#zilbalodis

2024-10-07

Recensione “Flow”: insieme si può restare a galla

Un’opera originale, che trova solidarietà nella desolazione, un’isola di calore “animale” in uno spaventoso mare di scoramento, che sembra non finire più. Quello del lettone Gints Zilbalodis è un miracolo d’animazione, presentato la scorsa primavera a Cannes nella sezione Un Certain Regard. I protagonisti di questa meraviglia non sono animali antropomorfi, come siamo stati abituati a vedere nei film Disney (e non solo), sono semplicemente animali, pieni di sentimento, che si comportano semplicemente come tali, mostrando resilienza, solidarietà, comunione d’intenti.

Un piccolo gatto nero, a causa di una straordinaria inondazione, è costretto ad allontanarsi dalla casa in cui è cresciuto, dove non c’è più alcuna traccia di esseri umani, né nell’abitazione, né tantomeno nel mondo circostante, dominato ormai soltanto dalla natura e dalle bestie. Il gatto è solo, in un mondo enormemente più grande di lui, un mondo pericoloso, certamente ostile, visto che l’acqua sta lentamente inglobando ogni cosa. Il felino riesce tuttavia a trovare rifugio su una barca, dove condivide la solitudine inizialmente con un capibara, al quale si aggiungono ben presto un lemure, una cicogna e un golden retriever. Una compagnia eterogenea e improvvisata a bordo di un’arca contemporanea (figlia dei cambiamenti climatici?), che costringerà il gruppo a coesistere e collaborare per sperare di sopravvivere.

Il realismo di un’animazione digitale che, nella sua voluta imperfezione, restituisce la magia dei disegni a mano, risultando meravigliosamente viva nell’infondere calore agli animali, assolutamente credibili e al tempo stesso espressivi, grazie a sfumature del muso, degli occhi, della coda, che conferiscono ai personaggi tutta l’umanità di cui il film sembrava essere letteralmente privo. Insomma, dimenticate il glaciale realismo dei remake “live action” di film come Lilli e il Vagabondo o Il Re Leone, Flow è un’opera rivoluzionaria che avvicina il pubblico allo schermo, trascinandolo dentro la storia. Una favola per adulti e bambini, universale, attuale, maledettamente attuale: basta accendere un telegiornale per sentir parlare di vite perdute tra le acque del Mediterraneo e disastri ecologici che, ogni giorno che passa, sembrano una minaccia sempre più vicina. Il film di Zilbalodis insegna, senza alcuna retorica, che qualunque vita è importante e va salvata e che insieme, seppur con le nostre differenze e distanze culturali, si può ancora restare a galla.

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