#romanzostorico

2025-09-10

Rebis di Irene Marchesini e Carlotta Dicataldo

CW: suicidio

Descrizione: Irene Marchesini e Carlotta Dicataldo, vero e proprio team creativo che ha già attirato l’attenzione delle più grandi realtà editoriali internazionali, con “Rebis” raccontano una storia sull’accettazione di sé e su quanto sia importante andare oltre la patina di cui la società ci riveste per incasellarci e riuscire a essere pienamente noi stessi. In un medioevo da caccia alle streghe, Martino è un bambino albino che è sempre stato trattato in maniera diversa dagli altri, con ostilità. Quando Martina scappa di casa e conosce Viviana, strega scappata da un rogo, la sua vita cambierà per sempre.

Stavo prenotando i prossimi libri da prendere in prestito in biblioteca quando mi è caduto lo sguardo su un consiglio di lettura interessante: diceva che, dopo molto entusiasmo iniziale, Rebis era caduto nel dimenticatoio e che invece per il suo valore letterario meritava di entrare nel novero dei classici del fumetto. La mia curiosità si è accesa come un albero di Natale e il libro era in biblioteca, un click ed è tornato a casa con me.

È stata una decisione felice: Rebis è un romanzo grafico sontuoso sulla frattura tra paese e bosco, tra religione cristiana e pagana, tra potere patriarcale e solidarietà della cura; e sull’odio – per sé, per lə altrə – che colma le ferite di quella lacerazione. Da che la frattura esiste esistono persone che vogliono (e hanno bisogno di) attraversarla.

Rebis è una di queste persone: la sua vita inizia nel villaggio, dove predominano i colori caldi del fuoco del focolare domestico e dei roghi delle streghe, ma viene presto in contatto con il bosco, che si presenta lussureggiante di verde, ma che al suo interno possiede vari colori e possibilità. Anche nel bosco, infatti, è possibile trovare un focolare domestico, quello di Viviana, una donna che è stata accusata di stregoneria e che vive ne bosco sopo essere sopravvissuta al rogo.

Viviana ha un design pazzesco, maestosa e gentile come una dea ancestrale: ci viene presentata due volte nel corso delle prime pagine e in entrambi i casi la sua presenza è dirompente e risucchia tutta la nostra attenzione. Ferita a morte per quella che non considera affatto una colpa, Viviana vive da sola nel bosco, coltivando relazioni con altre donne – sorelle – che sfuggono alle rigide regole di chi ha bisogno di confini netti e invalicabili per poter mantenere potere e identità.

La sua sola esistenza, con la dimostrazione tangibile che un’altra via è possibile, darà a Rebis la possibilità di rinascere e di curare la frattura che sente dentro di sé e l’odio che ha finito per invaderla. Non sarà un percorso semplice e indolore, ma Viviana sarà lì, pronta ad abbracciarla e sorreggerla.

#femminismo #letteraturaItaliana #letteraturaLgbtqia_ #romanzoGrafico #romanzoStorico

Etichetta della categoria recensioni: raffigura una libreria con un filtro arcobaleno e la scritta Recensioni.DivisoreValutazione del libro: cinque stelline gialle
2025-09-03

Il monologo della speziale, Vol. 2 di Natsu Hyuuga

Descrizione: Che le indagini abbiano inizio!

Maomao, congedata dalla Corte Interna, ritorna al Palazzo Imperiale.

Un misterioso incendio, un funzionario avvelenato e il testamento di un fabbro richiedono tutta la sua attenzione. Riuscirà a trovare la connessione?

Come se non bastasse, un bizzarro ufficiale militare si reca da Jinshi… sembra interessato alla piccola detective!

Questo secondo volume è ricco di avvenimenti e ha la funzione di presentarci il background di Maomao. Sappiamo che è stata cresciuta da un eunuco dalle conoscenze mediche e dalle capacità deduttive eccezionali, Luomen, e dalle cortigiane della Casa Verderame, che considera sue sorelle, insieme alla tenutaria, che le ha fatto da nonna, ma in questo volume conosceremo i suoi genitori biologici.

Proprio una sua visita a casa sarà anche l’occasione per approfondire la vita delle cortigiane. Così come accade nella Corte Interna, anche il quartiere dei piaceri segue una ben precisa gerarchia: dalla prostituta di strada, costretta ad accettare ogni cliente ne compri i servizi, alle cortigiane più ambite, per passare del tempo con le quali sono necessarie cifre da capogiro, che spesso ammontano a diversi stipendi di un funzionario medio. Per non parlare delle somme necessarie per riscattarle.

Tra le più prestigiose cortigiane del quartiere dei piaceri ci sono le tre sorelle maggiori di Maomao, chiamate le tre Principesse: Pairin, l’insaziabile amante del sesso; Meimei, la più dolce e gentile; e Joka, la meno espansiva. Attraverso i loro diversi approcci alla professione, Hyuuga ci racconta di come potesse essere la vita di una cortigiana, dei rischi che correvano e della necessità di apprendere bene una qualche arte indispensabile per poter ottenere il favore – e i soldi – degli uomini in modo da poter esercitare il lusso di scegliersi i clienti e guadagnare abbastanza per poter raggiungere una certa stabilità e sicurezza.

Agli occhi di Maomao gli sforzi delle cortigiane non sono diversi da quelli delle concubine nella Corte Interna: è dura per una donna trovare un posto sicuro in quel mondo a meno di non ottenere il favore di un uomo. Si tratta di ambienti estremamente competitivi dove è difficile rimanere a lungo rilevanti, visto che la bellezza fisica, per quanti trucchi si possano utilizzare, è drammaticamente effimera e la sensibilità degli uomini una merce rara.

#giallo #gialloStorico #lightNovel #PdM2025 #romanzoStorico

Etichetta della categoria recensioni: raffigura una libreria con un filtro arcobaleno e la scritta Recensioni.DivisoreValutazione del libro: quattro stelline gialle
2025-08-27

Il monologo della speziale, Vol. 1 di Natsu Hyuuga

Descrizione: Giovani donne vengono spesso vendute per lavorare per un breve periodo nell’harem dell’imperatore. È questo il caso di Maomao, farmacista presso il quartiere a luci rosse. Non ha alcun interesse nel farsi notare a palazzo e preferisce starsene per conto suo a preparare medicine, studiare veleni o fare esperimenti su se stessa. Ma quando a corte si diffonde la voce che i figli dell’imperatore sono destinati a una morte prematura, Maomao non riesce a rimanere indifferente. Mentre cerca di indagare, cattura l’attenzione di un misterioso e affascinante ufficiale di alto rango. Ha così inizio la sua particolare carriera.

Siamo nella Corte Interna, la parte del Palazzo Imperiale dove vivono le concubine dell’imperatore di un Paese fittizio che si rifà alla Cina imperiale: qui facciamo la conoscenza della nostra protagonista, Maomao, che è stata rapita mentre raccoglieva erbe nel bosco vicino a casa e venduta come serva. Già nel primo capitolo, Hyuuga ci dice che il punto di vista di questa storia sarà di una diciassettenne cresciuta nel Quartiere dei Piaceri, avvezza a stare in mezzo alle donne e ai loro problemi e poco incline ai sentimentalismi.

Purtroppo, il suo piano di svolgere il suo lavoro bene e tornare a casa senza problemi una volta finito il suo contratto naufraga presto perché il suo piano per salvare la vita aə neonatə delle consorti Gyokuyou e Lihua viene scoperto da Jinshi, eunuco a capo della Corte Interna. Jinshi non si presenta come un deuteragonista simpatico: anzi, è piuttosto fastidioso. In quanto uomo bellissimo non si fa scrupolo nell’usare il suo fascino per raggiungere i suoi scopi.

Maomao è molto infastidita dalla sua presenza: per quanto Jinshi si atteggi ad amicone, un suo ordine sarebbe sufficiente per farla condannare a morte. Maomao non dimentica mai di essere solo uno strumento utile a risolvere i misteri che si presentano all’attenzione dell’eunuco grazie alle sue capacità di osservazione e alle sue competenze come speziale: per questo non subisce affatto il suo fascino e cerca con gli occhi la solidarietà di Gaoshun, un altro eunuco, aiutante personale di Jinshi che lo segue ovunque vada e che al pari della nostra speziale deve sopportarne i capricci.

Nel corso del volume Maomao risolverà parecchi misteri e problemi per conto di Jinshi e conosceremo vari personaggi che ritroveremo anche più avanti, come le consorti di alto rango – Gyokuyou, Lihua, Lishu e Ad-Duo – e le loro ancelle, così come Xiaolan, la serva che diventerà amica di Maomao e la rifornirà di pettegolezzi della Corte Interna. Essendo l’inizio di una lunga serie (in Giappone siamo al diciassettesimo volume), l’approfondimento dei vari personaggi e ancora da venire, ma già vediamo l’enfasi messa sull’analisi dei rapporti di potere, sia tra appartenenti a gerarchie diverse, sia tra i generi: la Corte Interna è un luogo pieno di donne e di lotte senza quartiere per ottenere e mantenere una briciola di potere e muoversi in questo ambiente ostile può essere letale.

#giallo #gialloStorico #lightNovel #PdM2025 #romanzoStorico

Etichetta della categoria recensioni: raffigura una libreria con un filtro arcobaleno e la scritta Recensioni.DivisoreValutazione del libro: quattro stelline gialle
2024-10-26

La babilonese: storia, amore e lotta di una regina assira

Title:La babiloneseAuthor:Antonella CilentoGenre:romanzo storicoPublisher:BompianiRelease Date:18 settembre 2024Pages:384Source:bompiani.it/catalogo/la-babilo

La babilonese di Antonella Cilento racconta la storia della regina Libbali, intrappolata tra il su

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#RecensioniLibri #bompiani #RomanzoStorico #unolibri

2024-05-09

La leggenda di Robin Hood nel romanzo di Wu Ming 4

Title:La vera storia della banda HoodAuthor:Wu Ming 4Genre:romanzo storicoPublisher:BompianiRelease Date:aprile 2024Pages:240Source:bompiani.it/catalogo/la-vera-s

La leggenda di Robin Hood riletta attraverso lo sguardo unico di Wu Mi

magozine.it/la-leggenda-di-rob

#RecensioniLibri #bompiani #RobinHood #romanzo #RomanzoStorico #WuMing

2024-04-24

IL PARTIGIANO JOHNNY, di Beppe Fenoglio

“Il partigiano Johnny” è un romanzo autobiografico di Beppe Fenoglio rimasto incompiuto e pubblicato postumo nel 1968, ideale prosecuzione del precedente “Primavera di bellezza”. Johnny, soprannominato così a causa della sua passione per la letteratura inglese, è un giovane ex ufficiale dell’esercito italiano che, in seguito all’armistizio firmato dal maresciallo Badoglio l’ 8 settembre 1943, approfittando del caos che tale decisione provocò all’interno delle forze armate, decide di disertare e di fare ritorno al paese natìo, dove per qualche tempo conduce una vita da imboscato sulle colline di Alba, nascosto dalla famiglia. Poco dopo però, insofferente a quella vita monotona e codarda, si arruola nel primo gruppo di partigiani che incontra in zona, di estrazione comunista, pur non approvandone né l’ideologia né la disorganizzazione con la quale affrontano la guerriglia. Proprio a causa di alcuni terribili errori di strategia  il suo gruppo fu portato al massacro;  Johnny, tra i pochi superstiti dell’ eccidio, cambierà definitivamente fazione passando ai partigiani badogliani, più moderati e più in linea con le sue idee militari. Potrebbe sembrare uno dei tanti romanzi antifascisti che omaggiano la storia della resistenza, invece è molto più di questo: fin dalla prime pagine intuiamo che la storia di Johnny ha un respiro differente, più profondo ed esistenziale. La grandiosità di questo romanzo sta infatti nella visione anti eroica con cui Fenoglio racconta la resistenza italiana, ponendo invece l’attenzione sul dramma umano, sulla crudeltà della guerra civile e sulla sua insensatezza. Ciò che lo distingue dalla letteratura di genere e che lo inserisce di diritto tra i più importanti romanzi del novecento è la profonda dimensione esistenziale che si astrae dal contesto e che rende universale le vicende umane di Johnny. La lettura di questo romanzo è, inoltre, un’ esperienza linguistica affascinante: la scrittura è pregna di invenzioni lessicali, inglesismi mescolati a retaggi dialettali e spesso i pensieri di Johnny vengono espressi con termini inglesi arbitrari ed adattati alla prosa. Un’ autentica avventura che all’inizio può sembrare un po’ ostica ma, se riusciamo ad accoglierla e abbandonarci ai suoi manierismi,  ci appagherà in maniera totalizzante.

L’ AGNESE VA A MORIRE, di Renata Viganò

“L’ Agnese va a morire” è un romanzo dal titolo emblematico, che ci svela fin da subito quale sarà il tragico epilogo della storia raccontata da Renata Viganò. Agnese è una lavandaia di mezza età che vive nelle valli di Comacchio con il marito Palita, un uomo molto debole di costituzione che, impossibilitato a svolgere lavori di fatica, si dedica anima e corpo alla politica. A causa delle sue posizioni antifasciste  Palita viene catturato e ucciso dai tedeschi, lasciando Agnese in balìa della disperazione e di un odio feroce che comincia a montarle dentro giorno dopo giorno, fino a culminare nell’omicidio di un soldato tedesco che per divertimento uccide l’amatissima gatta del marito. In seguito a quel gesto Agnese deciderà di rifugiarsi presso un gruppo di partigiani, con i quali comincia a vivere in clandestinità. Quell’ istintiva ribellione alla brutalità dell’ occupazione nemica fa maturare in lei, donna priva di cultura e di coscienza politica, una nuova consapevolezza che la porterà a diventare un’attivista della lotta partigiana. “Mamma Agnese” , questo il suo nome di battaglia, avrà un ruolo fondamentale nella guerriglia, meno militaresco e più umano, in cui si occupava dei militanti sfamandoli e sostenendoli, svolgendo lavori di logistica e di vivandiera. Pedalando con la sua bicicletta attraverso le Valli di Comacchio traporta cibo, munizioni e informazioni sfidando la sorte ogni giorno come staffetta, sempre al fianco dei suoi ragazzi, sempre fedele al suo battaglione, fino all’ultimo estremo sacrificio. Un romanzo anch’esso autobiografico, una testimonianza quasi in presa diretta degli accadimenti di quegli anni che non vengono mai edulcorati, ma raccontati con crudele realismo e struggente bellezza. E non è vero, come si legge nella chiosa, che di lei “resterà solo un mucchio di stracci nella neve sporca“: Mamma Agnese sarà per sempre un simbolo di forza, di fede, di speranza, di coraggio, il sacrificio di chi lotta senza remore, senza imposizioni e senza ideali altisonanti, ma  solo perché è giusto.

IL CORAGGIO DI CION, di Daniele La Corte

“Il coraggio di Cion” racconta la storia vera del partigiano Silvio Bonfante, nome di battaglia Cìon, che in dialetto del ponente ligure significa “chiodo”. Nato ad Oneglia (oggi Imperia) nel 1921, durante gli anni della resistenza come molti altri suoi coetanei si arruola nelle truppe partigiane dell’entroterra ponentino. Grazie alle sue doti di stratega diventa prima comandante di una banda, poi vice comandante della divisione “volante“, preposta alle più rischiose operazioni d’ assalto. La breve vita di Cion è una storia autentica che l’autore ha cercato di rendere ancora più vera ponendo l’accento sull’uomo nella sua complessità oltre che sul guerrigliero, un ragazzo di soli 23 anni con i suoi sogni, le sue paure e debolezze, i suoi affetti. Trascorre la sua esperienza da partigiano senza mai dimenticarsi della famiglia, soprattutto della sorella Anna, a cui è profondamente legato e che cerca di proteggere in ogni modo. Anche quando la lotta si farà dura e disperatamente incerta, su quelle montagne scenari di terribili e feroci scontri, la vita continua a pulsargli nelle vene e pretende di essere ascoltata: arriva l’amore e ha gli occhi di Fiammetta, una giovane staffetta che riuscirà a mettere a nudo la tenerezza di quel comandante così duro e deciso, svelandone l’aspetto più intimo e riservato. La battaglia di Monte Grande, tragicamente famosa per l’eroismo dimostrato da quel manipolo di partigiani che riuscì a mettere in fuga le truppe tedesche ben più numerose e meglio organizzate, trasforma Cion in un eroe leggendario. Un’impresa epica, ardita e quasi folle, che ancora oggi viene festeggiata ogni anno, la domenica più prossima a quell’indimenticabile 5 settembre 1944.

Come ogni eroe che si rispetti, anche Cion morirà sul campo di battaglia, a Briga Alta (CN), il 17 ottobre 1944. Un ultimo atto di coraggio e di sacrificio estremo che gli valse, nel 1946, la Medaglia d’oro al valore, con questa motivazione: “In nove mesi di continua lotta contro i nazifascisti creava intorno a sé, con le sue epiche gesta, un’aureola di eroica leggenda. Trascinatore entusiasta e combattente valorosissimo, ebbe largo seguito di giovani che, animati dal suo valore, accorrevano ad impugnare le armi per la redenzione della Patria. Ferito durante un cruento combattimento e raccolto in un ospedale da campo che veniva circondato da SS. tedesche, visto cadere al suo fianco il medico che lo curava e preclusa ogni via di scampo, per non fare trucidare i porta feriti e non cadere vivo nelle mani del nemico, si uccideva, concludendo la sua vita col volontario supremo sacrificio. Fulgido esempio di valore e di sublime altruismo”.

https://libropatica.com/2024/04/24/tre-libri-per-celebrare-il-25-aprile/

#25Aprile #libriConsigliati #partigiani #recensione #resistenza #romanzoStorico

2024-01-29

Evelyn J. Carr ci regala una storia familiare in cui trionfa un amore profondo nonostante le avversità

Prendendo un tèEvelyn J. Carrromanzo storico biografico214https://amzn.eu/d/ia29DZX

È una storia familiare molto commovente quella che Evelyn J. Carr racconta nel suo libro “Prendendo un tè”. Quello delle saghe

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#AutoriEmergenti #RomanzoStorico

ulaulamanulaulaman
2020-05-09

DropSea: Tosca dei boschi: come una favola Disney goo.gl/fb/7TN9Nr

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