Nell’estate del ’48 l’ODEUM Roma aveva preso forma concreta
Gli episodi appena analizzati – lo “scandalo SMOM” e le tensioni emerse in occasione della valutazione dell’Organisation Gehlen e del suo potenziale da parte della CIA – rappresentano senz’altro un “punto basso” nei primi anni della carriera di Johannes nel campo dell’intelligence. Per tutta l’estate di quell’anno, durante l’assenza del loro capo, il futuro dei restanti tre membri del gruppo romano, Guignot, von Fransecky e Friede, sarebbe restato appeso a un filo. Nel caso di Alix von Fransecky la sensazione di insicurezza era particolarmente forte: ella, al pari di Johannes, aveva perso il lavoro da segretaria presso lo SMOM dopo gli eventi del giugno 1949. Un documento dell’agosto dello stesso anno attesta inoltre che von Fransecky e gli altri membri dell’ODEUM Roma non avevano ricevuto nessun tipo di indicazione riguardo il da farsi durante l’assenza di Johannes, né erano stati informati sulla possibile data di rientro di quest’ultimo <272. La situazione economica, infine, sembrava aver reso le circostanze ancor più preoccupanti per i tre membri del gruppo, come scriveva Guignot in una lettera al suo capo nel settembre del ’49:
“Ferner ist es unerlässlich, dass unsere materielle Situation genau festgelegt wird. Sie kennen besser als alle anderen unsere Lage. Es ist nun heute schon der 21. September und Alix und Friede haben noch nicht ihr Monatsgeld erhalten. Wir haben kaum leben können und sind am Ende unserer Kräfte seit einigen Tagen. Wir haben es nur dadurch geschafft, dass wir alles zusammen getan haben, was wir hatten. Diese Situation darf sich aber nicht mehr wiederholen” <273.
È importante a questo punto rilevare che i documenti consultati non offrono alcuna delucidazione riguardo alle modalità di soluzione dell’appena citata situazione di stallo in cui l’ODEUM Roma si trovava nell’estate del ’49. Il documento “Tätigkeiten in Rom”, di cui si è parlato prima, risale chiaramente al periodo di assenza di Johannes dall’Italia e rispecchia le concrete difficoltà dell’ODEUM Roma durante il biennio ’47-’49, ma non si trovano carte che gettino luce sulle dinamiche successive. Certo è solo che l’ex fisico nucleare stava ancora in Germania a fine ottobre – da ormai tre mesi circa – aspettando direttive da parte di Pullach <274. Quando esattamente Johannes sia infine tornato a Roma non è facile stabilire, ma è probabile che ciò sia accaduto nel novembre del ’49 <275. La CIA aveva deciso di mantenere in vita l’ODEUM Roma sotto la guida di Johannes, probabilmente grazie all’ennesimo intervento di Reinhard a favore del fratello maggiore. Tuttavia i problemi dell’ex fisico nucleare erano lontani dall’essere finiti. Sullo sfondo degli eventi dell’anno passato, nella primavera del ’50, infatti, sarebbero arrivati importanti cambiamenti per il gruppo romano dell’Organisation Gehlen. Tuttavia per comprendere appieno gli eventi sia del ’49 che del ‘50 è necessario analizzare dapprima non solo l’attività dei singoli membri dell’ODEUM Roma, a partire dal ’48, ma anche alcuni elementi dei loro rapporti interpersonali.
Come già detto, nell’estate del ’48 l’ODEUM Roma aveva preso forma concreta attraverso il reclutamento dei tre membri del gruppo, Guignot, Friede e von Fransecky. Mentre da una parte i documenti dimostrano come questi tre personaggi abbiano di fatto costituito la base operativa del gruppo romano, non risulta però d’altra parte altrettanto facile stabilire il loro preciso inquadramento e le loro funzioni. Innanzitutto è da mettere in evidenza il carattere eterogeneo del gruppo stesso. Mentre Guignot proveniva da un contesto spionistico-militare, grazie al servizio svolto agli ordini di Petain, Friede e von Fransecky non erano qualificabili come esponenti del mondo dell’intelligence, almeno in senso stretto. Inoltre, mentre l’ex Jugendführer e la giovane aristocratica erano entrambi cittadini tedeschi finiti in un modo o nell’altro a Roma, il legame di Guignot con la Germania si era venuto a costituire grazie alla sua attività collaborazionista durante la guerra. Tuttavia era probabilmente proprio questa eterogeneità dell’ODEUM Roma ad aver convinto Johannes del potenziale del suo gruppo: la Roma del secondo dopoguerra era una vera e propria “capitale delle spie” che brulicava di agenti dei più diversi servizi segreti, di avventurieri e mercenari; un ambiente, in breve, che richiedeva caratteristiche specifiche da parte di chi intendeva sfruttarlo a scopi spionistici. Il carattere plurinazionale e multilinguistico del gruppo sembrava, in tal senso, promettente. Come avrebbe allora Johannes gestito la divisione dei compiti fra i suoi tre dipendenti? E come si sarebbe configurata la gerarchia interna tra i singoli membri? Un documento del ’49 riesce a fare un po’ di chiarezza a tal proposito. Si tratta di una lunga lettera di Johannes scritta al fratello Reinhard che comprende anche una lista delle relative paghe, per il mese di ottobre, di von Fransecky, Friede e Guignot. L’importo degli stipendi ricevuti lascia intravedere una certa “gerarchia”: mentre nel caso dei primi due l’importo risulta essere rispettivamente di 80 e 100 dollari americani, Guignot avrebbe ricevuto uno stipendio di ben 150 dollari, quasi il doppio di von Fransecky <276.
Von Fransecky: un sostegno prezioso
Per quanto riguarda l’attività svolta dalla giovane aristocratica tedesca per l’ODEUM Roma, ella, anche se ufficialmente impiegata come segretaria di Johannes <277, avrebbe comunque avuto un ruolo non indifferente nell’aiutare l’ex fisico nucleare ad allacciare dei rapporti con importanti esponenti della stampa, della politica e degli ambienti universitari tedeschi <278. Ciò emerge già con chiarezza se si considera che era probabilmente stata von Fransecky a presentare Johannes al proprio patrigno, il celebre archeologo tedesco Curtius. Inoltre, come già detto, la giovane aristocratica era stata ufficialmente assunta come segretaria presso la Segreteria Estera dello SMOM e avrebbe in tal modo assistito Johannes e von Thun-Hohenstein nella loro “missione”. Dopo il brusco allontanamento dei due uomini dallo SMOM, von Fransecky si sarebbe subito occupata di trovarsi una nuova attività di copertura. Grazie ai suoi eccellenti contatti con la comunità tedesca in Italia e con importanti esponenti dell’alta società nella RFT, infatti, ella «non avrebbe dovuto avere difficoltà a trovare un qualche impiego a Roma» <279. In effetti nell’autunno del ’49 von Fransecky, dietro approvazione di Johannes, stava ormai tentando di inserirsi nell’ambito del rinascente apparato estero della RFT in Italia <280. Oltre a una possibile posizione presso la futura ambasciata tedesca a Roma, stando a quanto riferito da Johannes, l’unico membro femminile dell’ODEUM Roma avrebbe avuto anche concrete possibilità di essere assunta dalla multinazionale statunitense Amexco (American Express Company) presso la sede romana di tale ditta <281. Inoltre sarebbe stato sempre attraverso il tramite di Alix von Fransecky, che, sempre nell’autunno del ’49, Johannes avrebbe tentato di procurarsi un’attività di copertura come giornalista presso il NWDR <282 (Nordwestdeutscher Rundfunk), la stazione radiofonica per la Germania nordoccidentale, vicenda che sarà analizzata più avanti <283.
Nonostante siano scarsi gli indizi contenuti nelle carte del BND sul conto di von Fransecky, risulta comunque interessante l’analisi di una lettera da lei mandata nel ’50 a un certo “Giesecke”, la cui identità non è del tutto chiara, anche se sembra essere stato membro del rinascente corpo diplomatico tedesco-federale <284. La suddetta lettera scritta da von Fransecky, oltre al chiaro intento di mettersi a disposizione in vista dell’imminente processo di selezione del personale per la nuova ambasciata, contiene un dettaglio interessante, ovvero l’indicazione di essere in quel periodo impiegata «presso l’“International Tobacco Company”» e, inoltre, di avere un rapporto di collaborazione con esponenti della «International Correspondence for Press and Radio», entrambi con sede a Roma <285. Mentre appare logico perché von Fransecky non menzioni il proprio impiego presso l’Organisation Gehlen, è tuttavia interessante che ella afferma di star lavorando per le due succitate ditte, della cui esistenza non sembra esservi alcuna traccia. Non è stato infatti possibile trovare una qualche fonti che attesti la loro esistenza: una ricerca nel Reading Room della CIA e nei documenti messi a disposizione dal BND e dall’ACS non ha prodotto risultati per quanto riguarda sia l’International Tobacco Company che l’International Correspondence for Press and Radio. È a questo punto plausibile che si tratti di due ditte di copertura della CIA, messe a disposizione di von Fransecky per arricchire il proprio curriculum durante il periodo di ricerca lavoro. Accanto a ciò, dal succitato documento emergono altri due elementi di grande interesse. In primo luogo, lo sforzo fatto da von Fransecky per entrare a far parte dello staff della nuova ambasciata tedesco-federale in Italia conferma che ella non abbia svolto solamente le mansioni di una segretaria o impiegata d’ufficio. Il suo inserimento nell’ambiente diplomatico della RFT avrebbe comportato degli ovvi vantaggi per l’attività d’intelligence dell’ODEUM Roma e, senza dubbio, era questo aspetto a costituire una delle principali motivazioni. In secondo luogo, è interessante notare come l’indirizzo del mittente nel documento sia «Via Flaminia 357», ovvero l’indirizzo di residenza di Johannes e Agda Gehlen. Ciò sembra confermare quanto già detto prima, ovvero che il rapporto tra il capo dell’ODEUM Roma e la sua collaboratrice sia stato innanzitutto basato sull’amicizia. In generale, al di là del rapporto con Johannes, von Fransecky sembra aver svolto la funzione di “collante” dell’ODEUM Roma con la centrale dell’Organisation Gehlen a Pullach, trasmettendo comunicazioni e note dall’uno all’altro e occupandosi degli aspetti organizzativi e logistici necessari per lo svolgimento dell’attività del gruppo. Inoltre ella inizialmente era l’unico membro dell’ODEUM Roma ad aver ricevuto una formazione nell’uso di inchiostro “invisibile” (la cosiddetta G-Tinte) <286.
[NOTE]
272 Meldung, Betr.: Alix von Fransecky, Verschiedene Durchsagen an S-1933, bzw. 34 bezueglich Geschehnisse seit der Abreise des S-1933, 5 agosto 1949, BND-Archiv, 220814_OT, doc. 000134.
273 Italien-Allgemeines, Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, senza data, BND-Archiv, 220815, doc. 408.
Inoltre è indispensabile che la nostra situazione materiale venga regolamentata in modo preciso. Lei conosce meglio di chiunque altro la nostra condizione. Ormai è già il 21 settembre e Alix e Friede ancora non hanno ricevuto il loro stipendio mensile. Siamo riusciti appena a sopravvivere e da alcuni giorni siamo allo sfinimento. Ce l’abbiamo solo fatta mettendo insieme tutto quello che avevamo. Questa situazione non deve però più ripetersi.
274 Lettera di Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, 25 ottobre 1949, BND-Archiv, 220815, doc. 059.
275 Nota su Avv. Carlo Miglioli, Rom, 8 novembre 1949, BND-Archiv, 220814_OT, doc. 000261.
276 Italien-Allgemeines, Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, senza data, BND-Archiv, 220815, doc. 408.
277 Tätigkeiten in Rom, 1949, BND-Archiv, 220815, doc. 420.
278 Il duplice ruolo giocato da von Fransecky sia in ambito d’intelligence che come segretaria è dimostrato, fra gli altri, da un report scritto da Johannes, in cui si riferisce a lei come «mia informatrice», cfr. Bericht N°6, Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, 1° gennaio 1948, BND-Archiv, 220815, doc. 150.
279 Aktennotiz über Rücksprache mit Ludwig Adam Grefen von Strachwitz am 28.7.1949, 29 luglio 1949, BND-Archiv, 220815, doc. 404.
280 Italien-Allgemeines, Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, senza data, BND-Archiv, 220815, doc. 408; Lettera di Johannes Gehlen a “Hans”, 23 gennaio 1950, BND-Archiv, 220815, doc. 047.
281 Italien-Allgemeines, Johannes Gehlen a Reinhard Gehlen, senza data, BND-Archiv, 220815, doc. 408.
282 Lettera di Johannes Gehlen a “Hans”, 23 gennaio 1950, BND-Archiv, 220815, doc. 047.
283 Per la vicenda Johannes-NWDR, che sarà trattata nel paragrafo 5.2., risulta essere illuminante in particolar modo una serie di documenti del BND, tutti risalenti al 1950, cfr. BND-Archiv, 220815, doc. 16, 17, 19, 37, 47.
284 Lettera di Alix von Fransecky a “Fr. Giesecke”, 10 marzo 1950, BND-Archiv, 220815, doc. 018.
285 Ibidem.
286 Aktennotiz über Einweisung Frl. F. am 21.3. und 1.4.49 im Clubhaus, 22 aprile 1949, BND-Archiv, 220814_OT, doc. 000367.
Sarah Anna-Maria Lias Ceide, ODEUM Roma. L’Organisation Gehlen in Italia agli inizi della guerra fredda (1946-1956), Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, 2022
Nel portare avanti i propri programmi scientifici attraverso il reclutamento degli scienziati nazisti con missioni parallele simili a Paperclip <726, il JIOA [Joint Intelligence Objectives Agency] fu limitato con le nuove politiche della Germania Ovest e, soprattutto, con la normativa della NATO <727 e dei Paesi che amministravano la Germania.
Lo stesso non accadde per la CIA in quanto facente parte dei servizi segreti aveva molta più libertà di azione e riusciva a non farsi condizionare dalle nuove normative in Germania. Così, quest’ultima continuò a reclutare gli agenti a scapito di Paperclip che, nel frattempo, modificò il suo nome in Defense Scientist Immigration Program (DEFSIP). Anche la CIA, poco a poco, iniziò a modificare la sua struttura come quando, per esempio, cedette l’Organizzazione Gehlen alla Germania Ovest sotto il cancelliere Konrad Herman Josef Adenauer che la rinominò BND (Bundesnachrichtendienst) <728. Ci sono, inoltre, dei documenti come quello della CIA del 1952 indirizzato all’OSI, in cui traspare preoccupazione che l’Operazione Paperclip potesse venire messa in pericolo dalla normativa NATO e dai negoziati con la Germania Ovest <729.
[NOTE]
727 Hunt L., Secret Agenda: The United States Government, Nazi Scientists, and Project Paperclip, 1945 to 1990, St. Martin’s Press – Thomas Dunne Books, New York, 1991, pag. 182
728 Jacobsen, A. M., Operation Paperclip: the secret intelligence program that brought nazi scientists to America, Back Bay Books, New York, 2014, pag. 376
729 CIA Digital Archives, Document Number (FOIA) /ESDN (CREST): 519cd81b993294098d5161a0, FOIA ERR, Special Collection, Nazi War Crimes Disclosure Act, 20 febbraio 1952
Luca Mershed, L’Operazione Odessa e la diffusione del nazismo in Argentina e nelle Americhe, Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Anno Accademico 2018-2019
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