#SUD

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2025-06-27
2025-06-26

Chine : six morts dans les inondations du sud du pays • FRANCE 24

Chine : six morts dans les inondations du sud du pays • FRANCE 24 mhm [Music] [Music] mhm…
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europesays.com/2195058/

2025-06-25

Fanny Godin promène son tuba dans plein d’orchestres en sud Loire

Fany Godin, 32 ans, enseigne à l’école de musique de Vertou (Loire-Atlantique). Elle est Caennaise de naissance et habite…
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europesays.com/fr/203967/

Le elezioni del 1987: voto del Sud e “voto di appartenenza”

Osservando i risultati elettorali espressi grazie ai voti dei cittadini italiani il 14 giugno 1987, si registra una discesa netta del Partito Comunista che perde il 3,3% rispetto al 1983; la DC risale del 2,4% e il PSI del 2,9%. La novità principale, però, fu l’ascesa di due nuovi movimenti: la Lega e i Verdi. La prima registrò un incremento dallo 0,6% del 1983 al 1,8% del 1987. I Verdi, invece, non si erano mai presentati in Italia, e in questa loro prima apparizione riuscirono ad approfittare del notevole e clamoroso successo ottenuto dagli ambientalisti tedeschi nel medesimo anno. Inoltre, anche l’opinione pubblica italiana era ormai diventata sensibile a queste problematiche soprattutto a causa della tragedia avvenuta nel marzo del 1986 a Cernobyl in Ucraina, dove era esploso un reattore di una centrale elettro-nucleare. Un altro dato elettorale interessante fu una «meridionalizzazione del PSI e della DC, assi portanti del governo» <46, che «costituisce un ulteriore sintomo di una partitocrazia in crisi, la cui stabilità poggia su un ampio ed eterogeneo blocco sociale […], tutti portatori di interessi contraddittori tra loro, ma tenuti insieme dalla politica del debito pubblico» <47. Effettivamente «nessuna forza politica ha il coraggio di affrontare il problema dei conti in rosso dello Stato, che servono a sostenere un consenso alla partitocrazia, sempre più ridotto a uno scambio voti-benefici. Neppure la congiuntura economica favorevole induce governo e opposizione a intervenire con una manovra che arresti la voragine sempre più profonda del debito pubblico» <48.Garante elettorale della tenuta di questo blocco sociale fu, dunque, il Sud Italia dove si rafforzarono la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista che, invece, regredirono nelle regioni settentrionali. Il risultato fu l’acuirsi della spaccatura – questa volta politica – tra le due aree principali della penisola italiana: nelle regioni settentrionali, dove era diffusa un’economia chiusa di tipo localistico, si unirono in nome dell’appartenenza al Nord Italia – in particolare nelle zone rurali del Veneto e le pendici alpine nel Bergamasco e nel Varesotto in Lombardia – tantissimi cittadini provenienti da ogni strato sociale. Quindi fu solamente la base geografica il pilastro fondante del fenomeno leghista nella valli del Nord; il messaggio politico di questa nuova forza parlava addirittura di separazione del settentrione dal resto dell’Italia; ciò allora poteva anche far sorridere, ma il vero obiettivo era rappresentato da un segnale che nessuno dei partiti riuscì – ingenuamente – a captare: in quel messaggio era sottesa una critica fortissima al sistema dei partiti e allo stato italiano proveniente dalle regioni a sviluppo avanzato che ambivano a posizionarsi ai primi posti al livello di benessere in tutta l’Europa. Solitamente queste zone avevano espresso sempre consensi moderati, spesso a favore della Democrazia Cristiana. L’ondata di seguaci che registravano le idee leghiste fece scattare inizialmente un paragone con il movimento dell’Uomo Qualunque di Giannini, ma era un confronto che non calzava e che finì pure per risultare deviante e dannoso per la classe dirigente italiana, miope nel valutare l’accaduto e le profonde ragioni di un dissenso che negli anni seguenti segnò in maniera determinante l’incedere dei fatti politici in Italia. Il pericolo che percepivano queste regioni era che la crescita economica che stavano registrando potesse bloccarsi a causa della classe politica che sperpera «il denaro pubblico, ostacola il dinamismo produttivo con la sua pletorica burocrazia, alimenta con finanziamenti a pioggia il Mezzogiorno parassitario, riserva inesauribile di voti clientelari. La “questione meridionale” […] è diventata un peso intollerabile che rischia di trascinare verso il basso anche le regioni più opulente. […] La reazione è così violenta da rimettere persino in discussione l’unità nazionale. […] Dall’autonomia municipale si passa a un discorso più complesso sul federalismo, teorizzato da Gianfranco Miglio, studioso di diritto costituzionale» <49. Umberto Bossi, unico senatore ad essere stato eletto in seguito alle elezioni politiche del 1987, tradusse il nuovo messaggio in slogan propagandistici di anti-meridionalismo, «ai limiti del vero e proprio razzismo» <50 contro il meridione parassita, che viveva grazie agli sforzi e alla produttività settentrionale. «Si deve tornare proprio alle origini localistiche per interpretare correttamente anche i disvalori così enfaticamente proclamati» <51, addirittura da cittadini meridionali che dopo essersi trasferiti al Nord Italia hanno aderito a questi movimenti diventando «più nordisti dei nordisti» <52. Si scatenò anche un’ulteriore polemica da parte dei leghisti che attaccavano Roma e i romani, identificandoli come tana e testimoni dei vizi e del parassitismo, difendendo Milano e i milanesi, centro fertile grazie agli abitanti produttivi. «Insomma il territorio contro la politica. […] Ideologia e religione erano state i punti di riferimento essenziale delle comunità locali […]. Il declino ideologico e religioso spezza i legami della rete comunitaria con la politica, fino a produrre un risentimento antipolitico che si traduce anche in avversione allo Stato nazionale, caduto nelle mani dei partiti» <53. La X Legislatura si aprì con le elezioni del 1987, che videro in fase di miglioramento tra i grandi partiti solamente la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista guidato da Bettino Craxi. In ogni caso, il successo si rivelò al di sotto delle aspettative del leader della compagine socialista, il cui leader si convinse che, per quanto il suo partito fosse salito di 5 punti percentuali da quando egli ne era il segretario, era comunque costretto a rimanere «una forza politica di medie proporzioni […]. In altri termini, Craxi rinunciava alla battaglia sulla presidenza del Consiglio e si accomodava all’esecutivo […]. Non intuiva il ribollire sotterraneo della società civile e non vedeva sul cielo internazionale le nuvole che annunciavano la tempesta. Proprio quando sarebbe stato necessario muoversi […], il segretario socialista si chiude all’interno dei palazzi senza neppure accorgersi dell’assedio ormai in atto» <54.
[NOTE]
46 S. COLARIZI, Op. cit., p.167
47 Ibidem
48 Ivi, p.160
49 S. COLARIZI, Op. cit., p.168
50 Ivi, p.169
51 Ibidem
52 Ibidem
53 Ibidem
54 S. COLARIZI, Op. cit., p.173
Armando Pedone, Il Partito Comunista Italiano nella storia della Prima Repubblica: dalla solidarietà nazionale alla scissione del 1991, Tesi di laurea, Università Luiss “Guido Carli”, Anno accademico 2015-2016

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2025-06-22

sur le tracé du métro, Tisséo scrute la résistance du bâti

A Toulouse (Haute-Garonne), cinq tunneliers percent les 21 km souterrains de la ligne C du métro à une…
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europesays.com/fr/196835/

2025-06-22

le Nouveau CHU investit 1,4 Md € pour rénover ses infrastructures vieillissantes

Présenté en mai, le projet du nouveau CHU de Bordeaux (Gironde) va nécessiter 1,4 Md € d’investissement d’ici…
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europesays.com/fr/196487/

2025-06-22

Pollution à l’ozone : plusieurs département en alerte

ENVIRONNEMENT / Le préfet de la région PACA et Atmosud placent le département en alerte de niveau 1…
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europesays.com/fr/196245/

2025-06-20

Un champ de blé prend feu au sud ouest de Rennes : trois hectares brûlés, 25 pompiers

Un incendie s’est déclaré en fin d’après-midi, dans un champ de blé coupé, au lieu-dit le Thélin, dans…
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europesays.com/fr/192029/

2025-06-19
Napoli. Sea. Sky. Rocks. Ovo Castle. Blue sky and blue sea.

#italy #napoli #sud #south #naples #sky #blue
Napoli. Italy. Sea. Sky. Rocks. Ovo Castle. Blue sky and blue sea.
2025-06-19

Politiker diskutieren über einen neuen Supermarkt und die Hellerhofer Mitte

Um den Standort für einen Supermarkt in Garath, das Hellerhofer Stadtteilzentrum und das Radfahren im Schlosspark geht es…
#Duesseldorf #Deutschland #Deutsch #DE #Schlagzeilen #Headlines #Nachrichten #News #Europe #Europa #EU #Düsseldorf #Bezirksvertreter #Garath #Germany #Hellerhof #Kulturhaus #Nordrhein-Westfalen #öffentlich #Politiker #Sitzung #Stadtbezirk #Süd #Supermarkt
europesays.com/de/202053/

2025-06-18

Fan de pop rock ? Le groupe Superbus offre un concert gratuit à ce festival au sud de Nantes

Après un premier acte réussi, vendredi, à Passay, à La Chevrolière, au sud de Nantes (Loire-Atlantique) la deuxième…
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europesays.com/fr/185730/

Révolution Permanente Brestrevpermanente29@mastodon.tedomum.net
2025-06-17

🚸#Éducation. Contre la répression et contre le génocide à Gaza, tous en grève ce mardi 17 juin !🇵🇸

Alors qu’une vague de #repression touche l’Éducation Nationale visant à faire taire toute voix dénonçant le #genocide en cours, plusieurs organisations nationales, dont #FO, #Sud et la #CGT, ainsi que des sections appellent à une grève et une journée de mobilisation le 17 juin. Soyons nombreux à 14h devant le ministère !

revolutionpermanente.fr/Educat

2025-06-16

A7 früher freigegeben – Sperrung endet überraschend

Autobahnkreuz Hamburg-Hafen Arbeiten früher als geplant abgeschlossen 16.06.2025 – 02:38 UhrLesedauer: 1 Min. Baustellenschild (Symbolbild): Ursprünglich …
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europesays.com/de/193741/

2025-06-16

A7 früher freigegeben – Sperrung endet überraschend

Autobahnkreuz Hamburg-Hafen Arbeiten früher als geplant abgeschlossen 16.06.2025 – 02:38 UhrLesedauer: 1 Min. Baustellenschild (Symbolbild): Ursprünglich …
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europesays.com/de/193465/

Un fattore decisivo negli anni del “boom” è stato il basso costo del lavoro

A metà degli anni ‘50 l’Italia era ancora per molti aspetti un paese sottosviluppato. L’industria poteva vantare un certo progresso nei settori dell’acciaio, dell’automobile, dell’energia elettrica, e i grandi centri produttivi sorgevano principalmente nelle regioni del Nord. La maggior parte dell’economia si reggeva grazie al mantenimento di settori tradizionali, costituiti da piccole imprese artigianali basate sullo sfruttamento intensivo, dalla pubblica amministrazione, e dall’agricoltura che restava il settore con il maggior livello di occupazione <28. Diversamente, nelle regioni meridionali, dove il settore agricolo non garantiva prospettive di occupazione, iniziava ad avanzare il fenomeno migratorio, sia fuori che dentro i confini nazionali.
Nel periodo compreso negli anni 1958-1963, ricordato come il “boom economico”, il paese vedeva mutare profondamente le proprie strutture produttive, gli assetti urbanistici delle città, il mondo dell’agricoltura e le abitudini di grandi masse di cittadini <29. Allo sviluppo industriale si accompagnava qualitativamente anche un mutamento generalizzato dei consumi. Lo sviluppo industriale era concentrato nelle regioni dell’area definita, triangolo industriale, cioè nelle città di Milano, Genova e Torino, e nelle zone del Nord-Est dove si stavano sviluppando nuovi processi di industrializzazione nel settore petrolchimico <30.
Agli albori del “boom economico” l’industria italiana aveva raggiunto un sufficiente livello di sviluppo tecnologico tale, da poter competere con i paesi europei più avanzati. Fiat, Eni, Edison e Montecatini, rappresentavano i settori più innovativi della grande industria.
Un fattore decisivo negli anni del “boom” è stato il basso costo del lavoro. Gli alti livelli della disoccupazione negli anni ‘50 fecero in modo che la domanda di lavoro eccedesse abbondantemente l’offerta, con prevedibili conseguenze sull’andamento dei salari <31. La straordinaria crescita nell’industria elettrodomestica fu una delle espressioni più caratteristiche del “miracolo”; dietro questa trasformazione vi era un gran numero di fattori: l’abilità imprenditoriale dei proprietari delle nuove fabbriche, la loro capacità di autofinanziarsi, la tenacia nell’utilizzo di nuove tecnologie e nel rinnovamento continuo degli impianti, lo sfruttamento a basso costo del lavoro e l’elevata produttività.
La produzione automobilistica, dominata dalla Fiat, fu per molti versi il settore più attivo dell’economia <32. Il fenomeno umano più drammatico, che ha caratterizzato gli anni del “boom”, è stato la fuga di grandi masse rurali dalle campagne, e dalle regioni del Sud, verso le città industriali del Nord <33. L’emigrazione più massiccia ebbe luogo tra il 1955 e il 1963, che coinvolse in particolare la città di Torino, la quale si trovò ad assorbire percentuali molto elevate dell’immigrazione meridionale.
Uno degli aspetti più ragguardevoli del “miracolo economico” fu il suo carattere di processo spontaneo. Il piano economico, voluto dal ministro Vanoni nel 1954, aveva formulato una serie di progetti finalizzati ad uno sviluppo economico controllato e teso al superamento dei maggiori squilibri sociali e geografici, senza però produrre alcun risultato.
Il “boom” si realizzò seguendo la sua logica, rispondendo direttamente alle forze in gioco del libero mercato, e dando luogo come risultato, a profondi scompensi strutturali, tra i quali, la cosiddetta distorsione dei consumi. Infatti, alla crescita dei beni di consumo, non vi era un corrispettivo sviluppo di beni pubblici <34.
Il “miracolo economico” accrebbe in modo drammatico lo squilibrio tra le diverse aree del paese. Lo sviluppo produttivo e consumistico non ebbe distribuzione egemone su tutto il territorio nazionale, ma appunto, dette origine a sperequazioni sociali e distorsioni molteplici. In altri termini, l’Italia a cavallo tra i due decenni, 1950-60 si presentava come un paese diviso, attraversato da un processo di modernizzazione tanto rapido quanto squilibrato, che necessitava del supporto solido del governo, al fine di evitare consistenti lacerazioni nel paese <35.
La modernizzazione economica ebbe riflessi anche nel mondo del lavoro e in particolare all’interno delle fabbriche del Nord, dove furono i giovani operai emigrati a rilanciare l’inizio di una nuova fase di lotte collettive <36.
[NOTE]
28 P. Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988, p. 283.
29 Su questo tema mi limito a rimandare al testo di G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Donzelli Editore, Roma, 2005.
30 G. Tamburrano, Storia e cronaca del centro-sinistra, Biblioteca Universale Rizzoli, Milano, 1990, pp. 89-94.
31 P. Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988, pp. 288-289.
32 Ivi, p. 290.
33 Su questo tema mi limito a rimandare al testo di G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta.
34 P. Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988, p. 292.
35 Su questo tema mi limito a rimandare al testo di G. Crainz, Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta. F. Barbagallo, La questione italiana. Il Nord e il Sud dal 1860 a oggi, Editori Laterza, Bari, 2013.
36 P. Ginsborg, Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi. Società e politica 1943-1988, p. 340.
Paolo Vignali, Aspetti della critica alla modernizzazione nella cultura politica degli anni Sessanta in Italia, Tesi di laurea, Università degli Studi di Pavia, Anno Accademico 2023-2024

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Matteo Cesarimacesari
2025-06-10

“Ma cosa ti blocca?“

“La coreografia della . Si sono fidati di me, come faccio ad andare via”

Coreografia della Curva Sud in onore di Claudio Ranieri
Il Mitte Berlinoilmitteberlino
2025-06-09

Mauro Mondello percorre 3.740 km a piedi per supportare Settentrionale Sicula e Aitna. Aiutalo o cammina con lui!
🌻🇮🇹

ilmitte.com/2025/06/mauro-mond

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