#Perestroika

Miguel Afonso Caetanoremixtures@tldr.nettime.org
2025-11-03

💯 👉"Critics of socialism argue that it is a cop-out to say that the USSR was not socialist. But it seems clear that in practical terms, those running the system were trying to beat capitalism at its own game. They were not only imprisoned in a competitive logic but also bound by its limited horizons.

Of course, this does not tell us what the Soviet economic system was. To pose that question, as some did in the USSR, was to step outside the ruling order and to invite retribution. The job of the economists that Feygin discusses was to help the system work better.

Yet even some of those who were at the center of these “insider” debates could not help wondering exactly what the USSR was. Feygin in particular instances Yakov Kronrod, who spent four decades or more trying to think not only about reform but also about value relations and the question of alienation and exploitation in the Soviet system (David Mandel’s book on Konrod, Democracy, Plan, and Market, is not cited, however).

In the event, the USSR and the wider Soviet-led bloc collapsed, becoming the “ruin” of Feygin’s title. It failed to catch up with (let alone overtake) the West, and it failed to satisfy the aspirations of its own population. The idea of socialism from above, directed by a plan, has not really recovered. When we think, therefore, of going beyond capitalism, we must think about different ends as well as different means.

A bottom-up, participative system might well be messy in different ways, but it would have to engage people. In the USSR, Soviet workers were never the knowing agents of their own fate. They figured only as a constraint..." 👈💯

jacobin.com/2025/11/soviet-eco

#SovietUnion #USSR #Socialism #Capitalism #StateCapitalism #EconomicDemocracy #Gorbatchev #Perestroika

Stefan Müller :verified:stefanmuelller@climatejustice.social
2025-10-25

4/ Hier die Quelle zu 1/

„Forty-seven-year-old Tzvika Mor is from the West Bank settlement of Kiryat Arba, near Hebron. His son, Eitan, was kidnapped from the Nova Festival, where he had been working as a security guard. In fact, Eitan was only kidnapped in the afternoon of October 7th, after spending nearly nine hours evacuating injured party-goers to safe locations nearby. During that whole time Eitan heroically returned to the festival grounds again and again, under fire, to save complete strangers. At around 15:30 he was himself taken by terrorists and driven into Gaza, where he’s remained ever since.

Tzvika, is an outlier among the families of the hostages. As campaigns across the country and throughout the world call upon the leaders of Israel and the Hamas to reach a deal that would release the hostages, Tzvika believes that the Israeli government should keep on fighting, and reject any offer that includes a ceasefire, even if it comes at the cost of his son’s freedom, perhaps even his life. He established a small group of like-minded relatives of hostages called Forum Tikvah, or the Hope Forum. They stress the importance of the nation and the state over the life of any individual, even if that individual happens to be your loved one. And in that, ironically, their right wing position echoes the left wing socialist and collectivist sentiments that were dominant in the early days of the state.“

israelstory.org/episode/tzvika

Die ganze Sache erinnerte mich an 1989. In der #DDR gab es die politische Zeitschrift „Neue Zeit“ aus der Sowjetunion, die auf Deutsch erschien. Zum Schluss waren deutliche Einflüsse von #Glasnost & #Perestroika zu erkennen und einige Hefte wurden dann auch nicht ausgeliefert (zensiert). Ich erinnere mich sehr deutlich an einen Diskussionsbeitrag, in dem diskutiert wurde, ob ein Familienmitglied andere Familienmitglieder anzeigen sollte. Ich glaube, es ging um Drogenanbau oder so etwas. Der Autor kam zu dem Schluss, dass die Familie wichtiger sei als die Ideologie. Das war neu und ungehört. Im 1000jährigen Reich verpfiffen BdM-Mädels ihre Eltern, weil die Radio London gehört hatten und genauso wurde das auch im Osten von staatstreuen Menschen erwartet. Mein Chef fand in seiner Stasi-Akte Einschätzungen seiner Mutter.

Das passt zum letzten Satz im Artikel.

"Wind of Change" is a song by German rock band #Scorpions, recorded for their 11th studio album, #CrazyWorld (1990). A #powerBallad, it was composed and written by the band's lead singer, #KlausMeine, and produced by #KeithOlsen and the band. The lyrics were composed by Meine following the band's visit to the #SovietUnion at the height of #perestroika, when the enmity between the communist.
youtube.com/watch?v=aBR8MmC0ezw

MONTREAL Ask A Punkshows@montreal.askapunk.net
2025-08-31

LATHE OF HEAVEN, PERESTROIKA, RECALL

L'Escogriffe Bar, Friday, September 19 at 08:00 PM EDT

LATHE OF HEAVEN (NYC scifi-y goth-y post-punk)

PERESTROIKA (Montreal-based super bumping new wave disco pop)

RECALL (Montreal hardcore punk supergroup)

portes 20h, spectacle 20h30

Tickets: https://www.blueskiesturnblack.com/show/latheofheaven2025

montreal.askapunk.net/event/la

LATHE OF HEAVEN, PERESTROIKA, RECALL

La fine della guerra fredda

L’evento che più sconvolse gli equilibri internazionali alla fine degli anni Ottanta e che condizionò fortemente lo scenario politico italiano, dove il Partito comunista raccoglieva circa il 25-30 per cento dei consensi, fu la fine della Guerra Fredda. Tale scontro, pur non concretizzandosi mai in un vero e proprio conflitto militare, si consumò nel corso dei decenni attraverso vari campi, come quello aerospaziale, tecnologico, ideologico, sportivo, culturale e tecnologico-militare. Il termine “Guerra Fredda” fu coniato nel 1947 dal consigliere presidenziale americano Bernard Baruch e dal giornalista del New York Times, Walter Lippman, per descriverne l’emergere delle tensioni alla fine della Seconda guerra mondiale che aveva visto le due superpotenze alleate <1. Un contrasto, quello fra le due superpotenze, che mirava a presentare all’opinione pubblica internazionale il proprio modello di sviluppo come quello migliore in assoluto: il modello liberal-capitalistico americano da un lato, e quello comunista del blocco Sovietico dall’altro, dividendo così l’Europa Occidentale e Orientale attraverso la cortina di ferro e ideologicamente il mondo in due blocchi <2.
La politica di distensione ebbe inizio nel 1985 grazie al segretario del Partito comunista sovietico, Michail Gorbaciov, e al Presidente americano, Ronald Reagan. Il leader sovietico, infatti, aveva iniziato la sua carriera dopo la morte di Stalin avvenuta nel 1953, e quindi rappresentava l’ascesa al potere di una nuova classe politica desiderosa di cambiare la società russa e porre fine al totalitarismo e all’assenza di libertà. La situazione ereditata da Gorbaciov era grave: una crescita prossima allo zero e un drastico deprezzamento della moneta, dovuto soprattutto alla diminuzione del prezzo del petrolio, che costituiva il 60% delle esportazioni sovietiche <3. Ad aggravare ulteriormente il quadro vi era il fatto che l’URSS, sin dalla fine del secondo conflitto mondiale, aveva speso più del 25% del Prodotto Interno Lordo in armamenti, a discapito dei beni destinati alla popolazione, nell’obbiettivo di mantenere il ruolo di supremazia mondiale.
La politica di Gorbaciov ruotò attorno a due punti fondamentali: “glasnost”, una maggiore trasparenza nella vita pubblica russa che per anni era stata segnata dal totalitarismo staliniano; e “perestroika”, che indicava il complesso di riforme economiche con le quali si intendeva favorire una progressiva liberalizzazione del mercato sovietico. I primi importanti provvedimenti furono varati nel 1987. Le imprese statali furono riformate con l’obbiettivo di permettere loro di autofinanziarsi con i proventi delle vendite. Nello specifico, una volta che avessero ottemperato agli ordinativi dello Stato, queste erano libere di disporre del surplus merceologico a loro piacimento e di commercializzarlo a prezzo di mercato <4. Un’ulteriore rilevante riforma facente parte del complesso della perestroika fu la costituzione di una borsa merci a Mosca, che, a livello simbolico, rappresentò l’apertura dell’economia statalizzata verso il modello capitalista, introducendo per la prima volta la possibilità di movimento di capitali. Nel 1988 entrò in vigore <5 la nuova legge sui kolchoz, la proprietà agricola collettiva, che consentì la realizzazione di imprese commerciali o di produzione artigianale in forma privata, ripristinando di fatto la proprietà privata dei mezzi di produzione non strategici <6.
In virtù di una maggiore trasparenza vi fu una graduale liberazione dei dissidenti e un allentamento della censura, che diede inizio ad una progressiva libertà di stampa <7. Le conseguenze di queste politiche di rinnovamento furono distanti da quelle che Gorbaciov aveva prospettato <8. La legalizzazione del dissenso avrebbe auspicalmente dovuto portare a critiche costruttive sul sistema socio-economico sovietico: essa, invece, fu catalizzatore di voci e opinioni discordanti ma accomunate dall’obbiettivo di criticare severamente la leadership di Gorbaciov e le sue conseguenti scelte strategiche <9. Se una parte della burocrazia e della classe dirigente criticava le aperture all’Occidente, una fazione sempre più ampia di dissidenti non si accontentava solo di riformare il sistema ma individuava nell’abbattimento del comunismo il vero obbiettivo politico da perseguire <10.
I numerosi sprechi dovuti alle inefficienze della macchina statale che vennero via via propagati da un giornale all’altro, conseguentemente all’allentamento della censura, fornirono un lampante confronto fra il tenore di vita a Est e a Ovest della cortina di ferro, contribuendo a far aumentare ulteriormente il malcontento nei confronti del regime.
Furono soprattutto i paesi satellite dell’Europa dell’Est, dove il comunismo aveva sempre mostrato un volto tirannico e impopolare, il luogo dove si verificarono le conseguenze più immediate.
Il primo di questi paesi a capitolare, forte anche dell’appoggio cattolico garantito dell’allora pontefice Karol Wojtyla, fu la Polonia, dove operava già da diversi anni il sindacato indipendente denominato Solidarnosc, di ispirazione cattolica e apertamente ostile al comunismo. Avendo acquisito maggiori possibilità di movimento con l’ascesa di Gorbaciov, il sindacato polacco ottenne che vi fossero le prime elezioni libere in una delle due camere del Parlamento. Così, nel giugno del 1989, i polacchi furono chiamati alle urne, eleggendo in massa i candidati di Solidarnosc. Gli eventi polacchi innescarono <11 una reazione a catena.
Nel 1989, l’Ungheria decise di aprire la frontiera alla confinante Austria consentendo così, ai propri cittadini, di espatriare. Venne in tal modo abbattuta la lunghissima barriera di filo spinato lungo il confine che sanciva ufficialmente una breccia nella cortina di ferro che da decenni divideva l’Europa: da tutti i paesi del blocco sovietico, una volta raggiunta l’Ungheria e da lì entrando poi in Austria, sarebbe stato possibile muoversi liberamente nell’Europa occidentale <12.
Dal punto di vista diplomatico, i rapporti bilaterali fra URSS-Stati Uniti furono caratterizzati da un lento ma progressivo disgelo. Il primo passo del processo di distensione tra Reagan e Gorbaciov si tenne in Svizzera, a Ginevra, nel novembre del 1985. L’incontro segnò l’avvio di un dialogo fra le due potenze per ricostruirne le relazioni diplomatiche e segnò l’inizio del disarmo bilaterale che culminò due anni dopo con il trattato Intermediate Range Nuclear Forces Treaty che sanciva una riduzione del 50% dei missili nucleari installati da USA e URSS sul territorio europeo, i cosiddetti euromissili <13. Un processo e un’intesa che non saranno raggiunti senza difficoltà: l’insistenza di Reagan sulla sua Strategic Defense Iniziative, il programma missilistico progettato per abbattere testate nucleari nemiche nello spazio, non poteva non essere visto con sospetto dalla presidenza Gorbaciov che, quindi, premeva per un trattato che ne comprendesse la sua eliminazione ma che alla fine non sarà parte di alcun accordo: il presidente russo verrà a conoscenza del fatto che tale esperimento militare in realtà non aveva ancora le risorse tecnologiche ed economiche necessarie <14. Inoltre, nonostante gli accordi, la tensione tra i due blocchi rischiava ancora di rimanere molto alta a causa delle questioni ancora rimaste irrisolte sul versante della politica estera. Le due superpotenze si vedevano impegnate nel conflitto in Afghanistan e la situazione in Centro America minacciava il processo di distensione. Il conflitto in Afghanistan aveva avuto inizio nel 1979 con l’invasione delle armate rosse nel territorio, intenzionate a difendere il governo a orientamento socialista dai guerriglieri islamici che trovarono però l’appoggio logistico e un sostegno negli armamenti e nei rifornimenti da parte di nazioni come USA, Pakistan, Arabia Saudita, Regno Unito e Cina <15. A fronte delle ingenti perdite economiche che il conflitto aveva causato ai sovietici, e inoltre consapevoli dell’importante vantaggio logistico dei guerriglieri afghani, il giorno 20 luglio 1987 venne annunciato il ritiro delle truppe sovietiche dal territorio, di modo che il 14 Aprile dell’anno successivo, USA, Pakistan, Afghanistan e Urss firmarono a Ginevra un accordo per il suddetto ritiro delle truppe ma che avvenne solo nel 1989 <16. Ad aggiungersi a questo importante tassello verso la pace nei rapporti di forza tra America e Unione Sovietica, il 4 Marzo 1987, il presidente Reagan tenne il suo primo discorso alla nazione riguardo allo scandalo “Irangate”, che vedeva coinvolti alti funzionari e militari della sua amministrazione nel traffico illegale di armi con l’Iran su cui vigeva l’embargo. Il presidente americano ammise le sue responsabilità e quelle della sua amministrazione riguardo il traffico clandestino di armi ad alcune fazioni del regime di Khomeini, e l’appoggio al gruppo di guerriglieri Contras in Nicaragua che, negli anni tra il 1982 e il 1990 si opponevano al partito Sandinista di stampo marxista di Daniel Ortega <17.
L’anno che diede una definitiva svolta e che aprì ufficialmente il nuovo capitolo degli equilibri mondiali dalla Guerra Fredda, fu il 1989. Il 9 novembre, durante una delle grandi proteste che da mesi erano in corso in Germania dell’est contro il regime, il muro, che rappresentava il simbolo della separazione tra Est e Ovest, fu buttato giù dalla folla di manifestanti, sotto gli occhi della polizia che, a differenza di quanto era successo negli anni della cosiddetta cortina di ferro, non intervenne. Una data storica che verrà ricordata dalle generazioni successive come la data della “caduta del muro”. Uno ad uno, i paesi del patto di Varsavia andarono affrancandosi dall’influenza sovietica e abbandonarono le vecchie strutture comuniste: in Cecoslovacchia aveva inizio la rivoluzione di velluto con il rovesciamento del regime senza violenza, mentre in Romania questo risultato non si raggiunse se non con la dura repressione dell’esercito ai danni degli oppositori per ordine del presidente Nicolae Ceausescu, che non intendeva abbandonare il potere. Il dittatore rumeno fu catturato e giustiziato il 25 Dicembre 1989 <18.
Successivamente alla caduta del muro avevano inizio gli anni Novanta che avrebbero visto la dissoluzione definitiva dell’URSS. Il 28 giugno 1991 venne sciolto il Comecon, l’organizzazione economica che legava tra loro i paesi del blocco comunista e, tre giorni dopo, venne annullato il Patto di Varsavia. Il 21 dicembre dello stesso anno venne fondata la Comunità degli Stati indipendenti che riuniva Ucraina, Bielorussia e Russia: l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche cessava ufficialmente di esistere <19.
La fine della Guerra Fredda si apprestava così a propagare importanti ripercussioni sugli assetti politici dei paesi occidentali, regalando nuovo slancio alle istanze neoliberiste a discapito di politiche dirigiste e inevitabilmente accelerando le crisi identitarie di quei partiti che si definivano comunisti.
[NOTE]
1 J. Harper, La guerra fredda. Storia di un mondo in bilico, Il Mulino, Bologna, 2017.
2 J. Harper, La guerra fredda. Storia di un mondo in bilico, cit, pp.40.
3 R. Federico, Storia della guerra fredda: l’ultimo conflitto per l’Europa, Einaudi, Torino, 2009.
4 Ibidem.
5 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, Laterza, Bari, 2019.
6 R. Federico, Storia della guerra fredda: l’ultimo conflitto per l’Europa, cit, p.47.
7 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.100.
8 Ibidem.
9 Ibidem.
10 J. Harper, La guerra fredda. Storia di un mondo in bilico, cit, p.67.
11 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.174.
12 R. Federico, Storia della guerra fredda: l’ultimo conflitto per l’Europa, cit, p.89.
13 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.170.
14 R. Richard, Arsenals of Folly, Alfred A. Knopf, 2007.
15 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.180.
16 J. Harper, La guerra fredda. Storia di un mondo in bilico, cit, p.244.
17 Ibidem.
18 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.200.
19 V. Vidotto, G. Sabbatucci, Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi, cit, p.240.
Chiara Cavaliere, Tangentopoli: storia del declino economico e politico dell’Italia, Tesi di laurea, Università Luiss “Guido Carli”, Anno Accademico 2019-2020

#1985 #1987 #1989 #Berlino #caduta #Cecoslovacchia #ChiaraCavaliere #cortina #distensione #Europa #ferro #fine #fredda #glasnost #guerra #mercato #MichailGorbaciov #muro #Orientale #perestroika #Polonia #Romania #RonaldReagan #Ungheria #URSS #USA

2025-05-03

@platypusparent Some likely believe the U.S. and European oligarchs never wanted a free Russia; too much competition, so Glasnost and Perestroika never had a chance. Easier to do business with their oligarchs mob then any proposing ethically democratic reforms. Nations are not the enemies of the people, oligarchs Empire is! #Maralagograd #Glasnost #Perestroika #BeingPlayed #OligarchsFascistMob #OligarchsEcocide #GamingThePeople #EthicalRights #GovernmentsOfTheOligarchs #oligarchs #FascistElectionInterference

Verfassungklage@troet.cafeVerfassungklage@troet.cafe
2025-05-02

Folge 132 - Die Singende Revolution - #DAMALS_und_heute - Der #Podcast zur #Geschichte:

Im Zuge der von Michail #Gorbatschow angestoßenen #Perestroika in der #UdSSR bekommen nationale Bewegungen in den Teilrepubliken Aufwind. Auch im #Baltikum nehmen Unabhängigkeitsbewegungen Fahrt auf. Die Massen lassen sich von #Volksfronten mobilisieren, bleiben dabei friedlich und singen gegen die Macht #Moskaus an.

damalsundheute.podigee.io/134-

2025-04-24

@dborch

Als vor 35 Jahren die #UdSSR gegenüber den #USA kollabierte, hat #Gorbatschow zuletzt versucht, das Ruder mit #Glasnost und #Perestroika herum zu reißen.

Das hat bekanntlich nicht geklappt.

Im Westen wurde ihm billige(!) Dankbarkeit für das unblutige Abwickeln des Imperiums gezollt. Viele Sowjet-Bürger haben ihn dafür Verräter genannt und gehasst.

Wenn nun die USA gegenüber #China kollabiert: Es ist wohl auszuschließen, dass Trump den unblutigen Weg Gorbatschows wählt. #Taiwan ..

MONTREAL Ask A Punkshows@montreal.askapunk.net
2025-04-18

Perestroika / Small Pleasures / The Pox

La Sotterenea, Wednesday, May 21 at 08:30 PM EDT

Wednesday, May 21st at La Sotterenea (4848 St. Laurent)

Perestroika - (Montreal New Wave/Synth-Punk) - https://perestroika-mtl.bandcamp.com

Small Pleasures (Victoria, BC Post Punk/Dark-Wave) - https://smallpleasuresmusic.bandcamp.com

The Pox (Montreal Garage/Punk) - https://thepox.bandcamp.com/album/graveyards-i-have-robbed

$15/PWYC

Doors at 830, noise at 9

montreal.askapunk.net/event/pe

Perestroika / Small Pleasures / The Pox
Nathaniel GregoryFaithslayer202
2025-04-08

These far-rightists were allowed to spread lies & propaganda against , leading to the downfall of the & the rest of the bloc.

You guys supported " " in the but not the US's version of it?

molosovsky 🐿✊💗molosovsky@literatur.social
2025-04-05

Zur Erinnerung: die drei Reform-Schlagworte gegen Ende des Warschauer Packs sollten nun auch für den Rest der Welt eine orientierende Ermunterung sein.

#Glasnost
#Perestroika
#Solidarität

antrophistoriaantrophistoria
2025-03-02

🗓 Efeméride: 2 de marzo de 1931.

🇷🇺 En Privolnoie, cerca de Stávropol, nace Mijaíl Gorbachov, líder reformista que impulsó la "perestroika" y la "glasnost", y último dirigente de la Unión Soviética.

🖖 Osunac 🖖osunac@masto.es
2025-02-26

"Gorod Zero" es como si Kafka y Buñuel se hubieran ido de fiesta a la URSS. Un ingeniero llega a un pueblo donde todo es un sinsentido: museos de Stalin, tartas con caras y gente desnuda en restaurantes. ¡La burocracia nunca fue tan surrealista! Si buscas una peli que te haga reír y rascarte la cabeza al mismo tiempo, ¡esta es tu opción!

"Gorod Zero" 🏙️ ❄️ (1988) de Karen Shakhnazarov

#80sMovies #Perestroika #PelículaDeCulto #CultFilm #Surrealism #Surrealismo

Un hombre con un abrigo oscuro y un sombrero fedora de pie de espaldas en una plataforma de tren vacía, mirando hacia un cielo crepuscular.  Al fondo, se ve una línea de edificios industriales bajo un cielo anaranjado y gris, con una estructura de catenaria de ferrocarril elevándose sobre la escena. El hombre lleva un maletín. La atmósfera es sombría y evocadora.

"Wind of Change" is a song by #German rock band #Scorpions, recorded for their eleventh studio album #CrazyWorld (1990). A #powerBallad, it was composed and written by the band's lead singer, #KlausMeine, and produced by #KeithOlsen and the band. The lyrics were composed by Meine following the band's visit to the #SovietUnion at the height of #perestroika, when the enmity between the communist.
youtube.com/watch?v=8FMpIiDo-Ic

2024-12-12

film, nov ‘24

# 200

ФПАГМЕНТИ ЛЬОДУ (FRAGMENTS OF ICE)
dir Maria Stoianova, 2024

Skating by.

#PortoPostDoc2024 #documentary #homevideo #USSR #history #personalhistory #Ukraine #perestroika #iceskating #1980s

MONTREAL Ask A Punkshows@montreal.askapunk.net
2024-10-21

eX-Tradition (Philadelphia), Perestroika and Psychic Armour

P'tit Ours, Friday, 15 November (21:00)

montreal.askapunk.net/event/ex

eX-Tradition (Philadelphia), Perestroika and Psychic Armour
Andreas :antifa: :FCKAFD:Andreas__Nagel@social.tchncs.de
2024-10-09

@tagesschau

Na ja, die erste Montagsdemonstration war es heute vor 35 Jahren zwar nicht, eine entscheidende sehr wohl:

Leipzig, 9. Oktober 1989.
Damals gab es einige Zeit die Hoffnung, auf einen demokratischen Aufbruch in der #DDR & einen fairen Weg in Richtung Konföderation/Föderation/Ein-Staalichkeit ;-)
Gegenseitiges "Geben & Nehmen", statt "feindlicher Übernahme"/ "Anschluss"..:

social.tchncs.de/@Andreas__Nag

youtu.be/1-cG_vhFciU?si=QKrZjt

#Leipzig #1989 #Glasnost #Perestroika

Andreas :antifa: :FCKAFD:Andreas__Nagel@social.tchncs.de
2024-10-09

@bmi
Bitte auch den demokratischen Aufbruch in & für die DDR wenigsten mit berücksichtigen:

Nun schon vor 35 Jahren:

Leipzig, 9. Oktober 1989.
Damals gab es einige Zeit die Hoffnung, auf einen demokratischen Aufbruch in der #DDR & einen fairen Weg in Richtung Konföderation/Föderation/Ein-Staalichkeit ;-)
Gegenseitiges "Geben & Nehmen", statt "feindlicher Übernahme"/ "Anschluss"..:

social.tchncs.de/@Andreas__Nag

yewtu.be/watch?v=1-cG_vhFciU

youtu.be/1-cG_vhFciU?si=QKrZjt
#1989 #Glasnost #Perestroika

Andreas :antifa: :FCKAFD:Andreas__Nagel@social.tchncs.de
2024-10-09

Nun schon vor 35 Jahren:
Leipzig, 9. Oktober 1989.
Damals gab es einige Zeit die Hoffnung, auf einen demokratischen Aufbruch in der #DDR & einen fairen Weg in Richtung Konföderation/Föderation/Ein-Staalichkeit ;-)
Gegenseitiges "Geben & Nehmen", statt "feindlicher Übernahme"/ "Anschluss"...:

Edit, neue Quelle/Link...:

bpb.de/mediathek/video/298127/

social.tchncs.de/@Andreas__Nag

(( yewtu.be/watch?v=1-cG_vhFciU ))

#Leipzig #1989 #Glasnost #Perestroika

Client Info

Server: https://mastodon.social
Version: 2025.07
Repository: https://github.com/cyevgeniy/lmst