà al Lido di Venezia, in collaborazione col Sindacato Giornalisti Cinematografici (SNGCI). La direzione del Premio Zavattini sceglierà il cortometraggio vincitore della sezione Memory Ciak.

Il Premio Bookciak, Azione! si propone come prezioso laboratorio creativo per i giovani filmmaker. Tutti gli interessati, entro 35 anni, possono concorrere gratuitamente – e quindi partecipare a una vetrina importante come il Festival di Venezia e poi andare in tour tutto l’anno tra altri festival italiani e stranieri, tra cui Parigi e Lugano – attraverso la realizzazione dei bookciak: corti sperimentali e inediti, di massimo tre minuti, ispirati ai tre libri vincitori della IV edizione di Bookciak Legge, legati insieme, quest’anno, dal tema: “Scappo dalla città – nomadi digitali, agricoltura sostenibile, comunità energetiche, alternative di vita quotidiana”.

L’iniziativa è prodotta dall’Associazione culturale Calipso e da Bookciak Magazine (www.bookciakmagazine.it). Le iscrizioni sono aperte fino al 10 giugno 2025. Per partecipare basta inviare una mail a info@bookciak.it con recapiti e dati personali. Importante è specificare il libro scelto per realizzare il bookciak. La proiezione dei corti sarà il 5 settembre, mentre la premiazione la mattina del 6 settembre 2025 in chiusura delle Giornate degli Autori al Lido di Venezia, in collaborazione con SNGCI e Spi-CGIL.

Il Premio Cesare Zavattini Unarchive è un’iniziativa promossa dalla Fondazione AAMOD, cui possono concorrere, attraverso un bando pubblico, giovani filmmaker di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con il progetto di un cortometraggio che preveda l’utilizzazione anche parziale del materiale filmico dell’a Fondazione AAMOD, degli archivi partner o di altri archivi. Tra i progetti pervenuti, una Giuria composta da cinque importanti personalità del cinema italiano sceglie nove finalisti, i cui autori e autrici hanno la possibilità di partecipare gratuitamente a un Workshop formativo e di sviluppo condotto da affermati professionisti. Al termine, la stessa Giuria seleziona tra i finalisti tre progetti vincitori che, oltre a utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD e degli archivi partner, ricevono servizi gratuiti di supporto per la realizzazione dei cortometraggi e la somma di 2.000 euro per ciascun progetto realizzato.

Lorenzo Chiabrera, dopo una vita da dipendente pubblico a Torino, appassionato di cinema e regia ne La seconda vita di Astolfo Barchiera, vincitore del premio letterario LiberEtà 2024, racconta con tratti autobiografici il momento del pensionamento del suo protagonista. Il suo sogno più grande è girare con gli stessi attori il sequel di un film realizzato quarant’anni prima insieme ad alcuni amici di scuola. Per tutto questo servono i soldi del trattamento di fine servizio ma norme assurde spostano molto in là il tempo in cui potrà riceverli e utilizzarli. Può intanto cominciare con i preparativi e la sceneggiatura ma sarà la vita a riservargli il finale più sorprendente.

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2024-12-05

oggi, 5 dicembre, l’aamod a più libri più liberi

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L’AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sarà presente alla Fiera della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi”, che si terrà dal 4 all’8 dicembre 2024 al Centro Congressi La Nuvola di Roma. Tra le iniziative in programma, giovedì 5 dicembre alle 14:30, nella Sala Vega, verrà presentata la nuova ricerca “Migranti: le nuove misure del mondo”, con interventi di Vincenzo Maria Vita, Matteo Angelici, Sara Fratini e Fabio Gianfrancesco. Durante l’incontro saranno presentati il fondo audiovisivo dedicato ai migranti e alcuni video raccolti dal 2018 al 2023, che documentano le esperienze dei migranti lungo la rotta libica e nel Mediterraneo, con il contributo delle ONG e dei migranti stessi.

Sempre il 5 dicembre, alle 16:00, presso la Sala Polaris, si terrà la presentazione del primo volume della nuova serie “Quaderni” dedicata a Pier Paolo Pasolini, che offre un approfondimento su uno dei personaggi più significativi della cultura italiana del Novecento. In questa occasione sarà presentato anche l’annale “Labanta! Ex colonie portoghesi e cinema italiano”. Parteciperanno numerosi studiosi e ricercatori, tra cui Letizia Cortini, Stefania Parigi, Luca Peretti, Gabriele Ragonesi, Paola Scarnati e Vincenzo Vita.

Durante i giorni della Fiera, inoltre, presso lo stand di Effigi Editore saranno disponibili tutte le pubblicazioni dell’AAMOD. Info e dettagli sui siti ufficiali dell’AAMOD e di EFFIGI.

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presentazioni a Più libri più liberi, 5 dicembre, a cura di AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
2024-11-26

l’aamod a più libri più liberi, il 5 dicembre

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L’AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, sarà presente alla Fiera della Piccola e Media Editoria “Più libri più liberi”, che si terrà dal 4 all’8 dicembre 2024 al Centro Congressi La Nuvola di Roma. Tra le iniziative in programma, giovedì 5 dicembre alle 14:30, nella Sala Vega, verrà presentata la nuova ricerca “Migranti: le nuove misure del mondo”, con interventi di Vincenzo Maria Vita, Matteo Angelici, Sara Fratini e Fabio Gianfrancesco. Durante l’incontro saranno presentati il fondo audiovisivo dedicato ai migranti e alcuni video raccolti dal 2018 al 2023, che documentano le esperienze dei migranti lungo la rotta libica e nel Mediterraneo, con il contributo delle ONG e dei migranti stessi.

Sempre il 5 dicembre, alle 16:00, presso la Sala Polaris, si terrà la presentazione del primo volume della nuova serie “Quaderni” dedicata a Pier Paolo Pasolini, che offre un approfondimento su uno dei personaggi più significativi della cultura italiana del Novecento. In questa occasione sarà presentato anche l’annale “Labanta! Ex colonie portoghesi e cinema italiano”. Parteciperanno numerosi studiosi e ricercatori, tra cui Letizia Cortini, Stefania Parigi, Luca Peretti, Gabriele Ragonesi, Paola Scarnati e Vincenzo Vita.

Durante i giorni della Fiera, inoltre, presso lo stand di Effigi Editore saranno disponibili tutte le pubblicazioni dell’AAMOD. Info e dettagli sui siti ufficiali dell’AAMOD e di EFFIGI.

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presentazioni a Più libri più liberi, 5 dicembre, a cura di AAMOD, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico
2024-10-17

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Oggi, giovedì 17 ottobre 2024 la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS ospiterà la presentazione e la proiezione del film Abandono de cargo, del regista argentino Alejandro Vegnenkos, del 2023.

Interverranno, oltre l’autore, il prof. Marcello Ravveduto e la prof.ssa Mariangela Palmieri dell’Università di Salerno. Il Presidente dell’AAMOD, Vincenzo Vita aprirà il dibattito sul tema delle pagine rimosse della storia e sull’uso pubblico e politico della memoria.

L’iniziativa è organizzata dall’Università degli studi di Salerno in collaborazione con la Fondazione AAMOD.

ABANDONO DE CARGO (2023, Alejandro Vagnenkos)

Come può una comunità affrontare la complicità silenziosa dietro la scomparsa di un insegnante durante l’ultima dittatura civile-militare? Dove si trovano le tracce della denuncia? Dopo il rapimento e la scomparsa dell’insegnante di spagnolo Luis Oscar “Pato” Lacoste, l’organo direttivo della Scuola Nazionale di Lobos (provincia di Buenos Aires) classifica la sua assenza come “abbandono del posto”. Silvana, un’insegnante appena arrivata in città, cerca di ricostruire un passato irrisolto.

Il film vuole essere un atto di giustizia per mantenere viva la memoria dei 30.000 scomparsi, durante l’ultima dittatura in Argentina. Per un futuro con più
cinema argentino, più diritti, più umanità e più giustizia sociale per tutti.
La memoria è un territorio conteso e, sebbene il tempo non si fermi, ci offre alcune opportunità di rivisitare i luoghi, di ripercorrere i nostri passi, di ricostruire eventi e restituire risposte dovute, di ancorare minime certezze, di ricomporre pezzi di identità, di sperare di ritrovare ciò che è stato strappato. Abandono de cargo, l’ultimo film di Alejandro Vagnenkos, colma una parte di questo debito ricostruendo la storia di Luis “Pato” Lacoste, un giovane insegnante di letteratura che l’ultima dittatura ha strappato all’alba a tanti adolescenti che vivevano avventure letterarie nelle sue classi liceali di Lobos e Roque Pérez. Abandono de cargo è la versione ufficiale che è agli atti e mette a nudo un’intera macchina che ha rovinato vite e pianto la nostra storia, ma rivela anche un modus operandi della Gestapo argentina quando costruiva argomenti per sigillare, infangare o coprire l’assenza di coloro che erano scomparsi. In questa circostanza, per neutralizzare la domanda che iniziò a circolare quella mattina, quando un gruppo di adolescenti stava aspettando il loro insegnante in classe.
La sfida pedagogica consiste nel riconoscere la denuncia come strategia per disciplinare e instaurare il terrore nella scuola e nella comunità. Nonostante siano passati 46 anni, quasi l’età della persona protagonista di questa lotta per la giustizia e il reintegro di una persona che è stata oggetto di sparizione forzata da parte della dittatura. Pato è il primo insegnante della provincia di Buenos Aires a essere reintegrato.

Alejandro Vagnenkos è nato a Buenos Aires nel 1967.
Nel 1967, si è laureato in Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Scienze Sociali, diplomato in Gestione delle Istituzioni Educative (FLACSO) con un Master presso l’Università Nazionale di Quilmes.
È professore associato presso l’Università Nazionale di Hurlingham, dove dirige la Specializzazione in Pedagogia dell’Immagine.
Ha gestito e coordinato diversi progetti audiovisivi per il cinema e la televisione. Il suo primo film come regista, “Jevel Katz y sus paisanos” (2005), ha fatto il giro di diversi festival in tutto il mondo. Ha realizzato altri film di carattere storico e antropologico: “Escuela Trashumante” (2016), Trashumante” (2016) e “Dorados 50” (2021). Nel 2023 “Abandono de Cargo”

https://slowforward.net/2024/10/17/oggi-17-ottobre-allaamod-roma-presentazione-e-proiezione-di-abandono-de-cargo-2023-film-di-alejandro-vagnenkos/

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2024-10-09

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Giovedì 17 ottobre 2024 la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico ETS ospiterà la presentazione e la proiezione del film Abandono de cargo, del regista argentino Alejandro Vegnenkos, del 2023.

Interverranno, oltre l’autore, il prof. Marcello Ravveduto e la prof.ssa Mariangela Palmieri dell’Università di Salerno. Il Presidente dell’AAMOD, Vincenzo Vita aprirà il dibattito sul tema delle pagine rimosse della storia e sull’uso pubblico e politico della memoria.

L’iniziativa è organizzata dall’Università degli studi di Salerno in collaborazione con la Fondazione AAMOD.

ABANDONO DE CARGO (2023, Alejandro Vagnenkos)

Come può una comunità affrontare la complicità silenziosa dietro la scomparsa di un insegnante durante l’ultima dittatura civile-militare? Dove si trovano le tracce della denuncia? Dopo il rapimento e la scomparsa dell’insegnante di spagnolo Luis Oscar “Pato” Lacoste, l’organo direttivo della Scuola Nazionale di Lobos (provincia di Buenos Aires) classifica la sua assenza come “abbandono del posto”. Silvana, un’insegnante appena arrivata in città, cerca di ricostruire un passato irrisolto.

Il film vuole essere un atto di giustizia per mantenere viva la memoria dei 30.000 scomparsi, durante l’ultima dittatura in Argentina. Per un futuro con più
cinema argentino, più diritti, più umanità e più giustizia sociale per tutti.
La memoria è un territorio conteso e, sebbene il tempo non si fermi, ci offre alcune opportunità di rivisitare i luoghi, di ripercorrere i nostri passi, di ricostruire eventi e restituire risposte dovute, di ancorare minime certezze, di ricomporre pezzi di identità, di sperare di ritrovare ciò che è stato strappato. Abandono de cargo, l’ultimo film di Alejandro Vagnenkos, colma una parte di questo debito ricostruendo la storia di Luis “Pato” Lacoste, un giovane insegnante di letteratura che l’ultima dittatura ha strappato all’alba a tanti adolescenti che vivevano avventure letterarie nelle sue classi liceali di Lobos e Roque Pérez. Abandono de cargo è la versione ufficiale che è agli atti e mette a nudo un’intera macchina che ha rovinato vite e pianto la nostra storia, ma rivela anche un modus operandi della Gestapo argentina quando costruiva argomenti per sigillare, infangare o coprire l’assenza di coloro che erano scomparsi. In questa circostanza, per neutralizzare la domanda che iniziò a circolare quella mattina, quando un gruppo di adolescenti stava aspettando il loro insegnante in classe.
La sfida pedagogica consiste nel riconoscere la denuncia come strategia per disciplinare e instaurare il terrore nella scuola e nella comunità. Nonostante siano passati 46 anni, quasi l’età della persona protagonista di questa lotta per la giustizia e il reintegro di una persona che è stata oggetto di sparizione forzata da parte della dittatura. Pato è il primo insegnante della provincia di Buenos Aires a essere reintegrato.

Alejandro Vagnenkos è nato a Buenos Aires nel 1967.
Nel 1967, si è laureato in Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Scienze Sociali, diplomato in Gestione delle Istituzioni Educative (FLACSO) con un Master presso l’Università Nazionale di Quilmes.
È professore associato presso l’Università Nazionale di Hurlingham, dove dirige la Specializzazione in Pedagogia dell’Immagine.
Ha gestito e coordinato diversi progetti audiovisivi per il cinema e la televisione. Il suo primo film come regista, “Jevel Katz y sus paisanos” (2005), ha fatto il giro di diversi festival in tutto il mondo. Ha realizzato altri film di carattere storico e antropologico: “Escuela Trashumante” (2016), Trashumante” (2016) e “Dorados 50” (2021). Nel 2023 “Abandono de Cargo”

https://slowforward.net/2024/10/09/abandono-cargo/

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2024-10-08

UnArchive Found Footage Fest

 bando di partecipazione alla III edizione 

Aperto il bando per partecipare alla terza edizione di UnArchive Found Footage Fest. C’è tempo fino al 15 gennaio 2025

Dal 30 settembre è on line il bando per partecipare alla terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, il festival internazionale con sede a Roma dedicato al riuso creativo delle immagini.

La seconda edizione dello scorso maggio ha registrato un’affluenza di più di 6000 spettatori tra le sale del Cinema Intrastevere, il Live Alcazar e l’Accademia di Spagna, mettendo in mostra più di 100 opere tra lungometraggi, cortometraggi, istallazioni, loop audiovisivi e live performance, con 22 paesi rappresentati tra i 69 titoli internazionali. Incoraggiante la forte presenza di giovani sia tra gli autori, sia tra il pubblico del festival.

Ideato dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, il festival nasce da una riflessione sulla funzione degli archivi audiovisivi e cinematografici nello sviluppo dell’arte, della cultura e degli immaginari contemporanei. Il suo intento è quello di raccogliere e mostrare opere che, a partire dal riuso delle immagini – la pratica del found footage – sperimentino forme e linguaggi in modo libero, sinergico, anche spericolato, suggerendo letture critiche e consapevoli del nostro presente. La creazione di nuove opere a partire da frammenti d’archivio, infatti, catalizza la ricerca espressiva contemporanea, in una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci di dar vita a sorprendenti forme filmiche, che il festival intende ricercare e portare al pubblico.

La terza edizione di UnArchive Found Footage Fest, prevista dal 26 al 31 maggio 2025 sempre nel quartiere Trastevere affida ancora una volta la direzione artistica a Alina Marazzi, regista che fin dal film Un’ora sola ti vorrei ha dato l’avvio ad una nuova pratica sul riuso dei materiali d’archivio, e a Marco Bertozzi storico del cinema e regista a sua volta, autore di ricerche importanti sul documentario e sulle teorie e pratiche del found footage.

Il festival prevede una sezione competitiva, cui possono partecipare opere audiovisive, di qualunque genere, formato, durata e nazionalità, prodotte a partire dall’anno 2022, che presentino forme di riuso creativo delle immagini d’archivio.

Il festival assegna i seguenti premi in denaro: Premio UnArchive, cui concorrono tutte le opere in selezione; Premio al miglior lungometraggio, assegnato tra le opere di durata superiore ai 60 minuti; Premio al miglior cortometraggio, assegnato tra le opere di durata inferiore ai 60 minuti.

Tutti i selezionati al concorso inoltre avranno la possibilità di utilizzare gratuitamente 3 minuti di materiali d’archivio del patrimonio dell’AAMOD per la loro prossima opera.

Premi e menzioni saranno assegnati ad insindacabile giudizio di una Giuria composta da artisti, studiosi e personalità rappresentativi del settore.

Il festival prevede in programma anche diverse sezioni non competitive dedicate a opere espositive, performance, retrospettive, omaggi, alle quali si partecipa su invito diretto della direzione artistica.

Il bando di concorso e le modalità di partecipazione sono disponibili sul sito www.unarchivefest.it. Si può iscrivere la propria opera anche collegandosi direttamente alla piattaforma FilmFreeway, al link https://filmfreeway.com/UnArchive-FoundFootageFest

UnArchive Found Footage Fest è ideato e prodotto dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, in collaborazione con Luce Cinecittà, con il riconoscimento del MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, il sostegno della Real Academia Accademia di Spagna a Roma, la Delegazione del Québec a Roma, l’Istituto polacco di Roma, l’Universidade de Lisboa, l’Ambasciata del Canada e la collaborazione del Centre Pompidou, di IDFA International Documentary del Locarno Film Festival e di altre istituzioni pubbliche o private.

SITO UFFICIALE:
https://unarchivefest.it/

 

https://slowforward.net/2024/10/08/aperto-il-bando-per-partecipare-alla-terza-edizione-di-unarchive-found-footage-fest/

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