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Le carte passano senza soluzione di continuità

A seguito del bombardamento [su Roma] del luglio 1943, l’unico ufficiale amministrativo in forza al Cerimoniale e propaganda fu distaccato al Servizio sinistrati creato in seno alla Ripartizione V. Il provvedimento ratificò sostanzialmente il momentaneo blocco delle attività dell’Ufficio, privato così del terzo funzionario nel grado gerarchico dopo Moneta – assente perché richiamato nell’esercito – e il suo vice Arnaldo Galeazzi.
La situazione in cui si venne a trovare l’Ufficio negli ultimi mesi del regime è fotografata da una delle tante relazioni che periodicamente erano redatte dai responsabili degli uffici per esporre lo stato dei servizi <27. Il rapporto fu stilato nelle giornate immediatamente successive all’8 settembre 1943 e consegnato a Renato Melis De Villa, rimasto a capo del Gabinetto anche con il commissario straordinario Riccardo Motta, subentrato a Borghese dopo gli eventi di fine luglio. Il documento porta la firma di Galeazzi, che aveva nel frattempo assunto la reggenza dell’Ufficio quando anche Moneta era partito per il fronte. Dal tono dignitoso emerge la volontà di far risaltare l’impegno dei funzionari nel perseguire gli obiettivi in capo all’Ufficio, pur fra inevitabili ritardi e nell’inadeguatezza di risorse disponibili. Gli effettivi erano infatti passati dai quattordici della vigilia della guerra a quattro, fra cui un’impiegata mobilitata civile a mezzo servizio: «Con l’attuale personale è possibile, data la notevole diminuzione dell’attività dell’Ufficio, mantenere efficienti, sia pure in forma ridotta, i vari servizi e svolgere regolarmente e con la necessaria sollecitudine le nuove attività affidate all’Ufficio in dipendenza delle attuali contingenze» <28.
[…] Il 21 settembre 1943, pochi giorni dopo aver ricevuto la relazione di Galeazzi, Motta sospese «provvisoriamente» le delibere che avevano costituito i servizi del cerimoniale e della propaganda in organo proprio e li riassegnò al Gabinetto, sanzionando di fatto la fine dell’esistenza autonoma dell’Ufficio del cerimoniale e dei servizi della propaganda <32. L’attività, in ogni caso, proseguì a un ritmo sempre più blando fino al 1945, cessando definitivamente poco dopo la soppressione della struttura governatoriale, di cui era stata diretta espressione e nella quale, di fatto, l’opera dell’Ufficio si risolveva per intero.
[…] L’attività dell’Ufficio cerimoniale e propaganda fu talmente ritualizzata e fissata nelle sue pratiche da superare praticamente indenne i numerosi rivolgimenti istituzionali abbattutisi in breve tempo sulla capitale: la caduta del regime, la dichiarazione della città ‘aperta’, l’occupazione tedesca e, in seguito, l’arrivo dell’esercito alleato con il conseguente disfacimento dell’amministrazione governatoriale. Il cambiamento di registro – o, piuttosto, la sua assenza – nella ridefinizione degli obiettivi fu esemplare. Negli ultimi due anni di attività, le difficoltà del doversi relazionare con referenti sempre nuovi non intaccarono le modalità di lavoro dell’Ufficio. Gli stessi funzionari che avevano accolto sulla piazza del Campidoglio l’auto del generale tedesco Rainer Stahel, responsabile della Wehrmacht a Roma, predisposero qualche tempo dopo la cerimonia per il passaggio di consegne dal comando statunitense a Doria Pamphilj <73. Allo stesso modo, le carte passano senza soluzione di continuità, senza interruzioni nella numerazione di protocollo e senza un evidente cambiamento nella forma – che non sia la sbrigativa cancellazione dei riferimenti passati dalle carte intestate – dalla colazione offerta al comando germanico in Campidoglio alla celebrazione dell’indipendenza degli Stati Uniti d’America, dalla distribuzione della Befana fascista alla commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine <74.
[…] Dopo la destituzione di Mussolini, il 25 luglio del 1943, Riccardo Motta, ex prefetto e senatore del Regno, fu posto a capo dell’amministrazione nuovamente commissariata. Divenuto in breve inviso agli occupanti tedeschi <105, con la proclamazione della Repubblica sociale fu arrestato e sostituito da Giovanni Orgera. Uomo del regime, a lungo podestà di Napoli, Orgera fu nei primi mesi del 1944 un semplice ‘passacarte’ alla mercé del comando tedesco <106, e fuggì poi dalla capitale poco prima dell’arrivo degli Alleati nel giugno seguente <107. Nelle giornate successive, fu il generale Roberto Bencivenga, referente a Roma del ‘Regno del Sud’ quale comandante del Fronte militare clandestino <108, a reggere il Campidoglio come commissario straordinario. In seguito, il comando militare alleato, di concerto con il governo di Ivanoe Bonomi, affidò l’amministrazione a Filippo Andrea Doria Pamphilj – nuovamente un esponente della nobiltà -, che guidò una giunta nominata dai partiti del Comitato di liberazione nazionale fino all’autunno del 1946.
[…] Testa ricoprì l’incarico di segretario fino all’inizio del 1944, quando, sgradito ai nuovi vertici, le contingenze lo costrinsero a farsi da parte. Resosi irreperibile, nell’aprile successivo l’amministrazione lo collocò a riposo. Fu sostituito prima da Mario Bedoni, quadro capitolino di provata fede politica, e poi da Americo Beviglia, comandato invece dall’esterno; dopo la presa di potere da parte degli Alleati, l’incarico di segretario generale fu affidato a Gino Crispo, anch’egli un funzionario interno <168.
Testa fu in seguito definitivamente allontanato quando il ritorno al comune elettivo comportò la soppressione della carica. Proprio la posizione assunta fra i ruoli ministeriali, che la legislazione sul Governatorato gli aveva imposto, rese impossibile il rientro di Testa nella funzione comunale. Il Consiglio di Stato infatti – cui Testa ricorse – riconobbe il bisogno di tutela dell’autonomia municipale dall’ingerenza dello Stato, negandogli di riprendere servizio in Campidoglio <169. Il restaurato clima politico liberale sconsigliò quindi una pronuncia in suo favore, che avrebbe comportato di fatto l’imposizione di un funzionario statale in un’amministrazione locale <170. La sentenza anticipò un rinnovamento nel rapporto fra Stato ed enti locali, di lì a poco incorniciato normativamente dalla carta costituzionale; prefigurava altresì un cambiamento nel ruolo del segretario comunale e un suo possibile ritorno nei ranghi del comune che, invece, non si sarebbe verificato.
[NOTE]
27 Le risultanze di queste relazioni venivano inoltre utilizzate per pubblicizzare l’attività svolta dal Governatorato su «Capitolium», alla cui redazione i capi ripartizione dovevano fare pervenire entro il primo di ogni mese eventuali
notizie ritenute di utile pubblicazione. Cfr. ASC, UCP, Carteggio, b. 38, f. 7, «Raccolta notizie per la rivista Capitolium», nota del capo di Gabinetto ai capi ripartizione, 14 settembre 1940.
28 ASC, UCP, Carteggio, b. 48, f. 11, «Attività attualmente svolta dall’Ufficio e curata dagli impiegati rimasti in servizio o parzialmente trasferiti in seguito alle attuali contingenze», 16 settembre 1943, p.2
32 Deliberazione del commissario straordinario n. 2800 del 21 settembre 1943.
73 ASC, UCP, Carteggio, b. 47, f. 2, «Visita del generale Stäel comandante Città aperta», appunto di Moneta. 28 ottobre 1943; ivi, b. 49, f. 1, «Cerimonia di conferimento dei poteri civili al sindaco p.pe Doria Pamphili da parte dell’autorità militare americana gener. Brig. Hume», 1944.
74 Addirittura, sono conservate in uno stesso fascicolo sia la pratica relativa alla colazione per gli occupanti tedeschi che quella sulla conferenza tenuta pochi mesi dopo dal dottor Attilio Ascarelli (capo della Commissione Cave Ardeatine da luglio a novembre 1944), al termine delle esumazioni per il riconoscimento delle vittime. Ivi, b. 49, f. 18. Per un dettagliato riepilogo del lavoro svolto dalla commissione e delle relative carte, cfr. Martino Contu – Cecilia Tasca – Mariano Cingolani, I verbali inediti di identificazione dei Martiri Ardeatini: 1944-1947, Cagliari, AM&D, 2012.
105 Secondo una nota trasmessa della Presidenza del Senato all’Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo, Motta «fu arrestato dalle autorità nazifasciste per aver svolto opera di costante ostruzionismo e di sabotaggio», in Archivio storico del Senato della Repubblica, Fascicoli dei senatori, «Motta Riccardo», nota n. prot. 187/13 del 10 ottobre 1945.
106 È noto l’omaggio rivolto a nome della città alle vittime dell’azione di via Rasella, in ASC, GS, Carteggio, b. 2274, f. 3, telegramma inviato da Orgera al comando germanico di Roma, 24 marzo 1944.
107 Poco dopo la partenza di Orgera furono rinvenute, nei locali del Governatorato, documenti relativi a conti intestati a suo nome insieme a carte d’identità in bianco, in ASC, GS, Carteggio, b. 2222, f. 4, «Ragioneria ed economato», 1944.
108 Il Fronte militare clandestino fu un’organizzazione resistenziale che riuniva molti degli ufficiali delle forze armate italiane che avevano scelto di sottrarsi all’autorità della Repubblica sociale. Operò nel centro Italia, in particolare a Roma, dal settembre 1943 al giugno del 1944, e fu riconosciuto ufficialmente dal governo di Brindisi quale proprio rappresentante nella capitale occupata.
168 ASC, Segretariato generale, Carteggio, b. 847, titolo II, cl. 1, sottocll. 1 e 4, marzo – giugno 1944; cfr. anche «Posizione Testa», in ivi, b. 986, f. 12, 1947.
169 Si veda la copia della decisione del Consiglio di Stato, in ivi, b. 942, titolo II, cl. 12, sottocl. 20, 1946.
170 Testa proseguì in seguito la propria carriera proprio come consigliere di Stato, presso le Sezioni IV e VI. Fu infine collocato a riposo il 4 giugno 1959. Cfr. XL Annuario del Consiglio di Stato, Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 1967, p. 105.
Paolo Saverio Pascone, L’immagine di Roma. Le carte dell’Ufficio del cerimoniale e dei servizi della propaganda e dell’Ufficio studi del Governatorato di Roma (1935-1945), Tesi di dottorato, Università degli Studi “Sapienza” – Roma, 2019

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2025-09-03

alla fine, dopo 2 settimane di telefonate a vuoto (senza risposta o linea occupata) sono andato in comune e sono riuscito ad avere un appuntamento per fare la CIE 🙄
P.S. ci sarebbe la prenotazione online ma ci vuole la CIE 🙄

alla faccia dell'informatizzazione che ci semplificherà la vita 😜

#CIE #comune #Trieste #burocrazia

2025-08-25

ci ho messo più di 5 minuti per trovare le informazioni su come fare la CIE sul sito del comune

io che sono abbastanza pratico

a mia madre (quasi 85) dovrò spiegare io che lei impazzisce prima

#CIE #comune #Trieste

2025-08-10

‘l’erba voglio’, n. 24-25, feb.-mag. 1976

Radio Alice; e una Richmond di Nanni; e i disegni di Corrado…. ma molto altro.
questa “Erba voglio” di metà 1976 è tutta da leggere & godere.
fa anche però (un po’, di fatto, o molto) soffrire.

(“i disegni li ha fatti Corrado Costa al convegno Scrittura / Lettura di Orvieto (1-4 aprile ’76)”)

https://dn790004.ca.archive.org/0/items/erbavoglio24/Erba%20voglio24_text.pdf

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2025-08-07

Organizzarsi nella crisi: i workshop su istituzioni europee, svolta autoritaria, congiuntura di guerra euronomade.info/organizzarsi-n #Comune&Metropoli

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