#LoveLiesBleeding

2025-04-21

Capitolo 405: Scorpacciata di Pasqua

Nelle ultime due settimane ho visto la bellezza di otto film. Dove normalmente aggiorno la rubrica dopo cinque o sei visioni, stavolta la mancanza di tempo mi ha costretto a procrastinare l’uscita di questo nuovo capitolo. Lo scotto è farvi leggere molti più film di quanti ve ne potreste aspettare, ma ne varrà la pena: c’è di tutto e, soprattutto, c’è tanta roba croccante, sorprese pasquali, chicche di cioccolata. O forse, semplicemente, c’è tanto cinema. Buona lettura.

Fuoco Cammina con Me (1992): La naturale conseguenza del rewatch delle prime due stagioni di Twin Peaks è il rewatch di questo prequel, ovviamente firmato da David Lynch. In questo caso, stranamente, la storia convince molto più quando non si svolge a Twin Peaks (ovvero la bellissima prima parte), rispetto ai luoghi e ai personaggi che abbiamo imparato a conoscere nella serie tv (la seconda parte, meno appassionante, anche perché sappiamo già tutto ciò che accadrà). Però anche qui ci sono talmente tante di quelle cose immortali che non si può fare a meno di trovarlo un prodotto eccellente: tra queste, un formidabile cameo di David Bowie.
•••½

Uomini e Topi (1992): Qualche mese fa ho letto il bellissimo libro omonimo di Steinbeck ed ero curioso di scoprire come l’avesse trasposto per lo schermo Gary Sinise, qui al suo secondo lavoro dietro la macchina da presa: non sorprende sapere che sarà anche l’ultimo. È la storia di due uomini: lo stesso Sinise è quello sveglio e ambizioso, John Malkovich è invece quello grande e grosso, ma anche disabile dal punto di vista intellettivo. I due vengono assunti in un campo per lavorare, con in testa il sogno di comprarsi una fattoria tutta loro. La storia ovviamente è bellissima, anche perché il materiale di riferimento è stato rispettato in ogni sfaccettatura, il problema è una regia da fiction Rai, senza idee, senza alcun guizzo, senza emozioni. A proposito di Twin Peaks, anche qui c’è Audrey (Sherilyn Fenn) che ama mettersi nei guai e, ovviamente, è stupenda. Non se ne esce. Il film non mi è piaciuto molto, ma se volete dargli una chance lo trovate su Prime Video.
••½

Ieri, Oggi, Domani (1963): Vittorio De Sica prende tre soggetti scritti da “due di passaggio” come Eduardo De Filippo e Cesare Zavattini e costruisce un film con tre episodi, tutti interpretati da Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Il primo è senza dubbio il più bello, la storia di una venditrice abusiva di sigarette che, pur di evitare il carcere, si fa continuamente mettere incinta dal marito. Il secondo, il meno riuscito, racconta la tresca tra una ricca signora milanese e un uomo di condizioni più modeste, un rapporto messo alla prova da un banale incidente. Nel terzo, che forse è il più celebre (anche chi non l’ha visto conosce la scena cult dello striptease di Sophia Loren), mostra l’incontro tra una squillo d’alto bordo e un giovane seminarista. Premio Oscar come miglior film straniero, ha il merito di mostrarci una Piazza Navona meravigliosa quasi quanto la Loren, oltre a una serie di momenti di genialità che sono una della massime espressioni del cinema italiano. Se volete vederlo lo trovate su Mubi.
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No Other Land (2024): Un collettivo di registi israeliani e palestinesi racconta la violenza e la distruzione da parte dei coloni israeliani di una piccola comunità rurale della Cisgiordania, Masafer Yatta. Il rapporto tra un giornalista di Isreaele e un giovane attivista palestinese è uno dei tantissimi spunti di un film che, inevitabilmente, atterrisce lo spettatore con le tante crudeltà che mostra e che, al tempo stesso, commuove per l’enorme forza e la necessità di sopravvivere che mette in scena minuto dopo minuto. È complicato racchiudere in poche righe tutta l’impotenza che si prova durante la visione, ma anche la voglia di abbracciare i bambini che vengono fatti sfollare dalla scuola, prima che venga distrutta da una ruspa. Premio Oscar per il miglior documentario, una storia che fa male, ma che riesce anche a illuminare con la sua umanità. Lo trovate su Mubi (cliccate qui per vederlo gratis per 30 giorni).
••••½

Peeping Tom (1960): Noto anche con il titolo L’Occhio che Uccide, è forse l’ultimo grande successo di Michael Powell, uno dei massimi esponenti del cinema britannico. Un operatore cinematografico, perverso voyeur, nel tempo libero uccide donne riprendendole con la sua macchina da presa. Cult movie eccezionale, un thriller metacinematografico in cui il pubblico è un voyeur tanto quanto lo è il protagonista, poiché Powell ci mette in condizione di osservare le uccisioni dalla soggettiva dell’uomo che osserva la paura attraverso la sua macchina da presa. Freudiano fino al midollo, è un film sul quale si potrebbero scrivere intere tesi di laurea (e sono certo che siano già state scritte). Da non perdere, lo trovate su Prime Video.
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Love Lies Bleeding (2024): Curiosamente avevo visto questo film lo scorso dicembre, pochi giorni aver visto un altro film di Michael Powell, Scarpette Rosse. L’ho rivisto per mostrarlo alla mia dolce metà e posso confermare tutto ciò che di buono avevo scritto allora: che bella sorpresa quest’opera seconda della giovane regista londinese Rose Glass! Ad Albuquerque, nella palestra gestita da Kristen Stewart, una sera piomba una culturista fuggita di casa per prepararsi a un festival di body building. Le due ragazze si innamorano, ma la situazione ben presto precipita. Ci sono echi di Thelma e Louise, con un vago richiamo al cinema dei Coen, c’è una dose di violenza potente ma non eccessiva, ci sono steroidi, c’è un Ed Harris viscido e inquietante: il tutto è messo insieme così bene dalla regista, che quando il film finisce sei davvero soddisfatto per come hai speso gli ultimi 100 minuti. Certo che tra questo e l’universo di Breaking Bad, Albuquerque deve essere proprio un cavolo di posto pericoloso. Da recuperare.
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Draft Day (2014): Mi piacciono molto i film che mostrano i dietro le quinte del mondo sportivo (da Jerry Maguire a Ogni Maledetta Domenica, fino allo splendido Moneyball), inoltre provo una stima infinita per Ivan Reitman, padre degli acchiappafantasmi (qui al suo ultimo film), e Kevin Costner è un attore che non sbaglia molti film. Gli elementi per vedere qualcosa di davvero interessante c’erano quindi tutti e, a suo modo, le premesse non sono male: il film infatti racconta il giorno del draft, che è la cosa più vicina al calciomercato che esista negli sport statunitensi, in questo caso il football. Kevin Costner è il manager della squadra di Cleveland e, durante tutto il film, cercherà di fidarsi del suo istinto per costruire una squadra competitiva. La prima parte si basa probabilmente su troppi tecnicismi e un regolamento non del tutto familiare al pubblico italiano (me compreso, nonostante qualcosa la sappia), che è anche una delle ragioni per cui si fa fatica a entrare nella storia. Piano piano, quando diventa più chiaro ciò che sta accadendo, il film è senza dubbio più coinvolgente, con un terzo atto costruito in maniera impeccabile. Se vi piace il genere può valere la pena buttarci un occhio, lo trovate su Prime Video.
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Bowfinger (1999): C’era un mio amico del liceo, il buon Gigi, che ai tempi era un fanatico di questo film di Frank Oz, scritto, diretto e interpretato da Steve Martin. Nonostante il suo entusiasmo non avevo mai avuto modo di vederlo fino ad oggi: errore mio, perché il film è veramente uno spasso. Steve Martin è un produttore cinematografico che, dopo aver letto una sceneggiatura di fantascienza, decide di girare un film nonostante non abbia un soldo e, quel che peggio, il rifiuto di una star che è una garanzia al box office, Eddie Murphy. Dopo aver messo insieme una troupe di scappati di casa (letteralmente), il nostro deciderà di girare il film a insaputa dell’attore, che verrà ripreso nella vita di tutti i giorni, costretto a interagire con gli attori del film, a loro volta ignari dell’estraneità della star al progetto. Ci sono momenti in cui si ride veramente di pancia, a cui si aggiunge un cast pieno di talenti (Heather Graham e Robert Downey Jr, tra gli altri). La cosa più assurda è che la storia è ispirata a un fatto davvero accaduto, quando nel 1927 una diva del cinema muto, in visita in Unione Sovietica, diventò l’ignara protagonista del film Il Bacio di Mary Pickford.
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#bowfinger #Cinema #daVedere #doveVedere #draftDay #film #fuocoCamminaConMe #ieriOggiDomani #loveLiesBleeding #noOtherLand #peepingTom #streaming #uominiETopi

2025-04-09

I started Love Lies Bleeding (2024) earlier for the sake of interest. The first 20 minutes are like this: What an awesome retro flick. Cool visuals, strong soundtrack. I almost don't care that two hot women are making out. Almost.

#loveliesbleeding #movie 📽️ 🍿

2025-03-09

In der Arte-Mediathek brechen „Thelma & Louise“ auf der Suche nach Freiheit alle Regeln, auf Wow gerät Kristen Stewart in „Love Lies Bleeding“ in einen gefährlichen Strudel aus Liebe und Gewalt, und auf Prime Video sorgt „Inception“ für den ultimativen Mindfuck.

#GeenaDavis #Inception #KristenStewart #LoveLiesBleeding #SusanSarandon #ThelmaAndLouise #WasLäuftHeute

detektor.fm/kultur/was-laeuft-

2025-02-25

I watched Love Lies Bleeding, and it was incredible! I didn’t know much about the film, which is probably the best way to experience it. I like the way the story unfolds, and I have a weak spot for filmmakers who just go for it and do something fun and bold.

The image depicts two women kneeling close together in an intimate moment, with their foreheads touching. The background features greenery, and the scene is illuminated with a soft, ambient light.
Lulu · לולוlulu@hachyderm.io
2025-01-29

In unrelated news, I watched "Love Lies Bleeding" today and... what in the name of what did I just see...? 😱

#LoveLiesBleeding

Fn :emacs: :agender: :asexual:fn@fnlog.page
2025-01-09

**Love Lies Bleeding (2024)** is a pretty good, well directed, straightforward art film where every relationship is akin to an addictive substance. Aside from the syringes and nudity (when will I escape these), not much notes and just watch it if you can.

Trailer: youtu.be/BF_J3-DmiS0

#films #movies #LoveLiesBleeding

2025-01-01

Films of the Year 2024
10 - 6

10. Love Lies Bleeding
9. Heretic
8. Oddity
7. Rebel Ridge
6. Sasquatch Sunset

2024-12-26

My 20 top rated movies and TV shows of 2024

Time for a 2024 wrap up. If you've been here before, you know this website is dedicated to finding work by women directors and women leading actors to feature. The "best of" lists you see elsewhere don't match this criteria, so my lists are always different. Here are the top 20 movies and TV shows I watched and rated in 2024. […]

oldaintdead.com/my-20-top-rate

Kristen Bell and Adam Brody in Nobody Wants ThisPoster for Origin
2024-12-22

Capitolo 394: Vacanze di Natale

Ultimo capitolo prima delle festività natalizie e, soprattutto, della consueta Top 20 annuale che non vedo l’ora di proporvi (ancora qualche giorno di pazienza). Anche se restano quasi dieci giorni alla fine dell’anno, posso già tirare qualche somma su questo mio grandioso 2024 cinematografico. Dico grandioso perché da quando ho cominciato a tenere il conto (2014, dati Letterboxd), questo è stato l’anno in cui ho visto più film in assoluto, ben 232, battendo il “record” del 2020 in cui ne vidi 224. Lo so, non sono numeri di cui andare particolarmente fiero (significa che ho dedicato meno tempo ad altre cose), ma che volete farci, finché c’è il cinema a fare da punteggiatura, il resto della frase vien da sé.

Made in England: I Film di Powell e Pressburger (2024): Da molto tempo volevo vedere questo documentario dedicato al cinema britannico, in particolar modo sul cinema di Powell e Pressburger di cui, Scarpette Rosse a parte, non avevo praticamente mai sentito parlare. Capirete la mia sorpresa quando, dopo aver schiacciato play, ho visto Martin Scorsese tenere una vera e propria lezione di cinema sull’argomento, analizzando la filmografia dei due registi inglesi, mescolando aneddoti personali a meravigliose esegesi di alcune scene. A parte il fatto che sentirei Scorsese parlare anche per 820 ore filate, il documentario è veramente bellissimo. Lo trovate su Mubi.
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Scarpette Rosse (1948): Inevitabile quindi, dopo aver visto il documentario di cui sopra, cominciare a recuperare qualcosa della filmografia di Powell e Pressburger. Da cosa cominciare se non dal loro film più celebre, incentrato su una compagnia di balletto guidata da un integerrimo impresario, che lancia nell’Olimpo una ballerina sconosciuta e un geniale compositore, grazie alla messa in scena della fiaba di Andersen che dà il titolo al film. L’arte prima di tutto, certo, ma a che costo? Per essere un film del 1948 è un’opera straordinaria, ricca di richiami suggestivi, con colori brillanti e una messa in scena audace (Scorsese in quel documentario lo spiega molto meglio di me…). Nominato in cinque categorie agli Oscar, ne vinse soltanto due, per la scenografia e la colonna sonora. Splendido.
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Love Lies Bleeding (2024): Che bella sorpresa quest’opera seconda della giovane regista londinese Rose Glass. Ad Albuquerque, nella palestra gestita da Kristen Stewart, una sera piomba una culturista fuggita di casa per prepararsi a un festival di body building che si tiene a Las Vegas. Le due ragazze si innamorano, ma la situazione ben presto precipita. Ci sono echi di Thelma e Louise, con un vago richiamo al cinema dei Coen, c’è una dose di violenza potente ma non eccessiva, ci sono steroidi, c’è un Ed Harris viscido e inquietante: il tutto è messo insieme così bene dalla regista, che quando il film finisce sei davvero soddisfatto per come hai speso gli ultimi 100 minuti. Certo che tra questo e l’universo di Breaking Bad, Albuquerque deve essere proprio un cavolo di posto pericoloso.
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Medianeras (2011): Avevo già visto questo film di Gustavo Taretto al cinema, quando uscì da noi, nell’ottobre del 2014. Siamo a Buenos Aires, un trentenne vive praticamente chiuso in casa, tranne quando esce a portare a spasso il cane lasciatogli dalla sua ex. Di fronte a lui, a sua insaputa, vive invece una ragazza, laureata in architettura ma costretta a campare come vetrinista. Lei è più aperta al mondo, ma ha conversazioni più interessanti con i manichini che con gli uomini che incontra. Due solitudini che si incrociano per strada in tante occasioni, sfiorandosi, senza mai incontrarsi. Un film tenero, con alcuni spunti molto interessanti (il paragone tra l’architettura confusa e schizofrenica di Buenos Aires e la persone che la abitano), personaggi adorabili e la malinconia tipica del cinema argentino. Taretto è bravo a rendere il disagio di una generazione che vive una costante condizione di precarietà, sia professionale che sentimentale, di un mondo a portata di clic dove però è difficile stringere relazioni stabili. Bello, lo trovate su Prime.
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Tatami (2023): Il film più bello che ho visto a dicembre, il classico recupero dell’ultimo mese che arricchisce il mio 2024 cinematografico. La squadra iraniana femminile di judo si reca in Georgia per i campionati mondiali. Il capitano della squadra ha ottime possibilità di vincere la medaglia d’oro, ma potrebbe esserci la possibilità di incontrarsi in finale con un’atleta israeliana, un incontro che il regime iraniano vuole assolutamente evitare. Senza bisogno di aggiungere altro, il film di Guy Nattiv e Zar Amir Ebrahimi è un racconto di libertà e femminismo, ennesimo film di questo capitolo che vede al centro della scena delle donne forti: tra tanti splendidi personaggi femminili citati nelle righe precedenti, il ritratto più potente e strepitoso è senza dubbio quello della protagonista di questo splendido film. Commovente.
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Vacanze in America (1984): L’altra sera, mentre scrivevo l’articolo sui festival di cinema di tutto il mondo, avevo in sottofondo Italia1, dove si giocava il secondo tempo di una partita di Coppa Italia. Finito l’articolo (e anche il post-partita) in tv è cominciato questo cult di Carlo Vanzina, che non vedevo dai tempi di scuola. A differenza dei miei ex-compagni di classe, questo non è mai stato un mio film di culto, ad ogni modo è stata una visione interessante. La storia racconta la gita negli States di un gruppo di liceali di un istituto cattolico di Roma, guidato dal prete Christian De Sica nei panni di Don Buro (forse il ruolo più memorabile della sua carriera). Una sfilza di battute inspiegabilmente brutte, cliché a non finire e citazioni pop, eppure il tutto, nel suo orrido insieme, riesce a funzionare, quantomeno come salto nel tempo: nonostante la bruttezza infatti, il film di Vanzina è un clamoroso specchio degli anni 80, sia per l’immaginario statunitense che evoca che per atteggiamenti e modi di fare italiani, e c’è una certa nostalgia in tutto ciò (non per tutto, per carità). Tra le note di merito va segnalata inoltre una splendida selezione musicale nella colonna sonora: Vicious di Lou Reed, Jump delle Pointer Sisters (la canzone resa celebre dal balletto di Hugh Grant in Love Actually, per intenderci), Take Me Home Country Roads di John Denver, The Midnight Special dei Creedence o I Get Around dei Beach Boys, tra le altre.
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Bussano alla Porta (2023): Tipico film di M. Night Shyamalan con un primo atto molto bello e accattivante, ma con uno sviluppo ripetitivo e poco coinvolgente. Quattro estranei si introducono in una baita di montagna abitata da una coppia e dalla loro figlioletta. Gli estranei, con affabilità ed estremo tatto, comunicano alla coppia di scegliere chi voler eliminare della loro famiglia, se no si scatenerà l’apocalisse, tutti gli esseri umani moriranno tranne loro, che si ritroverebbero vivi, ma unici sopravvissuti in un mondo distrutto (sic). Ad ogni rifiuto da parte della coppia verrà scatenata una piaga sulla Terra per dimostrare che la minaccia è reale. Se questa premessa vi sembra una cazzata colossale e perché, in tutta probabilità, è esattamente ciò su cui si basa il film, che da qui in poi sarà prevedibile in ogni suo beat, in ogni sua svolta, finale compreso. Da premiare però l’idea di caratterizzare gli antagonisti come delle persone meravigliosamente gentili, a tal punto da vedere anche loro come personaggi positivi. Lo trovate su Netflix, ma mi auguro che abbiate modi migliori di impiegare il vostro tempo.
••½

#bussanoAllaPorta #Cinema #daVedere #diCheParla #film #loveLiesBleeding #medianeras #recensione #scarpetteRosse #significato #spiegazione #tatami #trama #vacanzeInAmerica

2024-12-16

Ed Harris teaches Katy O'Brian in Love Lies Bleeding.

That's not what I'm paying you for.
I'm on my break, sir.
Come on.
If you work here, you should at least know the basics.

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Deadlinedeadline
2024-12-07
Dhaem17 aka KrakenKraken17
2024-12-05

My ★★★★ review of Love Lies Bleeding (2024) on @letterboxd: boxd.it/7YKjLX

pablolarahpablolarah
2024-11-10

🔵🔴 Love Lies Bleeding (2024)

Directed by Rose Glass from a screenplay she co-wrote with Weronika Tofilska

Starring: Kristen Stewart, Katy O'Brian, Jena Malone, Anna Baryshnikov, Dave Franco, and Ed Harris.

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