#glazer

Eigentlich Podcasteigentlich@podcasts.social
2024-09-12

Wir sprechen über "The Zone of Interest" von 2023. Jonathan Glazer drehte den Film am Originalschauplatz in Auschwitz, direkt in der "Zone of Interest", dem Interessensgebiet wie die Nazis euphemistisch das bewachte Gebiet um die Konzentrationslager Auschwitz nannten. Dadurch erreicht der Film eine einzigartige Authentizität. Das Konzentrationslager wird jedoch nie gezeigt, nur die Tonspur lässt den Horror erahnen. eigentlich-podcast.de/egl060-t #Auschwitz #Glazer #Holocaust

Eigentlich Podcasteigentlich@podcasts.social
2024-08-15

Wir besprechen den Film "The Zone of Interest" von #Glazer in zwei Episoden. Diese erste liefert Hintergründe über den #Holocaust, über das sich wandelnde #Täterbild in Nazi-Filmen, über #Tätertraumatisierung. Wir laufen durch das Denkmal für die ermordeten Juden und kommen an der Hannah-Arendt-Straße auf die Banalität des Bösen zu sprechen. Wir sprechen viel über den Film #Shoah von Claude #Lanzmann, der uns eine Ahnung gibt, wie das Unvorstellbare passieren konnte. eigentlich-podcast.de/egl058-t

2024-03-22

IL PERICOLO DI IGNORARE LE ATROCITÀ
Su #Internazionale di questa settimana c'è un lungo articolo di Naomi Klein sul significato del discorso che il regista Jonathan Glazer ha tenuto alla cerimonia degli Oscar ritirando il premio per il miglior film per La zona di interesse. #Glazer ha sottolineato che il soggetto del suo film non
è l’Olocausto, ma la capacità
umana di convivere
con le atrocità e ha fatto un chiaro riferimento a quello che sta succedendo a #Gaza.
Il testo dell'articolo in inglese si può leggere sul #Guardian, The Zone of Interest is about the danger of ignoring atrocities – including in Gaza:
theguardian.com/commentisfree/ #TheZoneOfInterest #Glazer #NaomiKlein #AcademyAward @macfranc @scuola @steko @gubi

Se il genocidio
è un rumore di fondo
Naomi Klein
Le opinioni
È una tradizione degli Oscar: un discorso
politico squarcia il velo della mondanità
e dell’autocelebrazione. Ne scaturiscono
reazioni contrastanti. Alcuni lodano l’o-
ratore, altri lo ritengono l’usurpatore
egoista di una notte di celebrazioni. Poi
tutti girano pagina. Eppure sospetto che l’impatto delle parole del regista Jonathan Glazer, che il 10
marzo hanno fermato il tempo alla cerimonia di premiazione di Los Angeles, durerà molto più a lungo, e il loro significato sarà oggetto di analisi per anni.The Zone of Interest is about the danger of ignoring atrocities – including in Gaza
Naomi Klein
If Jonathan Glazer’s brave Oscar acceptance speech made you uncomfortable, that was the point
Gladwyn d’Souzagodsouza@sfba.social
2024-03-20

Precisely because of this increased immunity to pro-Israel demagogy, and the general horror felt by wide layers of the population at the Israeli army’s atrocities, #Glazer has been subjected to a relentless torrent of abuse by pro-Zionist elements, in Israel, the US and worldwide. Variety, Deadline and the Hollywood Reporter, the official voices of the Hollywood establishment, along with Fox News and the New York Post, in other words, the right-wing gutter press, have led the media charge.
The reprehensible letter of “Hollywood professionals” is part of that propaganda campaign.
It is a pack of lies from beginning to end, worthy of a Goebbels.
#WesternMediaEngineersConsentForIsraelsGenocide
wsws.org/en/articles/2024/03/2

#Gaza

2024-03-14

"today, ’s masterpiece feels more like a documentary than a metaphor. It’s almost as if, by filming Zone in the style of a reality show, the movie anticipated the first live-streamed , the version filmed by its perpetrators"

theguardian.com/commentisfree/

Kriszta Satorifulelo@journa.host
2024-03-11

#BBCNews - Zone of Interest director Jonathan #Glazer makes #Gaza statement in Oscars speech
bbc.co.uk/news/entertainment-a

2024-02-01

Recensione “La Zona d’Interesse”: Il Male Quotidiano

Anche il male ha una sua quotidianità, una sua routine, una vita apparentemente normale. Jonathan Glazer ci dimostra che un’atrocità può avere molte forme e può essere perfettamente mostrata pur trasferendo tutta la sua agghiacciante potenza dall’occhio alle orecchie dello spettatore. Spesso, se non sempre, il cinema ha raccontato la Shoah sottolineando la violenza, la brutalità, la sofferenza. Un orrore che il cinema non poteva e non doveva ignorare. La Zona d’Interesse parte dal presupposto contrario: ignorare visivamente l’atrocità per rendere ancor più dirompente il suo messaggio. Glazer infatti non ha alcun bisogno di portare la macchina da presa al di là di quell’enorme muro di cemento, ci bastano i suoni: grida, cani che abbaiano, spari, mentre sullo schermo intanto vediamo annaffiare i fiori o bambini che giocano.

La Zona d’Interesse non fa altro che raccontare la quotidianità della famiglia di Rudolf Hoess e la routine, apparentemente tranquilla, in un ridente villino attiguo al campo di concentramento di cui lo stesso Hoess è il comandante: Auschwitz. Le giornate scorrono normalmente, tra faccende domestiche e momenti di intimità, mentre al di là delle mura di casa c’è, come detto, ben altro muro, quello del campo, dal quale provengono continuamente suoni agghiaccianti, che restituiscono tutta la sofferenza a cui ci ha preparato la Storia, oltre che lo stesso immaginario cinematografico (da Schindler’s List a La Vita è Bella, solo per citarne un paio). Così vediamo tuffi in piscina e bambini che giocano, mentre intorno percepiamo, letteralmente, l’inferno. Le uniche concessioni visive di Glazer al dolore sono il fumo di una ciminiera e del filo spinato posto in cima al muro, oltre ad una sequenza finale che non è il caso di accennare qui.

Non ci sono svolte narrative di particolare rilievo, non ci sono personaggi che si rendono conto dell’orrore (o meglio, uno forse sì, ma non incide sulla narrazione in senso stretto), c’è semplicemente la banalità del male, prendendo a prestito la definizione coniata da Hanna Arendt. Il regista, tra l’altro, ha piazzato diverse macchine da presa dentro l’abitazione della famiglia Hoess per poi manovrarle da remoto, in modo tale che gli attori si potessero muovere liberamente all’interno della scena, illuminata soltanto da luce naturale. Un film stupendo, in senso prettamente artistico, ma soprattutto agghiacciante: nel bene (il Cinema) e nel male (la Storia).

#auschwitz #banalitàDelMale #Cinema #commenti #daVedere #diCheParla #film #glazer #laZonaDInteresse #recensione #significato #spiegazione #storia #trama

2023-09-22

....Ok so if I glaze Im a , but if I lase doughnuts Im not a ? I'm just a guy who uses a laser to laser doughnuts?

I apologize for the confusion in my previous response. If you are using a laser to process doughnuts, you could be referred to as a laser operator or laser technician. However, if you are simply glazing doughnuts, you would be referred to as a doughnut glazer or doughnut decorator. The use of a laser to process doughnuts is a specialized...

Deutsche Welle (inoffiziell)deutschewelle@squeet.me
2021-05-02
Die Wut über die verworfene Super League ist groß: Vor dem Premier-League-Spiel Manchester United gegen den FC Liverpool stürmen die United-Fans den Platz und protestieren gegen die Klubbesitzer. Das Spiel wird abgesagt. Fanproteste bei Manchester United | DW | 02.05.2021 #PremiereLeague #ManchesterUnited #Protest #Fans #Fanproteste #Glazer #SuperLeague #FCLiverpool #JürgenKlopp #501-Regel

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