#Agrigento capitale della cultura ma anche del disagio.
Oggi manifestazione ad #Agrigento per la #Palestina e #Gaza contro il genocidio di #Israele!
IPZS 🇮🇹 #5euro rame Serie Capitali italiane della Cultura - #Agrigento
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Ecco il secondo video del viaggio ad #Agrigento; in particolare qui andiamo alla #ScaladeiTurchi e a #sciacca , due posti belli e abbastanza puliti che - va detto - hanno vicino un contorno fatto di degrado ambientale. Perché?
Queste sono le cose che odio del mio Paese, e per onestà devo dire in #grecia, da cui sono rientrato giusto ieri (forse meglio la Grecia).
Ma lasciamo spazio alle immagini!
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2,000-year-old lecture hall unearthed in Agrigento is the oldest of its kind in the Greek world
A team of international archaeologists has unearthed a well-preserved ancient Greek lecture hall in Agrigento, Sicily. The discovery, made during the February–April 2025 excavations, was carried out by Prof. Dr. Monika Trümper and Dr. Thomas Lappi...
More information: https://archaeologymag.com/2025/04/2000-year-old-lecture-hall-unearthed-in-agrigento/
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Scavi / Allenare il corpo, ma anche la mente: ad Agrigento sta emergendo un “gymnasium” unico nel Mediterraneo
Elena Percivaldi
Importante (e raro) ritrovamento archeologico ad Agrigento. Nel marzo scorso un team internazionale guidato da Monika Trümper e Thomas Lappi della Freie Universität Berlin ha riportato alla luce l’auditorium all’interno del gymnasium della città, struttura ritenuta la più grande e rilevante del Mediterraneo occidentale per dimensioni e cronologia. Insieme a due iscrizioni in lingua greca, la scoperta regala uno spaccato sull’educazione e sulla vita sociale delle colonie greche, rivelando la grande importanza attribuita alla formazione intellettuale oltre che alla benessere fisico, creando un binomio inscindibile.
L’auditorium del gymnasium di Agrigento
L’auditorium riemerso nel gymnasium di Agrigento è una struttura non grande, che ricorda quella di un piccolo teatro coperto, con otto file di sedili semicircolari capaci di ospitare circa 200 persone. Datato al II secolo a.C., è un unicum senza confronti con altri ginnasi dell’epoca: solo dopo qualche secolo a Pergamo, in Turchia, sarebbe stata costruita una struttura simile. Lo spazio si apriva su una sala rettangolare di 11×23 metri, anch’essa dedicata ad attività ludico-didattiche quali lezioni, competizioni oratorie o spettacoli. Il ritrovamento dimostra la grande considerazione in cui, anche nelle colonie greche, era tenuta la formazione culturale, considerata imprescindibile e complementare, insieme alla preparazione fisica, per condurre uno stile di vita “ideale”.
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Che cos’è un gymnasium?
Ma cos’era esattamente un gymnasium? Era un edificio tipico della cultura ellenistica, un elemento essenziale delle poleis greche ma molto raro in ambito romano. Il grande architetto Vitruvio lo descrive come un edificio diviso in due parti. Quella principale era la palestra, dove ci si allenava nella lotta e nel combattimento ma anche dove ci si riuniva per discutere, fare discorsi e parlare di filosofia. La seconda parte invece era costituita dalle piste per la corsa (drômoi). L’insieme delle due componenti costituiva, appunto, il gymnasium.
Orchestra dell’aula magna con blocchi di iscrizione, da sud (Rolf Sporleder. FU Berlin, Istituto di Archeologia Classica)Un gymnasium nel cuore dell’antica Agrigento
Fondata intorno al 580 a.C., Akragas (l’antica Agrigento) era una delle più floride colonie greche della Sicilia. Il suo gymnasium, famoso per la pista da corsa lunga 200 metri e per la grande piscina, era il centro dove i giovani si preparavano a diventare “cittadini” nel senso più completo del termine. Oltre ad allenare il fisico, la palestra li preparava intellettualmente alla vita attraverso lo studio della filosofia, della retorica e della poesia. La scoperta dell’auditorium conferma che la società agrigentina del tempo riteneva imprescindibile l’equilibrio tra corpo e mente, riprendendo un ideale che rispecchiava pienamente i valori della Grecia classica.
Foto ripresa da un drone della palestra scoperta durante gli scavi di Agrigento. Image Credit: Thomas Lappi – Monika Trümper, © Freie Universität Berlin, Institute of Classical ArchaeologyLe iscrizioni greche: voci dal passato
Dopo una prima campagna di prospezione geofisica, tra il 2022 e il 2024 sono state effettuate tre campagne di scavo che avevano documentato l’esistenza di una palestra monumentale grazie anche alla presenza di cinque tegole su cui compare un bollo con le lettere “ΓΥΜ (per ΓΥΜΝΑΣΙΟΥ, ginnasio)”.
Ora nel pavimento dell’auditorium, il team ha rinvenuto due blocchi calcarei con un’iscrizione greca che riporta “(Τ)ΟΥ ΑΠΟΔΥΤΗ(ΡΙΟΥ) (dell’apodyterion)”, con lettere evidenziate in rosso su un intonaco bianco. Risalenti al I secolo a.C., menzionano un gymnasiarca – il responsabile del gymnasium – e un cittadino che finanziò la riparazione del tetto dell’apodyterium (spogliatoio) dedicandolo a Hermes ed Eracle, le divinità dei ginnasi greci. Si trovavano in crollo all’interno dell’orchestra semicircolare dell’auditorium, dove un tempo insegnanti e studenti si esibivano davanti a un pubblico, collegato appunto con la grande sala.
Una delle iscrizioni riemerseLa ragione del loro interesse risiede anche nella persistenza dell’utilizzo della lingua greca in un periodo in cui Agrigento era già da tempo sotto il controllo di Roma. Le due epigrafi, tra le poche sopravvissute ad Agrigento, testimoniano dunque la continuità delle tradizioni greche anche sotto il dominio romano. E la sopravvivenza del gymnasium, tipologia di edificio che non ebbe successo nel mondo romano, conferma il radicamento di un’identità culturale forte, in grado di resistere alle influenze esterne.
Una struttura unica nel Mediterraneo
La struttura emersa ad Agrigento anticiperebbe di almeno due secoli strutture simili come quella di Pergamo in Asia Minore. Innovativa e avanzata, dunque, dato che il gymnasium fu costruito nel II secolo a.C. e successivamente ristrutturato in epoca augustea (31 a.C. – 14 d.C.).
Visione d’insieme dello scavoLa pista da corsa e la piscina, già conosciute dagli studiosi, erano strutture molto grandi, rare per l’epoca. L’aggiunta dell’auditorium rivela che il complesso era stato concepito come un progetto ambizioso, pensato per praticare attività fisiche e intellettuali in un unico luogo. Nessun altro gymnasium del Mediterraneo occidentale, da Cartagine a Siracusa, presenta una simile combinazione. Rispetto ai ginnasi di Atene o Delfi, quello di Agrigento appare anche più innovativo: la presenza dell’auditorium anticipa soluzioni architettoniche che diventeranno comuni solo in età ellenistica avanzata. Ciò conferma che Akragas era un centro culturale di prim’ordine in grado di competere con le grandi città della Grecia continentale. Per tutte queste ragioni Agrigento rappresenta, secondo gli archeologi berlinesi, un “caso di studio” unico ed eccezionale.
Gli scavi continuano (e anche gli studi)
L’area era già stata oggetto di scavi tra il 1960 e il 2005 e le attività di ricerca sono ripartite nel 2020 in collaborazione tra la Freie Universität di Berlino, il Politecnico di Bari e il Parco Archeologico Valle dei Templi. L’equipe è diretta da Monika Trümper, Thomas Lappi e Antonello Fino ed è coordinata, per il Parco da Maria Concetta Parello. Il team prevede di continuare gli scavi nel 2026.
L’obiettivo è indagare le aree a nord dell’auditorium, dove potrebbero emergere altri spazi riservati allo sport o all’insegnamento. Le iscrizioni finora riemerse saranno presto studiate utilizzando metodi innovativi quali la scansione 3D, che permetterà di rilevare tutti i dettagli, anche quelli poco leggibili.
La struttura vista dall’altoMa la speranza è anche quella di trovare nuove epigrafi che possano rivelare nomi di persona o dettagli sulle competizioni organizzate nel gymnasium, fornendo altri particolari sulla vita quotidiana di Akragas e di chi vi abitava duemila anni fa. Contribuendo così a riscoprirne la storia.
«La ricerca archeologica rappresenta una priorità per la Regione, sia in un’ottica di valorizzazione che di tutela del nostro patrimonio culturale e monumentale – dice l’assessore dei Beni culturali e identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato – . Queste nuove scoperte confermano quale ruolo avesse la città nell’antichità e quanto vi sia ancora da portare alla luce, perché sia un patrimonio condiviso con le future generazioni».
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ARCHEOLOGIA | Allenare il corpo, ma anche la mente: ad Agrigento sta emergendo un "gymnasium" unico nel Mediterraneo
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Agrigento, dove il passato e il presente si fronteggiano
L’archeologa e saggista Francesca Valbruzzi ci propone oggi un diaologo con le autrici di un libro, “La Valle dei templi” (Carocci, 2022), che nasce dalla decennale esperienza di lavoro nel Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi.
Valentina Cammineci, Maria Concetta Parello, Maria Serena Rizzo, archeologhe nei ruoli della regione Siciliana, firmano le parti del libro […]
Leggi il resto: https://www.argocatania.it/2025/03/15/agrigento-dove-il-passato-e-il-presente-si-fronteggiano/
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