In Danimarca riemerge un “cerchio” neolitico simile a Stonehenge (ma di legno). Gli archeologi: “Scoperta straordinaria”
Elena Percivaldi
Straordinaria scoperta nella regione di Vesthimmerland, nel nord della Danimarca. Qui gli scavi hanno riportato alla luce le tracce di un imponente cerchio di legno, datato tra il 2600 e il 1600 a.C., che ricorda il celebre recinto di Stonehenge. O meglio, Woodhenge, un grande cerchio di legno che si trova a circa 3 km a nord-est del gigantesco monumento megalitico patrimonio Unesco, anch’esso considerato parte del complesso neolitico.
Individuato dagli archeologi del Vesthimmerlands Museum sotto la guida della curatrice Sidsel Wåhlin e del responsabile degli scavi Andreas Bo Nielsen, il sito potrebbe svelare nuovi dettagli sulle pratiche rituali e la vita sociale delle antiche comunità europee tra il tardo Neolitico e l’inizio dell’Età del Bronzo.
Un cerchio di legno di oltre 4.000 anni fa
Con un diametro di circa 30 metri, l’enorme struttura circolare di Vesthimmerland era composta da almeno 45 pali di legno disposti a intervalli regolari di 2. Si trattava, insomma, di un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria preistorica. La sua scoperta è avvenuta quasi per caso, durante i lavori preliminari per un progetto edilizio vicino alla città di Stenild. Ciò che inizialmente sembrava solo una serie di buche nel terreno si è invece rivelato un complesso cerimoniale di straordinaria importanza. “Il cerchio di legno di Vesthimmerland è un ritrovamento eccezionale”, dice entusiasta Sidsel Wåhlin. “Ci offre preziose informazioni sulle pratiche rituali e le strutture sociali di una società preistorica interconnessa a livello internazionale.”
Il cerchio di Vesthimmerland: un paesaggio rituale
Il cerchio di legno di Vesthimmerland non è un elemento isolato. Si trova infatti immerso all’interno di un “paesaggio rituale” che comprende un altro piccolo “woodhenge” (cerchio di legno) a circa due chilometri di distanza, una vasta necropoli del tardo Neolitico e numerosi insediamenti della stessa epoca. Questa concentrazione di siti suggerisce che l’area fosse un centro di attività cerimoniali e sociali, un luogo dove le comunità si riunivano per celebrare, commemorare i defunti o forse osservare il cielo.
Vasi campaniformi della Turingia ( Germania ) e di Tököl ( Ungheria ), c. 2500-2200 a.C. [WIKIMEDIA COMMONS By Alfons Åberg – Own work, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17781795%5DLa Cultura del Vaso Campaniforme, ponte tra civiltà
Ma chi ha costruito fattivamente il cerchio? Secondo gli archeologi, la struttura sarebbe da attribuire alla “Cultura del Vaso Campaniforme” (Bell Beaker Culture), diffusa in Europa tra il 2800 e il 1800 a.C. e così chiamata per le sue ceramiche dalla forma caratteristica “a campana”. Al centro di una rete di scambi commerciali che collegava regioni tra loro lontane, questa cultura, che fiorì nella tarda età del Rame (2600-1900 a.C. circa), fu artefice di importanti innovazioni – in primis nel campo della metallurgia – e di nuove e più complesse forme di organizzazione sociale, segnando la transizione verso l’età del Bronzo.
Il cerchio di Vesthimmerland si inserisce in questo contesto, suggerendo che in quel tempo la Danimarca settentrionale fosse parte di un più ampio sistema di connessioni culturali che comprendevano buona parte dell’Europa. E anche le isole britanniche.
Un parallelo con Stonehenge?
Gli archeologi hanno infatti proposto un interessante parallelo tra il cerchio di Vesthimmerland e quello britannico di Woodhenge, che sorge a circa 3 Km dal recinto di pietre di Stonehenge, è parte dello stesso complesso Unesco ed è orientato al solstizio d’estate. Come Woodhenge, anche il sito danese era realizzato in legno. Struttura circolare e contesto cerimoniale sono paragonabili, secondo gli studiosi, a quelle del monumento britannico.
Woodhenge, non lontano da Stonehenge: i pilastri segnano il luogo dove sorgevano i pali in legno del recinto (WIKIMEDIA COMMONS, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48577)
La datazione della struttura danese, stimata tra il 2600 e il 1600 a.C., la colloca in “contemporanea” con le prime fasi di costruzione del complesso di Stonehenge. Il che suggerisce l’affascinante ipotesi di un possibile l’influenza culturale tra le popolazioni del nord Europa e quelle delle isole britanniche.
Ancora da indagare nei dettagli è l’esatta funzione del sito. Gli studiosi ritengono che questi cerchi, sia in legno che in pietra, fossero utilizzati per scopi rituali, forse legati all’osservazione astronomica o a celebrazioni stagionali. Un primo indizio potrebbe arrivare dalle buche di palo, al momento in corso di studio: potrebbero contenere resti organici o offerte votive che in grado di aiutare a capire meglio cosa avveniva sul sito.
Stonehenge (Wikimedia Commons. Diego Delso CC BY-SA 4.0)
Ma la risposta definitiva, si spera, giungerà dallo scavo, che gli archeologi del Vesthimmerlands Museum hanno già annunciato di voler proseguire nei prossimi mesi. “Il cerchio di legno è senza dubbio una testimonianza della complessità delle società preistoriche,” ha aggiunto Andreas Bo Nielsen. “Non vediamo l’ora di iniziare a scavare per scoprire cosa ancora ci nasconde.”
Immagine in apertura: Ricostruzione del recinto sulla base delle buche di palo ritrovate sul sito. (©Vesthimmerlands Museum)
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