Anche in seguito ci sarebbero stati altri numerosi tentativi da parte della CIA di scoprire di più sul conto dell’ODEUM Roma
Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli equilibri internazionali cambiarono velocemente, e con essi anche il mondo dei servizi segreti. All’interno di una più ampia strategia anticomunista in Europa, la Germania occidentale e le sue reti d’intelligence legate al defunto Terzo Reich emersero come nuovi alleati della superpotenza statunitense. In questo contesto l’Italia giocò un ruolo cruciale. Nel 1946 l’Organisation Gehlen, un servizio segreto tedesco-occidentale costituito per iniziativa statunitense e in collaborazione con l’ex ufficiale della Wehrmacht Reinhard Gehlen, istituì l’ODEUM Roma, la propria base estera nella capitale italiana, guidata dall’ex fisico nucleare Johannes Gehlen, fratello maggiore di Reinhard. Proprio il rapporto tra i due fratelli e le complesse dinamiche di comunicazione e controllo tra base estera e “organizzazione madre” diventano in questo volume la lente focale per un’analisi dell’evoluzione e dell’attività dell’Organisation Gehlen in Italia tra il 1946 e il 1956 nel contesto della “guerra di spie” che dilagava nella penisola agli inizi della guerra fredda.
Presentazione di Sarah Lias Ceide, Scontri tra spie agli inizi della guerra fredda. L’Organisation Gehlen in Italia, 1946-1956, fedOA – Federico II University Press, Napoli, 2023
Nonostante le dinamiche che avrebbero portato nuovamente alla guida diretta dell’ODEUM Roma da parte di Reinhard Gehlen, alcuni interrogativi rimangono tuttavia aperti rispetto ai report del ‘52. Innanzitutto chi era il vero responsabile della falsità delle informazioni inviate? E perché nessuno del gruppo romano si era accorto delle suddette mancanze prima di inoltrare il tutto all’ufficio “Analisi”? Purtroppo non è possibile ricostruire in maniera soddisfacente né la costituzione della rete di informatori dell’ODEUM Roma per quanto riguarda l’Europa dell’Est, né le dinamiche di comunicazione fra tali informatori e il gruppo romano. Sembra tuttavia ovvio, sulla base delle succitate valutazioni dell’ufficio “Analisi”, che gli individui reclutati in tale ambito dall’ODEUM Roma siano stati totalmente privi di esperienza spionistica, forse addirittura semplici “imbroglioni”, la cui attività era volta unicamente al guadagno.
Non c’è infatti ragione per dubitare del giudizio del succitato ufficio, secondo cui i report nella loro totalità risultassero «un imbroglio smascherato immediatamente» <515. E anche se l’ufficio “Analisi” aveva tenuto a sottolineare che una mancante formazione in campo spionistico da parte dei membri dell’ODEUM Roma non sarebbe stata sufficiente a spiegare il livello scarsissimo dei report del ’52, a mio avviso, ciò potrebbe invece essere parte del problema. Come si è visto precedentemente, nel ’49, sullo sfondo dello “scandalo SMOM”, Johannes Gehlen aveva riconosciuto la necessità di ricevere una formazione appropriata in campo spionistico, la cui mancanza avvertiva come un potenziale ostacolo per la propria carriera <516. Dalle fonti non emerge se egli all’inizio del ’52 avesse già seguito dei corsi di formazione a Pullach o se avesse ricevuto un altro tipo di addestramento in tal senso. Di conseguenza, a mio parere, la mancanza di esperienza e di un modus operandi professionale nella raccolta di informazioni sensibili è un elemento importante per poter spiegare ”l’affare dei report” del ’52. A ciò si aggiunge, come veniva anche annotato nelle suddette valutazioni, che nessuno dei membri dell’ODEUM Roma era esperto né dell’Est Europa né tantomeno della situazione militare di tali paesi. Di conseguenza è piuttosto improbabile che il gruppo romano avesse realmente le competenze necessarie a rivedere e valutare in modo efficace le informazioni trasmesse dai propri informatori. La suddetta valutazione sembrerebbe inoltre insinuare quasi il sospetto che dietro i report “fasulli” dell’ODEUM Roma ci fosse stata la concreta intenzione, da parte di Johannes e dei suoi collaboratori, di fabbricare informazioni sensibili e di “imbrogliare” la centrale dell’Organisation Gehlen, magari, si potrebbe ipotizzare, allo scopo di esaltare una presunta importanza strategica della base estera romana per giustificarne la futura esistenza. È tuttavia mia opinione che tale ipotesi non sia plausibile. Come si vedrà anche in seguito, è più probabile che gli sbagli, anche gravi, commessi dall’ODEUM Roma siano da attribuirsi all’inesperienza dei membri del gruppo piuttosto che alla loro malafede.
Qualunque sia alla fine stata la ragione alla base dell’ “affare dei report”, lo “scontro” tra l’ODEUM Roma e l’ufficio “Analisi” sarebbe stato evitato con l’intervento di Reinhard. Anche se in tal modo, come già detto, egli era riuscito a sottrarre il fratello maggiore alle critiche e alle interferenze esterne, la sua gestione diretta dell’ODEUM Roma non sarebbe durata a lungo. Infatti, sullo sfondo del rapido avvicinarsi dell’“ufficializzazione” dell’Organisation Gehlen, tra il ’52 e il ’53, il capo del servizio segreto tedesco avrebbe preso una decisione importante per il futuro dell’ODEUM Roma: il suo trasferimento al cosiddetto “Archivio” di Wolfgang Langkau, anche conosciuto come “Servizio Strategico”.
[…] la ricostruzione precisa di come l’ODEUM Roma si sia inserito sul piano burocratico e amministrativo all’interno dell’Organisation Gehlen non risulta facile, come hanno dovuto ammettere retrospettivamente gli stessi membri del BND <517. Nonostante ciò, grazie soprattutto alla minuziosa analisi di Thomas Wolf della struttura e dell’organizzazione interna dell’Organisation Gehlen, oltre all’esistenza di alcuni documenti di archivio rivelatori e utili in tal senso, è possibile gettare almeno parzialmente luce sulle dinamiche burocratiche e strutturali che caratterizzarono l’ODEUM Roma a cavallo tra la primavera del ’52 e i primi mesi del ’53, in seguito al suddetto “affare dei report” sull’Europa dell’Est.
Sono già state individuate e analizzate in precedenza le motivazioni che permettono di interpretare Johannes e l’ODEUM Roma come “corpi estranei” all’interno dello stesso servizio segreto tedesco: annessi ufficialmente all’ufficio “35” come Sonderverbindungen, ma, a quanto pare, guidati e controllati quasi esclusivamente da Reinhard Gehlen, solo pochi esterni avevano modo di accedere alle informazioni raccolte e trasmesse dai membri dell’ODEUM Roma. Il ’52, con l’invio dei suddetti report e l’esito disastroso della successiva valutazione per mano dell’ufficio “Analisi”, aveva poi provocato, come già visto, nuovamente l’intervento del capo dell’Organisation Gehlen. Gli eventi dei primi mesi del ’52 avevano portato Reinhard a “isolare” nuovamente il fratello non solo dal resto del servizio segreto tedesco, ma anche dalla CIA e dagli inviati di quest’ultima a Pullach, proprio in un momento in cui l’intelligence statunitense sembrava interessarsi sempre di più dell’operato dell’ex fisico nucleare a Roma. Infatti a partire dal ’51 la CIA aveva iniziato a richiedere con insistenza maggiori informazioni «circa il contributo dato da Johannes Gehlen e dai suoi collaboratori alla generale raccolta di informazioni d’intelligence» dell’Organisation Gehlen <518. Anche in seguito ci sarebbero stati altri numerosi tentativi da parte della CIA di scoprire di più sul conto dell’ODEUM Roma, ma alla fine, essa «non venne più informata da Reinhard Gehlen circa l’attività e i risultati raggiunti dal gruppo romano» <519.
Quanto appena detto fa emergere un elemento importante in riferimento ai “rapporti di forza” tra CIA e Organisation Gehlen, ovvero che, nonostante gli sforzi ripetuti dell’intelligence statunitense, il servizio segreto di Reinhard continuava a rimanere almeno parzialmente fuori dalla sfera di controllo della CIA. Se a ciò si aggiunge anche la generale “crisi” venutasi a creare nei rapporti tedesco-statunitensi a Pullach all’inizio degli anni Cinquanta, in vista della imminente trasformazione dell’Organisation Gehlen nel nuovo servizio segreto federale estero, diventa chiaro perché la nascita del futuro “Servizio Strategico” possa essere vista come una sorta di “sintomo collaterale” della generale “politica gehleniana”. Infatti, come si vedrà, il processo di costituzione e la struttura interna del “Servizio Strategico” diventano emblematici per capire una generale tendenza dell’Organisation Gehlen, e successivamente del BND, a frammentarsi progressivamente, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in vari reparti eterogenei e solo parzialmente legati fra loro.
La costituzione del “Servizio Strategico”
La storia della nascita e dell’evoluzione del “Servizio Strategico”, rimane ancora perlopiù nel buio. Come già accennato, secondo alcune fonti BND, esso nacque nel ’52 nella sua forma più embrionale su mandato di Adenauer, secondo cui l’Organisation Gehlen avrebbe dovuto «dare vita a un organo d’intelligence indipendente dagli americani dal punto di vista operativo ed economico, allo scopo di raccogliere informazioni sull’Europa occidentale e sul Terzo mondo» <520, agendo esclusivamente alle dipendenze del cancelliere. Secondo lo stesso Reinhard Gehlen, tra le attività di questo nuovo organo d’intelligence sarebbe dovuto rientrare anche lo spionaggio anticomunista verso i paesi sotto influenza sovietica così come verso organizzazioni e partiti comunisti nel blocco occidentale e nei paesi non-allineati <521. In quanto risultato di questo “tacito accordo” tra il governo tedesco-federale e l’Organisation Gehlen, da cui la CIA era dunque esplicitamente estromessa, il futuro “Servizio Strategico” si configurava sin dall’inizio, secondo Wolf, come una sorta di «servizio segreto dentro il servizio segreto» <522. La nascita di questo nuovo ufficio sembrava dunque assolvere a due principali obiettivi. Da una parte, si configurava come elemento importante del più ampio processo di trasformazione del servizio segreto di Pullach in BND, visto che il governo tedesco-federale aveva preso la decisione di fare dell’Organisation Gehlen il nuovo organo d’intelligence estero della RFT proprio nel ’51 <523. Dall’altra, si poneva come funzionale allo sforzo di Reinhard di allontanare alcuni elementi del proprio servizio segreto, fra cui l’ODEUM Roma, dal controllo della CIA.
Il “Servizio Strategico”, che assunse tale nome ufficialmente solo a partire dal ’56, nacque inizialmente sotto il nome in codice “Archivio” e fu guidato da Wolfgang Langkau, un conoscente di vecchia data di Reinhard e mediatore tra l’Organisation Gehlen e gli ambienti cristiano-democratici tedesco-federali <524. Sin dal 1951 Langkau aveva esercitato la propria attività d’intelligence per conto del servizio segreto tedesco sotto la copertura di collaboratore del giornale «Neues Abendland», organo di comunicazione principale della cosiddetta Abendländische Bewegung (Movimento per l’Occidente). Tale movimento era nato in Germania agli inizi della guerra fredda con ramificazioni internazionali, di stampo conservatore e anticomunista, ed era legato anche a rappresentanti del clero cattolico e della Chiesa protestante <525. A partire dal ’52 Langkau divenne capo del nascente “Servizio Strategico”, con l’incarico preciso di costituire rapidamente un reparto in grado di fornire alla Cancelleria federale informazioni d’intelligence in ambito estero <526. Di conseguenza, a cavallo tra il ’52 e il ’53, gran parte dei “collegamenti speciali” dell’Organisation Gehlen attivi all’estero vennero annessi al “Servizio Strategico”. Tale processo si sarebbe accelerato quando, verso la fine del ’53, Reinhard avrebbe deciso di sciogliere l’ufficio “35”, responsabile di tutti i suddetti “collegamenti speciali”, fra cui, come già accennato, anche l’ODEUM Roma, i quali vennero interamente trasferiti al neonato organismo diretto da Langkau <527.
[NOTE]
515 Endgültige Beurteilung, 14 febbraio 1952, BND-Archiv, 220816, doc. 619.
516 Tätigkeiten in Rom, 1949, BND-Archiv, 220815, doc. 420.
517 BND und Vatikan, 22 settembre 1982, BND-Archiv, 42507.
518 T. Wolf, Die Entstehung des BND, cit., p. 428.
519 Ibidem.
520 Ivi, p. 416.
521 Ibidem.
522 Ivi, p. 415.
523 Ivi, p. 420; cfr. T. Wolf, Die Anfänge des BND, cit..
524 T. Wolf, Die Entstehung des BND, cit., pp. 417-418. L‘“Archivio“ di Langkau avrebbe costituito uno dei due pilastri su cui il “Servizio Strategico” si sarebbe basato dopo il ’56. Il secondo pilastro sarebbe stato costituito dal reparto Außenpolitische Aufklärung (Spionaggio estero) di Kurt Weiß, già specialista per lo spionaggio contro i paesi del Patto Atlantico. Ancor prima della fusione dei due suddetti uffici, il soprannome “Servizio Strategico” si sarebbe già affermato per il reparto di Langkau, ragione per cui “Servizio Strategico” viene qui usato come sinonimo di “Archivio”.
525 Per un’analisi dell’Abendländische Bewegung cfr. V. Conze, Die Abendländische Bewegung, in: V. Conze (a cura di), Das Europa der Deutschen. Ideen von Europa in Deutschland zwischen Reichstradition und Westorientierung (1920-1970), Oldenbourg, München 2005, pp. 127-207. Per il legame tra l’Organisation Gehlen, il movimento e gli esponenti principali di questi ultimi cfr. T. Wolf, Die Entstehung des BND, cit., pp. 417-420.
526 T. Wolf, Die Entstehung des BND, cit., p. 421.
527 Ivi, p. 422.
Sarah Anna-Maria Lias Ceide, ODEUM Roma. L’Organisation Gehlen in Italia agli inizi della guerra fredda (1946-1956), Tesi di Dottorato, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, 2022
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