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In una cucina di 4 Ristoranti capita che…
LABORATORIO DI PASTA FRESCA: La tradizione prende forma https://cameredaria.net/laboratorio-di-pasta-fresca/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=laboratorio-di-pasta-fresca #meditazione #Laboratori #laboratori #cucina
Chitosano: Soluzione Naturale contro lo Spreco Alimentare
La conservazione dei cibi lungo la catena distributiva è una delle maggiori fonti di consumo di plastica, per di più in piccoli pezzi complicati da differenziare, raccogliere e riciclare. A fronte di normative che tenderanno a ridurne l’uso attraverso l’obbligo di confezioni più grandi, imballaggi riutilizzabili, ecc. si apre un nuovo problema, quello del possibile incremento dello spreco alimentare dovuto ad acquisti sovradimensionati o a peggiore conservazione degli alimenti.
Due studi dell’Università di Pisa si sono focalizzati sul possibile utilizzo di due tipi di chitosano per la conservazione di carne e ortaggi.
Del tutto naturale, edibile e biodegradabile, il chitosano è un polisaccaride ottenuto a partire dall’esoscheletro dei crostacei.In un caso, i ricercatori hanno usato un chitosano commerciale addizionato di olio essenziale di pepe nero; nel secondo caso, hanno sperimentato per la prima volta un chitosano ricavato dagli insetti.
I due studi dell’Università di Pisa sono stati pubblicati sulle riviste Foods e Scientific Reports.
La conservazione dei prodotti alimentari per la distribuzione utilizza una grande quantità di plastica.
Mantenere le caratteristiche organolettiche della carne
Nel caso dello studio su Foods, “Chitosan and Essential Oils Combined for Beef Meat Protection against the Oviposition of Calliphora vomitoria, Water Loss, Lipid Peroxidation, and Colour Changes”, la sperimentazione ha riguardato dei piccoli hamburger di carne bovina che sono stati rivestiti con una soluzione di chitosano. Dopo sette giorni di conservazione, è emerso che il chitosano arricchito con olio essenziale di pepe nero (Piper nigrum) è riuscito meglio degli altri a mantenere le caratteristiche organolettiche della carne e un aspetto brillante e fresco degli hamburger.
«L’applicazione di un polimero naturale ed edibile quale il chitosano, addizionato con olio essenziale di pepe nero, ha permesso di prolungare la durata di conservazione della carne mantenendo le sue proprietà organolettiche senza modificarne il colore, ma anzi rendendo l’alimento più attraente per i consumatori» ha detto la professoressa Annamaria Ranieri dell’Ateneo pisano.
Insetti al posto dei crostacei
Per lo studio su Scientific Reports, “Preliminary investigation on the effect of insect-based chitosan on preservation of coated fresh cherry tomatoes”, il team dell’Ateneo pisano ha utilizzato per la prima volta chitosano ricavato da insetti, per rivestire mediante immersione o spray dei pomodori poi conservati per trenta giorni a temperatura ambiente o a 4 °C. Il chitosano estratto dagli insetti ha dimostrato di avere le stesse prestazioni di quello commerciale ricavato dai crostacei, anzi, in alcuni casi, addirittura superiori, preservando più efficacemente i principi nutritivi dei pomodori in termini di antiossidanti come fenoli e flavonoidi.
«L’estrazione del chitosano a partire da insetti rappresenta una promettente alternativa a quello tradizionalmente estratto dai crostacei grazie alla crescente disponibilità di biomassa proveniente dagli allevamenti di insetti che si stanno sviluppando a livello mondiale» dice la professoressa Antonella Castagna dell’Università di Pisa.
Aspetto dei pomodori trattati con le diverse tipologie di coating applicato mediante spray, all’inizio (T0) e dopo 30 giorni di conservazione a temperature ambiente (Tf), da cui si evidenzia la capacità del chitosano di mantenere una migliore qualità dei frutti rispetto al controllo. © Università di Pisa
L’utilizzo di scarti della produzione di mangimi
L’allevamento di insetti in tutto il mondo è in forte crescita, soprattutto per la produzione di proteine da inserire nei mangimi. Questa nuova industria genera scarti che possono essere recuperati per la produzione sostenibile di chitina e chitosano. Dai risultati ottenuti dall’Ateneo pisano, i risultati ottenuti sono molto incoraggianti, anche se occorrono ulteriori conferme su altri prodotti freschi.
Gli studi sono stati realizzati da un team interdisciplinare dei dipartimenti di Scienze Agrarie, Ambientali e Agro-ambientali e di Farmacia dell’Università di Pisa e di Scienze dell’Università degli studi della Basilicata.
Parte delle ricerche sono il frutto del progetto FEDKITO “FrEsh fooD sustainable pacKaging In The circular econOmy” finanziato nell’ambito di PRIMA, un programma supportato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, e coordinato dalla professoressa Barbara Conti dell’Ateneo pisano.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com
Gioielli nel suolo: alla scoperta dei 10 funghi più rari del mondo
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Le #stigghiole: il #tesoro di #strada della #cucina palermitana
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La ricerca dell'autenticità
Due ragazzi che parlano - 'Conosci un ristorante dove fanno la VERA carbonara vegana?'
Cena vegana
C’è stato un periodo significativo della mia vita in cui mi sono completamente immerso nel mondo della cucina vegana. Per quasi dieci anni, ho abbracciato questa filosofia alimentare con grande passione e dedizione, non solo nella mia vita personale, ma anche trasformando il mio locale in un punto di riferimento per la cucina vegetale.
Il risultato fu sorprendente e gratificante. Mi dedicavo instancabilmente alla creazione di nuove ricette, sperimentando continuamente con ingredienti e tecniche innovative, alla ricerca della perfezione in ogni piatto.
Con grande entusiasmo, ogni settimana presentavo un menù completamente rinnovato, strutturato con cura: un antipasto creativo, un primo piatto sostanzioso, un secondo ricco di proteine vegetali e un dolce delizioso, tutti rigorosamente vegani. La mia attenzione si estendeva anche alla selezione di pane, condimenti e vini, assicurandomi che fossero privi di qualsiasi derivato animale, comprese le tracce animali spesso presenti nei vini.
Questo impegno si traduceva in quattro nuove creazioni ogni settimana, sedici piatti innovativi al mese e centonovantadue ricette originali all’anno, senza contare le proposte del menù alla carta.
Ecco un esempio di un menù degustazione che proposi circa quindici anni fa…
Non ricordo le ricette nel dettaglio, ognuno è libero di interpretarle come meglio crede.
Zucchine in cialda di riso fritta, polpettina di miglio e pesto di foglie di rapanello.Il tofu era tagliato a fette con l’affettatrice e avvolgeva un riso nero mantecato con pomodori secchi frullati, una bontà. Di fianco c’erano delle palline di melone con sopra come una cresta , del wasabi. Ecco questo era stata una vera e propria scoperta, la dolcezza del melone veniva poco dopo l’assaggio sostituita dalla potenza del wasabi e lasciava in bocca una freschezza pronta a ricevere la sapidità del riso nero di un nuovo boccone.
Burger di legumi, asparagi con carote all’anice stellato.Un classico Burger di legumi, come fagioli, ceci e aromi, viene accompagnato da asparagi e carote saltate in olio con l’aggiunta finale di anice stellato la cui freschezza aiuta a non stancarsi della sapidità dei fagioli.
Mousse di soia alla vaniglia, semifreddo di more, cialda di quinoa .Ricordo che facevo la mousse come se fosse una maionese di soia, Lecitina di soia con olio di girasole con aceto , limone e senape per la versione salata. Con zucchero e vaniglia per quella dolce.
Poi facevo un caramello e con la quinoa lessata ricavavo dei cerchi croccanti. Infine toglievo i frutti di bosco dal freezer ci aggiungevo lo zucchero a velo e frullavo alla massima velocità. Ma lo zucchero quello in vendita nei negozi, perchè quello fatto in casa non va bene a meno che non conosciate bene le proporzioni di zucchero e amido di mais, altrimenti diventa acqua.
A fine degustazione mettevo un foglietto sul tavolo dei clienti dove ciascuno poteva dare un voto ai piatti. Nella foto ho usato a mo’ di esempio uno dei pochi rimasti( bèh tenevo sempre quelli con i voti più alti).
Col tempo, ho compreso che non stavo semplicemente preparando cibo, ma coltivando una comunità attorno a una tavola di valori condivisi. Oggi, guardando indietro a quel decennio di passione verdeggiante, riconosco che la vera ricetta che avevo scoperto era quella della gioia autentica che nasce quando il nutrimento del corpo diventa anche nutrimento dell’anima.
Nasce, nutre, vive ancora: l’eterna zuppa che occupa una pentola per più generazioni
https://www.jacoporanieri.com/blog/?p=42210
#cibo #gastronomia #francia #cina #Thailandia #tradizioni #antichità #medioevo #cucina #zuppa #stufato #minestra #brodo #ristoranti #pasti #fermentazione #preparazione #ricette #piatti #usanze #società #strano
#Roma: #incendio in un #appartamento
Le #fiamme, subito domate dai #VigiliDelFuoco, nella #cucina di un'#abitazione al terzo piano in via Matteo Tondi 22. Nessuna persona ferita
https://www.metropoli.online/roma-incendio-in-un-appartamento/
La Ricerca della Cotoletta Perfetta #2
Seconda tappa del viaggio nel cuore più intimo e profondo della tradizione culinaria italiana: la ricerca della cotoletta perfetta, un percorso che ci porterà a scoprire non solo un piatto iconico, ma l’essenza stessa della nostra cultura gastronomica.
La Metodologia di Indagine
Il nostro percorso di ricerca seguirà una valutazione accurata e quasi scientifica, articolata in quattro dimensioni fondamentali, ciascuna delle quali rappresenta un pilastro essenziale nell’esperienza gastronomica complessiva:
Ogni dimensione riceverà un punteggio da 1 a 10, la cui somma determinerà un giudizio complessivo, permettendoci di valutare in modo obiettivo e strutturato ogni esperienza.
La Serata
Prenotiamo una serata infrasettimanale, quando i ritmi sono più rilassati e l’atmosfera più intima. Entriamo in un locale storico, dove si respira aria antica ed elegante anche se un pò dismessa, come un nobile decaduto che fatica a restare al passo con i tempi ma conserva intatto il suo fascino d’altri tempi. Alla cassa, vicina all’ingresso, ci attende il titolare; i saluti convenevoli anticipano un guizzo negli occhi, quello sguardo di riconoscimento reciproco che solo i veri amanti della cucina sanno scambiarsi. Ci riconosciamo, non so dove, non so come ci siamo conosciuti, ma in un attimo siamo a raccontarci della nostra attività con tutte le cose belle e brutte, come vecchi amici che si ritrovano dopo tanto tempo. Solamente l’arrivo di altre persone interrompe il nostro Amarcord, quel momento di nostalgia condivisa. Sediamo in una parte della sala, dove c’è un pò di gente ai tavoli; l’altra parte ha la luce spenta, creando un’atmosfera intima e raccolta. Leggiamo un menù che ha il sapore di antico, di storia della cucina, piatti del territorio molto interessanti, testimoni di una tradizione culinaria che resiste al passare del tempo.
L’analisi Tecnica della Cotoletta
La cotoletta si presenta maestosa nella sua imponenza. Nel menù, il ristorante offre due varianti dimensionali: big e small, una scelta che dimostra l’attenzione alle diverse esigenze dei commensali. Naturalmente, seguendo il nostro spirito di ricerca approfondita, optiamo per la versione big. I contorni si dividono in due proposte distinte: da un lato le classiche patate fritte, dall’altro un’insalata di pomodorini e rucola. Le patatine si rivelano croccanti e ben dorate, con quella giusta dose di friabilità che le rende piacevoli al palato, sebbene l’origine surgelata tradisca un po’ le aspettative di chi cerca l’autenticità totale. I pomodorini, scelta eccellente per bilanciare la ricchezza della carne, peccano nella temperatura di servizio, troppo fredda per accompagnare adeguatamente il piatto principale. La sezione dei contorni meriterebbe maggiore attenzione, considerando il loro ruolo fondamentale nell’esaltare le qualità della cotoletta. Sorvolo sugli spicchi di limone aggiunti sopra una foglia di lattuga: è un retaggio degli anni ottanta e l’insalata almeno metterla fresca.
Tecnica di Cottura
Questa interpretazione della cotoletta si distingue dalla precedente per l’assenza dell’osso, una scelta precisa che influenza l’intera esperienza gustativa. La carne viene sapientemente battuta prima della cottura fino a raggiungere uno spessore minimo, quasi impalpabile. Il risultato è straordinario: ogni singolo morso regala una croccantezza costante e appagante. La tenerezza della carne crea un contrasto perfetto con la croccantezza della panatura, in un gioco di consistenze che eleva il piatto.
Panatura
L’esecuzione della panatura raggiunge livelli di eccellenza tecnica. La copertura si rivela impeccabile, resistente a ogni taglio, dal più delicato al più deciso, mantenendo una perfetta aderenza alla carne. Non una briciola si stacca durante il consumo, testimonianza di una lavorazione esperta. La doratura uniforme rivela l’utilizzo professionale della friggitrice, garantendo una cottura omogenea su tutta la superficie.
Olio di Cottura
Qui emerge il punto critico della preparazione. La tradizione vuole la cotoletta fritta nel burro, chiarificato o naturale, poiché l’utilizzo dell’olio produce un risultato significativamente diverso. L’untuosità residua nella panatura assume con l’olio note aromatiche non sempre gradevoli, mentre il burro, anche quando raggiunge il punto di nocciola, mantiene una fragranza invitante e caratteristica. Non è casuale che nella tradizione francese, la preparazione delle crêpes prevede l’utilizzo del burro nocciola, ottenuto attraverso una cottura prolungata che ne esalta gli aromi.
Valutazione Finale
I miei parametri conducono a una valutazione complessiva:
Totale: 30/40 punti.
Considerazioni Conclusive
Un’esperienza culinaria che ci ricorda come la cucina sia molto più di semplice nutrimento: è un dialogo complesso e affascinante tra tradizione secolare, tecnica raffinata e sensibilità personale del cuoco. Il vino scelto era particolarmente degno di nota, un Soave “Pieropan” che si è dimostrato perfettamente all’altezza di contrastare la potenza e la ricchezza della frittura, creando un equilibrio armonioso al palato. Il conto si è rivelato più che adeguato per la qualità offerta.
Se ci tornerò ancora? Sicuramente non lo escludo. Questo locale merita un posto nella mia agenda gastronomica.
Continua così la nostra instancabile ricerca della perfezione gastronomica, tra tradizione e innovazione…
Energia Pulita: Anche Cucinando Puoi Combattere La Povertà
Immagina un futuro dove l’energia sostenibile non è solo una fonte di alimentazione domestica, ma diventa un potente strumento per combattere la povertà e ridurre il divario sociale tra le persone.
Nel contesto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, un team di ricercatori della City University di Hong Kong (CityUHK) ha evidenziato come la transizione verso combustibili puliti per la cucina possa contribuire significativamente al raggiungimento di diversi obiettivi chiave: energia pulita e accessibile (SDG 7), lotta alla povertà (SDG 1) e riduzione delle disuguaglianze (SDG 10).
“Tradizionalmente, si pensa che la transizione energetica sia una conseguenza dello sviluppo economico. Questa ricerca, invece, dimostra che può essere un catalizzatore per ridurre le disparità e stimolare la crescita economica”, ha spiegato il professor Zhang Lin della School of Energy and Environment e del Department of Public and International Affairs della CityUHK, coordinatore dello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
L’accesso ai combustibili puliti per cucinare rimane diseguale, particolarmente nelle nazioni in via di sviluppo. Esiste una forte correlazione tra povertà energetica e povertà economica, rendendo necessario un approccio integrato per affrontare entrambe le sfide.
Analizzando i dati delle famiglie cinesi, i ricercatori hanno calcolato che un incremento del 10% nell’utilizzo di combustibili puliti per cucinare potrebbe generare un aumento del reddito familiare annuale complessivo di 37 miliardi di dollari. Questo beneficio economico risulta particolarmente significativo per le fasce di popolazione a basso reddito, contribuendo a ridurre le disparità economiche.
“La sfida più grande della ricerca è stata comprendere come la transizione energetica influenzi la distribuzione del reddito”, ha commentato il professor Zhang. “Abbiamo scoperto che potenzia il capitale umano e ottimizza l’allocazione del tempo lavorativo”.
I combustibili puliti per la cucina hanno un impatto significativo sulla salute, riducendo l’incidenza di patologie polmonari, malattie croniche e migliorando il benessere generale della popolazione. Un incremento del 10% nel loro utilizzo potrebbe tradursi in un risparmio annuale di 2,34 miliardi di dollari USA in spese sanitarie. Questi combustibili, inoltre, ottimizzano i tempi dedicati all’approvvigionamento e alla preparazione dei cibi, liberando circa 0,4 ore giornaliere per altre attività, con conseguente aumento della forza lavoro disponibile e del reddito familiare.
Sebbene l’adozione di combustibili puliti per la cucina comporti costi variabili sia per i governi che per le famiglie, i vantaggi complessivi superano nettamente gli investimenti necessari. Il professor Zhang prevede che, entro il 2030, con la maggiore disponibilità di questi combustibili, si registreranno miglioramenti significativi sia nel reddito che nella riduzione delle disuguaglianze.
“La nostra ricerca offre indicazioni fondamentali per accelerare il progresso globale verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. I responsabili politici possono integrare soluzioni per energia, povertà e disuguaglianza in un approccio sinergico per promuovere il progresso collettivo”, ha sottolineato.
Ulteriori informazioni: Cong Li et al, Energia-povertà-disuguaglianza SDGs: un’analisi e una previsione delle famiglie su larga scala in Cina, Proceedings of the National Academy of Sciences (2024).
Ecco una sintesi delle soluzioni pratiche ispirate dalla ricerca della CityUHK, organizzate in punti chiave:
Demo community: Progetti pilota in villaggi/quartieri per dimostrare l’impatto positivo.
Coinvolgimento femminile: Formare donne come “ambasciatrici energetiche” per guidare il cambiamento.
Politiche integrate Piani nazionali: Collegare transizione energetica a programmi di riduzione della povertà (es. accesso a energia pulita = requisito per sussidi economici).
Partnership pubblico-private: Collaborazioni per finanziare infrastrutture e R&D.
Quadri normativi: Standard obbligatori per combustibili puliti e incentivi per le aziende.
Sviluppo economico e occupazione Creazione di posti di lavoro: Impieghi nella filiera dei combustibili puliti (produzione, distribuzione, manutenzione).Formazione professionale: Corsi per competenze tecniche o imprenditoriali legate all’energia sostenibile.
Ottimizzazione del tempo: Canaliare il tempo risparmiato (0,4 ore/giorno) in educazione o piccoli business.
Salute e benessere Integrazione con servizi sanitari: Screening gratuiti per malattie legate all’inquinamento indoor, abbinati alla transizione energetica.
Fondi sanitari: Reindirizzare i risparmi dalle spese mediche ($2,34 miliardi/anno) in programmi preventivi.
Finanziamento internazionale Aiuti e fondi climatici: Utilizzare meccanismi come il Green Climate Fund per supportare paesi in via di sviluppo.
Carbon credits: Monetizzare la riduzione delle emissioni da combustibili puliti.
Monitoraggio e adattamento Dati in tempo reale: Sistemi di tracciamento dell’adozione di combustibili puliti e impatto su reddito/disuguaglianze.
Policy flessibili: Adeguare strategie in base ai feedback locali (es. preferenze culturali per tecnologie specifiche).
La transizione verso combustibili puliti per la cucina può contribuire significativamente al raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, inclusi energia accessibile, eliminazione della povertà e riduzione delle disuguaglianze. Un aumento del 10% nell’utilizzo di questi combustibili potrebbe incrementare il reddito familiare di 37 miliardi di dollari, beneficiando particolarmente i gruppi socioeconomici più vulnerabili. Questa trasformazione migliora il capitale umano, ottimizza la distribuzione del tempo lavorativo, riduce le spese sanitarie e aumenta la forza lavoro disponibile, superando ampiamente i costi di implementazione.
Il risultato è come al solito un impegno che coinvolge tutti gli Stati, e il cammino è l’unione e non la separazione
Un momento! Oggi è il #CarbonaraDay.
Ho la striscia giusta.
#carbonara #singloids #spaghetti #ricette #cucina
Alla scoperta della #tahina, 5 modi per usarla in #cucina
https://www.larampa.news/2025/04/tahina-salsa-crema-sesamo-5-modi-usarla-cucina/