#POMPEI

2025-12-18

Pavoni, maschere teatrali e ambienti inediti: nuovi affreschi riaffiorano nella Villa di Poppea a Oplontis | TUTTE LE FOTO E I VIDEO

Elena Percivaldi

Ancora sorprese da Oplontis. L’articolato intervento di scavo e restauro in corso nel sito di Torre Annunziata sta restituendo nuove e sorprendenti informazioni sulla Villa di Poppea, una delle residenze aristocratiche più sontuose dell’area vesuviana. Al centro dell’attenzione è il cosiddetto “salone della Maschera e del Pavone“, ambiente di rappresentanza decorato in II stile pompeiano, da sempre noto per la raffinatezza del suo apparato pittorico.

La villa e le planimetrieStralcio planimetrico area di scavo con i nuovi ambienti; Oplontis villa A area scavo.Stralcio planimetrico area di scavo con ambienti numerati; Oplontis villa A area scavo.Stralcio planimetrico villa A ambienti 13-19 con ipotesi porticato; Oplontis villa A.Stralcio planimetrico giardino S-E ambienti 40-59; Oplontis villa A.

Dallo scavo, avviato di recente, stanno affiorando nuovi lacerti di affresco, con colori straordinariamente vividi: figure di pavoni, maschere sceniche e dettagli ornamentali che ampliano e precisano la lettura iconografica dell’ambiente.

Il cantiere di scavo. Dettaglio sezione Sud con evidenze geoarcheologiche; Oplontis villa A area scavo settore 3.

Nonostante le tracce presenti e gli sforzi interpretativi fatti al tempo dei primi scavi, il reale andamento di questo ambiente e di quelli vicini fino ad oggi conservava molte incertezze che l’attuale intervento di scavo potrà chiarire – spiega il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel –  oltre a mettere in luce nuove porzioni decorate con straordinari dettagli e colori, di cui già possiamo ammirare qualche anteprima.”

La video intervista a Zuchtriegel

https://youtu.be/aHAdyP2aNH8

Pavoni, maschere e simboli teatrali

Tra le scoperte più significative spicca una pavonessa integra, dipinta in posizione speculare rispetto al pavone maschio già noto sulla stessa parete. Di grande interesse anche i frammenti con una maschera della Commedia Atellana, identificata come Pappus, personaggio grottesco e caricaturale, in contrasto con le maschere tragiche presenti nello stesso salone.

La maschera di Pappus. Dettaglio maschera affresco II stile parete Ovest ambiente 15; Oplontis villa A area scavo settore 2.Dettaglio ambiente 15, affresco in II stile “pavonessa” parete Ovest; Oplontis villa A area scavo settore 2.

Emergono inoltre porzioni di affresco con un tripode dorato inscritto in un oculus, motivo che trova un interessante confronto con un altro tripode, questa volta in bronzo, raffigurato su una parete opposta: un gioco di rimandi simbolici e decorativi che conferma l’altissimo livello culturale del programma figurativo.

Una parte degli affreschi rinvenuti

Giardini, nuovi ambienti e paesaggio antico

Lo scavo ha restituito anche le impronte di alberi, ottenute grazie alla tecnica dei calchi, che documentano un giardino organizzato secondo uno schema ornamentale rigoroso, in dialogo con il porticato meridionale. Le specie arboree potrebbero essere affini a quelle già individuate in passato, come l’olivo, confermando la continuità del progetto paesaggistico.

Calco dell’alberoCalco dell’albero

Di rilievo anche l’individuazione di quattro nuovi ambienti, che portano a oltre cento il numero complessivo dei vani noti, tra cui un ambiente absidato probabilmente collegato al settore termale. Interessante, infine, il riconoscimento di un paleoalveo, formatosi verosimilmente dopo l’eruzione del 1631, che aiuta a comprendere l’evoluzione del paesaggio urbano lungo l’attuale via dei Sepolcri.

Dettaglio tripode parte superiore (coperchio?) affresco II stile parete Ovest ambiente 15; Oplontis villa A area scavo settore 2.Dettaglio facciata Nord colonna 6; Oplontis villa A area scavo settore 3.Dettaglio tripode parte inferiore affresco II stile parete Ovest ambiente 15; Oplontis villa A area scavo settore 2.

Dai restauri emergono cromie intense e nuovi dettagli

Parallelamente allo scavo è in fase avanzata il restauro di due preziosi cubicola, ambienti destinati al riposo, decorati con stucchi, affreschi, volte dipinte e mosaici. Il primo presenta pitture in II stile con architetture illusionistiche e finti marmi; il secondo, in III stile, mostra fondi monocromi e motivi floreali ed era probabilmente in ristrutturazione al momento dell’eruzione.

I colori vividi degli affreschi della Villa di Poppea a Oplontis, riemersi anche grazie ai restauri

Gli interventi stanno restituendo cromie intense, dettagli pittorici e l’uso raffinato di pigmenti come il blu egizio, riportando alla piena leggibilità uno dei complessi decorativi più eleganti di Oplontis.

I risultati delle indagini sono illustrati in un articolo dell’e-journal degli scavi di Pompei, consultabile in Open Access.

La videointervista ad Arianna Spinosa, architetto e funzionaria responsabile del sito di Oplontis

https://youtu.be/Usztjf2ZHbc

Tutte le foto: ©Parco Archeologico Pompei

📘 Fonte scientifica (primaria)

  • 📄 Antonio Arcudi, Antonino Russo, Giuseppe Scarpati, Arianna Spinosa, Gabriel Zuchtriegel, Tra maschere e pavoni prime riflessioni sullo scavo del salone della Villa di Poppea ad Oplontis
  • 🏛️ Parco Archeologico di Pompei
  • 📚 E-journal Scavi di Pompei 13 (2025)
  • 🔗 Link all’articolo
#affreschi #archeologia #arteRomana #notizie #Oplontis #pompei #restauri #scavi #scaviArcheologici #Zechtriegel
villa di Poppea Oplontis affreschiPanorama del sito archeologico di Oplontis, con vista su un'area di scavo e restauro, alberi e edifici circostanti.Mappa del sito della Villa di Poppea a Oplontis, mostrando le aree di scavo e restauro.Mappa della Villa di Poppea a Oplontis, con indicazioni sulle aree di scavo e restauro.
2025-12-18

🦚🎭 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗯𝗲𝗹𝗹𝗶𝘀𝘀𝗶𝗺𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶 𝗿𝗶𝗮𝗳𝗳𝗶𝗼𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗽𝗽𝗲𝗮 𝗮 𝗢𝗽𝗹𝗼𝗻𝘁𝗶𝘀 ❗

Pavoni, maschere teatrali e giardini tornano visibili grazie agli scavi in corso nella raffinata villa di età imperiale

@pompeii_parco_archeologico

#Oplontis #VillaDiPoppea #Affreschi #Archeologia #Pompei #Restauro #ArteRomana

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storiearcheostorie.com/2025/12

2025-12-16

🏛️ 𝗣𝗢𝗠𝗣𝗘𝗜 🖼️ 𝗨𝗻 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗿𝘂𝗯𝗮𝘁𝗼。 𝗨𝗻 𝘀𝗮𝗰𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗲𝘃𝗮𝘀𝘁𝗮𝘁𝗼。 𝗨𝗻’𝗶𝗻𝗱𝗮𝗴𝗶𝗻𝗲 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗮 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗹 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗼

✅ A 𝗖𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮❟ 𝗘𝗿𝗰𝗼𝗹𝗲 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼 torna a raccontare la sua storia.

#Pompei #CivitaGiuliana #Archeologia #TutelaPatrimonio #AffreschiRomani #Ercole #scoperte

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storiearcheostorie.com/2025/12

2025-12-16

Pompei, il ritorno di Ercole bambino: uno straordinario affresco trafugato ricompone il sacello di Civita Giuliana | LE FOTO E IL VIDEO

Elena Percivaldi

La storia del frammento di affresco tornato a Civita Giuliana, a nord di Pompei, somiglia davvero a un’indagine paziente, fatta di indizi, confronti e verifiche incrociate. Un percorso lento, ma decisivo, che ha permesso di ricucire uno strappo inferto anni fa da scavi clandestini a uno dei complessi extraurbani più importanti dell’area vesuviana.

Il reperto raffigura Ercole bambino mentre strozza i serpenti, un episodio mitologico carico di significati simbolici. Trafugato e immesso nel circuito del collezionismo internazionale, il frammento è stato restituito all’Italia nel 2023 grazie a una collaborazione giudiziaria tra le autorità italiane e statunitensi, per poi essere definitivamente assegnato al Parco Archeologico di Pompei.

Il sacello perduto della villa suburbana

Planimetria di Civita Giuliana, settore nord-est (©Parco Archeologico Pompei)

La provenienza dell’affresco è stata identificata con certezza solo in un secondo momento. Gli scavi condotti tra 2023 e 2024 a Civita Giuliana hanno infatti portato alla luce un ambiente rettangolare con funzione rituale, interpretabile come un sacello o sacrarium. Al suo interno era presente un basamento quadrangolare, probabilmente destinato a sostenere una statua cultuale.

Quando gli archeologi hanno intercettato l’ambiente, gran parte della decorazione era già stata asportata illegalmente: dodici pannelli figurati e la lunetta affrescata superiore risultavano mancanti. Proprio a quest’ultima è ora possibile ricondurre il frammento con Ercole, grazie al confronto tra geometrie, dimensioni e caratteristiche stilistiche.

Ricostruzione decorazione sacello by INKLINK MUSEI (©Parco Archeologico Pompei)

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https://storiearcheostorie.com/2023/04/29/archeologia-pompei-ricostruito-lo-straordinario-carro-di-civita-giuliana-sara-esposto-per-la-prima-volta-a-roma/

Ercole bambino come presagio

L’iconografia scelta non è casuale. L’episodio di Ercole in fasce che uccide i serpenti, alla presenza di Zeus (alluso dall’aquila sul globo) e di Anfitrione, non rientra nelle canoniche dodici fatiche, ma ne costituisce un presagio narrativo.

L’affresco di Ercole Bambino da Civita Giuliana (©Parco Archeologico Pompei)

Le tracce lasciate sulle pareti del sacello suggeriscono che i pannelli sottratti raffigurassero proprio le dodici fatiche di Ercole. In questa sequenza, l’immagine del neonato prodigioso collocata nella lunetta avrebbe avuto una funzione introduttiva e simbolica, annunciando il destino eroico del protagonista prima ancora delle imprese adulte.

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https://storiearcheostorie.com/2025/12/05/schiavi-pompei-civita-giuliana-dieta/

Restituire il contesto, non solo l’oggetto

La certezza dell’attribuzione è maturata grazie a indagini incrociate, condotte dai funzionari del Parco in parallelo agli scavi e al confronto con dati investigativi, inclusi elementi emersi in sede giudiziaria. Un lavoro che dimostra come il recupero di un reperto non si esaurisca nella sua restituzione fisica, ma richieda una ricostruzione scientifica del contesto.

Un dettaglio dello straordinario affresco (©Parco Archeologico Pompei)

Sono ora in corso analisi approfondite sul pannello per definire con precisione i punti di connessione con i lacerti ancora in situ, in vista di una futura ricollocazione all’interno del percorso di valorizzazione del sito.

Gli eccezionali dettagli dell’affresco (©Parco Archeologico Pompei)

Civita Giuliana, un fronte ancora aperto

Il caso dell’affresco si inserisce in una più ampia strategia avviata dal 2017, che vede il Parco Archeologico di Pompei collaborare stabilmente con la Procura di Torre Annunziata. Un’azione congiunta che ha consentito non solo scoperte eccezionali – come il carro cerimoniale o gli ambienti servili – ma anche di contrastare anni di saccheggi sistematici, responsabili della perdita irreversibile di dati archeologici.

Ricostruzione in 3D del sacello (©Parco Archeologico Pompei)

Le indagini proseguono per rintracciare gli altri affreschi sottratti dal sacello, nella consapevolezza che ogni recupero restituisce non solo un’immagine, ma un frammento di storia condivisa.

Dove vedere l’affresco

Il frammento con Ercole bambino sarà esposto da metà gennaio presso l’Antiquarium di Boscoreale, che già ospita una sezione dedicata ai rinvenimenti di Civita Giuliana.

L’intervista al direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel

https://youtu.be/0U1Ees48oVc

Per approfondire

https://storiearcheostorie.com/2023/08/21/archeologia-pompei-trovata-e-ricostruita-a-civita-giuliana-una-nuova-stanza-degli-schiavi/

#affreschiRomani #archeologia #archeologiaVesuviana #CivitaGiuliana #Ercole #parcoArcheologicoPompei #pompei #restituzione #trafficoIllecito
Mappa planimetrica di un'area archeologica, evidenziando diverse strutture e sezioni, con annotazioni in rosso e blu.Illustrazione di un ambiente rettangolare con funzione rituale, rappresentante un sacello o sacrarium, con figure di persone disposte attorno a un basamento quadrangolare al centro.Fresco raffigurante Ercole bambino mentre uccide i serpenti, con una figura che rappresenta Zeus e un'aquila su un globo, esposto presso l'Antiquarium di Boscoreale.
2025-12-13

🏛️ 𝗥𝗶𝗻𝗮𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗶𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗡𝘂𝗺𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗣𝗼𝗽𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗙𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗮 𝗕𝗼𝘀𝗰𝗼𝗿𝗲𝗮𝗹𝗲

⚒️ Nuovi scavi svelano ambienti monumentali, mosaici inediti e un peristilio mai documentato. Un tassello fondamentale per comprendere la vita nell’agro pompeiano, tra tutela, ricerca e indagini contro gli scavi clandestini.

#Archeologia #Boscoreale #Pompei #VillaRomana #PatrimonioCulturale #ScaviArcheologici #StoriaRomana #Napoli #SABAPNA

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storiearcheostorie.com/2025/12

De ArcheoloogDeArcheoloog
2025-12-10

Wetenschappers hebben bij een in een plek ontdekt waar de Romeinen maakten. Hieruit blijkt hoe ze het ‘zelfhelende’ beton maakten, waarbij een chemische reactie beschadigingen als vanzelf repareert, zelfs onder water. De zouden hiervoor ongebluste kalk hebben gemengd met water en een mix van vulkanisch gesteente en as.
nos.nl/artikel/2593907-opgravi

Tom's Hardware Italiatomshw
2025-12-10

🏛️ Pompei riscopre la verità sul calcestruzzo romano, una rivoluzione per la storia dell'architettura.

🔗 tomshw.it/scienze/come-i-roman

2025-12-09

🏛️ 𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵é 𝗶𝗹 𝗰𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗿𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗲𝗿𝗮 𝗰𝗼𝘀ì 𝗿𝗲𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲?

⚒️ Un cantiere del 79 d.C. dimostra che i Romani usavano l'“hot-mixing”, una tecnica che rendeva il calcestruzzo capace di "autoripararsi" per secoli.

✅ I risultati pubblicati in uno studio su Nature Communications

#Pompei #Archeologia #CementoRomano #OpusCaementicium #HotMixing #NatureCommunications
@pompeii_parco_archeologico

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storiearcheostorie.com/2025/12

De ArcheoloogDeArcheoloog
2025-12-08

Een recent in opgegraven gigantische stenen die nergens heen leek te leiden, blijkt bij een indrukwekkende te horen.
demorgen.be/tech-wetenschap/de

2025-12-07

Cinéma : "Pompei, sotto le nuvole", réalisé par Gianfranco Rosi et sorti le 19 novembre, propose un portrait de la ville de Naples et de ses habitant-e-s, qui vivent à l'ombre du volcan et du passé romain de la région.

"Pompéi, Naples, le Vésuve. Des vies sous la menace du volcan : archéologues, pompiers, éducateurs, marins, photographes… La terre tremble et le passé infuse dans le présent de tous. En donnant voix aux habitants, le film compose un portrait inédit de la ville, comme une machine à voyager dans le temps."
youtu.be/-Z_bpXEFjCg
#cinema #Pompei #Italie #Naples #societe #politique #art #volcan #Vésuve

2025-12-05

🍴 𝗚𝗹𝗶 𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗴𝗶𝗮𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶?

🍇 Nuove scoperte nel quartiere servile di Civita Giuliana. Anfore di fave, cesti di frutta e sistemi di razionamento rivelano una gestione “scientifica” della forza lavoro nel grande quartiere servile della villa rustica alle porte dell’antica Pompei

@pompeii_parco_archeologico
#Pompei #CivitaGiuliana #Archeologia #Schiavitù #StoriaRomana #Scavi
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storiearcheostorie.com/2025/12

2025-12-05

Gli schiavi di Pompei mangiavano meglio dei liberi? Le nuove scoperte a Civita Giuliana

Elena Percivaldi

Instrumenta vocalia, “strumenti parlanti”. Così i Romani chiamavano gli schiavi: oggetti, più che persone. Eppure, secondo un paradosso che oggi troverebbe nuove conferme archeologiche, proprio questi lavoratori forzati potevano, in alcuni casi godere, di una nutrizione migliore rispetto a molti cittadini formalmente liberi. È quanto emerge dagli scavi della grande villa rustica di Civita Giuliana, alle porte di Pompei, dove recenti indagini hanno portato alla luce sorprendenti dati sulla dieta degli schiavi agricoli.

Localizzazione area di scavo (in arancio) su quartiere servile della villa (in rosso)

Gli scavi rientrano nella Campagna nazionale di scavi 2024, finanziata dal Ministero della Cultura con 140mila euro, e i risultati sono stati pubblicati sull’E-Journal degli Scavi di Pompei (lo studio è disponibile QUI).

Anfore di fave e cesti di frutta: la dieta degli schiavi

Nel quartiere servile della villa, in ambienti situati al primo piano, sono state rinvenute anfore contenenti fave, una delle quali ancora semivuota, e un grande cesto con pere, mele o sorbe. Alimenti ricchi di proteine e vitamine, fondamentali per integrare una dieta basata quasi esclusivamente sul grano.

Villa Servile Civita Giuliana (spaccato) v4

Gli schiavi – uomini, donne e bambini – vivevano in celle di appena 16 metri quadrati, ciascuna con fino a tre letti. Tuttavia, come forza lavoro dal valore economico elevato (fino a diverse migliaia di sesterzi), venivano mantenuti in condizioni nutrizionali adeguate per garantire la massima efficienza produttiva.

Dettaglio del contenuto dell’anfora 1

Depositi sopraelevati anti-topo e controllo delle razioni

La scelta di conservare gli alimenti al primo piano aveva probabilmente una doppia funzione. Da un lato, proteggerli dai roditori, abbondanti al pianterreno, dove gli ambienti avevano solo un battuto di terra. Dall’altro, consentire un controllo rigoroso delle razioni, distribuite in base a età, sesso e mansione.

Panorama dell’ambiente M1

È possibile che al piano superiore alloggiassero i servi più fidati, incaricati di sorvegliare gli altri secondo una gerarchia interna già ricostruita dagli archeologi negli anni precedenti.

Numeri impressionanti: 18.500 kg di grano all’anno

Per nutrire circa 50 lavoratori, pari alla capienza del quartiere servile – uno dei più grandi noti nel territorio pompeiano – servivano 18.500 chilogrammi di grano all’anno, prodotti su una superficie agricola di almeno 25 ettari. Senza integrazioni alimentari, il rischio di malattie da malnutrizione sarebbe stato altissimo.

E qui emerge il paradosso: mentre gli schiavi delle grandi ville erano nutriti in modo razionale, molti cittadini liberi di Pompei vivevano in condizioni di povertà estrema, costretti a chiedere elemosine ai notabili.

Calchi, aratri e porte: la vita materiale della villa

Le nuove indagini hanno interessato il settore nord del quartiere servile, sotto l’attuale Via Giuliana. Gli ambienti indagati al piano terra hanno restituito il calco dell’anta di una porta, composta da due pannelli rettangolari e con ancora le borchie in ferro, probabilmente una delle ante della porta a doppio battente che dal portico conduceva al corridoio che terminava all’ingresso del sacrario. Un secondo calco potrebbe essere pertinente a un aratro a spalla o una stegola, l’elemento che serve a guidare un aratro trainato da animali.

Anfore e ceste dall’ambiente M1

Un altro calco di notevoli dimensioni potrebbe essere interpretato come un’anta di un portone che, a giudicare dagli incassi e dagli alloggi presenti sul lato lungo superiore, doveva essere a doppio battente. La sua posizione leggermente inclinata verso la parete a cui si appoggia e la vicinanza alla stanza cosiddetta del carpentiere lascia ipotizzare che potesse essere qualcosa in attesa o in fase di riparazione. Sono tutti reperti preziosi, che ci parlano non solo delle fatiche quotidiane dei pompeiani, ma anche di come avveniva l’organizzazione tecnica della produzione agricola.

Intreccio del coperchio

Zuchtriegel: “La schiavitù è un tema attuale”

«Qui l’assurdità del sistema schiavistico diventa palese – spiega Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei –. Gli esseri umani sono trattati come macchine, ma l’umanità riaffiora: mangiamo le stesse cose, respiriamo la stessa aria. A volte gli schiavi mangiano persino meglio dei liberi».

Dettaglio dei cesti impilati in corso di scavo

Un tema che, sottolinea il direttore, non appartiene solo al passato: oggi oltre 30 milioni di persone vivono ancora in condizioni assimilabili alla schiavitù moderna.

Il futuro degli scavi a Civita Giuliana

Dal 2017 la villa è oggetto di scavi sistematici, condotti in collaborazione con la Procura di Torre Annunziata per fermare i saccheggi. È ora in corso il progetto di demolizione, scavo e valorizzazione, che permetterà di esplorare nuove porzioni del quartiere servile e ricostruire l’intera estensione della villa.

LEGGI LO STUDIO ORIGINALE SULL’E-JOURNAL

Immagine in apertura: Dettaglio del contenuto dell’anfora

📘 Fonte scientifica (primaria)

Il nostro articolo è una sintesi divulgativa dello studio scientifico citato.

#alimentazioneAntica #archeologiaRomana #CivitaGiuliana #GabrielZuchtriegel #ParcoArcheologicoDiPompei #pompei #schiaviRomani #villeRustiche #vitaDegliSchiavi

Un archeologo tiene in mano un'anfora di terracotta parzialmente interrata, circondata da terra e detriti, durante gli scavi alla villa di Civita Giuliana a Pompei.
2025-12-03

🎉 Pompei sempre più inclusiva

In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, il Parco archeologico presenta nuovi percorsi LIS, postazioni sensoriali, mappe tattili, modelli 3D, video accessibili e itinerari senza barriere. Una città antica che guarda al futuro, garantendo a tutti un’esperienza di visita completa, autonoma e coinvolgente.

#Pompei #Accessibilità #Disabilità #LIS #PompeiPerTutti

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storiearcheostorie.com/2025/12

Futuro Prossimo :verified:futuroprossimo@mastodon.uno
2025-12-01

Un sistema AI lavora su 10mila frammenti di affreschi distrutti da Vesuvio e bombe alleate. Quattro anni di test a Pompei: funziona davvero, i robot ricostruiscono ciò che nessun archeologo potrebbe fare da solo.

futuroprossimo.it/2025/12/robo

#futuroprossimo #pompei #robotica

Un sistema AI lavora su 10mila frammenti di affreschi distrutti da Vesuvio e bombe alleate. Quattro anni di test a Pompei: funziona davvero, i robot ricostruiscono ciò che nessun archeologo potrebbe fare da solo.
2025-11-27

🤖 𝗨𝗻 𝗿𝗼𝗯𝗼𝘁 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗻𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗿𝗲𝘀𝗰𝗵𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝘂𝘇𝘇𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲? 𝗢𝗿𝗮 è 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁à

L’IA del progetto europeo RePAIR inaugura una nuova era per il restauro archeologico.

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storiearcheostorie.com/2025/11

2025-11-24

✨ 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶 𝗲 𝗔𝗹𝗨𝗹𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗮𝗿𝗰𝗵𝗲𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼

🌍 Una partnership internazionale tra Arabia Saudita e Italia inaugura un nuovo modello di ricerca, tutela e fruizione dei siti archeologici, combinando competenze, tecnologie e strategie di valorizzazione

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storiearcheostorie.com/2025/11

2025-11-18

🔥 𝗣𝗼𝗺𝗽𝗲𝗶❟ 𝟳𝟵 𝗱。𝗖。: 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗲𝗿𝘂𝘁𝘁ò 𝗱𝗮𝘃𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗶𝗹 𝗩𝗲𝘀𝘂𝘃𝗶𝗼?

🔎 Il 21 e 22 novembre studiosi da tutto il mondo si riuniscono all’Antiquarium di Boscoreale per discutere metodi, fonti e nuove evidenze sulla data effettiva dell’eruzione.

#Pompei #Vesuvio79 #Archeologia #Boscoreale #ParcoArcheologicoDiPompei #Convegni #Storiaromana #EruzioneVesuvio

@pompeii_parco_archeologico

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