#cisl

𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-06-12

#Sbarra da leader della #Cisl al governo, opposizioni: “Un premio fedeltà per la connivenza”.

Le reazioni di #Pd, #Avs e #M5s alla scelta dell'ex leader del sindacato: “La nomina è sconcertante. Un ‘premio fedeltà’ a un governo che sta passando nel tritatutto i diritti dei lavoratori. Dopo anni di allenamento siam certi che eseguirà alla lettera gli ordini di #GiorgiaMeloni”, scrive la vicepresidente del M5S #ChiaraAppendino.

ilfattoquotidiano.it/2025/06/1

#Appendino #Movimento5Stelle #GovernoMeloni

Paolo "grad" 🌳🐝 🐛♻️🌞🌐grad@mastodon.uno
2025-06-12

"L’ex leader della Cisl Sbarra sarà sottosegretario: la scelta di Meloni dopo la sua segreteria "morbida"."

ilfattoquotidiano.it/2025/06/1

#sindacato #cisl #governomeloni

2025-06-12

La #cisl ha boicottato I #referendum
La cisl e' stata premiata da #meloni. #Sbarra #sottosegretario al sud.. cos'altro aggiungere?
#diritti #lavoroPovero

Snow :gnu: :tux: :debian:snow@snowfan.masto.host
2025-06-12

L'ex segretario generale della #Cisl, Luigi #Sbarra, sarà nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio per il Sud.

La delega era stata mantenuta dalla presidente del Consiglio, Giorgia #Meloni quando Raffaele Fitto aveva lasciato il governo per andare a ricoprire il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea.

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Questa è la CISL.🤦‍♂️

ansa.it/sito/notizie/politica/

L’Italia stava alimentando la ripresa produttiva con meccanismi inflazionistici

A rendere drammatica la situazione del nostro paese è una congiuntura a livello internazionale, di proporzioni tali da far parlare di fine dell’Età dell’oro, secondo l’espressione adoperata dallo storico inglese Eric Hobsbawm <45 per indicare l’epoca che va dalla ricostruzione del dopoguerra alla crisi energetica del 1973, uno scenario dalle conseguenze politiche e sociali non minori di quelle indotte dal ‘68.
L’aumento dei prezzi del petrolio, imposto dai paesi produttori, innescò una spirale recessiva che portò al rapido esaurirsi del miracolo economico, chiudendo forse definitivamente un periodo che aveva permesso alla nostra economia di crescere a un tasso di circa il 6% annuo, trasformando l’Italia da paese povero in ricco. È un’inversione di tendenza complessiva nell’economia occidentale, ma ancora più nella cultura stessa degli anni Sessanta, con la rottura di quella fiducia nello “sviluppo senza limiti” ben simboleggiata dalla corsa alla conquista dello spazio, culminata con lo sbarco sulla Luna del 1969.
Un contesto internazionale turbolento: crisi del petrolio e del sistema dei cambi Antefatto e annuncio di questa svolta epocale è la crisi monetaria internazionale del 1971, sancita dalla fine del sistema istituito nel 1944 a Bretton Woods. Il 15 agosto 1971 a Camp David il presidente americano Richard Nixon sospende la convertibilità del dollaro per fronteggiare la riduzione delle riserve auree, sotto le crescenti difficoltà indotte dalla Guerra del Vietnam, dalla spesa pubblica e dal debito. Alla decisione si accompagna la svalutazione del dollaro rispetto alle monete europee, fatto che entro un anno porta gli stati della Comunità Economica ad istituire il cosiddetto Serpente monetario, ovvero un sistema di fluttuazioni predeterminate e circoscritte attorno alla parità delle singole valute. Il Serpente non ottenne però i risultati sperati, sia per l’incapacità da parte degli stati di contenere le fluttuazioni, sia per il sostanziale disaccordo tra loro sulla strategia comune da mantenere per affrontare la situazione quando di lì a poco sarebbe precipitata. La crisi petrolifera del 1973 provocò il consistente e generale aumento dei prezzi che spinse a fluttuazioni dei cambi oltre il margine del 2,25% stabilito. Diversi paesi dovettero allora far ricorso a uscite e ingressi temporanei. La Lira, uscita nel febbraio 1973, vi rientrò solo nel 1979, alla vigilia dell’entrata in funzione del Sistema monetario europeo.
A trascinare il mondo in una crisi petrolifera senza precedenti fu il conflitto arabo-israeliano riesploso il 6 ottobre 1973 con la Guerra dello Yom Kippur. La questione irrisolta dei territori che lo stato ebraico aveva annesso nel ’67 durante la Guerra dei sei giorni (Sinai, Alture del Golan e Cisgiordania), si intrecciò con la difficile situazione economica in cui versavano l’Egitto, del presidente Anwar Sadat, succeduto nel 1970 ad Abdel Nasser, e la Siria del pesidente Hafez al-Assad. Entrambi i dittatori, esponenti del nazionalismo laico panarabo, erano stretti fra la pressione delle opposizioni religiose interne e quella delle fasce più istruite della popolazione, supporto principale al loro potere, che spingevano per riconquistare i territori sottratti da Israele. Quando, con la conferenza di Oslo, le grandi potenze decisero di mantenere lo status quo in Medioriente, Sadat e Assad si risolsero per un attacco a sorpresa contro Israele. In ventidue giorni di combattimento morirono circa quindicimila soldati, duemila dei quali israeliani, e ne rimasero feriti quasi 40 mila. Lo stato ebraico riuscì a respingere l’offensiva e la trattativa di pace con l’Egitto segnò la normalizzazione dei rapporti tra le due nazioni. I paesi arabi produttori di petrolio, intanto, in risposta all’aiuto americano concesso ad Israele, cominciarono un embargo verso gli Stati Uniti e diversi altri alleati occidentali che sarebbe durato fino al 1974. Proprio adoperando come pretesto la penuria di greggio determinata da questo boicottaggio, i paesi aderenti all’Opec, l’Organizzazione dei produttori di petrolio, a fine 1973, decisero di quadruplicare il prezzo del greggio. E questo provocò la crisi energetica all’origine della svolta di lungo periodo. Da allora, una serie di aumenti portarono il prezzo nel 1980 oltre i 30 dollari al barile, ovvero dieci volte quanto si pagava nel 1973. Solo a fine anni Ottanta il petrolio tornò a costare in termini reali come nel 1974.
Nella graduatoria della dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento del petrolio, l’Italia era seconda solo al Giappone, con l’80% del fabbisogno di energia coperto totalmente da greggio di importazione. L’impennata petrolifera ebbe due conseguenze principali sui paesi industrializzati: la spinta inflazionistica e un peggioramento strutturale della bilancia dei pagamenti. Fattori tanto più veri per l’Italia, dove il tasso di inflazione arrivò presto a superare il 20%, come sottolinea l’economista Riccardo Parboni <46.
Dietro l’immagine del sacrificio nazionale degli italiani che di buon grado sciamano per strada nelle domeniche a piedi, in un tentativo di quasi autarchia per farcela a mantenere il benessere conquistato, prende corpo la realtà di una società sotto pressione di elementi formatisi in tempi diversi, pronta a ribollire tra conflitti e tensioni, dallo stragismo al terrorismo, dai rapporti industriali e sindacali alla gestione delle istituzioni, dalla liberalizzazione dei costumi alle riforme.
Si delinea così un nuovo contesto sociale in cui c’è una ridefinizione delle classi e del loro ruolo.
“Altri paesi europei avevano già avviato politiche restrittive, mentre l’Italia stava alimentando la ripresa produttiva con meccanismi inflazionistici accompagnati dal deprezzamento della Lira”, scrive Guido Crainz <47, “Lo shock è quindi più grave che altrove, con un enorme disavanzo della bilancia commerciale e un aggravio drastico dell’inflazione”.
Combattere l’inflazione e potenziare il welfare: un equilibrio quasi impossibile
Il balzo del 400% del petrolio, dunque, determinò un repentino rialzo dell’inflazione, dal 5,7% del 1972 verso la costante a due cifre che durerà a lungo, fino agli anni Ottanta. Già nel 1975 il tasso annuo sarà superiore al 20%, di pari passo con il crollo degli investimenti, la caduta del Pil e del reddito nazionale. A fine ’73 i prezzi interni aumentarono del 21,4% per i consumi e del 28,5% per gli investimenti, mentre i prezzi delle importazioni volarono del 57%, meno compensati da quelli delle esportazioni, cresciuti di un 36,6% che comunque consente di dire che l’inflazione attenuò gli effetti della crisi energetica, rivalutando i beni oggetto di scambio con il petrolio.
“Le inevitabili restrizioni fiscali e monetarie adottate nel 1974 – ricorda ancora Guido Crainz <48 – portarono il paese alla fase più drammatica della stagflazione”, il termine coniato allora per indicare la contemporanea presenza di un’attività produttiva che non cresce (stagnazione) e di un persistente aumento dei prezzi (inflazione). “Fino ad allora la coesistenza di questi due fenomeni era difficilmente spiegabile per gli economisti, che ritenevano la crescita dei prezzi una forma di male necessario per sostenere lo sviluppo dell’economia” <49.
Per recuperare i salari erosi dall’inflazione intervenne l’accordo sulla Scala mobile definita “pesante”, siglato a inizio 1975 tra la Confindustria guidata dall’avvocato Giovanni Agnelli e i tre sindacati confederali, CGIL, CISL, UIL. Il nuovo sistema di rivalutazione automatica degli stipendi dei lavoratori dipendenti tutelava l’80% medio del salario operaio, al lordo delle imposte, ed era basato su un punto di contingenza definito “pesante” in quanto non più differenziato a seconda della categoria, della qualifica, dell’età, ma uguale per tutti, frutto proprio della politica dell’egualitarismo sindacale favorita anche dalla spinta inflazionistica. Ma lo strumento funzionò solo parzialmente. E quell’anno il prodotto nazionale diminuì del 3,5% mentre i prezzi aumentarono del 17,7% per i consumi e del 19,6% per gli investimenti.
[NOTE]
45 Eric Hobsbawm, Il Secolo breve, 1914-1991 (Penguin group, 1994 e BUR, 2014).
46 Riccardo Parboni, L’Italia rotola su quei barili, Enciclopedia Politica dell’Italia 1946-1980, pag. 202 (Editoriale l’Espresso, 1981).
47 Guido Crainz, Il paese mancato: dal miracolo economico agli anni Ottanta (Donzelli Editore, 2003).
48 Guido Crainz, Il paese mancato: dal miracolo economico agli anni Ottanta, Op. cit, pag. 439. 49 Il Sole 24 ore, Che cos’è la stagflazione, in Economia & Lavoro on line. “I periodi di stagnazione dell’attività economica erano, infatti, tradizionalmente caratterizzati dalla caduta dei prezzi (deflazione), per il calo della domanda rispetto all’offerta. In seguito il fenomeno dell’inflazione è, per contro, diventato sempre più indipendente dal ciclo dell’economia, data la rilevanza assunta dai mercati oligopolistici dell’energia e delle materie prime, insieme ai settori dei servizi scarsamente concorrenziali.”
Lorenzo Petrone, La classe media in Italia: un baricentro. L’evoluzione della compagine sociale protagonista del miracolo economico, Tesi di laurea, Università Luiss “Guido Carli”, Anno Accademico 2016-2017

#1969 #1971 #1973 #1975 #CGIL #CISL #Confindustria #crisi #inflazione #LorenzoPetrone #mobile #petrolio #prezzi #scala #UIL #welfare

2025-06-04

In braccio al padrone. Partecipazione alla gestione delle imprese: scambio CISL-fascisti
La legge 15 maggio 2025 n. 76 contiene disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese.

La pubblicazione in Gazzett
umanitanova.org/in-braccio-al-
#2025 #Analisi #Articoli #DallItalia #numero_17 #capitalismo #cisl #legge #sindacalismo #sindacati #SindacatiDiStato

𝓙𝓸𝓱𝓷 𝓖𝓪𝓵𝓽RivLibPop
2025-05-01

Al del hanno usato le note di una bellissima canzone popolare ebraica, che è un inno e un invito alla felicità, per urlare lo slogan “” Che vuol dire cacciare gli dalla loro terra. Il pubblico ha reagito con un boato di entusiasmo. Al concerto della , e ed è in diretta sulla dove viene schernita la cultura popolare ebraica e diventa il megafono della propaganda dell’Islam radicale, dell’odio e della morte.

2025-05-01

Ecco, il #primomaggio è la festa di #lavoratori e di #sindacalisti come questo, i quali pur sapendo di perdere la vita, lottavano per i diritti dei lavoratori come se stesso, non come #cgil #cisl e #uil che sono il braccio armato di una certa politica, con più giorni liberi dal lavoro per fare cosa? Che utilizzano la propria posizione per costruirsi una carriera politica.
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it.m.wikipedia.org/wiki/Salvat
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ricordando #salvatorecarnevale oggi, primo maggio e tutti gli altri come lui.

Manuel :verified: :linux:manuel@mastodon.uno
2025-05-01

#1maggio2025 ogni volta che vedo #landini #MaurizioLandini lo voterei come presidente della repubblica! Parte sempre calmo poi si infervora sempre di più si vede che non è falso! Che dicie e crede in quello che dice, peccato non voglia scendere in politica. #cgil #cisl #uil

𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-05-01

1 MAGGIO 2025
Festa dei lavoratori.

Corteo unitario a Monza #CGIL #CISL e #UIL.

"Uniti per un lavoro sicuro".

#1maggio #FestaDeiLavoratori #Manifestazione #Lombardia #Monza #Lavoro #Diritti #Salari #Sicurezza

CORTEO PER LE VIE del QUARTIERE SAN FRUTTUOSO accompagnati dal Corpo musicale San Luigi di Vedano al Lambro e con interventi dei DELEGATI CGIL, CISL e UIL.

COMIZIO CONCLUSIVO a nome di CGIL CISL UIL a cura di WALTER PALVARINI. Segretario Generale CGIL Monza e Brianza.

Ore 10.00 MONZA quartiere SAN FRUTTUOSO.

Ritrovo Giardini di via San Fruttuoso.
𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-04-22

1 MAGGIO 2025
Festa del lavoratori.

CGIL, CISL e UIL uniti per un lavoro sicuro.

#1maggio #Manifestazione #CGIL #CISL #UIL #Lavoro #FestaDeiLavoratori #Lombardia #Monza #MonzaBrianza #PrimoMaggio #1maggio2025

PRIMO MAGGIO 2025

FESTA DEI LAVORATORI

CGIL - CISL - UIL UNITI per un LAVORO SICURO.

CORTEO PER LE VIE del QUARTIERE SAN FRUTTUOSO accompagnati dal Corpo musicale San Luigi di Vedano al Lambro e con interventi dei DELEGATI CGIL, CISL e UIL.

COMIZIO CONCLUSIVO a nome di CGIL, CISL e UIL a cura di WALTER PALVARINI, Segretario Generale CGIL Monza e Brianza.

Ore 10.00
Ritrovo: Giardini di via San Fruttuoso (Monza)
2025-03-11
@ramin_hal9001@fe.disroot.org

I think #RMS was (is?) unable to really abstract away from his roots as an American grow up during #ColdWar.

If he was, he would have been more explicit in looking for a syntesis between #freedom and #communion as foundational model for #FreeSoftware.

I think I got a better ethical model with the #HackingLicense: https://encrypted.tesio.it/documents/HACK.txt

There the two values that dominated 20th century history (and rhetorics) are pillars built on top of a third one, #hacker's #curiosity that provides a dynamic balance among the two (and a third one, candor, intended as intellectual honesty, that is honestly sharing your perspective and knowledge).

So while a think that a second fork from free software is actually needed (the first being #opensource, that as #OSAID made cristal clear, was solely a corporate tactic to exploit #hackers' labour while marginalizing them), I don't think it can be solely based on either freedom (like liberalism) or communion (like communism and socialism) but it need a new set of values to build upon.

Unfortunately, largely due to influence of the US rhetorics since the Marshal Plan, most hackers lack political awareness.

Which is a common issue among most oppressed people these days, but it's something even more dangerous when their skills are used to build weapons (including surveillance and manipulation tools) that furter help oppressors to oppress them and everybody else.

Yet I'm afraid the international socialist movement is completely missing all of these cultural, political and cybernetic dynamics and it's unlikely to evolve beyond 1900, neither in culture nor in methods or tech.

In Italy, for example, all largest unions, #CGIL, #CISL and #UIL, are completely under US BigTech surveillance.

@garbados@friend.camp

"Il secondo sindacato italiano sceglie di stringere un patto con la destra di #Meloni in una linea filo-governativa sancita dalla nuova legge sulla partecipazione di lavoratori e lavoratrici alla vita d’impresa."

#Cisl #lavoro #capitalismo #3marzo

jacobinitalia.it/il-nuovo-corp

𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-02-26

#Landini: “No alla legge sulla partecipazione”.

Il segretario generale della #Cgil critica la proposta di #Cisl, governo e #Confindustria, e rilancia su rappresentanza sindacale e #SalarioMinimo.

collettiva.it/copertine/lavoro

#Sindacati #MaurizioLandini

Una foto del segretario generale CGIL,  Maurizio Landini.
𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-02-13

#Bindi a #La7: “La parola ‘tossicità’ usata da #Meloni contro #Cgil? Terribile. Spiace che #Cisl stia con chi umilia i lavoratori e calpesta i diritti”.

ilfattoquotidiano.it/2025/02/1

#RosyBindi #GiorgiaMeloni #Sindacati

"Mentre il governo smantella i #diritti e riduce al minimo le tutele, la #CISL non solo tace, ma avalla il disegno politico di #Meloni, accettando senza riserve l’idea che il conflitto tra #capitale e #lavoro sia un retaggio del passato."

#13febbraio

diogenenotizie.com/cisl-il-sin

𐌐𐌀Ꝋ𐌋Ꝋ :antifa:steek_hutzee@mastodon.uno
2025-02-12

Barbero sta con la Cgil, contro Meloni: "Non è tossico provocare il conflitto".

Lo storico dà voce al malcontento dell'assemblea generale nazionale della #Cgil, dopo gli attacchi arrivati ieri dall'assise della #Cisl da parte della premier #GiorgiaMeloni e anche dell'ormai ex leader del sindacato bianco-verde, #LuigiSbarra.

huffingtonpost.it/economia/202

#Barbero #AlessandroBarbero #Meloni #Sbarra #Sindacato

2025-02-12

La #CISL sta inanellando una serie di stupidate epocali. Il #salariominimo è una cosa molto importante e se fosse Legge sarebbe il minimo. Sempre detto che settant'anni di #DC portano a questi risultati. #Sindacato #Lavoro

La nuova segretaria della #CISL dice di no al #salariominimo per legge.

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